Narrativa recensioni

Il codice Rose – Kate Quinn

Recensione a cura di Raffaelina Di Palma

Berlino, 1923

Un ingegnere berlinese, Arthur Scherbius, inventa una macchina in grado di creare codici segreti. Con la fine della prima guerra mondiale, cresce lo spionaggio industriale e la Germania per garantirsi la ripresa economica necessita di sistemi anti spionaggio.

La trama di questo romanzo si innesta proprio con l’invenzione di questa macchina che ha rivoluzionato il mondo dello spionaggio.

Enigma, fu una grande conquista intellettuale che stimolò gli alleati a mettere in campo una grande organizzazione in Inghilterra, a Bletchley Park, con il reclutamento delle migliori menti matematiche dell’epoca fra cui Alan Turing il quale ebbe una straordinaria importanza nello sviluppo di uno strumento in grado di decifrare i messaggi trasmessi con Enigma.

La trama ben costruita trasporta il lettore, fin dall’incipit, nell’anima della storia: racconta del contributo dato dalle donne durante il secondo conflitto mondiale.

Spionaggio, giallo, colpi di scena, si mescolano agli avvenimenti storici. Una trama accattivante come un sorriso malizioso, trasporta nell’avvincente e complicato mondo dello spionaggio.

Donne comuni che diventano spie, scoprendo un potenziale che ignoravano di avere: non tutte erano note e appariscenti come Mata Hari, ma affrontavano con coraggio il proprio destino. Un libro che ricerca la verità avendo sullo sfondo vicende sconosciute ai più. Uno spaccato sulla storia del Novecento e delle guerre mondiali.

Alan Turing

“Potrebbe bastare un minimo accenno per mettere a repentaglio l’intero andamento della guerra. Ci addestreranno per diventare spie? Si chiese Mab, stupita.<< Se qualcuno dovesse fare domande, direte che è un semplice lavoro di ufficio. Fatelo sembrare noioso: più noioso è, meglio è >>.”

Tre giovani donne, furono assunte ognuna di loro in base a una capacità innata e personale. Mabel,  come dattilografa: modesta, ma grintosa, di estrazione sociale modesta, studiava con l’ambizione di contrarre un buon matrimonio. Beth, come crittoanalista, la più introversa abilissima nel risolvere cruciverba difficilissimi in pochi minuti, succube della madre. Osla, una ricca signorina di Mayfair,  come interprete, la più colta e raffinata. 

Eppure, nonostante queste diversità, in breve tempo, si formò tra di loro un profondo legame: si aiutarono durante il difficile periodo della guerra, fino a quel fatale giorno nero del 1944, quando la tragedia si abbatté su di loro spezzando, drammaticamente, la loro amicizia.

Osla e Mabel si perdono di vista. Sarà una lettera di Beth a farle incontrare di nuovo. Beth, era riuscita a decifrare un codice segreto dal quale aveva scoperto un traditore all’interno dell’organizzazione segreta. Prima che riuscisse a denunciarlo le porte dell’ospedale psichiatrico si erano chiuse dietro di lei, ma era decisa a rintracciarlo e per farlo aveva bisogno delle sue amiche anzi, come lei stessa scrisse nella lettera; me lo dovete!

“Tre ragazze e un libro, ecco com’era cominciata. O almeno così sembrava alla donna rinchiusa nel manicomio, distesa nella sua cella, mentre lottava contro il cocktail letargico che le avevano iniettato nelle vene.”

Le facciamo un trattamento moderato, insieme all’attività fisica e ai sedativi, serve per calmare i nervi, Miss Liddell. Così le avevano detto. Non mi chiamo così! Gridò lei con tono rabbioso.

Erano passati tre anni dal giorno dello sbarco in Normandia, il 6 giugno 1944: quando ebbe inizio la liberazione dell’Europa ebbe inizio la sua reclusione.

Una storia che intreccia presente e passato portando alla luce il ruolo delle donne nelle due guerre mondiali. Sentimenti positivi, come compassione, gratitudine, si mescolavano a quelli negativi; anche la rabbia, l’odio, la vendetta, rinsaldava l’amicizia tra le tre donne, le accomunava nella solidarietà alla lotta contro il nemico.

