Novità in libreria

TSD consiglia le novità in libreria dal 1° al 15 maggio

Ci stavate aspettando vero? Ed eccoci pronti con una carrellata di titoli freschi di stampa!!!

La sfida dei re. 1283, Angiò contro Aragona
Fabio Delle Donne
Laterza
In libreria il 2 maggio

1283: è da poco scoppiata la rivolta del Vespro siciliano che vede contrapposti il re Carlo d’Angiò e il re Pietro III d’Aragona. Quel conflitto politico-economico per il dominio di territori, rotte commerciali e mercati infiamma tutto il Mediterraneo. Si decide che sarà un duello tra i due sovrani a definirne gli esiti. Precisissimi trattati regolamentano nel dettaglio ogni cosa. Il suggestivo apparato scenografico, ispirato alle più nobili imprese cavalleresche dei romanzi, è costruito per colpire l’immaginazione del mondo intero. Oltre ai due re, partecipano indirettamente alcuni personaggi straordinari come il papa Martino IV, il re d’Inghilterra Edoardo I e Stefano di San Giorgio, abile diplomatico e anche temibile 007 ante litteram. A Bordeaux, luogo destinato a ospitare l’atteso e sbalorditivo duello, chi perderà andrà via lasciando sul campo dignità, onori e titoli, o almeno è quanto tutti credono. Ma davvero gli interessi delle nazioni si sottometteranno alle regole della cavalleria? O si tratta solo di una spettacolare messa in scena?

La follia nella Grande Guerra. Storie dai manicomi militari
Guido Alliney
LEG Edizioni
In libreria il 2 maggio


Furono almeno 40.000 i militari che, durante la Prima guerra mondiale, vennero ricoverati in strutture psichiatriche. Si tratta di un numero significativo che indica la diffusa presenza di disagi mentali dovuti alla dura vita al fronte, ma di questi soldati, esclusi dalla storia militare che si concentra sulle battaglie e sui morti e i feriti, poco si sa. Gli studi anche recenti sulla psichiatria militare durante il primo conflitto hanno trattato il tema prevalentemente schedando i ricoverati per patologie e per estrazione sociale, dunque da un punto di vista statistico e scientifico. Questo volume vuole indicare una diversa strada per affrontare tanto dolore, quella della ricostruzione delle biografie dei ricoverati. Ciò è stato possibile grazie a un paziente lavoro di scavo negli archivi dei manicomi militari e dei comuni di nascita dei ricoverati, unito allo studio dei diari dei reparti in cui essi combatterono e della memorialistica, anche inedita, del tempo. Emergono così le figure dei contadini e dei borghesi in divisa, che provati dall’esperienza estrema della trincea e della morte, perdono il proprio equilibrio psichico; ristretti nelle strutture psichiatriche, sono separati da amici e familiari i quali, ansiosi, ne cercano notizie. Sono vicende umanamente toccanti che si concludono, a volte, con il rilascio del paziente dopo le cure e, altre volte, con la condanna a morire nei manicomi militari.

Lilith, le sue figlie e altre streghe. L’oscuro viaggio della conoscenza femminile tra miti, superstizioni e persecuzioni
Elio Notarbartolo
Giannini Editore
In libreria il 3 maggio

“Lilith, le sue figlie e altre streghe” esplora la lunga e tormentata storia delle donne accusate di stregoneria, tracciando un filo conduttore tra le radici mitologiche, la saggezza popolare e le persecuzioni religiose. La narrazione prende avvio dalla figura di Lilith, la prima donna ribelle della tradizione ebraica, per poi concentrarsi sulle janare dell’Italia meridionale, donne sapienti, guaritrice e custodi di antiche conoscenze erboristiche, che vennero demonizzate e perseguitate come streghe. Attraverso un racconto ricco di riferimenti storici e culturali, il testo denuncia le brutalità dell’Inquisizione e le ipocrisie della Chiesa cattolica, offrendo una riflessione sul rapporto tra scienza, superstizione e potere. L’opera collega il passato e il presente, mostrando come le credenze nelle forze occulte e nella magia continuino a vivere sotto nuove forme nella contemporaneità.

L’attesa. La storia di Elvira Piperno e della sua famiglia
Roberto Delle Cese
Rudis Edizioni
In libreria il 5 maggio

Il testo racconta la storia di Elvira Piperno e della sua famiglia appartenente alla comunità ebraica romana. Nel giugno 1946 la donna riceve una lettera della Croce Rossa Internazionale con cui la si informa che i parenti deportati il 16 ottobre 1943, durante l’occupazione nazista di Roma, sono deceduti. I tedeschi avevano fatto irruzione nella grande casa a Piazza Ippolito Nievo, a Trastevere, e trovato numerose persone da condurre ad Auschwitz. Elvira rifiuta di accettare la verità e si ostina a pensare che un giorno sarebbero rientrate. L’inutile attesa fa precipitare la giovane donna in uno stato di muto dolore impedendole di vivere serenamente e di mostrare affetto verso la figlia, nata dopo la tragedia abbattutasi sulla sua famiglia. Solo con il tempo la bambina comprenderà che nei silenzi della madre c’era la volontà di tenerla lontana da una verità troppo dolorosa per essere condivisa. Per trasformare il dispiacere in speranza sarebbe stato necessario coltivare la memoria, rievocando la storia della propria famiglia.

La governante
Csaba dalla Zorza
Marsilio
In libreria il 6 maggio

Vista da fuori, la sua vita non mostra nessuna sbavatura, solo la precisione tipica di ciò che viene deciso a tavolino. Una donna che ha avuto tutto: marito, figli, una bella casa, una posizione professionale invidiabile. Ha avuto tutto ciò che per molti dovrebbe dare la felicità. Per il suo sessantesimo compleanno decide di farsi un regalo: seguire un desiderio nascosto, lasciare ciò che ha per andare altrove. Un pezzo alla volta, la donna apre a chi legge il suo cuore, come l’armadio in cui custodisce la sua collezione di porcellane. Riprendono così aria pezzi di un’esistenza di cui nessuno ha mai avuto conoscenza. Una confessione in bilico tra il desiderio di essere e la necessità di apparire. Una donna che ha coperto con la forza di volontà le sue fragilità, che ha dovuto lottare contro la cosa più grande che la vita potesse metterle davanti: se stessa. La famiglia, il giudizio degli altri, la paura di essere inadeguata sono stati punti fermi ai quali aggrapparsi, ma anche da cui scivolare. Sino al giorno in cui capisce che accettare di essere come sei, anche quando non corrisponde all’idea che gli altri hanno di te, alle aspettative che nutrono, è l’unico modo per iniziare a vivere davvero.

