Narrativa recensioni Recensore per un giorno

#Recensore per un giorno: L’assassinio di Rue Saint-Roch – Alexandre Dumas

Recensione a cura di Claudia Renzi

Tra il 28 dicembre 1860 e l’8 gennaio 1861 Dumas pubblica a puntate su “L’indipendente”, quotidiano fondato da lui stesso a Napoli, un breve racconto dal titolo L’assassinio di Rue Saint-Roch, la cui trama è un raro connubio di sintesi e originalità: due donne sole, madre e figlia, vengono trovate brutalmente assassinate in casa loro, in rue Saint-Roch a Parigi, dopo che hanno ritirato una consistente somma di denaro presso la filiale della loro banca.

Le modalità dei due delitti appaiono da subito sconcertanti ed estremamente violente: chi può aver aggredito le due gentili signore, dalla vita appartata e irreprensibile, accanendosi con tanta morbosità sul corpo di una delle due, rinvenuto addirittura letteralmente incastrato nel camino di casa? Quale uomo o piuttosto mostro può aver fatto un simile scempio?

Il giallo Poe Dumas

Dumas dedica il racconto al “signor Prefetto di Napoli”, e narra in prima persona, cambiandone per discrezione alcuni dettagli, un fatto di cronaca che sostiene essere apparso sulla parigina “Gazette des Trinunaux” nel 1832, infine attribuisce la risoluzione dell’enigma ad un suo ospite dell’epoca, tale Mr Edgar Allan Poe.

Poe aveva una bizzarria d’umore ed era di preferire la notte al giorno […] e mi diceva che tutti gli uomini avevano, al posto del cuore, una finestra aperta per lui, e accompagnava quest’assegnazione di prove immediate che avevano quasi sempre me stesso per oggetto e non potevano lasciarmi nessun dubbio sulla realtà del talento divinatorio d’Edgar. […] Questo racconto sarà intitolato se lo volete L’assassinio di rue Saint-Roch.

Ebbene, a chi ama Poe suonano subito diversi campanelli d’allarme: nel 1841 – ben 19 anni prima del racconto di Dumas – Poe scrisse il celeberrimo I delitti della rue Morgue, capostipite di tutti i racconti gialli/polizieschi a seguire, generatore di cliché poi più o meno ricorrenti (il delitto, il mistero da risolvere, il detective professionista o improvvisato, l’indagine, l’escussione dei testimoni, la soluzione del caso previ vari colpi di scena più o meno azzeccati a seconda dell’abilità e della fantasia dello scrittore, ecc.).

Edgar Allan Poe: vita, racconti, poetica - Studia Rapido

La prima traduzione in francese dell’opera di Poe appare nel 1854 grazie a Baudelaire, sembra tuttavia che già prima Dumas abbia potuto tradurre I delitti della rue Morgue e perciò è palese lo conoscesse. Alcuni (tra cui lo stesso Ugo Cundari, curatore del libriccino che ripropone il racconto dumasiano) si sono perfino domandati se davvero il racconto di Dumas possa essere stato concepito prima di quello di Poe e dunque se quest’ultimo possa aver lui plagiato il grande romanziere francese e avergli dunque scippato la paternità del genere letterario per il quale è famoso. La risposta, a mio parere, è No.

Dumas non ha anticipato Poe, e il fatto di cronaca che dice essere accaduto a Parigi nel 1832 non trova riscontro né nella Gazette né in altri quotidiani dell’epoca; men che meno Poe ha copiato dal collega: è Dumas che ha attinto a Poe, ripercorrendo quasi punto per punto il suo originale, ritoccando nomi e location, esordendo con l’espediente letterario del trafiletto di cronaca apparso su un periodico realmente esistente, per proporre il racconto ai suoi lettori italiani che all’epoca non conoscevano l’originale di Poe, ancora inedito in Italia (sarà pubblicato nel 1863).

Dov’è allora la genialata, la firma, anzi la zampata del genio? Nel fatto che Dumas, sebbene Poe fosse prematuramente scomparso nel 1849, per scongiurare qualsiasi accusa di plagio (accusa alla quale non era affatto estraneo, avendo avuto già diverse noie in tal senso, come del resto lo stesso Poe) ha brillantemente impiegato lo scrittore dal quale ha tratto ispirazione rendendolo protagonista del racconto!

Edgar, intanto, esaminava tutto all’intorno con un’attenzione minuziosa della quale io non potevo indovinare l’oggetto.

Dumas ha copiato? No, perché non ha fatto nulla – anzi – per nascondere la sua fonte, tanto che persino uno dei personaggi sottoposti a interrogatorio, il medico che esamina le vittime, si chiamerà di cognome Dupin, esattamente come Auguste Dupin, il detective creato da Poe che esordisce proprio ne I delitti della rue Morgue, capostipite di tutti i detective analitici a seguire. Va anzi notato che nel racconto di Poe il medico si chiamava Paul Dumas… perciò Dumas ha ricambiato l’omaggio mettendo al personaggio del dottore non il cognome Poe (non poteva, visto che lo stesso Edgar A. Poe era il suo protagonista) bensì quello del personaggio creato dall’ammirato collega proprio nel racconto oggetto di citazione.

Edgar Allan Poe e Alexandre Dumas, fratelli notturni - Corriere.it

Dunque L’assassinio di rue Saint-Roch non rappresenta, tecnicamente, un plagio: plagio è una copia pedissequa di interi brani di un’opera altrui senza citarne la fonte e, in vero, anche in casi del genere è arduo stabilire i confini entro cui ci si può muovere: una reinterpretazione a sua volta artistica di una trama, ad esempio, non può essere considerata plagio poiché diventa un’altra opera nel momento stesso in cui è manipolata, diventa cioè una nuova creazione artistica, e dunque comunque unica, se pure partita da una base già proposta altrove.

