Narrativa recensioni

Uno studio in nero – José Carlos Somoza

Recensione a cura di Lucia Maria Collerone

Non c’è alcun dubbio sul motivo che ha spinto questo scrittore cubano di origine, ma che vive dall’età di un anno in Spagna, a scrivere questo romanzo e quale sia il suo scopo finale.

“Soprattutto, la mia eterna gratitudine va a mio padre, cui questo libro è dedicato, che un giorno mi disse quella semplice parola che ci dicono quando ci consegnano un libro che poi entrerà a far parte dei nostri sogni e della nostra vita per sempre. Il libro, in questo caso, erano le avventure compete di Sherlock Holmes, di Arthur Conan Doyle. La parola era la stessa che avranno detto anche a voi qualche volta: Leggilo.”

La lettura fatta da ragazzo dell’opera più conosciuta dello scrittore più stravagante e unico del mondo del genere poliziesco, ha creato una profonda impronta nell’animo di Somoza che ha segnato il suo amore per i gialli e la letteratura noir di grandi scrittori che lui stesso cita nel romanzo.

Un’opera celebrativa che si può a buon diritto far rientrare in tutta la letteratura encomiastica dedicata al grande detective Sherlock Holmes che ha affascinato e ancora tanto ammalia, per la sua strana e straordinaria capacità immaginifica e intuitiva.

Un canto per esaltare il trionfo non solo della ragione, ma anche dell’intuizione che è capace di creare congetture, collegamenti, di guardare una realtà e il suo opposto e di sostenere le deduzioni fino a raggiungere la soluzione di enigmi che sembrano inestricabili.

“Le opinioni opposte sono solo ingredienti per fabbricare la verità: può chiamarla la legge di Holmes. La verità è sempre un misto, e questo vale anche per questo grande mistero.”

La narrazione è in prima persona per voce dell’infermiera Anne, donna calpestata, ma intelligente e piena di spirito, capace di andare al di là del visibile, di sentire la musica del violino invisibile del signor X e di provare tenerezza, affetto e compassione per quell’uomo incredibile e così solo. In lui, lei riesce a vedere la grandezza di una intelligenza superiore, di uno spirito vivo e capace di costruire nella sua “pazzia” mondi in cui evadere, in cui riorganizzare i pensieri e avere presa efficace sul reale.

Sulla storia aleggiano tanti misteri, uno dentro l’altro, come scatole cinesi e una serie infinita di risvolti inattesi che sembrano non fare mai concludere la storia, fino all’ultima riga da leggere. Un ritmo serrato e infarcito di attese. Fuori dal cervello del signor X, negli occhi di Anne che non ha idea di quello che sta per succedere, proprio come il lettore stesso. Dentro il suo sgomento, la confusione, la sorpresa, la rabbia, la paura, in presa diretta sempre su ciò che accade e si svolge davanti ai suoi occhi increduli e spaventati, ma colmi di devozione per la straordinarietà del signor X.

Una scrittura curata, che ben si adatta ai personaggi e alle vicende, una capacità di descrivere ricca di elementi, di dettagli che delineano gli ambienti che accompagnano la vicenda e rendono i personaggi più veri. Sembra, in certi momenti, di essere proprio a teatro, spettatori di trame che si svolgono davanti agli occhi curiosi e in spasmodica attesa di chi guarda le scene da un posto privilegiato, che a sua volta diventa attore nella grande vicenda del teatro.

“Sfilarono col volto del pubblico. Il volto del pubblico è molto vario, con mille facce in una sola: il pubblico quasi sempre recita meglio dell’attore.”

Moltissimi indizi sono lasciati come bricioline nel bosco per il Pollicino-lettore che, alla fine, cogliendo tutte le briciole, arriva alla soluzione e si accorge di averli avuti tutti gli indizi davanti a sé, ma di non avere avuto la capacità di chiudere il cerchio, se non con l’aiuto del giocatore di scacchi che riconosce e posiziona ogni mossa.

Un romanzo di formazione, perché Anne, donna senza rispetto, senza nerbo, senza autostima, trova nell’uomo di cui si prende cura, la vera terapia per sé. Un’altra Anne nasce dall’esperienza vissuta con il signor X, una donna che sa di valere e sa di meritare l’amore.

Sir Arthur Conan Doyle - notte di fiaba

Un titolo che rimanda al primo romanzo di Sir Conan Doyle “Uno studio in rosso” e al romanzo, con il medesimo titolo, di un altro grande dei thriller come Ellery Queen. Uno scritto piacevole e strutturato alla perfezione, un vero omaggio, non solo alla figura dello scrittore Arthur Conan Doyle e del suo straordinario personaggio, ma, in generale, agli scrittori di letteratura poliziesca classica.

Trama

Inghilterra, fine del XIX secolo. L’infermiera Anne McCarey, stanca della vita a Londra e in fuga da una relazione burrascosa, accetta un lavoro per occuparsi di un paziente in una clinica per malati di mente a Southsea, nella città costiera di Portsmouth. Per una donna con la sua esperienza, il lavoro non potrebbe essere più facile. Ma si sbaglia. Il paziente, chiamato semplicemente “Mr. X”, possiede un intuito fuori dalla norma ed è in grado di scoprire i segreti più intimi delle persone che lo circondano senza nemmeno lasciare l’oscurità della propria stanza. A questo duo si aggiunge il giovane dottor Arthur Conan Doyle, che si reca in clinica per assistere il signor X. Pratica medicina a Southsea e sta sviluppando un personaggio per il suo prossimo romanzo: il più famoso detective di tutti i tempi. Solo Anne e il dottor Doyle saranno pronti a decifrare gli impenetrabili enigmi del signor X. Questi sembrano essere la chiave per risolvere gli omicidi che hanno appena iniziato a sconvolgere la città di Portsmouth, con i suoi spettacoli oltraggiosi, il mondo sotterraneo dei teatri clandestini e delle esibizioni illecite.

Editore: Alter Ego (28 aprile 2021)

Lingua: Italiano

Genere: Thriller noir

Copertina flessibile: 400 pagine

ISBN-10: 889333187X

ISBN-13: 978-8893331876

Link d’acquisto cartaceo: Uno studio in nero

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