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Torneo primaverile degli autori TSD – la seconda sfida tra Roberta Mezzabarba e Luca Vinotto

Siamo giunti alla seconda sfida di questo torneo di primavera: nell’intervista doppia di oggi si sfidano Roberta Mezzabarba e Luca Vinotto!

roberta mezzabarba vs luca vinotto

Come scrittore qual è il tuo più gran difetto e qual è la tua miglior virtù?

R.M.: Credo che in assoluto, fra i miei molteplici difetti, il perfezionismo sia il peggiore: non mi accontento di un editing o di una correzione di bozze, come credo faccia la maggior parte degli autori… io devo arrivare al perfettibile, e poi lavorare anche su quello per andare oltre.

La mia virtù più grande credo possa essere l’empatia che stabilisco con i miei personaggi che arriva intatta ai lettori, indissolubilmente intrecciata fra inchiostro e carta, rendendo indimenticabili le anime dei protagonisti delle mie storie.

L.V.: Difficile rispondere, anche perché sono convinto che in ogni aspetto della vita nasconda una componente positiva e una negativa, le due facce di una sola moneta. Per cui spesso il peggior difetto coincide con una grande virtù, e sta a noi dosarne l’uso in modo che gli effetti virtuosi prevalgano.

Quando scrivo tendo a controllare ogni particolare. Se cito un fiore, devo verificare tra le fonti di paleobotanica che quella pianta fosse effettivamente presente in quell’ambiente e in quel tempo; se descrivo una veste, che il colore con cui è tinta fosse effettivamente disponibile all’epoca e per quella classe sociale. E così per ogni cosa, dai materiali di costruzione ai cosmetici per gli occhi, dal cibo alle armi. Può essere una virtù, perché garantisce che il mondo in cui entra il mio lettore è molto vicino a quello che era nella realtà; ma rischia di diventare una ossessione che fa perdere molto tempo. Sono continuamente alla ricerca di un equilibrio, su questo punto.

Perché hai scelto di dedicarti proprio al romanzo storico?

R.M.: Non è stata una scelta mia, piuttosto credo di essere IO ad essere stata scelta: ho imparato che le storie sono molto selettive nell’affidarsi a questa o a quella penna…

L.V.: In realtà, scrivo di quello che mi appassiona. Ho iniziato dalle fiabe per i più piccoli, perché i miei figli erano entusiasti delle storie che mi inventavo per farli addormentare. Poi ho provato con il fantasy, che amo leggere, come la fantascienza. La Storia mi ha sempre appassionato, ma per lo più leggevo saggi. La decisione di scrivere un romanzo storico è dovuta a una vera e propria folgorazione: stavo aiutando mia figlia a studiare e mi sono imbattuto in un personaggio che non conoscevo: Sargon di Akkad. Mi sono incuriosito, ho approfondito e mi sono immerso in un mondo sconosciuto ma affascinante, che non sono più riuscito ad abbandonare. Quella di Sargon è una epopea sorprendente, che ha pochi confronti. 

Un capo di abbigliamento del passato che vorresti nel tuo guardaroba?

R.M.: Un caldo mantello con cappa del color delle foglie di quercia e un abito rosso cremisi di velluto allucciolato

L.V.: Amo la Storia, ma per vivere, preferisco il presente! Amo le comodità e nessuna epoca passata ne ha offerto quanto quella attuale, anche in termini di abbigliamento. In quanto al fascino, chissà… mi hanno sempre colpito, per la loro (apparente) semplicità, i kimono giapponesi del periodo medioevale.  

Grandi classici o letteratura moderna: cosa preferisci leggere?

R.M.: Sono onnivora quando si parla di lettura, l’essenziale è che la storia mi catturi e che la lettura scorra fluida

L.V.: Sono sempre stato un lettore onnivoro e confesso che, quando un’opera mi affascina, amo leggerla più volte. Trovo sempre dei particolari nascosti che mi aprono nuove prospettive.
Non distinguo tra classici e letteratura moderna, anche se date le mie preferenze (storia, fantasy e fantascienza) direi che ho letto soprattutto la seconda. Tra gli autori di romanzi storici, prediligo Dumas, Yourcenar, Follett, O’ Brian, Cornwell, Clavell. Per gli italiani, Umberto Eco (per “Il Nome della Rosa”) e Tabucchi (per “Sostiene Pereira”). Ma ce ne sono molti altri.

Serie di TV storica da suggerire ai nostri lettori?

R.M.: Sono una accanita fan della serie “Il Trono di Spade” ma non so se può essere inquadrata appieno nel genere storico. Se così non fosse le due serie “I Borgia” sono da vedere (sebbene contengano alcuni “falsi storici”  per rendere più intrigante la storia).  Non me ne vogliate ma ho gradito molto anche “Bridgerton”… anche l’occhio vuole la sia parte, e qui abiti e scenografie riempiono gli occhi!

Ma ne ho una serie infinita da snocciolare… “The last Kindom”, “Viking” “The Spanish Princess” “L’Imperatrice” “I Tudors”… qualcuno mi fermi!

L.V.: Anche qui c’è l’imbarazzo della scelta. Se, come me, amate il Giappone medioevale, non perdetevi “Shogun”, sta uscendo proprio ora. Tratta da un romanzo di James Clavell, oltre a una trama avvincente questa serie offre un bello spaccato dell’inizio del periodo dello shogunato Tokugawa. Devo dire che mi era piaciuta anche quella del 1980, sempre tratta dallo stesso romanzo, è ancora più accurata di quella attuale. Ho apprezzato anche “Peaky Blinders” (ma di storico c’è pochino, a parte l’ambientazione). Vorrei rivedere “La Freccia Nera”, del 1968, tratto dall’omonimo romanzo storico di Robert Louis Stevenson: quando è uscita avevo solo quattro anni, ma ricordo ancora la sigla iniziale. Bellissima.

Giunti al termine delle risposte dei due contendenti ecco il sondaggio per decretare il vincitore! Chi vi ha convinto di più?

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Quale delle due interviste ti è piaciuta di più?

Scegli l'autore da mandare al secondo turno del nostro torneo!

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2 Replies to “Torneo primaverile degli autori TSD – la seconda sfida tra Roberta Mezzabarba e Luca Vinotto

  1. Una scrittrice dall’anima pura e innovativa.Aria fresca di primavera che pervade la banalità di questi giorni.

     

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