Narrativa recensioni Recensore per un giorno

La congiura di San Domenico – Patrizia Debicke Van der Noot 

Recensione a cura di Valeria Lorusso

“Quando si scrive un giallo storico, un feuilleton ispirato all’eterno modello di Dumas padre, serve una cornice plausibile per inserirvi la trama”.

Sono le parole che l’autrice utilizza per spiegare il motivo per cui ha scelto di ambientare La congiura di san Domenico a Bologna.

Qui Giulio II con la sua corte risiede a Palazzo Accursio, mentre le guardie svizzere sono alloggiate al Palazzo del Podestà. La città è descritta con grande dovizia di particolari, siamo nel Rinascimento che vide il massimo fulgore nelle corti di Bologna, Mantova e Ferrara.

Il 26 novembre del 1506 viene ritrovato, nella basilica di san Domenico, il cadavere di un frate inquisitore pugnalato con un crocifisso e incoronato dal corpo di un gatto nero strangolato con il cordone di un saio. L’omicidio comporta la sconsacrazione della chiesa e l’intervento dell’autorità pontificia per trovare l’autore del delitto, in modo da poter procedere a una riconsacrazione. 

Questo compito viene affidato a Julius Aloysius von Hertenstein, sentinella del Papa, e al senatore Ercole Marescotti.

“Dunque e’ lui la sentinella del Papa, il geniale investigatore letterato. Il fratello minore di Peter von Hertenstein, camerlengo del pontefice e il vice di Kaspar von Silenen comandante della Guardia […] le sue gesta hanno varcato i confini e le voci sugli attentati, orditi dai seguaci del Valentino contro la famiglia di Giulio II e da lui sventati, sono trapelati fino a Firenze”.

Hertenstein è un uomo colto, dotato di una memoria prodigiosa, affrancato dalla superstizione, invece il suo alter ego, Giulio II, (come lo definisce l’autrice), appare più come uno stratega che si  diverte molto affinché i complotti vengano meno. Inoltre promuove l’arte essendo un mecenate e protettore di artisti famosi come Michelangelo.

Intorno a loro si muove una corte di prelati assetati di potere, lussuriosi, traffichini. Questa tipologia di persone vive con l’ossessione del demonio che ancora impera grazie all’opera dell’Inquisizione. 

Il contrasto tra ragione e fanatismo si manifesta compiutamente nelle differenze tra Julius Hartenstein, un uomo alto, dal fisico imponente, con capelli e pelle chiari ed evidente grazie ai colori forti dell’uniforme che indossa, e fra’ Gaudioso, un uomo sadico, ossessionato dal demonio.

Attorno al giallo della morte del frate, le indagini ben condotte di Julius portano alla scoperta di vari retroscena che includono la morte di 2 bambini, la scoperta di un breviario in ungherese, la sparizione di una strega e altri avvenimenti che creano una trama complessa, ma perfettamente bilanciata.

Ci sono molti personaggi secondari, ognuno di loro rappresenta l’umanità del Rinascimento, dalla già citata strega Maria de Bezzo, al dottore Luca Gaurico, alla madre superiora del convento di San Mattia, ai piccoli mendicanti che rivestono un ruolo fondamentale all’interno della storia. Una piccola Corte dei Miracoli.

Non mancano  personaggi famosi come il Buonarroti, Machiavelli, Ludovico Ariosto e le descrizioni sapienti di arredamenti e pietanze dell’epoca con i loro ingredienti. Si comprende che dietro c’è un’ampia conoscenza del periodo narrato. Lo sguardo dell’autrice indugia sia sullo sfarzo delle corti rinascimentali che  sulla vita degli artigiani, dei poveri e di quella umanità che la Storia ha messo in ombra.

Una narrazione incalzante, resa frizzante dai dialoghi e dallo svolgersi rapido degli avvenimenti grazie all’utilizzo di brevi capitoli. 

Lettura consigliata a tutti gli amanti degli enigmi ingarbugliati, vi auguro di riuscire a trovare il bandolo della matassa. 

Io non sono venuta a capo di nulla.

Trama
La seconda indagine della Sentinella del Papa. Papa Giulio II e le sue guardie svizzere hanno appena conquistato Bologna, strappandola dalle mani dei Bentivoglio. La scoperta della barbara uccisione di fra’ Consalvo, un inquisitore della Basilica di San Domenico, ritrovato nella Cappella dell’Arca con un prezioso Cristo d’argento piantato nella schiena e il cadavere di un gatto nero intorno alla testa come una macabra corona, fa gridare al sacrilegio e costringe la Sentinella del Papa e la sua squadra a indagare. Scopriranno che una giovane donna, Maria di Bezzo detta l’Erbolaia, accusata di essere una strega e di aver rapito e ucciso un bambino di otto anni, torturata e interrogata per ore dal frate ucciso è scomparsa dalle segrete dell’Inquisizione e, con lei, il guardiano della prigione. C’è di mezzo lo zampino di Satana? Ci vorrebbe un esorcismo? Oppure anche i frati di San Domenico nascondono qualcosa? Sarà di grande aiuto nell’indagine Michelangelo Buonarroti, convocato a Bologna dal pontefice per commissionargli una trionfale statua di bronzo.

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