Narrativa recensioni

La torre maledetta dei Templari – Barbara Frale

Trama Parigi, inverno 1302. Filippo il Bello, re di Francia, comanda l’armata più formidabile del mondo cristiano, ma il regno è sull’orlo della bancarotta. Per pagare i debiti di stato, il sovrano ha un piano che potrebbe costargli la scomunica: intende aggredire Firenze con un pretesto, per razziare le sue vaste riserve di fiorini d’oro. Ma non ha fatto i conti con Bonifacio VIII… La Signoria di Firenze, infatti, ha chiesto la protezione del pontefice, dal momento che in Vaticano abita la sola persona in grado di fermare il re di Francia: Arnaldo da Villanova, detto il Catalano, medico talentuoso benché tacciato di praticare la magia. Il Catalano può interpretare i misteriosi segni impressi nel più antico sigillo dei Templari, e così rivelare oscure verità sul leggendario Ordine combattente. Si vocifera, infatti, che nella grande torre dell’Ordine proprio fuori Parigi ci sia nascosta un’immensa fortuna aurea. I Templari potrebbero salvare la Francia, ma intendono davvero condividere il segreto della loro ricchezza? Recensione a cura di Roberto Orsi Una scena terrificante apre l’ultimo romanzo di Barbara Frale. Un uomo smembrato, i pezzi del suo corpo lasciati a marcire sui banchi del mercato all’entrata di Parigi. La lingua appesa più in alto di ogni altra parte, come si faceva con le merci più ricche e dal costo più elevato. Ivo di Melgueil sapeva troppo e aveva deciso evidentemente di parlare.
Corse voce che quell’uomo fosse dedito alla stregoneria, e che il diavolo avesse voluto infierire su di lui: solo un demone, infatti, poteva aver compiuto una simile carneficina.
Dopo “I sotterranei di Notre-Dame”, libro che sul gruppo TSD abbiamo avuto il piacere di leggere in condivisa lo scorso anno (qui i commenti dei partecipanti), la grande esperta dell’Ordine dei Templari, Barbara Frale, torna in libreria proprio oggi con un nuovo romanzo. Il lettore ritrova molti protagonisti già conosciuti nel precedente libro: primo fra tutti Filippo IV, detto Il Bello, colui che segnerà qualche anno più tardi la fine dei Cavalieri Templari. La torre dei Templari, sede dell’Ordine a Parigi nasconde un segreto. Tanto si è ragionato e fantasticato probabilmente su ciò che i Templari custodivano con grande riserbo. È molto probabile che, a prescindere dalle speculazioni sul Santo Graal o formule magiche al limite del diabolico, l’Ordine avesse avuto accesso a nozioni e conoscenze provenienti da lontano, da culture lontane per spazio e tempo e che questo abbia alimentato negli anni l’invidia e l’astio da parte di coloro che ne rimanevano al di fuori. Senza considerare le ricchezze che potevano avere accumulato nel corso dei loro quasi duecento anni di storia. Quelle ricchezze che faranno gola ai sovrani, tra cui principalmente Filippo il Bello, segnando un solco di divisione importante che porterà alla condanna finale dell’Ordine. È l’inizio della fine per Jacques de Molay e il glorioso Ordine dei Templari. Un mistero che affonda le sue radici nel passato remoto fino a Salomone, alla costruzione del tempio di Gerusalemme che diventerà poi la sede dell’Ordine. Che significato recondito ha il sigillo “Secretum Templi“? Un’immagine particolare ed enigmatica: il corpo di un uomo con la testa di gallo e al posto delle gambe due serpenti. In quali circostanze era utilizzato questo sigillo dei Cavalieri? Filippo IV, nonostante sia a capo di una delle nazioni più potenti del mondo conosciuto, vive un momento di grande difficoltà economica. La città Santa di Gerusalemme e le terre d’Oriente sono passate, ormai da circa dieci anni, in mano a Saladino dopo la battaglia di Acri del 1291. L’Ordine dei Cavalieri Templari ha cambiato fisionomia del proprio volto. È maturato, cambiando la propria funzione. Ha tralasciato l’aspetto più combattivo sul campo di battaglia, la sede principale ora si trova a Cipro dove l’ultimo Gran Maestro Jacques De Molay ha trasferito il quartier generale. L’attività principale è diventata quella di banchieri e mediatori tra le grandi potenze, tra il papato e i monarchi del continente Europeo.
