Narrativa recensioni

Cuore di donna – Carla Maria Russo

Recensione a cura di Luigia Amico

Quanto è stato difficile, e in alcuni casi, quanto lo è tuttora essere una donna in una società prettamente maschilista e retrograda? Quanto hanno dovuto lottare le nostre antenate per ottenere ciò che oggi a noi sembra scontato vantare?
Eppure, in tempi neanche molto lontani, la lotta per la conquista di diritti apparentemente di esclusiva maschile è stata ardua e difficile, il raggiungimento di tale scopo è passato attraverso umiliazioni, prevaricazioni, ingiustizie e violenze.

Concetti incarnati nelle due protagoniste del romanzo di Carla Maria Russo, due donne sostanzialmente molto diverse tra loro ma unite in una dura battaglia alla ricerca della verità, quella verità taciuta vuoi per omertà, vuoi per semplice terrore.

Maria Inez Cortese è detenuta nella prigione di Sing Sing, negli Stati Uniti, accusata di un terribile delitto: secondo l’accusa la donna avrebbe ucciso a sangue freddo il marito, un taglio netto e preciso alla gola che ha messo fine alla vita di Calogero Motta.

Il movimento fulmineo di una mano, l’impercettibile bagliore della lama di un coltello, un fruscio appena udibile…fissshhhh…e niente è più come prima.”

Figlia di italiani e vittima fin da piccola di violenze, Maria Inez è stata costretta a sposare l’uomo per volere di una madre aspra, intransigente e cieca di fronte alla disperazione della figlia. Emigrata in America per seguire il marito, per la giovane donna si sono aperte le porte dell’inferno; sarà vittima delle più brutali violenze, picchiata, percossa e seviziata. L’omicidio del brutale consorte avviene in una locanda sotto gli occhi dei proprietari, gli unici ad aver assistito alla terribile scena. “È lei l’assassina, la moglie! L’ho vista io, con questi occhi.” e un’altra voce ” “Scappa! Forse puoi ancora salvarti!”.

Ann Bennett è la prima donna iscritta all’albo degli avvocati americani, ha lottato duramente per raggiungere il suo scopo attirando su di sé critiche e pregiudizi. Conosce bene la società in cui vive e sa per certo che sarà difficile per lei riuscire a trovare lavoro in quanto donna. Nonostante la sua inesperienza, la NAWSA (associazione nazionale americana per il suffragio femminile) chiede al giovane avvocato di prendere in carico la difesa in Corte di appello di Maria Inez e cercare di strapparla alla pena capitale. Dopo una iniziale reticenza Ann accetterà l’incarico ben sapendo che sarà molto difficile vincere una causa già persa in partenza. Se non dovesse riuscire a convincere la giuria della innocenza dell’accusata le conseguenze saranno drammatiche: l’umiliazione per lei e la morte sulla sedia elettrica per Maria Inez.

Nella narrazione iniziano ad alternarsi capitoli in cui sarà la voce dell’accusata a raccontare la sua storia, Ann ha bisogno di conoscere ogni minimo particolare della vita di Maria, anche il più insignificante chiedendole di partire dal principio e noi saremo spettatori di un racconto straziante fatto di abbandoni, costrizioni, violenza e di un amore perduto.

L’intesa tra le due donne si rafforza ad ogni parola, Maria Inez, con passi malfermi e incerti, deve e vuole fidarsi del giovane avvocato: l’alternativa è ben scolpita nella sua mente.
Come farà Ann Bennett a dimostrare la presunta innocenza di Maria Inez Cortese?

In un ambiente pregno di omertà, sfiducia, maschilismo e ignoranza se vogliamo, sarà arduo se non impossibile riuscire a trovare uno spiraglio di speranza, sarà una corsa contro il tempo e contro ideologie che ostacoleranno il decorso giudiziario.

L’ignoranza. Un bell’argomento, miss Bennet. Un argomento importante. Ha mai riflettuto sul fatto che essa rappresenta la condizione irrinunciabile per la sopravvivenza della sopraffazione e dell’arbitrio dei potenti sui deboli? L’ignoranza e la paura. L’una alimenta l’altra.”

