Novità in libreria

TSD consiglia le Novità in uscita a settembre 2023

Ed eccoci al mese della ripresa, quello in cui tutto sembra vestirsi di voglia di novità.
E in quanto a novità letterarie ce ne aspettano davvero tante sugli scaffali delle librerie, sembra che gli editori si siano davvero scatenati.

Guardate voi stessi

La duchessa di Paliano
Stendhal
Leone Editore
In libreria dal 30 agosto

Nel 1555, Gian Pietro Carafa viene eletto papa con il nome di Paolo IV. Ben presto, presso la casa pontificia, giungono molti membri della sua famiglia, certi di avere protezione e favori economici. La situazione sfugge al controllo del papa quando iniziano a verificarsi scandali amorosi e intrecci extraconiugali, che vedono protagonista la duchessa di Paliano e obbligano il povero uomo a cacciar via tutti i parenti.

Il trono del leone
Emanuele Rizzardi
In libreria dal 1 settembre

Anno 602. Mentre i confini dell’Impero romano d’Oriente vengono violati dai sanguinari barbari Avari e la civiltà pare sul punto di crollare, l’imperatore Maurizio tenta di ristabilire l’ordine con il pugno di ferro.
In questo clima di incertezza e sofferenza, la ricca vedova Sofia viaggia verso la frontiera alla ricerca del figlio scomparso, con il cuore colmo di rimorsi. L’incontro con il centurione Phocas, soldato dai nobili ideali e dal grande senso di giustizia, cambierà per sempre le loro vite e il destino del mondo.

Come le mosche d’autunno. Ediz. integrale
Irène Némirovsky
Edizioni Theoria
In libreria il 1° settembre

Pubblicato in Francia nel 1931, il romanzo racconta, dal punto di vista della vecchia nutrice Tatjana Ivanovna, le vicende della famiglia Karin. L’autrice parla della loro fuga dalla Russia, dopo lo scoppio della Rivoluzione, e il lungo viaggio che li porterà in Francia. L’anziana nutrice li ha serviti e accuditi per generazioni e in quel momento soffre terribilmente nel vederli girare a vuoto “come le mosche d’autunno”.

La dama tragica
Luigi Natoli
Flaccovio Editore
In libreria dal 1° settembre

Versione integrale dell’opera originale pubblicata nel 1920. Questo romanzo si articola tra le sontuose dimore della Palermo di fine Cinquecento governata dal viceré Marcantonio Colonna. Qui donna Eufrosina Siragusa, l’affascinante Dama tragica del titolo, è corteggiata da cavalieri e uomini aristocratici disposti a tutto per lei, nonostante sia già sposata al giovane Don Galcerano Corbera. Luigi Natoli trae spunto da fatti storici ed eventi realmente accaduti, reinterpretandoli con il consueto acume e ridisegnandoli con lo stile e la consapevolezza di un narratore colto ma al contempo popolare. Costruisce così uno dei più appassionanti drammi d’amore e morte sullo sfondo di una città in continua trasformazione e in cui fasti e bellezza sono costretti costantemente a scontrarsi con le miserie umane.

Civiltà medievale sulle Alpi occidentali
Elena Percivaldi
Edizioni del Capricorno
In libreria dal 3 settembre

Con la loro imponenza vertiginosa, il clima difficile e il profilo tanto splendido quanto inquietante, le Alpi sono sempre state una presenza ambivalente per le civiltà che le hanno frequentate e vissute. Ma al contrario di quanto si possa pensare, non sono mai state una barriera invalicabile, anzi. Percorse da strade, sentieri e mulattiere, solcate da torrenti e fiumi, le Alpi sono state sin dalla remota antichità un crocevia che ha visto transitare senza soluzione di continuità popoli e civiltà, ora con il passo marziale degli eserciti, ora con il pacifico vociare dei pellegrini e dei mercanti. Il passaggio è stato particolarmente intenso nel Medioevo grazie alla presenza della Francigena, l’“autostrada” percorsa da chi, da nord, si dirigeva a Roma e poi in Terrasanta e in Oriente, ma anche da sovrani e contadini, monaci e predicatori, artisti e letterati. Arricchite dai continui scambi, le comunità delle valli alpine hanno dato vita, nel Medioevo, a una civiltà sorprendentemente feconda che trovava la sua espressione tanto negli assetti politico-sociali e nei culti quanto nelle lingue parlate e nell’arte. Provare a raccontare la complessità e il fascino della civiltà medievale delle Alpi, mostrarne almeno in parte le tante bellezze spesso nascoste e cercare di coglierne, per quanto possibile, la straordinaria e multiforme eredità è l’ambizione di questo libro.

