Narrativa recensioni

I Gonfaloni della Serenissima – Gianluca Valerio

Recensione a cura di Natascia Tieri

Premetto che sono una persona molto sensibile e mi immedesimo nella lettura, a tal punto che sembra di essere lì e di provare le stesse emozioni e dolori dei protagonisti, quindi non ho particolarmente gradito alcune pagine e un capitolo perché troppo cruenti e dettagliati.

Lo ammetto, un capitolo l’ho saltato completamente perché era troppo violento e pensavo: “No, non può essere successo realmente, troppo crudele anche per la mente più malata e spietata”. Mi stavo sentendo letteralmente male e ho dovuto interrompere la lettura. Successivamente ho approfondito e ho letto su internet e da altre fonti che ciò che Gianluca Valerio ha descritto è purtroppo la verità: quei terribili fatti sono realmente accaduti e ciò mi ha sconvolto ancora di più.

Ometto volutamente le parti più cruente, ma questo è un dialogo tra il torturato, Marcantonio Bragadin, e il mandante, Lala Kara Mustafa Pascià (entrambi i personaggi sono realmente esistiti):

“Lala Mustafa, sei un cane! Sii maledetto e sia maledetta la tua progenie per tutti gli orrori che hai commesso su questa nostra isola! Che dio ti mandi all’inferno e che tutto quello che mi farete oggi venga fatto patire fino all’ultimo dei tuoi discendenti!”

Lala Kara Mustafa Pascià

Con coraggio e fermezza ho proseguito nella lettura: per fortuna il libro diventa meno feroce e Gianluca Valerio riesce a incatenare e incantare il lettore fino alla fine. A volte sembra che esca dal seminato ma non è così, come accade in questo paragrafo:

“In pochi secondi tutti nel gruppetto avevano estratto smartphone e videocamere per immortalare quel momento: i due fratelli italiani si scattarono un selfie con l’altare sullo sfondo e lo condivisero subito sul loro profilo di facebook. La guida stava per accingersi a parlare di una cerimonia struggente quando, caduta la Repubblica, i perastini avevano riposto il gonfalone all’interno dell’altare, ma ormai l’attenzione del suo piccolo pubblico era tutta sui social network”.

Inizialmente non capivo cosa c’entrasse questa situazione con la trama del libro, proseguendo invece con la lettura ho compreso il senso.

Valerio riesce a mescolare egregiamente passato e presente, amalgamando i fatti storici, non solo del 1571, ma accenna anche ad altri avvenimenti più recenti come ad esempio la lotta partigiana al nazifascismo e Mani pulite. Riesce a mettere l’acquolina in bocca, seminando qua e là indizi che saranno successivamente spiegati.

Marcantonio Bragadin

Tra diari, racconti e altre fonti, incontriamo tanti personaggi, sia coraggiosi che vili, che narrano le loro vicende:

“Dopo le razzie e le violenze dei Turchi, la notte del 22 settembre, prima che l’esercito Ottomano abbandonasse la città, io e il nobile Martinengo, consci di mettere in pericolo le nostre vite e quelle dei nostri compagni, sottraemmo al nemico i sacri gonfaloni della capitale Nicosia e della fortezza di Famagosta. A seguito di questo furto gli infedeli ci diedero la caccia finché io e frate Agostino, dopo diverse peripezie, riuscimmo a fuggire dall’isola; del destino del mio comandante e del Martinengo non siamo invece a conoscenza. Che le loro anime possano trovare la protezione di Iddio nostro Signore”.

Peccato che leggiamo soprattutto di protagonisti e antagonisti maschili, Gianluca Valerio parla molto poco di donne. Esse sono “solo” stuprate e uccise, non hanno nessun ruolo attivo nella vicenda, come se non esistessero: sono lì, sullo sfondo, inermi, senza gloria ed infamia e riflettevo che, in generale, non è così: quante donne nel corso dei secoli hanno “manipolato” gli uomini o sono state burattinaie?

Solo dopo pagina 300 troviamo un’azione da parte di un personaggio femminile che, tra l’altro, ha anche un ruolo piuttosto triste e infelice nel romanzo. Per me troppe poche pagine.

Gianluca Valerio è uno scrittore che non ti aspetti. È una persona che sa come coinvolgerti dal primo all’ultimo minuto. Ha una scrittura erudita, chiara e mai banale. I Gonfaloni della Serenissima è ricco di colpi di scena e pieno di suspense. In poche parole, è scritto in modo tale da non annoiare mai il lettore.

Per concludere posso dire che il libro mi è piaciuto molto e mi ha fatto riflettere: come si fa a commettere certi delitti e rimanere impuniti? Come si possono dimenticare certi crimini? Ci sono morti di serie A e morti di serie B e quelle descritte da Gianluca Valerio sono dimenticate dai più. L’autore ha avuto il coraggio di raccontarle. Consiglio vivamente di leggere questo romanzo a chiunque ami il genere purché non sia debole di stomaco come me!

ASIN ‏ : ‎ B0BBXSTVRC
Editore ‏ : ‎ Youcanprint (26 agosto 2022)
Lingua ‏ : ‎ Italiano
Copertina flessibile ‏ : ‎ 334 pagine
ISBN-13 ‏ : ‎ 979-1221422559
Link d’acquisto cartaceo: I Gonfaloni della Serenissima
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Trama

“Un olezzo di carne umana in decomposizione aleggiava sui resti di quella che era stata la splendida Famagosta, baluardo cristiano che la Repubblica di Venezia aveva conficcato come una punta di lancia nelle costole dell’impero Ottomano” 1571: Una rocambolesca fuga da Cipro, roccaforte veneziana minacciata dalla Sublime Porta. La misteriosa scomparsa dei gonfaloni di Nicosia e Famagosta, simboli del potere veneto sull’isola. 2022: Gli ultimi rampolli del patriziato veneto si riuniscono in gran segreto per una misteriosa riunione a Palazzo Ducale. Proprio quando i loro progetti sembrano avere successo, il mito dei gonfaloni scomparsi cinquecento anni prima risveglierà l’odiato nemico turco. Con questo romanzo d’esordio, Gianluca Valerio intesse una narrazione avvincente, cruenta, piena di colpi di scena, ricca di personaggi e dettagli storici che riporteranno il lettore ai fasti della gloriosa Serenissima Dominante.

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