Narrativa recensioni

Il sicario fragile – Giangiacomo Gorgucci

Dopo “La maledizione dei Gualdrada” ho affrontato la lettura del secondo capitolo della serie scritta da Giangiacomo Gorgucci con protagonista il nobile Michele dei Sauli: “Il sicario fragile”.

Due anni dopo la Battaglia di Prataporci, di cui l’autore ci ha raccontato le vicende nel primo romanzo, si ritorna nei territori del Tuscolo, un’area del Lazio non troppo lontana da Roma, tra il 1169 e il 1170.

Pieno medioevo, dunque, con la lotta tra impero e papato al culmine della sua parabola. In Europa è la figura di Federico Barbarossa a dominare la scena con il Sacro Romano Impero. Papa Alessandro III è stato esiliato da poco tempo nel beneventano e sul trono pontificio siede l’Antipapa Callisto III sostenuto proprio dall’imperatore.

Roma stava crescendo, si espandeva ovunque, anche in verticale. Dove prima c’erano i cortili delle case, con i recinti per i porci, i frutteti e gli orti, erano sorte nuove dimore in pietra munite di torri minacciose, che avevano tolto l’aria e la luce del sole alla città.

Dopo un prologo nella città di Roma che sta cambiando volto, le vicende si svolgono principalmente nella regione del Monte Tuscolo, tra i colli Albani, nei vari feudi dominio dei signorotti e nobili locali. Il conte Rainone di Tuscolo è un fedele di Federico Barbarossa, con il quale si era schierato due anni prima nella battaglia contro l’esercito pontificio e civile di Roma. È un affronto che i romani non mandano giù e, a distanza di qualche anno, riprendono gli attacchi, i saccheggi e le violenze contro la città di Tuscolo.

Michele dei Sauli, con altri compagni d’arme come Petro Pagani, Ottone de Senebaldo e Bartolomeo Presenzani, è deciso a riportare pace e stabilità in questi territori. Ed è disposto a tutto pur di farlo: il complotto ai danni del Conte Rainone, troppo vicino alle politiche imperiali di Federico, è la logica conseguenza di una situazione complicata.

Dopo la battaglia di Prataporci era stato scavato un solco profondo che mai più sarebbe stato colmato, regnavano sfiducia, inganni e tradimenti.

L’obiettivo è riportare le terre di Tuscolo sotto l’egida di papa Alessandro III per farlo riavvicinare piano piano al soglio pontificio di Roma, suo ruolo legittimo.

L’invio di una delegazione del papa presso il Conte Rainone, capeggiata dal cardinale Ubaldo Allucingoli, vecchia conoscenza di Michele dei Sauli, e da Crescenzio Astaldi, esponente di una nobile famiglia romana, è la scintilla che fa scoppiare l’incendio.

Morti che lasciano una scia di violenza inaudita iniziano a susseguirsi nelle campagne tuscolane. Personaggi nella cerchia di Michele dei Sauli vengono uccisi a sangue freddo da una mano misteriosa, crudele ma agile e astuta. I primi due morti hanno un responsabile conosciuto al lettore: Agnello, un giovane servitore di Eriberto, ladro trasteverino.

Prataporci

Appariva così fragile, eppure all’interno doveva celare una belva feroce, un’anima nera capace di massacrare cinque suoi coetanei senza alcuna pietà.

Agnello è un giovane dal passato oscuro e turbolento. La sua anima nera esplode facilmente, trasformandolo in un sicario spietato e senza remore. Ma se le prime due morti sono certe (per il lettore chiaramente ma non per Michele dei Sauli), quelle successive innescano un turbinio nebbioso e sfocato che lascia più piste plausibili.

È in questo momento che prende il via il giallo storico, con i possibili colpevoli che si moltiplicano sulla scena, ognuno con un possibile movente.

Le trattative politiche della delegazione pontificia con il conte Rainone proseguono in un clima di grande paura. I vessilli dei signori locali si macchiano di sangue nelle battaglie sanguinolente conseguenti agli attacchi dell’esercito romano. La situazione precipita e Michele dovrà fare affidamento alla propria lucidità e alla capacità di osservazione e indagine per scoprire la verità e fermare le barbarie dell’assasino.

Certe scelte erano difficili da prendere, certi sentieri non permettevano più di tornare indietro. Aveva altre possibilità? Non più, si disse.

Il racconto scorre veloce, con una scrittura fluida e mai pesante. Gli accenni storici permettono al lettore di calarsi nel contesto storico medievale di quegli anni e, soprattutto, di quelle zone. L’autore dimostra una buona conoscenza della storia locale e della morfologia di un territorio affascinante come quello dell’entroterra laziale.

Non mancano le vicende sentimentali a fare da cornice alle battaglie e gli intrighi. Virginia e Michele “erano invecchiati ed erano soli. Lei a causa di un destino crudele, che gli aveva portato via marito e figlio. Lui per scelta, forse, o per lo stesso destino travestito da scelta”. Inevitabile che i due si avvicinino grazie a un sentimento maturo e ragionato.

Rispetto al primo romanzo il personaggio di Michele mostra un lato di sé più fragile, i ricordi del passato e le esperienze del presente se da una parte ne forgiano la corazza dall’altro lo segnano sottopelle. Non sarà facile per lui mantenere la lucidità necessaria per affrontare un intrigo che pare avere più strade che portano alla soluzione finale.

Il vostro corpo è ricoperto di cicatrici e dolore. I vostri occhi, la linea della vostra bocca, ogni parte del vostro corpo è intrisa del mondo corrotto. Ma dentro di voi, come dentro ogni uomo, c’è qualcosa che non può deperire, che rimane sempre splendido, qualcosa che assomiglia alla bellezza degli angeli.

Alcuni refusi, a dire la verità, saltano agli occhi ma nulla che non si possa rimediare con una revisione accurata.

In definitiva un romanzo che scorre velocemente con un buon contesto storico, fluidità narrativa ed esposizione chiara, che regala la lettura di una storia godibile.

ASIN: ‎B01IASFPSU
Editore: ‎Compagnia editoriale Aliberti (12 luglio 2016)
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Trama
Estate 1169. Sono trascorsi due anni dalla battaglia di Prataporci, nella quale Tuscolo e le truppe imperiali hanno inflitto una drammatica sconfitta all’esercito romano. Il Barbarossa ora è lontano e la guerra divampa nuovamente, provocando lutti e devastazioni in tutta la campagna. Stanchi di vivere in questo clima di paura, Michele dei Sauli e un gruppo di cavalieri tuscolani decidono di ordire un complotto ai danni del conte Rainone, signore di Tuscolo e parente dell’imperatore. Il loro scopo è liberare la città dal dominus e sottomettersi a papa Alessandro III, nella speranza di un futuro di pace. Una serie di omicidi rischia però di mandare in frantumi il piano dei ribelli. Michele dovrà affrontare una difficile corsa contro il tempo per smascherare il colpevole e consegnare la città nelle mani del pontefice.

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