L’eco del tempo. Quattro compositori, la guerra e l’Olocausto, la musica della memoria
Jeremy Eichler
Marsilio
In libreria il 5 settembre

Se spesso la storia finisce per ridursi a una fredda successione di eventi e date, la musica spalanca una porta segreta su un racconto tragico intessuto di illusioni e dolore. Con l’orecchio del critico, lo sguardo dello storico, lo spirito del narratore, sulle tracce di Schonberg, Strauss, Šostakovič e Britten, Jeremy Eichler ci riporta ai giorni del massacro di Babyn Jar, non lontano da Kyiv, e tra le rovine della cattedrale di Coventry; al principesco rifugio di Richard Strauss nel Sud della Baviera e ai resti di una quercia nel campo di Buchenwald. Da quattro opere in cui questi giganti della musica del Novecento hanno immortalato sogni, speranze e paesaggi sgorgano innumerevoli significati e connessioni. Il filo che lega Beethoven, un’ode di Schiller sull’utopia di un mondo di libertà, uguaglianza e fraternita, le Metamorphosen di Strauss e i versi di un Goethe assorto, appoggiato a un albero di cui oggi non rimane che un ceppo coperto di pietre della memoria. I timori di un giovane Benjamin Britten a Bergen-Belsen che lo condurranno al War Requiem, straziante omaggio all’esperienza bellica del suo paese e insieme invocazione pacifista di un futuro senza guerre. Gli abitanti di Kyiv e una tragedia già consegnata all’oblio, se la Tredicesima sinfonia di Šostakovič non avesse interrotto quell’amnesia coatta. L’ambizioso progetto del Moses und Aron, estremo tentativo di difendere la profonda sintesi fra tradizione ebraica e cultura tedesca in cui Schonberg aveva creduto e che lui stesso incarnava. Mentre scompare l’ultima generazione dei sopravvissuti alle catastrofi del secolo scorso, stabilire un contatto con queste opere rimane una delle rare occasioni per fare i conti con le sue eredita. Per questo, chiarisce Eichler, ≪il libro e anche un elogio dell’ascolto in profondità, della capacita di sentire nella musica il riverbero di un’epoca, l’eco del tempo≫.

Quei giorni felici. La saga dei Lagerfeld
Heike Koschyk
Piemme
In libreria il 5 settembre

Amburgo, 1902. Il giovane Otto Lagerfeld emigra in Sudamerica per provare a realizzare il suo sogno, diventare un imprenditore di successo. Quando, tornato ad Amburgo per visitare la famiglia, incontra la sorella del suo migliore amico, Theresia, ne rimane incantato, ma decide comunque di ripartire, spinto da un irresistibile istinto per l’avventura e per gli affari. Viaggerà fino a Vladivostok per dedicarsi a un nuovo commercio: la vendita di latte in scatola importato dagli Stati Uniti. Ma lì viene sospettato di spionaggio e chiuso in carcere. Finché un giorno, ritrovatosi in tasca il quadrifoglio che gli aveva regalato Theresia, capisce che l’unico modo per avverare i suoi sogni è tornare dalla sua famiglia scappando da quella prigione. Quei giorni felici è la storia di un bambino che vede nel padre imprenditore un modello di vita. Una storia che ci porta in giro per il mondo e attraversa le pagine più drammatiche del Novecento. Con uno stile di scrittura divertente e fresco, emozionante e vivace, l’autrice ci fa immergere nelle radici del nostro passato. Una saga familiare, un romanzo d’avventura, una storia d’amore. Il ritratto di un’epoca.

Rigenerazione. La trilogia
Einaudi
Pat Barker
In libreria il 5 settembre

Il monumentale romanzo capolavoro sulla generazione spazzata via dalla Prima guerra mondiale. Vincitore del Man Booker Prize nel 1995.

Edimburgo, 1917. Al Craiglockhart War Hospital lo psichiatra William H. R. Rivers cura i soldati traumatizzati dalla guerra perché siano in grado di tornare al fronte. Tra i suoi pazienti ci sono i poeti Siegfried Sassoon, Wilfred Owen e Billy Prior, che ha perso la memoria a causa di un incidente di cui non ricorda nulla. Nel corso del conflitto, le storie di questi quattro personaggi così diversi, ma uniti da una profonda umanità, si intrecceranno come accade solo davanti al dolore. «Uno dei rari, veri capolavori inglesi del tardo Novecento» (Jonathan Coe). «Sorprendente e superbo dal punto di vista formale, “Rigenerazione” getta uno sguardo del tutto nuovo su quello che la Prima guerra mondiale ha fatto agli uomini e alle donne, ai soldati e ai civili» (A. S. Byatt). «Indimenticabile» (The Independent). Gli ordini ricevuti dal dottor Rivers sono precisi: stanare gli imboscati, rimettere gli uomini in piedi così che possano tornare a combattere. Ma Rivers sa che quello a cui i suoi pazienti hanno assistito li ha svuotati, forse per sempre, ed è deciso a salvarli. Billy Prior comunica solo tramite bigliettini, David Burns non riesce più a mangiare. E Siegfried Sassoon, uno dei poeti più famosi del tempo, è deciso a tornare in trincea, accanto ai suoi uomini, nonostante il suo acceso antimilitarismo.

