Narrativa recensioni Recensore per un giorno

#Recensore per un giorno: Il re ai confini del mondo – Arthur Phillips

Recensione a cura di Eleonora Tassoni

C’è nella Tempesta di Shakespeare un bellissimo passaggio in cui Miranda e Ferdinando giocano a scacchi. Nell’isola incantata i due innamorati si corteggiano e le parole che si sussurrano sopra le pedine sono deliziose:

Ferdinand and Miranda playing at chess: Mir. Sweet lord, you play me false.

Ferd.: No, my dearest love,

I would not for the world.

Mir.: Yes, for a score of kingdoms you should wrangle,

and I would call it fair play.

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Ecco quando leggerete il romanzo Il re ai confini del mondo (di Arthur Phillips, Edizioni FAZI) vi tornerà in mente questo passaggio. Non certo perché ci siano nel romanzo, più simile a un raffinato libro di spionaggio, innamorati eleganti e delicati come i due amanti shakespeariani ma perché gli scacchi sono tra i protagonisti del libro e perché la trama proprio negli anni elisabettiani si svolge.

Ma torniamo al racconto.

Un medico turco, ricco e felice, che viene spedito a seguito dell’ambasciatore del suo Sultano nella remota e selvaggia Inghilterra di Elisabetta I. Ezzeline, il nostro uomo, è colto, elegante, urbano e guarda con curiosità, un po’ di commiserazione e sincera simpatia umana agli inglesi che trova primitivi e sporchi anche se tra loro ammira l’intelligenza di alcuni (come ad esempio il famoso Dr Dee, realmente esistito e tra i grandi intellettuali dell’epoca).

Nonostante la sua correttezza e la sua intelligenza si trova invischiato in un brutto tiro che gli gioca un rivale e il destino vuole che il povero medico, forse perché troppo intelligente ma poco furbo, si trova bloccato sull’isola, nell’impossibilità di tornare nella sua amatissima terra d’Oriente dalla bella moglie e dal figlio.

Passano gli anni e il nostro protagonista langue sull’isola scettrata e invecchia, così come invecchia la regina Vergine, Elisabetta la Grande che sta per morire e non ha eredi.

E da qui parte la trama. Di cui non vi voglio dire troppo dato che di un libro di spie stiamo parlando. Tuttavia vi rivelo solo qualche interessante spunto di riflessione.

James VI and I.jpg
Giacomo I d’Inghilterra

In questo romanzo, molto ben scritto, scorrevole, divertente e divertito, troverete aspetti insoliti della cultura dell’epoca, la incredibile narrazione della lotta teologica che divideva protestanti e cattolici in Inghilterra alla fine del ‘500 e nei primi anni del ‘600, troverete un giovane re di Scozia (Giacomo VI che diventerà Giacomo I al momento del trapasso di Elisabetta) che – come un re di cartapesta da teatro – unisce lampi di genio a indolenza e superficialità, una corte vigliacca e tessitrice d’inganni e gli scacchi.

Questo gioco, il più letterario dei giochi (pensate solo al genio di Mauresing che grazie agli scacchi ci ha regalato pagine indimenticabili), sarà la cartina di tornasole, il minuscolo palcoscenico dove si svolgerà il dramma. Perché in questo libro, ambientato nell’Inghilterra del ‘600 non poteva non essere totalmente imbevuto anche di teatro.

Gli scacchi sono gioco (play), la recitazione è gioco (play), la vita è gioco, teatro e partita a scacchi con la morte e il destino.

Gioco degli scacchi: nascita e storia di un gioco avvincente

Per darvi l’idea vi consiglio solo di tenere a mente il bellissimo cameo di un misterioso Autore di teatro (indovinate un po’ chi potrebbe essere) che aiuta Geof (una delle spie) a tessere l’inganno perfetto per Giacomo:

< Bevvero il liquore che Geoffrey aveva portato con sé come fonte d’ispirazione e come ricompensa : “Trama con me”, disse: un antico invito […].
Per scrivere un lavoro teatrale, bisogna immaginare quale sarà la prossima mossa del soggetto che viene spiato:
“Come fa un uomo astuto a essere indotto con l’inganno a rivelare un tesoro? Voglio sapere cosa c’è nel cuore di quell’uomo”.>

Sarà proprio questo misterioso amico a pensare al più intricato degli inganni che passerà attraverso la magia delle pedine.

Ezzeline gioca a scacchi con il Re e si gioca se stesso, la sua vita la speranza di rivedere gli occhi del figlio. Giacomo gioca a scacchi con il Turco e si gioca l’anima e il trono.

È papista? È riformato? È stolto e cieco oppure è macchinoso e conosce tutti i segreti dei suoi servitori? E che tipo di re diventerà?

Posso dirvi che da lettrice, da grande appassionata dell’epoca elisabettiana e da libraia ho molto apprezzato il romanzo.

Non faticoso ma abbastanza accurato, rapido nel portarti da un assolato cortile arabo a una landa scozzese sferzata dal vento. Un libro dove gli odori contano, dove gli occhi ci ingannano e dove da lettori troverete il piacere di essere ingannati, come a teatro.

Il re ai confini del mondo di [Arthur Phillips]
Editore ‏ : ‎ Fazi (28 aprile 2022)
Lingua ‏ : ‎ Italiano
Copertina flessibile ‏ : ‎ 350 pagine
ISBN-10 ‏ : ‎ 8893258722
ISBN-13 ‏ : ‎ 978-8893258722
Link d’acquisto cartaceo: Il re ai confini del mondo
Link d’acquisto e-book: Il re ai confini del mondo

Trama

Inghilterra, 1601. La regina Elisabetta I è in fin di vita. Non ha avuto figli: il suo è un regno privo di erede, e i potenziali successori cominciano a tramare. Il trono spetterebbe a Giacomo VI di Scozia, ma a corte si vocifera che il re nasconda qualcosa. Ha tutte le ragioni per affermare di essere protestante, ma se segretamente condivide il cattolicesimo della sua famiglia, allora quarant’anni di guerra di religione saranno stati inutili. È un rischio che il paese non può permettersi. Qual è, quindi, la vera fede di Giacomo VI? A Geoffrey Belloc, tra i più abili collaboratori della corona, viene affidato il compito di ideare un test per scoprirlo. Belloc arruola Mahmoud Ezzedine, un medico musulmano rimasto in Inghilterra dopo l’ultima visita diplomatica dell’impero ottomano, come suo agente sotto copertura. È l’uomo perfetto per il lavoro: è un outsider, bloccato da anni su quell’isola fredda, umida e primitiva. Pur di riabbracciare la moglie e il figlio è disposto a tutto.
Una scrittura superba, una caratterizzazione psicologica acuta e una trama perfettamente congegnata fanno di Il re ai confini del mondo un magistrale romanzo storico e al tempo stesso un avvincente romanzo di spionaggio, in cui ogni personaggio gioca la sua partita su tavoli diversi, cercando di anticipare gli altri e scrivendo, mossa dopo mossa, il copione della Storia.

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