Joe Petrosino

Tra indizi labili e voci inconsistenti, in aiuto delle due donne arriverà a un certo punto Joe  Petrosino, poliziotto italiano naturalizzato statunitense. Una figura all’interno del romanzo che ben si presta allo sviluppo della narrazione e che cerca di scovare ogni possibile dettaglio in una storia apparentemente inspiegabile.

Gli elementi che rendono il romanzo di Carla Maria Russo avvincente e dinamico ci sono tutti, le descrizioni ambientali sono doviziosamente rese vivide e quasi tangibili. La Little Italy di fine Ottocento è restituita attraverso la descrizione di immagini, odori, colori  e rumori, il degrado e la povertà sono tangibilmente vergati nero su bianco. Il sogno americano, che ha spinto molti italiani ad affrontare la traversata, si è trasformato per molti di loro in un incubo, si sono lasciati alle spalle dolore e miseria per trovare il tutto raddoppiato con l’aggiunta di ostilità in terra straniera.

Maria Inez non sognava l’America, la ricchezza, il lusso. È stata costretta, suo malgrado, ad obbedire senza nessuna possibilità di replica; nonostante la vittima sia lei la vergogna le stringe la gola in una morsa mortifera e quando ormai il destino a cui andrà incontro sembra assumere contorni purtroppo chiari e precisi, sarà troppo tardi per rimescolare le carte in tavola.

Alcune esperienze non possono essere narrate. Debbono essere rinchiuse per sempre nell’oblio e celate agli sguardi attraverso il velo del pudore e della pietà. Pietà per la vittima. Per risparmiarle di rivivere la sofferenza con un’intensità persino maggiore, nel dubbio di non essere creduta e nella certezza che la disapprovazione e la condanna colpirebbero lei, piuttosto che l’aguzzino.”

Un romanzo che si lascia leggere con enfasi e trasporto, due protagoniste caratterizzate nella loro forza e umiltà; una storia che vuole rendere omaggio a tutte le donne vittime di soprusi e ingiustizie, imprigionate in un atavico sistema gerarchico maschilista che altro non fa che soffocare e reprimere la vera indole e intelligenza delle nostre guerriere.

Editore ‏ : ‎ Piemme (20 settembre 2022)
Lingua ‏ : ‎ Italiano
Copertina rigida ‏ : ‎ 435 pagine
ISBN-10 ‏ : ‎ 8856684411
ISBN-13 ‏ : ‎ 978-8856684414
Link d’acquisto cartaceo: Cuore di donna
Link d’acquisto e-book: Cuore di donna

Trama

Little Italy, New York, aprile 1895. Una giovane immigrata italiana di nome Maria Inez Cortese, con una terribile storia di violenze familiari alle spalle, entra in una locanda e uccide con un colpo di coltello alla gola suo marito, Cataldo Motta, l’uomo che sua madre l’aveva costretta a sposare, rinunciando al ragazzo che amava. Questa almeno è la versione che sostengono nel corso del processo i due gestori della locanda, sulla base della cui testimonianza, la donna viene condannata alla sedia elettrica e rinchiusa nel carcere di Sing Sing. Agosto 1895. A Maria Inez viene riconosciuto il diritto di ricorrere in appello. Non potendo permettersi un avvocato, la NAWSA, associazione femminile per il voto alle donne, decide di assumerne il patrocinio per salvarla almeno dalla sedia elettrica e, con una decisione che sconcerta e scandalizza, ne affida la difesa a una giovane donna, Ann Bennett, forse la prima donna degli Stati Uniti laureata in Legge e abilitata alla professione di avvocato. Attraverso momenti di forte tensione emotiva, in un alternarsi di speranze e disperazione, esaltazione e sconforto, la giovane avvocato, con l’aiuto del giornalista Charles Stevens e del poliziotto italo americano Joe Petrosino, ingaggerà una lotta contro il tempo, l’omertà, la paura, per scoprire la vera dinamica dei fatti e portarne le prove alla giuria. Un palpitante caso giudiziario, una storia umana di coraggio, di passione, di forti valori morali e civili, che conduce il lettore passo passo dentro una vicenda intricata e scabrosa e lo tiene incollato fino all’ultima pagina, anzi: all’ultima parola.

Che ne pensi di questo articolo?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.