Il dio della guerra
Andrea Frediani
Newton Compton
In libreria il 5 settembre

Durante l’assedio di Troia, gli uomini più valorosi tra le schiere degli Achei saccheggiano la Frigia: un avvenimento che cambierà per sempre il corso della vita della giovane Tecmessa, figlia del re Teleutao.
Fatta prigioniera, viene assegnata come schiava e concubina ad Aiace, il più forte tra i guerrieri della coalizione ellenica che ha posto sotto assedio la città di Troia. Al centro del più grande conflitto dell’antichità, anno dopo anno, Tecmessa assiste agli scontri feroci tra Troiani e Achei, ma soprattutto tra gli stessi Achei, impegnati in una serrata competizione per conquistarsi la fama di miglior guerriero del conflitto. Lo scontro è feroce e senza esclusione di colpi: il superbo Agamennone, l’ingegnoso Odisseo, il maestoso Aiace, suo cugino Achille, indomito e sempre scortato da Patroclo e i fedeli Mirmidoni, Diomede, valoroso oltre ogni limite, Menelao, sospinto dallo spirito di vendetta per il rapimento della sua Elena. Grandi eroi disposti a tutto pur di entrare nella leggenda e rendersi immortali al pari degli dei. Per difendersi e vendicarsi, Tecmessa dovrà imparare a sfruttare la sua posizione per seminare discordia accentuando le rivalità tra i capi Achei, fino a sgretolare il loro esercito.

The turnglass. La clessidra di cristallo
Gareth Rubin
Longanesi
In libreria il 5 settembre

Capovolgi il romanzo. Scopri la verità.
Inghilterra, 1881. «Turnglass House ha sempre avuto qualcosa di corrotto e maligno.» Questo è tutto ciò che il giovane medico Simeon Lee sa quando arriva a casa dello zio, il parroco Hawes, per curarlo. Una sola finestra illuminata, un orizzonte sospeso sul vuoto, una palude fangosa pronta a inghiottire i pochi che osano avventurarsi. Lo zio è convinto di essere stato avvelenato e i suoi sospetti ricadono su Florence, la cognata. Immobile, con addosso un abito di seta verde e un sorriso beffardo, Florence li fissa dalla cella di vetro in cui si trova segregata da quando, in un raptus di gelosia, ha ucciso il marito. Molti la considerano pazza, ma secondo Simeon è una figura tutta da decifrare. Come tutto da decifrare è il volumetto rosso che spicca nell’immensa biblioteca dello zio e che lei continua a indicargli. Un libro che racconta una vicenda ambientata nel futuro e che tuttavia potrebbe rivelare qualcosa sul presente. Un libro che parla di un’altra terra, la California, in un’altra epoca, il 1939, che pure ha tanti punti in comune con la storia di questa famiglia inglese. La storia di un uomo che indaga per scoprire cos’era accaduto alla madre, scomparsa vent’anni prima… California, 1939. Quella dello squattrinato Ken Kourian è una vita divisa tra provini cinematografici e lavoro in un giornale, finché incontra Oliver Tooke. Affascinante, mondano e insieme riservato, Oliver è un celebre scrittore figlio del governatore della California. Da qualche tempo appare incupito, e la pubblicazione del suo nuovo romanzo sembra angosciarlo. Una sera, arrivato a casa sua, Ken fa una scoperta sconcertante: lo trova riverso sulla scrivania, il collo lacerato da un proiettile, la pistola nella mano. La morte viene presto archiviata come suicidio, ma Ken non è convinto e decide di indagare. Le ricerche lo portano sulle tracce di una vecchia storia, quella del misterioso rapimento del fratello di Oliver e della scomparsa della madre. Una famiglia sfortunata. O forse, una famiglia che nasconde troppi segreti. Ken è convinto che per scoprire la verità dovrà decifrare gli indizi nascosti nell’ultimo libro dell’amico. Un libro che parla di un’altra terra, l’Inghilterra, in un’altra epoca, il 1881, che pure ha tanti punti in comune con la storia di questa famiglia della California. La storia di Simeon Lee, un giovane medico impegnato a soccorrere lo zio malato, un parroco…