Filippo IV era oberato di debiti, strozzato da banchieri avidi, con un regno sull’orlo della bancarotta. Per uscire dai guai, aveva intrapreso una via sotterranea che non poteva condurre a buon fine. Per quanto nobile fosse lo scopo, salvare il regno, il re s’era comunque incamminato sul sentiero della perdizione. E forse, era tardi per fermarlo.
Oro e denaro. Ruota attorno a questo binomio il grande segreto che la torre e l’Ordine custodiscono. Filippo è disposto a tutto pur di salvare il proprio regno e l’intera Francia dal tracollo. Il conio di una nuova moneta, chiamata “Agnel d’oro”, nasconde una manovra illecita da parte del monarca? E anche se fosse così, è sufficiente per salvare la Francia dal tracollo? Davvero l’Ordine nasconde una ricchezza che potrebbe dare respiro alla casse del Regno di Filippo? Il campo di battaglia tra scontri e alleanze è aperto. Lo scontro con la Signoria di Firenze, ma soprattutto con Papa Bonifacio VIII ormai alla fine del suo pontificato, è molto aspro. In questo contesto, l’autrice inserisce anche Dante Alighieri e Arnaldo da Villanova, detto il Catalano. Il primo ovviamente non ha bisogno di alcuna presentazione, in questo romanzo lo troviamo come emissario di Firenze presso lo Stato Pontificio per chiedere un appoggio e un sostegno da parte del Papa contro il Re di Francia che minaccia di colpire la Signoria per impossessarsi delle sue ricchezze. Arnaldo da Villanova, rientra come personaggio anche in questo secondo libro, dopo averlo trovato ne “I sotterranei di Notre-dame”. Un personaggio affascinante ed enigmatico, attorno a cui ruotano le vicende raccontate nel romanzo. Medico e consigliere di Corte, allievo della grande scuola medica Salernitana, in età adulta girò il continente tra Aragona, Francia, Roma fu un personaggio di spicco nei primi anni del XIV Secolo. Attraversò momenti anche molto complicati per alcuni suoi trattati che si scontravano con la dottrina teologica riconosciuta. Ben presto venne tacciato di eresia dall’Inquisizione che nei territori della Catalogna proibì la lettura dei suoi libri che spaziavano dall’alchimia alla medicina, dall’astrologia alla teologia. Tra i suoi assunti principali, la venuta dell’Anticristo profetizzata intorno alla metà del XIV Secolo. Un gioco di alleanze molto intricato quello messo sulla scacchiera da Barbara Frale in questo suo nuovo romanzo, come effettivamente era la situazione politica del tempo. Introducendo molti personaggi nel racconto, all’interno di una trama molto fitta e per certi versi complicata, c’è il rischio ad un certo punto di rimanere smarriti (per citare proprio Dante Alighieri). Il bandolo della matassa si ritrova solo verso la fine, quando vengono svelati i punti di contatto tra i protagonisti. La grande conoscenza delle vicende dell’Ordine e quindi di tutto il contesto politico, economico e sociale del tempo da parte dell’autrice, si riversa nelle pagine di questo romanzo che agli appassionati del genere consiglio sicuramente di leggere.   Copertina rigida: 320 pagine Editore: Newton Compton Editori (24 febbraio 2020) Collana: Nuova narrativa Newton Lingua: Italiano ISBN-10: 8822738233 ISBN-13: 978-8822738233 Link d’acquisto cartaceo: La torre maledetta dei Templari Link d’acquisto e-book: La torre maledetta dei Templari
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