Quante volte abbiamo usato quest’espressione per indicare o prendere in giro una persona non proprio generosa magari prossima all’avarizia.
Ma perché si dice proprio “braccino corto”? Per intendere che l’arto è corto e non arriva al portafogli?
Niente affatto! Il modo di dire ha, manco a dirlo, un’origine storica ben precisa.
Deriva dal fatto che, in passato, la stoffa veniva venduta misurandola “a braccio”, dove il braccio era, naturalmente, quello del commerciante. Alcuni, però, incaricavano della misura i giovani garzoni che, per età, avevano braccia più corte del mercante adulto. Il venditore, con questo espediente guadagnava di più vendendo meno tessuto.
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Questo trucchetto, però, non passava del tutto inosservato ai clienti e la cosa faceva scaturire liti anche furibonde.
Per mettere fine a queste situazioni e a questi comportamenti truffaldini, a Firenze si stabilì che il braccio fiorentino – anticamente detto anche detto braccio a panno – corrispondeva a 58,32 centimetri. Misura che venne proprio fissata su una barra che venne incastonata in un muro in Via dei Cerchi, dove clienti e commercianti potevano verificare l’esatta misura di quanto venduto.
Ancora oggi in via dei Cerchi, in prossimità del civico 5, è visibile una strana scanalatura nella pietra originale, dove vi era incastonata questa barra di metallo, proprio per controllare la misura per la vendita delle stoffe.
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Il “braccio fiorentino” rientra nelle cosiddette ‘unità di misura fiorentine’ e risale circa all’Ottocento. Prima dell’adozione ufficiale del sistema metrico decimale, infatti, Firenze – come altre città in Toscana e in Italia – aveva un proprio sistema di misurazione che rimase in uso fino al 1857 (anno del decreto di uniformazione al sistema metrico) e anche oltre, ovvero fino al 1861, quando con l’Unità d’Italia si stabilì ufficialmente la conversione tra queste e il nuovo sistema.
Per stabilire tale scala di conversione, vista la varietà di misure esistente tra le varie province del Granducato, fu deciso di utilizzare i valori stabiliti nel 1808, approssimandoli al nuovo ordine.
Resta il “mistero” del perché questo strumento di misurazione fosse stato apposto proprio su un muro di un palazzo così vicino a Palazzo Vecchio.