Narrativa recensioni

Segurano o il Cavaliere del drago – Emanuele Arioli (traduttore)

Recensione a cura di Roberto Orsi

Spesso si è propensi a pensare che la Storia non abbia più molti segreti per noi uomini contemporanei. Che, ormai, ciò che c’era da scoprire sia stato scoperto, ma non è così. Quanto è successo a Emanuele Arioli smentisce proprio questo assunto.
Guidato da una sconfinata passione per il Medioevo, il professore associato di lingue e letterature medievali all’Université Polytechnique Hauts-de-France ha scovato, all’interno di un antico manoscritto, le vicende del nobile cavaliere Segurano, conosciuto anche come il Cavaliere del Drago.

Quasi dieci anni di ricerche a partire dal manoscritto n. 5229, conservato nella bibliothèque de l’Arsenal di Parigi, nel quale Arioli si è imbattuto nelle vicende di Segurano, uno dei cavalieri della Tavola Rotonda. Una ricerca, quella dell’autore, che sembra assumere i connotati di un personalissimo Sacro Graal, per rimanere in tema medievale. Arioli ha consultato, da quel momento, centinaia di manoscritti conservati nelle biblioteche di mezza Europa e non solo, rivenendone ventotto che raccontavano delle gesta di Segurano.

A partire dagli episodi della “versione cardinale” la trama è stata continuata e riscritta dalla fine del Duecento alla fine del Quattrocento, in manoscritti di tradizioni testuali diverse, ma che gravitano soprattutto attorno alle Prophéties de Merlin, a Guiron Le Courtois, alla Compilazione di Rustichello da Pista e ad altre compilazioni franco-italiane.

Si tratta quindi di un romanzo originale medievale, risalente al tredicesimo secolo e poi tramandato con diverse riscritture nel corso dei secoli, fino al suo parziale oblio a termine del XV secolo. Oggi, questo romanzo riportato alla luce grazie all’autore e alla casa editrice Mondadori, viene considerato il primo romanzo del ciclo arturiano scritto in Italia anche se in lingua francese.

La traduzione offerta dalla casa editrice rispecchia fedelmente quanto riportato nei manoscritti in lingua originale studiati da Emanuele Arioli. Un racconto finora inedito, un tassello che mancava al ciclo arturiano pieno di racconti cavallereschi, di giostre e battaglie, di damigelle e tesori, di spade e scudi.

Il romanzo di Segurano si inserisce perfettamente nel solco tracciato da Chrétien de Troyes, forse il più famoso scrittore e poeta medievale, di cui si ricordano i racconti del ciclo bretone con personaggi come Parsifal e Lancillotto. Aggiunge un tassello al puzzle di avventure romantiche dense di leggenda e significato come quelle di Re Artù e dei Cavalieri della Tavola Rotonda, in luoghi dal sapore magico come l’Isola Che Non Sa, terra natia di Segurano e della sua famiglia.

Affascinato dalle gesta dei cavalieri del tempo, Segurano decide di lasciare l’isola alla ricerca di gloria e fama per sfidare e superare in astuzia i campioni del Re. La sua grande forza, l’agilità e la capacità di battere qualunque avversario, ben presto lo elevano al livello dei migliori. Il suo nome corre di bocca in bocca, di contea e contea. I tornei che vengono organizzati si risolvono con la vittoria di questo cavaliere imbattibile.

“Giunti in città, tutti gli abitanti arrivarono in massa per vedere Segurano, come se fosse stato Dio stesso, poiché sappiate che la notizia della sua impresa si era già diffusa nella contrada, e che tutte e tutti accorrevano per vederlo.”

La prima parte del romanzo ripercorre tutte le giostre vinte da Segurano e l’inarrestabile crescita della sua fama. Al torneo di Winchester, di fronte agli occhi di Re Artù e dei più importanti signori d’Inghilterra, Segurano viene ammaliato e incantato da un prodigio voluto dalle maghe Sibilla e Morgana: un drago gigantesco e crudele che si accanisce sui cavalieri impegnati nella giostra. Segurano parte per un viaggio nell’ignoto alla ricerca del drago che diventa per lui ossessione.