Essere qui è uno splendore. Vita di Paula M. Becker
Marie Darrieussecq 
Crocetti
In libreria il 6 maggio

Paula Modersohn-Becker è davvero esistita dal 1876 al 1907. Voleva dipingere e basta. Era amica di Rilke. Non amava essere sposata. Amava invece il budino di riso, la salsa di mele, le passeggiate nella brughiera, Gauguin, Cézanne, i bagni in mare, stare nuda al sole, leggere piuttosto che guadagnarsi da vivere, e Parigi. Forse voleva un figlio: su questo punto i suoi diari e le sue lettere sono ambigui. È stata la prima donna a dipingere se stessa non solo nuda ma anche incinta, famosa in Germania ma quasi sconosciuta in Italia. Marie Darrieussecq, incantata davanti alle sue opere, si sente chiamata a raccontare la sua breve vita e la dipinge con pennellate precise, urgenti, in una biografia dai tratti lirici.

Sangue delle Langhe. La saga dei Barolo
Marina Marazza
Solferino
In libreria il 6 maggio

È alla sfarzosa incoronazione di Napoleone Bonaparte a Parigi che Juliette Colbert conosce Tancredi di Barolo: è un colpo di fulmine, e pochi anni dopo Juliette diventa Giulia di Barolo, sua moglie, e lo segue nella splendida e terribile Torino della Restaurazione. Nelle prigioni della città sabauda, intanto, è rinchiusa la fiera Angela Agnel, uxoricida: ha accoltellato il marito ubriaco che tentava di abusare della figlia. Donne diverse, vite agli antipodi che il destino si diverte a intrecciare, nel fermento della rivoluzione industriale, delle prime lotte per i diritti dei lavoratori, delle conquiste sociali di cui Giulia di Barolo diventa presto intrepida sostenitrice. C’è tanto da fare, innanzitutto nelle carceri, dove languono prigioniere senza più alcuna speranza di riscatto, ma anche tra i poveri della città che chiedono pane e giustizia. E Giulia trova il tempo per occuparsi anche delle tenute di famiglia nelle Langhe, dove si produce un vinello che, con i nuovi metodi importati dalla Francia, potrebbe diventare un nettare più nobile e corposo. L’aristocrazia torinese si interroga: perché tutta questa frenesia? Forse perché la povera marchesina di Barolo non riesce ad avere un figlio? Magari, se si concentrasse sulla famiglia, le cose cambierebbero? E Giulia è disposta a molto, pur di mettere al mondo il sospirato erede: medicamenti, terapie, persino sortilegi. Ma non è disposta a rinunciare alle sue idee, né al suo amore, né alle sue battaglie. Il sangue delle Langhe scorre in queste pagine avvincenti: nelle vene dei protagonisti, nel frutto dei vigneti, nei crimini che insanguinano i quartieri degradati del popolo e nelle rivoluzioni che si preparano tra i palazzi del potere. E un destino di sangue, traversie e trionfi attende due donne audaci decise a cambiare il loro tempo.

La musica per me
Corrado Augias
Einaudi
In libreria il 6 maggio

Per sua natura sfuggente e ineffabile, la musica suscita in noi emozioni profonde. Il suo linguaggio è universale e tuttavia difficile da tradurre in parole. Per spiegarne il mistero ricorriamo talvolta a metafore e similitudini, ma la verità è che la sua bellezza, il suo fascino e la sua forza trascendono il nostro linguaggio. Riuscire a trasmettere la gioia della musica, la sua capacità di generare sentimenti tanto intensi, è stata per anni la scommessa umana e professionale di uno scrittore e giornalista come Corrado Augias. Un lungo corteggiamento lega la vita di Augias al mondo musicale. Fin dall’adolescenza, quando i suoi genitori lo portarono a un’esecuzione estiva della Pastorale di Beethoven nella Basilica di Massenzio, l’autore sentí che era «di fronte a qualcosa d’immenso e straordinariamente bello». Non solo: pensò che il compositore «ci stava raccontando una storia». Quella storia Augias ha continuato a inseguirla per tutta la vita, con il rammarico di non aver mai praticato la musica dall’interno, studiandola in modo piú sistematico, e imparando davvero a suonare uno strumento. Attraverso una passione da autodidatta, non per questo meno intensa, e attraverso il suo lavoro di giornalista alla Rai – le molte trasmissioni sulla musica che ha condotto, i grandi direttori e strumentisti che ha avuto la fortuna di conoscere -, Augias riesce a «entrare nella musica, conoscere i musicisti, sapere chi erano, se e in che modo il periodo storico in cui erano vissuti aveva influenzato le loro composizioni, se dalla loro esistenza era possibile dedurre qualcosa sulla qualità, sul tono delle loro opere». Riesce a restituirci la musica e i suoi protagonisti in tutta la loro bellezza umana e artistica in un libro ricchissimo di storie, atmosfere e personaggi indimenticabili.

