Recensione a cura di Antonio Tenisci
Cosa si nasconde nei sotterranei di Torino?
Una storia vera che si intreccia con la cronaca dei primi del novecento. Un omicidio tra i più terribili di cui un uomo si possa macchiare, quello di una bambina di strada, sola e indifesa, e per questo ancora più spaventoso.
In una città impreparata e attonita, tutta presa dall’imminente apertura della fantastica Esposizione Internazionale d’Arte Decorativa Moderna che darà lustro alla modernità, l’unico che riuscirà a prendere le redini delle indagini è Alfredo Nicci, un ex militare che la vita si è divertita a rovinare, un baro con il vizio del gioco e delle belle donne. Un uomo che appare senza scrupoli e con un futuro ancora da scrivere.

“Alfredo Nicci era solito camminare in piena notte. Poteva farlo con sicurezza in qualsiasi contrada, che fosse quella di Santa Chiara o quella di Santa Croce, nei vicoli eleganti che attraversavano la via Garibaldi o sulle rive dei villaggi dei barcaioli, dove gente rapida di coltello lo riconosceva e non lo importunava.”
Con lui il maresciallo Antonino Celeste, dai modi rudi e risoluti, che vorrebbe sbattere in carcere Nicci e poi buttare la chiave in un tombino, un uomo senza macchia che invece si ritrova a dover collaborare con l’odiato nemico.
Due personalità che si scopriranno a vicenda, accomunati dall’intento di catturare quello che sembra essere proprio un serial killer quando viene rapito e ucciso un nuovo bambino.
I corpi sono fatti ritrovare nel ventre della città sotterranea. La Torino segreta e nascosta che negli anni a venire sarà grembo di leggende e superstizioni.
La ricostruzione storica accurata presenta una città divisa tra un capitalismo industriale crescente e un aspetto sociale più debole che rappresenta la forza lavoro popolano che alimenta i quartieri più poveri, dove ladri e truffatori sono sempre pronti a far scattare lame luccicanti, facendo scoprire vicoli e luoghi fumosi.
In un contesto dove la città assapora la visibilità globale che avverrà a breve grazie alle migliaia di visitatori attratti dall’Esposizione Internazionale, scompare una bambina proprio nelle vie del centro. La polizia ha altra a cui pensare ed è impreparata. Le ricerche sono affidate a due personaggi, Nicchi e Celeste, che avranno comune denominatore nella figura affascinate di Cesare Lombroso, incaricato di tracciare un ritratto del rapitore.

La tensione è assicurata fino alla fine. Le trama si intreccia e si dipana in una delle più grandi caccia all’uomo di inizio secolo.
Un romanzo che si legge come un grande articolo di cronaca nera, pieno di colpi di scena inattesi, dove ben presto sarà l’amicizia tra i due a far la differenza.
“Sulla carrozza, a parte il vetturino, c’era un’altra guardia. Celeste sedette accanto al collega. Nicci si sistemò davanti a loro e il veicolo partì. L’interno era buio, solo ogni tanto veniva rischiarato da fasci di tristi lampioni che lacrimavano luce fioca sul manto bianco. In uno di quei momenti, Alfredo poté osservare la faccia di Celeste, il quale gli sorrise cupamente. Sembrava un uomo forte e determinato, ma il fatto che l’occhio sinistro si contraesse velocemente significava che una parte di lui era in imbarazzo o quantomeno a disagio. Poco dopo, Celeste si grattò la nuca e questo sancì che il brigadiere avrebbe decisamente voluto trovarsi altrove.”
Quando la storia si fonde con il giallo, quello vero, possono essere scritte pagine indelebili con il trasporto di una ricerca della verità. Questo romanzo è cronaca, storia e commozione. La stessa che più di cento anni fa ha colto così impreparata una città in espansione industriale come la grande Torino.
I PRO
Cronaca fedele e affascinante ricca di colpi di scena.
I CONTRO
Nulla da segnalare

Il cacciatore di innocenti – Edizione e-book
Trama
Torino, 1902. Nella città che si appresta a diventare il caposaldo della rivoluzione industriale, sparisce una bambina, quasi sotto gli occhi dei genitori. Il salotto sabaudo sprofonda nel terrore, la polizia non ha indizi. La paura che potrebbe non essere l’unica sparizione diviene una certezza. Per cercare di porre fine tutto questo, il destino mette insieme un singolare gruppo di investigatori: un giocatore d’azzardo dal passato burrascoso e dall’incerto futuro, un maresciallo di polizia duro e incorruttibile e una delle prime donne medico del secolo, studentessa di criminologia. La squadra, con i consigli investigativi di Cesare Lombroso, si farà sempre più vicina a quello che i giornali definiscono come Il Cacciatore di Innocenti, scendendo così in profondità nell’Abisso, sino a sentire sulla nuca l’alito del Male. Alessandro Sponzilli ci regala un thriller avvincente e ricco di sentimenti in una perfetta ricostruzione della Torino di inizio Novecento, prendendo spunto da un terribile episodio di cronaca nera che ha fatto da tassello importante alle leggende sulla Torino Magica.