Curiosità Viaggio nella storia

Sapete quale è l’origine della tazzina da caffè?

La tazzina da caffè è una delle icone italiane più conosciute nel mondo, oggetto amatissimo e presente praticamente in ogni casa, tanto presente come utensile, quanto sconosciuto nella sua storia. Oggi vogliamo raccontarvi proprio questa storia, scoprire l’origine del nome “tazzina” che non è scontato come si potrebbe credere, se esiste la tazzina perfetta per gustare un caffè espresso e quali sono le sue caratteristiche.

La tazza, la cui diffusione in Europa risale all’epoca delle Crociate, deve il suo nome al termine arabo “tassah” che vuol dire appunto recipiente, vaso. Sulla differenza tra le varie tipologie non c’è totale chiarezza, ma sembra che la maggior parte di questi recipienti non fosse dotata di manico. Le tazze erano spesso decorate e i motivi divennero più fini e ricercati man mano che l’arte ceramica si sviluppò. Quando il caffè arrivò in Europa, durante il XVII secolo, veniva inizialmente servito in tazze senza manico, sebbene ci fossero anche tazze dotate di un’ansa che ne facilitava la presa.

Solo dopo, intorno al Settecento, si pensò di corredare queste tazze di un piattino, che non solo serviva da appoggio ma era utilizzato anche per raffreddare il caffè prima di berlo: la bevanda veniva versata e bevuta proprio dal piattino. Un’abitudine strana, assolutamente normale durante il Settecento anche se ben presto divenne contraria alle buone maniere tanto da essere considerata offensiva. Nel frattempo, la lavorazione della ceramica faceva passi da gigante e, intorno alla metà del Settecento, il britannico Josiah Wedgwood perfezionò il “creamware”, una versione inglese della maiolica. Proprio grazie a questo materiale resistente e facile sia da lavorare che da decorare, Wedgwood “inventò” anche la tazzina da caffè.

Una svolta definitiva, però, la diede un italiano Luigi Tazzini, pittore dell’Accademia di Brera, direttore artistico dal 1896 al 1923 della Società di Ceramica toscana Richard-Ginori. Fu lui il geniale  inventore che mise il manico al bicchierino in ceramica, fondamentale da un punto di vista di usabilità, che d’allora prese il nome di tazzina” in suo onore. “Tazzina”, quindi, non è il semplice diminutivo della tazza, come si potrebbe pensare …

Oggi che l’oggetto è di uso quotidiano, possiamo elencare alcune delle caratteristiche della tazzina da caffè che deve essere:

  • Di porcellana perché questo materiale conserva meglio il calore e contribuisce a esaltare il gusto della bevanda, o di vetro a doppia parete che permette anche di apprezzare la composizione della bevanda, grazie alla trasparenza;
  • Di forma troncoconica per esaltare l’aroma del caffè;
  • Arrotondata internamente e con il fondo a uovo per garantire compattezza alla bevanda e una buona tenuta della crema; la parte inferiore più spessa e quella superiore più sottile, per agevolare il contatto con le labbra.

E ora che sappiamo come dev’essere la tazzina perfetta, ci prendiamo insieme un buon caffè all’italiana?

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