Il silenzio dei lupi
Cécile Baudin
Nord
In libreria il 6 maggio

Francia, 1835. Quando, in una gelida mattina di marzo, ai piedi dell’austero castello che ospita l’ospedale psichiatrico di Saint-Auban, viene ritrovato nella neve il corpo senza vita di un giovane studente di medicina in servizio presso l’istituto, il pensiero di tutti non può che tornare all’animale sanguinario che qualche decennio prima aveva terrorizzato la regione, mietendo decine di vittime. Ma quella della Bestia del Gévaudan sembra ormai solo una leggenda, e l’assenza di ferite visibili sul corpo del malcapitato fa piuttosto pensare a una caduta accidentale e a un successivo assideramento. Eppure l’ombra del passato torna a addensarsi sul caso non appena Marianne, l’infermiera dell’istituto, rinviene le prove che il giovane è stato intenzionalmente torturato e poi lasciato a morire di freddo. Nessuno sarebbe disposto a dare credito alle opinioni di una donna, tranne Victor Chastel, il giudice di pace del cantone, il cui oscuro passato gli ha fatto guadagnare la fama di lupo solitario. Avendo sperimentato sulla propria pelle cosa vuol dire trovarsi soli a lottare contro tutto e contro tutti, Chastel decide di fidarsi dell’intuizione di Marianne e prosegue le indagini nella cittadina d’origine della vittima, dove ancora una volta si scontrerà con la diffidenza e le reticenze dei notabili della zona. E ancora una volta sarà una donna, Constance, arguta domestica di una facoltosa famiglia locale, a indicargli la strada che lo condurrà sulle tracce di un segreto tenuto nascosto per anni, un sopruso verso i più deboli che qualcuno credeva ormai sepolto per sempre, ma su cui covava un intricato quanto implacabile disegno di vendetta.
Con il pretesto di un’avvincente indagine, Baudin ci regala un romanzo storico ambientato nella provincia francese sullo scorcio della Rivoluzione industriale, ancora dominata dalla sopraffazione e dalle disuguaglianze, ma in cui le donne hanno smesso di accontentarsi e cominciano finalmente a diventare padrone del proprio destino. Anche a costo di uccidere…

Il destino di Pericle
Conn Iggulden 
Piemme
In libreria il 6 maggio

Dietro il successo di Atene, la città più importante del mondo antico, c’è un solo uomo: Pericle. Politico, generale e architetto delle fortune della città, per gli ateniesi è più di un eroe. Ma anche in tempi di pace la minaccia di Sparta, leggendaria rivale, si staglia all’orizzonte. Quando un’improvvisa catastrofe mette in ginocchio gli spartani, Pericle intravede un’occasione d’oro per spostare per sempre gli equilibri di potere a favore di Atene. Sa bene che spesso l’unico modo per ottenere una pace duratura è scendere in campo e combattere. Ma, per quanto possa apparire debole, il potere di Sparta è tutt’altro che spento. Ben presto, un giovane spietato e coraggioso emergerà dai ranghi e, deciso a ripristinare l’antica grandezza della città, se ne metterà alla guida.
Mentre i tamburi della battaglia si fanno sempre più vicini, Pericle dovrà lottare per mantenere intatto il consenso degli ateniesi: riuscirà a conquistare la vittoria per Atene o la vedrà crollare sotto i suoi occhi?

Antisemitismo e identità ebraica. Scritti 1941-1945
Hannah Arendt
Einaudi
In libreria il 6 maggio

«Ci furono tempi felici in cui si poteva scegliere liberamente: meglio morti che schiavi, meglio morire in piedi che vivere in ginocchio. E ci furono tempi infami in cui intellettuali rincretiniti hanno dichiarato che la vita è il sommo dei beni. Oggi sono arrivati i tempi terribili in cui ogni giorno si dimostra che la morte dà inizio al suo governo del terrore esattamente quando la vita è diventata il sommo bene; che chi preferisce vivere in ginocchio, muore in ginocchio; che nessuno può essere ucciso più facilmente di uno schiavo» (Hannah Arendt). Sono pagine illuminanti e di drammatica attualità quelle che Hannah Arendt scrive tra il 1941 e il 1945, nell’ora più buia del mondo: pagine in cui entrano la guerra, il nazismo, la Shoah, l’idea di un esercito ebraico per combattere in Europa, gli insediamenti in Palestina, la critica al sionismo che non cercava il dialogo con i vicini arabi. Antisemitismo e identità ebraica, come scrive Enzo Traverso nell’introduzione inedita, ci permette di entrare nel laboratorio intellettuale di Arendt, cogliendo come in un’istantanea un momento cruciale del suo sviluppo. Con la prefazione di Enzo Traverso.

La belva di San Gregorio. Il caso Rina Fort. 1946
Marta Barattia
Giunti
In libreria il 7 maggio

Il 29 novembre 1946, qualcuno bussa alla porta di un appartamento al primo piano di via San Gregorio, a Milano. È una fredda sera qualunque del Dopoguerra. Franca Pappalardo apre: attendeva quella visita. Con lei, in casa, ci sono i suoi bambini. Quella sera, però, nessuno richiuderà la porta. Il giorno dopo, la polizia irrompe nell’appartamento per trovare le terribili conseguenze di una strage: Franca è stata brutalmente uccisa a sprangate insieme ai suoi figli. I sospetti si concentrano subito su Rina Fort, l’amante del marito di Franca, Pippo Ricciardi – che, ai conoscenti, presentava Rina come consorte: almeno fino a che Franca, insospettitasi, non era salita con tutta la famiglia a Milano da Catania. Le promesse di lasciare la moglie legittima erano cadute nel nulla, e Rina non lo aveva sopportato. Si tratta, quindi, un delitto passionale? O c’è qualcosa di più? Rina sostiene di non aver agito da sola, e le versioni che fornisce differiscono. Cosa è davvero accaduto, quella notte? E chi è, veramente, Rina Fort? Una belva con una sciarpa color canarino e guanti di filo nero, vendicativa e senza scrupoli? O una donna dal passato sventurato, che aveva cercato malamente, ma con fermezza, una propria errata felicità?