Qualche esempio: L’ospite invisibile dei coniugi americani Gwen e Bruce Manning, del 1930, è la trama, puntuale, de… Dieci piccoli indiani di Agatha Christie, apparso quasi 10 anni dopo ma che, rielaborato da lei, ha polverizzato qualunque record, tanto da essere ancora il racconto giallo più venduto di ogni tempo! Non risulta che la regina del giallo abbia mai ricevuto accuse di plagio dalla coppia, eppure ad un certo punto la posta in gioco doveva essere stata alta; più recente il caso di Dan Brown che ha attinto a piene mani dalle teorie di Michael Baigent e Richard Leigh per il suo Codice da Vinci: miliardi in ballo, eppure il giudice ha detto no, non c’è plagio. Brown è uno scrittore (anche notevole, va ammesso) che ha preso una fonte e l’ha rielaborata artisticamente; anche se il succo della teoria (che Gesù fosse sposato con Maria di Magdala e abbia avuto una discendenza dalla quale vennero i Merovingi, ecc.) è copiato dalle congetture di Baigent e Leigh postulate nel loro The Holy blood and the Holy Grail, essendo divenuto parte – rielaborata – di un’altra ulteriore opera artistica, ecco che non si può stabilire graniticamente il reato di plagio.

Il giallo del primo giallo Poe o Dumas, chi ha copiato? - ilGiornale.it

Non è certo se Dumas e Poe si siano mai incontrati, probabilmente no. Si è molto speculato su alcuni anni “oscuri” di Poe, dei quali non si hanno notizie certe, e tali lacune sono state a volte riempite più o meno convincentemente con viaggi all’estero, missioni, arruolamenti, senza tuttavia certezze o documenti in tal senso: potrebbe essere stato in Francia, ad esempio, ma non si sa.

L’assassinio di rue Saint-Roch non è testimonianza di un incontro tra Poe e Dumas più di quanto non possa esserlo la Commedia per un incontro tra Dante e Virgilio: il racconto dumasiano è una finzione, l’omaggio di un genio a un altro genio.

Laddove alcuni critici si sono chiesti “perché Poe abbia ambientato alcuni racconti a Parigi” la risposta è semplice: era uno scrittore, dunque… inventava! Infatti la “rue Morgue” a Parigi non è mai esistita. Si può dimenticare che Salgari ha ambientato un’intera saga in Malesia, dove non è mai stato, o che Stoker ha ambientato il suo capolavoro in Transilvania, che pure non ha mai visto di persona? Salgari e Stoker si sono serviti di enciclopedie e biblioteche, Poe si è limitato a scegliere una città “esotica” per un americano e inventarsi il nome di una via. Ne I delitti della rue Morgue Poe cita “rue St. Roch” come fosse un quartiere mentre Dumas, che conosceva evidentemente bene la toponomastica, ripristina il nome a via e lo usa come titolo del suo racconto.

La scrittura del resto è questo: studio e fantasia.

Pare che ogni grande sia stato, più o meno, tacciato di plagio; Picasso disse: “I mediocri imitano, i geni copiano.” – ovviamente rielaborando a sua volta una frase di T. S. Eliot: “I poeti immaturi imitano, i maturi rubano.” – e Benedetto Croce pare essere d’accordo:

Se si potesse far uso in questioni strettamente letterarie del brutto vocabolo di plagiario tutti gli scrittori, gli artisti, i pensatori sarebbero plagiari perché tutti si riattaccano all’arte e al pensiero precedente, svolgendolo e variandolo.

Dumas – autore del mio romanzo preferito, Il conte di Montecristo – con L’assassinio di rue Saint-Roch ha sfornato un raccontino semplicemente geniale, rendendo protagonista colui dal quale copiava e stroncando al contempo sul nascere qualsiasi polemica di plagio. Chapeau.

L' assassinio di rue Saint Roch - Alexandre Dumas - copertina
Editore ‏ : ‎ Dalai Editore (22 gennaio 2013)
Lingua ‏ : ‎ Italiano
Copertina rigida ‏ : ‎ 111 pagine
ISBN-10 ‏ : ‎ 8866209864
ISBN-13 ‏ : ‎ 978-8866209867
Link d’acquisto cartaceo: L’assassinio di Rue Saint-Roch
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Trama

“L’assassinio di rue Saint-Roch”, che ricalca con poche differenze il celebre “I delitti della rue Morgue” di Edgar Allan Poe, è stato ritrovato per caso da Ugo Cundari nell’archivio di una biblioteca napoletana. Pare incredibile, ma dell’esistenza dello scritto, presente in poche copie originali nel mondo, non si è mai discusso seriamente. Eppure questo piccolo gioiello pubblicato dal grande autore francese su “L’Indipendente”, il giornale partenopeo di cui fu direttore tra il 1860 e il 1864, potrebbe aprire un caso letterario, e certo suscita numerosi interrogativi: è stato davvero Edgar Allan Poe a scrivere il primo giallo della storia della letteratura? È stato Dumas a ispirarglielo? Prima di pubblicarlo in italiano, Dumas lo aveva già dato alle stampe in francese? Se sì, in che anno? Davvero, allora, il geniale scrittore americano ha soggiornato a Parigi come vuole una voce mai confermata? È una coincidenza che nel suo racconto il medico legale si chiami Paul Dumas e in quello di Dumas prenda il nome di Paul Dupin? Qual è la soluzione del mistero?

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