Da qui inizia la seconda parte del romanzo, quella ricostruita principalmente da Arioli attraverso i tanti manoscritti sparsi nelle biblioteche che ha potuto visitare. Come Segurano rincorre il drago, l’autore ha rincorso le vicende del Cavaliere per donargli una nuova vita a favore dei lettori di oggi.

Le pagine di questo libro riportano tantissimi riferimenti incrociati a manoscritti medievali, alle storie di Re Artù, Ginevra, Lancillotto e le leggende della Tavola Rotonda. Degne di nota le pagine iniziali, prima dell’inizio del racconto di Segurano, in cui l’autore riporta la ricerca intrapresa, analizza quanto ha potuto studiare sui testi originali e ne deriva una disamina completa dei romanzi arturiani con il loro riflesso sociologico in ambito medievale.

Lo stile del racconto è particolare: le frasi sono corte e dirette, spesso con ripetizioni di concetti e un alternare di tempi verbali che, almeno all’inizio, può infastidire il lettore. Una scelta stilistica ovviamente voluta per donare maggior autenticità e storicità alla traduzione dei manoscritti.

La ricerca del drago diventa una ricerca intimistica, un “male o un demone interiore” come lo definisce lo stesso Arioli nella prefazione, in cui Segurano insegue una vera e propria illusione senza quasi rendersene conto. Il racconto medievale si trasforma in un racconto allegorico che restituisce l’immagine del cavaliere medievale e del suo stesso essere. Quella nobiltà cavalleresca a cui l’uomo aspira, per i valori di libertà, rettitudine, lealtà, forza e sagacia che la contraddistinguono.

“Il drago è l’incarnazione del male o un demone interiore? Il simbolo di una quête senza fine, di una ricerca priva di senso? O forse l’allegoria dell’incantesimo della narrazione che strega il lettore come il protagonista? Più che cercare di rispondere a queste domande, la presente traduzione vuole sollevare nuovi quesiti, rendendo così giustizia a questo eroe dimenticato, senza dubbio il più enigmatico tra i cavalieri della leggenda di Re Artù. L’originalità di questo romanzo consiste nell’aver reso il drago un oggetto di ricerca paradossale. Esso forse simboleggia già l’inutilità della ricerca in un mondo senza più illusioni, come avverrà ben più tardi nel Don Chisciotte.”


PRO
La proposta di un racconto nuovo, inedito. Un personaggio che ricalca lo stereotipo già conosciuto del cavaliere medievale ma con un’analisi dell’autore che ne accresce il valore del racconto.

CONTRO
La ripetitività di diverse scene, soprattutto nella prima parte dedicata alle giostre e i tornei. Alcuni rimandi bibliografici che per un non esperto del periodo possono risultare ostici.

Link cartaceo: Segurano o il Cavaliere del drago
Link ebook: Segurano o il Cavaliere del drago

Trama
Segurano il Bruno lascia la sua patria, l’Isola Che Non Sa, per incontrare re Artù e sfidare i suoi campioni. Lungo il tragitto vince innumerevoli tornei destando l’ammirazione dei cavalieri della Tavola Rotonda. Ma due maghe, Morgana e Sibilla, fanno apparire l’immagine di un drago; credendolo reale, Segurano si lancia al suo inseguimento e scompare. Nella vicenda del Cavaliere del drago si è imbattuto nel 2010 Emanuele Arioli: Segurano è il protagonista di un romanzo del ciclo arturiano composto in antico francese nell’Italia del Duecento, tanto celebre nell’Europa del Medioevo e fino al Rinascimento inoltrato quanto dimenticato nei secoli successivi. E così anche lo studioso è partito alla sua quête, individuando le tracce di Segurano in ventotto manoscritti dispersi per le biblioteche di mezza Europa e oltre. Dieci anni di paziente ed entusiasmante lavoro filologico che hanno portato all’edizione critica del romanzo di Segurano e a questa traduzione, la prima italiana, che restituisce al pubblico un tassello finora ignorato del ciclo arturiano, una narrazione avventurosa ed enigmatica che si rivela crocevia di leggende, culture, valori assimilati con grande originalità. Età di lettura: da 8 anni.

Che ne pensi di questo articolo?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.