La lega delle avvelenatrici. Ediz. a colori
Lisa Perrin
Rebelle Edizioni
In libreria l’8 maggio

Questo libro prezioso e sontuosamente illustrato vi farà conoscere alcune delle donne più famigerate della storia, unite dalla comune passione… per il veleno. Benvenuti nella Lega delle Avvelenatrici. Intraprenderete un viaggio emozionante, macabro ed avvincente attraverso oltre 25 storie vere di alcune delle più famigerate avvelenatrici. Accompagnati dalle spettacolari illustrazioni di Lisa Perrin esplorerete le oscure motivazioni di queste donne, i loro metodi diabolici e i loro destini. Potreste ritrovarvi a fare il tifo per alcune di loro, come Giulia Tofana, che vendeva il suo intruglio alle donne che volevano liberarsi dei mariti violenti. Ma troverete anche storie di donne potenti, come l’imperatrice cinese Wu Zetian e la temibile Belle Gunness, che ha ucciso più di 14 persone nel Midwest americano. Scoprirete la sinistra arte dell’avvelenamento: i veleni naturali più pericolosi e letali, provenienti da piante, insetti e sostanze chimiche, utilizzati nel corso dei secoli. Imparerete a conoscerne gli effetti dannosi a breve e a lungo termine. Un mix perfetto di true crime, storia, scienza e mistero che vi lascerà senza fiato. Il tutto arricchito dalle spettacolari illustrazioni di Lisa Perrin e confezionato in un’elegante edizione di lusso.

Annibale Radicati di Cocconato. Il cavaliere senza testa. Vita, amori e morte di un «eroe» di Alexandre Dumas. Ediz. limitata
Massimo Novelli
Edizione Settecolori
In libreria l’8 maggio

Negli ultimi decenni del 1500, in una Francia insanguinata dalle guerre di religione e lacerata dagli intrighi dei duchi de Guise, del re di Spagna e dell’imperatore d’Austria, si consuma la vita del conte piemontese Annibale Radicati di Cocconato. Vita breve e maledetta, tra amori, tradimenti, duelli e spionaggio, che ebbe fine quando fu decapitato a Parigi, il 30 aprile del 1574, con l’accusa di avere complottato contro il re. Accadeva sotto il regno di Carlo IX di Valois-Angoulême, anche se il potere era nelle mani di sua madre, Caterina dé Medici. Alexandre Dumas ne fece uno dei protagonisti de “La Regina Margot”. Lo scrittore giocava però con la Storia, la piegava alla fantasia. La Storia con la «esse» maiuscola, invece, da tempo aveva occultato il conte di Cocconato: Voltaire lo ricordò soltanto come quello al quale tagliarono il collo. Altri studiosi lo archiviarono tra i sicari cattolici che, il 24 agosto del 1572, durante la Notte di San Bartolomeo, trucidarono migliaia di protestanti. Ma Radicati fu davvero quel mostro descritto dagli storici? Il libro di Massimo Novelli, più romanzesco d’un romanzo d’avventure, ricostruisce la sua vera esistenza, con carte e testimonianze inedite. Ne emerge il ritratto di un avventuriero filosofo, di un soldato coraggioso e di un agente segreto forse fedele solo al Duca di Savoia, che fu condannato a morte come capro espiatorio per coprire le colpe dei «Grandi»: un gentiluomo moderno, insomma, scettico e ironico, che non credeva né a Dio né al diavolo.

Troni e poteri. Una nuova storia del Medioevo
Dan Jones
Hoepli
In libreria il 9 maggio

“Troni e poteri” di Dan Jones esplora mille anni di storia, dal sacco di Roma del 410 alla caduta di Costantinopoli nel 1453, in una narrazione avvincente e ricca di grandi protagonisti ed eventi. Una nuova e avvincente lettura del mondo medievale, un’epoca forgiata da cambiamenti climatici, malattie pandemiche, migrazioni di massa e nuove tecnologie. Un periodo in cui si sono formate le grandi nazionalità europee; in cui sono stati codificati i sistemi fondamentali di legge e di governo dell’Occidente; in cui le Chiese cristiane sono maturate come istituzioni regolatrici della moralità pubblica occidentale e in cui l’arte, l’architettura, l’indagine filosofica e l’invenzione scientifica hanno attraversato cambiamenti rivoluzionari. Un’opera che offre spunti di riflessione sulle attuali sfide geopolitiche, sottolineando l’importanza di apprendere dal passato per affrontare le crisi contemporanee.

Thérèse
Donatella Travet
Albatros
In libreria il 9 maggio

Nata tra le montagne piemontesi nel 1914, Thérèse cresce in un mondo semplice e austero, tra le speranze del padre Lorenzo e le premure materne di Maria. Ma fin da bambina, il suo cuore anela a qualcosa di più: il desiderio di conoscere il mondo, di viaggiare, di emanciparsi da un destino già scritto. Dai campi di Barge, al ruolo di maestra presso la scuola elementare di Luserna San Giovanni, fino alla Francia, il suo cammino si intreccia con le ombre della storia: il fascismo, la guerra, la lotta per la sopravvivenza. Il suo amore per Roberto la porterà lontano, ma le difficoltà del momento storico metteranno alla prova il loro legame e i loro ideali. In un’epoca in cui le donne devono lottare per ogni briciolo di indipendenza, Thérèse non si arrende, anzi compie scelte rivoluzionarie per il suo tempo. Attraverso il suo sguardo intenso, il lettore viene catturato da un’epopea familiare e personale che attraversa le grandi vicende del Novecento. La storia di Thérèse è quella di una donna e di molte altre, che hanno vissuto tra guerre e sogni infranti, tra amori e sacrifici, senza mai perdere la forza di guardare avanti.

Il sangue di Roma e l’onore perduto
Luca Cecconello
Albatros
In libreria il 9 maggio

Nella Roma di Domiziano, in un’epoca segnata da tensioni politiche e sanguinose vendette, l’ex centurione Gabinio Fabio Tasio si trova intrappolato in una rete di intrighi e tradimenti, nella quale la sua famiglia viene uccisa davanti ai suoi occhi. Al centro di una terribile congiura, la sua vita è minacciata da coloro che bramano il potere e cercano di eliminare ogni possibile ostacolo all’assassinio dell’imperatore. Determinato a ripristinare l’onore della sua città, Fabio giura di vendicare il sangue versato, affrontando avversari temibili in battaglie cruente, aiutato da vecchie e nuove amicizie. In questo drammatico scontro tra lealtà e ambizione, il destino di Roma è appeso a un filo: chi trionferà e garantirà la gloria alla capitale?

