Narrativa recensioni

La regola del Leviatano – Claudia Pellegrino

Recensione a cura di Roberto Orsi

Giovani donne vengono ritrovate senza vita ai piedi dell’altare di diverse Chiese nel perimetro del rione di Regola nel cuore di Roma sulle sponde del fiume Tevere.
La famiglia dei Corneto, signorotti locali, noti a tutti per i loro modi spregiudicati e senza scrupoli era così potente che “non si muoveva una foglia a Regola che i Corneto non sapessero o non volessero”. Pur non essendo nobili i Corneto erano temuti da tutti nel rione e non solo. Tenuti in grande considerazione dalle altre famiglie di alto lignaggio e pure dallo stesso Pontefice, i membri della famiglia a partire da Cassiopea vengono tirati in ballo nello scoprire le cause di questi violenti omicidi.

La composizione della famiglia è tra le più particolari: il vecchio Vipsanio Agrippa è rimasto solo con due nipoti, dopo la perdita dei figli. I due giovani sono Cassiopea, una donna enigmatica, tutta di un pezzo, più ghiaccio che fuoco, chiusa in sé stessa e lontana da qualsiasi velleità amorosa, sentimento che considera una stupida idiozia, e Adone Corneto, un nano perennemente attaccato alla bottiglia, incline all’ironia che non fa ridere nessuno, sempre in corsa dietro alle sottane di qualche donna di malaffare.
Con loro, il capo delle guardie private dei Corneto, Raniero, legato da una passione viscerale per Cassiopea che lo ricambia trattandolo come un giocattolo di proprietà con cui divertirsi a piacimento e poi riporre su uno scaffale a prendere polvere.

Ciò che provava per Raniero assomigliava troppo all’amore, lo stupido sentimento che le donnette sciocche sbandieravano ai quattro venti tutte trepidanti, e la sola consapevolezza che anche lei fosse stata affetta da un simile morbo la faceva sentire un’idiota.

Tristan Barbier è un pittore chiamato sui luoghi del delitto a immortalarne la scena per le successive indagini. Ben presto il giovane si avvicina ai Corneto che lo accolgono nella loro dimora come uno di famiglia.
Le giovani vittime vengono ritrovate completamente nude, sdraiate a terra all’interno di un pentacolo con cinque lettere ebraiche che rimandano subito la mente a riti esoterici e di evocazione demoniaca. Nessun segno di lotta o resistenza, nessuna effrazione per l’ingresso in Chiesa. Il serial killer non lascia indizi evidenti. Le autorità brancolano nel buio e i Corneto, per evitare di scatenare il panico nel rione decidono di intervenire direttamente.

Il Santo Padre affida a Cassiopea il compito di fare luce su quanto stia avvenendo, prima che altre giovani innocenti paghino con la propria vita la follia dell’omicida.

Da qualche tempo a questa parte, Cassiopea si era ripromessa di iniziare a occuparsi di affari, e tra i vari affari che giravano per le mani dei Corneto, adesso era sbucato dal nulla anche questo strano omicidio, un omicidio che puzzava troppo di zolfo per lasciarlo nelle mani delle autorità cittadine

Aiutata dagli altri protagonisti del romanzo, Cassiopea trova una pista da seguire, un legame che unisce le giovani vittime, le loro origini e una vita sfortunata, come molto spesso capitava alle donne di quel tempo.

Una corsa contro il tempo per anticipare le mosse del sadico assassino, in una Roma impegnata nel Giubileo del 1750, presa d’assalto da pellegrini e fedeli. Non ci si può permettere uno scandalo nel pieno centro della città e anche il pontefice Benedetto XIV ha ben chiaro quanto sia necessario risolvere la questione nel minor tempo possibile.

I Corneto dovevano, per forza di cose e per istinto di sopravvivenza, essere dei grandissimi figli di buona donna: nessuna pietà, nessun sentimento, nessuna buona azione, nessun accenno di umanità nei confronti del prossimo.

I Corneto sembrano quelli giusti, senza remore, capaci di muovere mari e monti, con conoscenze in ogni angolo del rione e soprattutto la capacità di muovere le pedine a proprio piacimento. Serve mantenere la mente lucida in una condizione pericolosa e in una lotta all’ultimo sangue tra astuzia e capacità di dissimulazione.

Cassiopea è un personaggio enigmatico, complicato, una donna emancipata ma che allo stesso tempo raccoglie dentro di sé tante fragilità e necessità di protezione. La scorza durissima all’esterno è un guscio che la protegge dal mondo di fuori, quel mondo che nel diciottesimo secolo ancora non vede le donne in una posizione più consona e adatta al ruolo.

Nonostante ciò, riesce a farsi rispettare, a farsi anche ubbidire da diversi uomini al servizio dei Corneto, spalleggiata dal vecchio Vipsanio Agrippa e dal pontefice stesso che le danno carta bianca nelle indagini.

Ma riuscirà a sostenere la pressione che le arriva addosso da più parti?

Claudia Pellegrini adotta uno stile di narrazione ritmato in cui le indagini e i dialoghi tra i protagonisti assumono il ruolo principale nell’economia del romanzo. L’utilizzo di periodi lunghi strizza l’occhio allo stile di scrittura dei grandi classici del passato, ma alcuni punti del romanzo risultano essere leggermente ripetitivi.

Le nozioni storiche affiorano tra le scene descritte nei capitoli e i dialoghi dei personaggi, con riferimenti al passato della Città Eterna, ricca di fascino, arte e Storia come nessun’altra città al mondo. Dall’altra parte emerge prepotente la Roma più sordida, quella delle gallerie sotterranee infestate da topi e scarafaggi, delle anime nere fuoriuscite dall’inferno più cupo.

I balli e i ricevimenti nelle dimore nobili dei quartieri romani si scontrano con la povertà dei lupanari e delle povere disgraziate costrette a praticare uno dei mestieri più vecchi del mondo.

Un filo doppio che lega alto e basso, sopra e sotto, in un labirinto di supposizioni fino all’epilogo che lascia alcuni dettagli insoluti come uno spiraglio su un possibile sequel.

Editore: ‎ PubMe (11 febbraio 2021)
Copertina flessibile: ‎ 536 pagine
ISBN-10: ‎ 8833667944
ISBN-13: ‎ 978-8833667942
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Trama
Roma, 1750. Anno del Giubileo.
Una serie di omicidi sconvolge il rione di Regola.
Le vittime, tutte donne, sembrano essere legate a uno strano e agghiacciante rituale che si consuma nelle varie chiese del quartiere.
La gravità degli accadimenti coinvolge la potente e pericolosa famiglia Corneto che a Regola spadroneggia e deve a tutti i costi scoprire chi si cela dietro questi orribili delitti.
Cassiopea, la nipote del capofamiglia, una donna intelligente, intraprendente e spietata, cercherà di venire a capo della intricata matassa.
Inizierà così un gioco letale tra potere e vendetta, ragione e male assoluto che la condurrà al cuore della Chiesa e all’incontro con Asmodeo Misericordia. Quest’ultimo getterà scompiglio nella sua mente e nelle indagini, fino al clamoroso epilogo.

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