Osla proviene dall’alta società, è ricca potrebbe evitare gli orrori della guerra, ma sceglie di stare in prima linea. Mabel è stata delusa e ferita dalla vita ed è spinta dalla smania di riscatto, affronta le difficoltà in maniera cinica e disincantata. Beth, è cresciuta sotto l’opprimente protezione della madre che la costringe al suo volere quindi l’impiego a Bletchley Park per lei rappresenta l’indipendenza, significa volare fuori dal nido, ma presto viene sopraffatta da tutto questo.

Molto ben documentate le descrizioni accurate delle macchine di Enigma e dei codici Crib di decrittazioni che completano il romanzo ed è proprio qui che si delineano i profili dei protagonisti  attraverso i quali ritorna una realtà storica. E’ imprescindibile, il contributo di queste donne ingaggiate come spie, troppo spesso dimenticate.

In alcuni passaggi c’è un’ironia tenera che l’autrice sviluppa tra i suoi personaggi, come la timidezza di Beth, il cui filo invisibile si incunea nella tragedia disperata della guerra.

“Ci aveva lavorato per sei ore di fila. Il messaggio era un guazzabuglio di scarabocchi, con qualche punto ancora incomprensibile, eppure lo aveva decodificato, trasformandolo in una serie di righe in lingua italiana. Il sorriso del suo capo le diede un tuffo al cuore. << Oh, ottimo lavoro! Davvero ottimo, sa…Bess? >> << Beth >>, rispose lei, sentendo un sorriso distenderle il volto.”

Un buon intreccio che si affaccia tra realtà e romanzo evidenzia la forza e la tenacia delle persone che rischiando la loro vita hanno cambiato il corso della storia.

Le due linee temporali danno alla trama l’energia e la forza che spinge il lettore a leggere con l’impazienza e l’ansia di conoscere il seguito.

Storie raccontate, colme, intense di emozioni, dove si avverte pagina dopo pagina che quei fatti ci riguardano, ci appartengono e, a distanza di tanti anni, parlano ancora di noi.

Editore: ‎ Nord (1 giugno 2022)
Lingua ‏ : ‎ Italiano
Copertina flessibile ‏ : ‎ 612 pagine
ISBN-10 ‏ : ‎ 8842934216
ISBN-13 ‏ : ‎ 978-8842934219         
Link d’acquisto cartaceo: Il codice Rose
Link d’acquisto e-book: Il codice Rose      

Trama

Dall’autrice di Fiori dalla cenere, un nuovo bestseller che presto diventerà una serie televisiva. Erano diversissime, ciascuna reclutata in base a un talento specifico: la ricca Osla come interprete, l’umile e ambiziosa Mabel come dattilografa e Beth – la più timida ma anche la più brillante – come crittoanalista. Eppure, in breve tempo, le tre giovani erano diventate inseparabili. Almeno fino a quel fatidico giorno de 1944, quando la scure della guerra si era abbattuta su di loro con tutta la sua forza, spezzando il legame che le univa. Sono passati tre anni da allora, tre anni in cui Osla ha cercato di dimenticare Bletchley Park e la tragedia che si è consumata tra le sue mura. Però tutto cambia nel momento in cui riceve per posta uno strano messaggio, una sequenza di lettere apparentemente senza senso. Osla capisce subito chi gliel’ha mandata e il pericolo che rappresenta. Perciò contatta Mabel, anche se non si sono lasciate bene, è sicura che l’aiuterà a sventare la minaccia che incombe non solo su di loro, quanto sull’intero Paese. In quel messaggio, infatti, è nascosta la chiave per confermare un sospetto  che Beth nutriva già nel ‘44, un sospetto cui nessuno voleva credere, eppure abbastanza fondato affinché qualcuno la screditasse, arrivando perfino a rinchiuderla in un ospedale psichiatrico. A Bletchley Park si aggirava un traditore, una spia che è sopravvissuta alla guerra e che adesso sta per sferrare il suo attacco, proprio alla vigilia del matrimonio della principessa Elisabetta e del principe Filippo. Mabel e Osla sono quindi costrette a mettere da parte le divergenze e a lavorare insieme, spinte dal senso del dovere e dalla volontà di rendere giustizia a Beth. E, forse, anche dalla speranza che il destino stia dando loro l’occasione di lasciarsi finalmente alle spalle i rancori del passato e di riannodare il filo della loro amicizia.

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