Le ali di Icaro. Splendori e sventure del barone Roncas
Maria Costa
Albatros
In libreria il 9 maggio

Nel tumultuoso contesto politico di fine ‘500 e inizio ‘600, quando imperversa il flagello della “morte nera”, un giovane segretario, Pierre-Léonard Roncas, destinato a seguire le orme paterne come medico, intraprende invece un’affascinante carriera diplomatica. I suoi viaggi tra Piemonte, Valle d’Aosta, Francia e Spagna sono carichi di tensioni e opportunità, mentre si destreggia tra complessi intrighi di corte. La sua abilità nel negoziare e nel mediare lo rende un prezioso alleato di Carlo Emanuele I, duca di Savoia, ma il potere porta con sé rischi enormi. La sua ascesa, simile al mito di Icaro, lo espone a pericoli inaspettati; ogni incontro e ogni decisione potrebbero condurlo troppo vicino al sole, mettendo in gioco non solo la sua carriera, ma anche la sua vita.

Blu Martini
Simona Bertocchi
Giovane Holden Edizioni
In libreria il 9 maggio

Nella Firenze di fine Ottocento, una città ferita dalla crisi economica e dalle trasformazioni urbanistiche, la famiglia Martini si trova a un bivio tra decadenza e rinascita. Proprietari della storica Tessuti Martini, hanno vissuto l’epoca del prestigio, ma ora il loro impero tessile rischia di sgretolarsi sotto il peso dei debiti e delle incertezze. Quando un devastante incendio distrugge l’azienda, lasciando dietro di sé rovine e sospetti, ogni certezza crolla: è stato un tragico incidente o un sabotaggio? Mentre gli uomini della famiglia lottano per salvare il patrimonio con affari e compromessi rischiosi, sono le donne a guidare la vera rivoluzione. Ginevra Martini, determinata e ribelle, è destinata a ereditare la formula segreta del tessuto Blu Martini, un’arte preziosa che potrebbe riportare i Martini al successo. Ma il suo cammino è irto di ostacoli: in un mondo dominato dal potere maschile, ogni sua scelta è una sfida alle convenzioni. Dai fastosi salotti di Firenze alle scintillanti atmosfere di Parigi, tra segreti inconfessabili e battaglie di potere, Blu Martini intreccia la storia di una famiglia con il destino di una nazione in fermento. Il passato brucia nelle fiamme della rivoluzione industriale, mentre il futuro si tesse tra le trame di una stoffa leggendaria. Un romanzo epico di cadute e rinascite, di passioni indomabili e di donne che osano sfidare il proprio destino.

Storie di anime ribelli. Diritti e utopie nell’Ottocento americano
Luisa Cetti
Viella
In libreria il 9 maggio

Le storie dell’attrice e giornalista Ada Clare e della scrittrice e organizzatrice di esperimenti utopici Marie Howland, della band musicale itinerante degli Hutchinson e, infine, del riformatore sociale Robert Dale Owen raccontano gli Stati Uniti di metà Ottocento. Con i loro percorsi di vita, spesso non lineari e coerenti, sono testimoni e, al tempo stesso, protagonisti diretti delle trasformazioni in atto nel paese. Sullo sfondo delle singole vicende personali si profilano le grandi battaglie dell’epoca, da quella abolizionista e per i diritti delle donne ai conflitti sociali nel mondo del lavoro fino allo scontro feroce sul tema del divorzio per arrivare a temi apparentemente più frivoli come l’ondata di interesse per lo spiritismo che contagia molti americani, inclusi quelli raccontati in queste pagine.

L’antropologia del mondo antico. Uno sguardo diverso sui Greci e sui Romani
Maurizio Bettini
Il Mulino
In libreria il 9 maggio

A differenza di altre discipline antichistiche, lo sguardo dell’antropologia del mondo antico è sempre vicino a quello dell’osservatore greco e romano: come tale capace di frugare negli angoli meno esplorati della tradizione letteraria, documentaria e iconografica, aprendo nuove prospettive alla loro interpretazione. Per questo l’antropologo del mondo antico non si concentra solo su grandi testi o eventi, ma focalizza la propria attenzione su elementi minori, apparentemente secondari, tali però da condurre alla scoperta di modelli culturali significativi. Perché testi e documenti, anche i più conosciuti e frequentati, possono riservare grandi sorprese se interrogati con domande nuove: esisteva il gender nell’antichità? come concepivano gli antichi il loro rapporto con gli animali e la natura? che posizione occupavano le norme giuridiche nella cultura romana? come avveniva il commercio fra popoli che non parlavano la stessa lingua? In questo libro si alternano da un lato contributi sugli strumenti dell’antropologia del mondo antico e sulla sua nascita e il suo sviluppo; dall’altro una ricca serie di casi relativi a pratiche e forme culturali concrete. A comporsi è un quadro meravigliosamente ricco e appassionante della mentalità, delle credenze e delle strutture profonde che sostenevano la cultura classica.

Anche se proibito. La folle impresa di Igor V. Savitsky
Giulio Ravizza
Scintille by bookabook
In libreria il 9 maggio

Igor Vitalyevich Savitsky nasce nel lusso di una famiglia aristocratica della Russia zarista, ma la Rivoluzione d’ottobre capovolge la sua sorte. Fuggito a Mosca in clandestinità, trova rifugio nell’incontro casuale con una ragazza francese, grazie a cui riscopre un legame misterioso con un passato che non riesce a ricordare. Quando la ragazza viene condannata al confino, un’ossessione prende il sopravvento: creare un museo di avanguardie che possa restituirgli la speranza di rivederla. Inizia così un viaggio alla ricerca di arte proibita che lo spinge sempre più lontano dalla realtà, là dove il confine con il sogno diventa impalpabile. Un romanzo intenso sulla ricerca di un amore impossibile, sull’ossessione per l’arte e sull’illusione di poter fermare il tempo. Un romanzo in cui i fatti più assurdi sono veri e quelli normali inventati. Un romanzo ispirato alla storia vera di Igor Vitalievich Savitsky, l’uomo che nell’Unione Sovietica di Brezhnev salvò ottantamila capolavori di arte proibita e li nascose alla fine del mondo, nel deserto del Karakalpakstan.

Michelangelo e i due fuochi dell’ellisse
Daniela Martinotti
Capponi Editore
In libreria il 9 maggio

Un tragico tuffo e la morte prematura di un giovane, dei lampi sul Tevere, un professore “stropicciato” e molto goloso, un capolavoro rimasto incompiuto: qual è il loro legame? Questo libro racconta la storia, attraverso i secoli, di un dipinto di Michelangelo. Un affresco solo abbozzato, sopravvissuto all’orgoglio ferito del suo artefice e alle complesse dinamiche tra il noto artista e il capriccioso committente, papa Giulio II. La storia di uno strappo, sul cartone e nella coscienza, che si dipana attraverso i secoli, con salti temporali tra il Cinquecento, rievocato da un Michelangelo evanescente e fragile, e il Novecento, con le razzie del secondo conflitto mondiale alle quali l’opera è sfuggita, sopravvivendo fino al periodo contemporaneo. In una Roma distratta e assolata il mistero è celato dietro un pesante armadio del Settecento. Ma cosa rende tanto interessante l’affresco? La svolta artistica che esso comporta, in passato stoltamente ignorata. Non solo la storia di un dipinto interrotto, bensì quella di legami spezzati poi ricongiunti come i due fuochi di un’ellisse, in un percorso attraverso l’arte e le sue diverse espressioni, attraverso la coscienza e la dimensione spirituale: la storia di fili intrecciati nel corso del tempo, tra loro e all’affresco, per poi rivelare il meraviglioso ricamo dell’esistenza umana. Un ricamo che sopravvive, a dispetto del tempo e della morte.

Baldovino. Il re del gran rifiuto
Fulvio Fulvi
Ares
In libreria il 12 maggio

Fulvio Fulvi presenta la biografia di Baldovino (1930-1993), re del Belgio e Servo di Dio per volontà di Papa Francesco, passato alla storia per aver abdicato pur di non promulgare la legge sull’aborto. Nel libro si trovano il racconto dell’infanzia infelice, con la perdita della madre in un incidente stradale, la prigionia e la deportazione con la famiglia reale durante il nazismo, gli anni del collegio svizzero. Salito al trono a 21 anni, Baldovino favorì l’indipendenza del Congo, la colonia che il prozio Leopoldo II aveva ridotto in schiavitù. Parte indelebile della vita di Baldovino è l’amore per Fabiola, sua compagna inseparabile, di fede e di vita. Un capitolo è dedicato in particolare all’incontro segreto che Baldovino e la moglie ebbero a Loreto con un frate che aiutò il sovrano a risolvere il dilemma di coscienza sull’aborto che lo assillava a riguardo della legge.

Il tempio di pietra. Dalle logge operative alla tradizione massonica
Paolo Giulio Gazzano
Tipheret
In libreria il 12 maggio

Il viaggio della Massoneria ha origine nelle antiche corporazioni medievali di muratori, custodi dell’arte della costruzione delle cattedrali gotiche, luoghi ricchi di simbolismo esoterico e geometria sacra. Da questa tradizione operativa si sviluppò la massoneria speculativa, che trasformò gli strumenti del mestiere in simboli di perfezionamento interiore. Il rito di York viene considerato il più autentico erede della tradizione muratoria. Nel XVII-XVIII secolo, il pensiero illuminista influenzò profondamente la massoneria, facendola evolvere in un laboratorio di idee che contribuì alla nascita delle moderne democrazie. Il testo analizza il passaggio dalle logge operative a quelle speculative, l’impatto delle correnti filosofiche europee e la capacità della massoneria di adattarsi ai cambiamenti della società. Infine, viene esplorata la sua eredità culturale, il suo influsso su arte, società e persino sport, dimostrando come il suo messaggio di libertà, uguaglianza e conoscenza sia rimasto attuale nel tempo.

Romanzi e altri scritti. Vol. 2
Jane Austen
Mondadori
In libreria il 13 maggio

Con questo secondo volume, sempre a cura di Liliana Rampello, impreziosito da una Nota alla traduzione di Susanna Basso, si completa la pubblicazione delle opere di Jane Austen nei Meridiani. Sono qui proposti, in ordine cronologico, Mansfield Park, Emma e Persuasione, ai quali si aggiunge il romanzo incompiuto Sanditon. La sezione «Altri scritti» accoglie il Capitolo 10 cancellato di Persuasione, i pareri dei contemporanei raccolti dalla stessa autrice e una selezione di lettere. Nonostante la brevità della sua vita, si rivela dunque piena e intensa l’attività artistica della «divina Jane», che fino all’ultimo ha messo mano ai suoi progetti rivelando una mai esausta maturità espressiva e un vivo interesse nei confronti della società della sua epoca. Qualità che fanno di lei un classico intramontabile e senza tempo.

Il sogno di Louis Vuitton
Eva-Maria Bast
Tre60
In libreria il 13 maggio

Parigi, 1835. Louis Vuitton ha appena tredici anni quando lascia la sua famiglia in un piccolo borgo di montagna per cercare fortuna altrove. Quell’altrove è Parigi e, dopo alcuni anni trascorsi a fare lavori saltuari, nel 1837 inizia un apprendistato presso un noto artigiano parigino, tal monsieur Maréchal, che confeziona bauli e offre servizi di imballaggio. I parigini viaggiano sempre di più, non solo in carrozza, ma anche in treno e in nave, e c’è una grande richiesta di figure specializzate in grado d’imballare gli oggetti da trasportare. Nel laboratorio di Maréchal, Louis si distingue subito e i suoi servizi sono richiesti non soltanto tra le dame dell’alta società, ma anche a corte dall’imperatrice Eugenia, la moglie di Napoleone III. Sono momenti d’oro per Louis, sul lavoro ma anche nella sfera privata, quando incontra Émilie, l’amore della sua vita, che sarà la madre dei suoi figli e lo sosterrà nella carriera, soprattutto quando, nel 1854, deciderà di mettersi in proprio e di aprire il suo atelier al numero 4 di Rue Neuve-des-Capucines, vicino a Place Vendȏme. Lì potrà finalmente concretizzare la sua idea geniale: rendere il bagaglio più pratico e leggero, per essere trasportato più agevolmente. I suoi bauli rettangolari, con la copertura piatta e i bordi arrotondati diventeranno famosi in tutta la Francia. Ma proprio quando l’attività sembra andare a gonfie vele, pronta per conquistare i mercati stranieri, il successo comincia a vacillare. Invidie e gelosie nell’atelier sembrano pericoli ben più minacciosi per la famiglia Vuitton della guerra che incombe sul Paese…

Una donna a Berlino. Diario aprile-giugno 1945
Anonima
Einaudi
In libreria il 13 maggio

Il racconto lucido e coraggioso delle violenze e delle umiliazioni subite dalle donne berlinesi dopo la caduta del Terzo Reich. Il dramma di non poterlo gridare, della vergogna ma anche del senso di colpa e punizione di un popolo che scopriva gli orrori del nazismo. «Sì, la guerra avanza rombando verso Berlino. Ciò che ieri era ancora un brontolio lontano, oggi è un tambureggiare continuo… Viviamo dentro un cerchio di bocche di fuoco che si restringe di ora in ora». Si apre con queste immagini il diario tenuto a Berlino da una giovane donna tedesca nelle drammatiche settimane che videro la conclusione del conflitto, l’arrivo dell’Armata Rossa, la morte di Hitler e degli altri gerarchi nazisti e infine la lenta, faticosa ripresa della vita. L’autrice ha voluto restare anonima da quando il libro vide per la prima volta la luce negli anni Cinquanta e fu accolto, soprattutto in Germania, con un senso di fastidio, anzi, di esplicito rifiuto. Decise allora di vietarne ogni riedizione finché fosse rimasta in vita. Solo dopo la sua morte, avvenuta nel 2001, Hans M. Enzensberger ebbe l’autorizzazione a riproporlo. “Una donna a Berlino” ci mostra il destino – purtroppo ricorrente in ogni conflitto, anche ai giorni nostri – di migliaia di donne costrette a subire gli stupri da parte dei soldati e, senza autocommiserazione né revanchismo, conserva la capacità di discernere e di valutare su chi ricada in ultima istanza la responsabilità della tragedia tedesca. Prefazione di Anna Foa. Introduzione di Hans M. Enzensberger.

Le bibliotecarie di Lisbona
Suzanne Nelson 
Newton Compton Editori
In libreria il 13 maggio

1943. La seconda guerra mondiale infuria in Europa. Lisbona è una città affascinante sull’orlo del caos, che ospita spie che contrabbandano segreti letali. Tra loro ci sono Selene Delmont e Beatrice Sullivan, bibliotecarie di Boston trasformate in agenti alleati. Ufficialmente arruolate per catalogare libri proibiti, le due amiche sono agenti sotto copertura incaricate di infiltrarsi nella rete di spie dell’Asse. Ben presto, entrambe vengono coinvolte in una vorticosa spirale di inganni e bugie insieme a due degli uomini più famigerati di Lisbona: il console portoghese Luca Caldeira, e il letale agente doppiogiochista Gable. Mentre Selene si fa strada con il suo fascino tra sontuose sale da ballo e feste con Luca, Bea viene catapultata nell’oscuro mondo sotterraneo degli informatori di Gable. La vittoria dipende dal successo congiunto delle loro missioni, ma quando un tradimento inaspettato getta nel caos una rete di bugie accuratamente tessuta, i frutti di tutti i loro sacrifici sono messi a rischio. Mentre Selene e Bea vengono spinte al limite, la loro amicizia e i loro cuori riusciranno a sopravvivere al costo della guerra?

Le querce non fanno limoni
Chiara Francini
Rizzoli
In libreria il 13 maggio

“Le querce non fanno limoni” è un romanzo epico, intimo e corale che attraversa cinquant’anni di storia italiana, tra la Seconda guerra mondiale e gli anni di piombo. Una storia di Resistenza, di passioni, di famiglie scucite e ricucite, di lotte che lasciano cicatrici, ma anche la forza di stare in piedi. Protagonista è Delia, ex partigiana, donna indimenticabile che affronta la guerra, l’amore e la perdita costruendo – pietra su pietra, voce dopo voce – un luogo reale e simbolico: il Cantuccio, rifugio concreto e ideale, spazio di condivisione, speranza e memoria. Attorno a lei e dopo di lei si muovono Irma, Mauro, Angela, Carlo, Sandro, Lettèria, Gigione e molti altri, personaggi vividi che si intrecciano in una narrazione tessuta come un arazzo di voci, dialetti, cicatrici e sogni. Ambientato tra Firenze e Campi Bisenzio, “Le querce non fanno limoni” dà corpo alla Storia con la “s” maiuscola – le torture a Villa Triste, la Liberazione, la strage di piazza Fontana, le contraddizioni della sinistra extraparlamentare – ma la filtra attraverso i gesti quotidiani, i silenzi, le pentole sul fuoco, le parole non dette. Ogni pagina è intrisa di una lingua viva che alterna lirismo e parlato popolare, una lingua che canta, piange, resiste. È un romanzo sull’eredità – politica, affettiva, ideologica. Sul modo in cui la memoria passa, si nasconde, si rivela. E sul coraggio di non farsi travolgere dal passato, ma di comprenderlo per poter andare avanti. “Le querce non fanno limoni” è un romanzo storico, sì. Ma è anche un romanzo dell’esistenza, un romanzo che si interroga su cosa voglia dire resistere: all’ingiustizia, al disincanto, al dolore, al tempo. E lo fa con una scrittura insieme colta e piena di umanità, che accoglie ogni personaggio come fosse una storia vera, da proteggere. Perché una vita felice significa aver combattuto.

L’isola dei silenzi
Fabrizio Silei
TEA
In libreria il 13 maggio

Settembre 1938. Mentre a Roma Mussolini consolida il suo potere con una politica che sfocerà presto nelle leggi razziali, dal piroscafo Pianosa sbarcano a Capraia un condannato con lo sguardo da assassino, un entomologo a caccia di farfalle e un sacerdote sulle tracce degli antichi monaci eremiti vissuti sull’isola.
Un’isola di sassi e polvere, cespugli e profumi. E un’isola che nasconde. Tanto, forse anche troppo. Da mesi ormai si è persa ogni traccia di un giovane detenuto della colonia penale agricola, scomparso in circostanze che nessuno sembra in grado di chiarire, nemmeno l’inchiesta ufficiale, giunta a una conclusione tutt’altro che convincente. Nella quiete di Capraia, fra le stradine silenziose, ogni finestra cela occhi che scrutano, orecchie che ascoltano, e ben presto si inizia a dubitare di chi fa troppe domande: ci sarà qualcuno di cui potersi fidare? Oppure a ogni domanda si mette a rischio la propria stessa vita? Col passare dei giorni, gli eventi si susseguono rapidi e imprevedibili, svelando relazioni e intrighi inimmaginabili, protetti dai silenzi senza tempo dell’isola.

Il segreto di villa Carlotta. Le ville sul Lago di Como
Silvia Montemurro
Giunti
In libreria il 14 maggio

Carlotta è la primogenita della duchessa Marianne Nassau e del principe Alberto di Prussia, e la sua vita è appena crollata: Marianne ha lasciato il marito, creando uno scandalo senza precedenti, e ha stabilito di abbandonare Potsdam alla volta di Tremezzo, sul Lago di Como, per trascorrere l’estate con le figlie. Carlotta la segue, riluttante, ma quando arriva alla villa che sua madre ha acquistato resta senza fiato: non ha mai visto un luogo tanto magnifico. Siamo nel 1848, e il lago è la meta più esclusiva d’Europa. Vi si danno appuntamento nobili, principi, dame per organizzare ricevimenti, rafforzare amicizie, combinare matrimoni. È il destino anche di Carlotta, che dovrà debuttare in società e trovare un buon partito. Ma fra queste costrizioni lei si sente soffocare, e la sera del suo primo ballo abbandona lo stuolo di corteggiatori per fuggire nel parco, dove si scontra con un uomo bellissimo : è Giorgio, duca di Sassonia Meiningen. Lui sembra l’unico a capire la sua sete di vita, eppure è insolente e scontroso, e per qualche oscuro motivo fa di tutto per evitarla. Questo non è l’unico enigma della villa. Vagando fra le stanze, Carlotta scova il diario di Elena, una domestica che anni addietro abitava nella soffitta ed è stata protagonista di una storia tragica. E si convince che, di notte, una bambina vaghi per i corridoi in cerca di sua madre. È solo suggestione o c’è un mistero da svelare? E perché Giorgio, da cui si sente sempre più attratta e respinta, sembra saperne qualcosa?

Cadi, bomba
Gerrit Kouwenaar
Bompiani
In libreria il 14 maggio

Karel Ruis è uno studente di diciassette anni nel 1940, quando i tedeschi invadono i Paesi Bassi. La sua vita, fino a quel momento comoda e protetta, viene sconvolta dalla guerra. Karel all’inizio è affascinato dalla novità: porta a termine un’ambasceria segreta consegnando una lettera all’amante ebrea dello zio, e s’innamora della nipote di lei. Dopodiché il futuro sembra scomparire, diviso tra l’illusione di una fuga e la realtà della perdita e della solitudine. Un romanzo breve fortemente autobiografico, concentrato ed esplosivo.

Lettere alla madre
Antoine de Saint-Exupéry
Elliot

Le Lettere alla madre costituiscono una raccolta di 110 lettere scritte da Saint-Exupéry nel corso della vita: abbracciano un arco temporale di più di trent’anni, da quando, bambino, si trasferisce al collegio di Le Mans insieme al fratello, all’ultima lettera del luglio del 1944, poco prima della sua tragica scomparsa. Con grande semplicità e immediatezza, quest’opera offre al lettore una chiave interpretativa unica dell’universo interiore dell’autore del Piccolo Principe, accompagnandolo alla scoperta non solo delle vicissitudini della sua vita movimentata ma anche e soprattutto dei suoi sentimenti – dal fortissimo attaccamento alla madre, definita «grande riserva di serenità», alla fascinazione per il volo, al senso di vuoto e solitudine che rimasero sempre sullo sfondo della sua esistenza.

La casa nella brughiera
Elizabeth Gaskell
Elliot

Margaret e Edward vivono con la madre, Mrs Browne, e la domesti­ca Nancy, nella loro remota casa di campagna in una vallata da fiaba. Isolati dalla comunità, conducono una vita sem­plice e pacifica, la cui monotonia è rotta solo dalle uscite domenicali per la messa nel villaggio di Combehurst, di cui il padre defunto era stato il curato. La vita scor­re tranquilla fino a quando la madre non si ammala e i due fratelli sono costretti a confrontarsi con una lunga serie di diffi­coltà economiche. I due fronteggeranno la nuova condizione in modo molto diver­so l’una dall’altro, lui mosso dall’avidità, lei dall’integrità morale che appartiene ai migliori personaggi femminili di Elizabeth Gaskell. In questo breve romanzo ritrovia­mo i temi della famiglia, del sacrificio e delle difficoltà della vita rurale nell’Inghil­terra del XIX secolo, temi profondamen­te cari all’autrice. Senza pietismi, Gaskell descrive la vita dei ceti più poveri e sostiene l’importanza del reciproco sostegno, dell’amore e dell’altruismo. 


 

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