Questione di razza
Guido Barbujani
Solferino
In libreria il 5 settembre

Ferrara, 1938. Il prefetto Rosario Mormino, spedito dalla Sicilia a rappresentare lo Stato fascista nella Bassa padana, tra scartafacci e incombenze quotidiani, ha avuto un’illuminazione. Ha notato una spiccata somiglianza tra il suo segretario e le figure ritratte negli affreschi rinascimentali di Palazzo Schifanoia: spalle strette, gambe arcuate, cranio bitorzoluto. Non sembra esserci dubbio: siamo di fronte all’archetipo di una “piccola razza”, la “Razza Padana Orientale”. Nell’Italia che si è appena scoperta ariana e sta per varare le leggi antiebraiche una tale rivelazione non potrà che assicurare al suo autore fama e gloria imperituri. Ma da umanista qual è, privo delle competenze del caso, per dimostrare la sua tesi ha bisogno dell’aiuto di qualcuno più ferrato di lui sull’argomento. E lo trova in una professoressa di scienze del liceo che ha notato nei suoi tragitti cittadini: un’ex insegnate, ebrea. Ex perché, a causa della sua appartenenza alla presunta razza ebraica, in Italia non può più insegnare. Guido Barbujani racconta come nel grigio e stolido conformismo del regime italiano si siano potuti affermare il mito della razza e le conseguenti persecuzioni. E lo fa attraverso una storia drammatica e paradossale, un racconto originale e affascinante, denso di ricostruzioni perfette del clima dell’epoca, con ambienti e dialoghi costruiti con umorismo dissacrante e grande attenzione ai dettagli. Un romanzo ironico e tragico sui deliri della storia che si chiude con una preziosa nota scientifica che illustra magistralmente come «prima di arrivare a concludere che la razza nell’uomo è una convenzione sociale e non un dato biologico ci siano voluti secoli: secoli nei quali, insieme a risultati scientifici di valore, sono state prodotte innumerevoli scemenze».

Nei giorni oscuri della nostra vita
Rebecca Donner
Feltrinelli
In libreria il 5 settembre

Un romanzo storico e non solo, perché i sentimenti e le emozioni umane hanno grande spazio in quest’opera, a cominciare dall’origine dell’autrice americana Rebecca Donner, pronipote della protagonista. L’autrice ci conduce attraverso l’inarrestabile ascesa di Hitler, nonostante lo scetticismo e persino la derisione di molti, seguendo le vicende di Mildred Harnack, appassionata fondatrice dei circoli di resistenza antinazisti insieme al suo compagno Arvid e a tanti altri intellettuali contemporanei. Ma tutto verrà travolto e spinto verso l’orrore della guerra e dei campi di sterminio di un intero popolo. Rebecca descrive l’estremo amore per la vita della giovane americana e quello per la stessa Germania, da lei vista come un paradiso, evocandone lo splendore a dispetto dell’orrore in cui è immersa, fino a intitolare l’opera con un verso dell’amato Goethe, testimone di una bellezza immortale.

I libri di Jakub
Olga Tokarczuk
Bompiani
In libreria il 6 settembre

Jakub Frank è un giovane ebreo di origini oscure che da un villaggio polacco parte alla volta di un mondo che vuole cambiare. Il mondo sta già cambiando, in verità: siamo alla metà del Settecento e nuove idee sconcertanti e attraenti guadagnano terreno tra salotti e accademie. Jakub invece lavora con la gente, tra la gente: viaggia per l’Impero ottomano e quello asburgico, seduce con la parola e la persona, si offre, anima e corpo, come nuovo messia, sfolgorante di verità, eccentrico, irresistibile. I suoi seguaci farebbero – e alla fine faranno – qualunque cosa per lui: cambiano nome, casa, religione, identità. E lui da capo naturale diventa un tiranno sottile, suadente e imperioso, manipolatore. Creerà la sua corte e diventerà amico dell’Imperatrice, conoscerà la gloria, la prigionia, il lusso, la malattia, l’esaltazione, lo sconforto, senza mai negarsi niente, senza mai fare un passo indietro, trascinando con sé e con la sua famiglia il popolo di innocenti e reietti, fedeli e opportunisti che si è scelto e che spinto da ragioni diverse resta con lui fino alla fine. La parabola di un uomo eccezionale – Jakub Frank è veramente esistito – disegnata con minuzia contro uno scenario mobile, una commedia-tragedia corale in cui gli individui hanno tutti il loro momento alla ribalta. In quest’opera straordinaria, frutto di anni di studi, scavi e scoperte, Olga Tokarczuk rivisita i temi che da sempre le sono cari – i vagabondaggi, i confini e il loro senso, la storia grande e le storie piccole – con l’immaginazione, gli scarti sorprendenti e la capacità di indagine dell’animo umano che sono i suoi tratti di grande scrittrice. Un romanzo epico in cui smarrirsi e ritrovarsi, un viaggio nel tempo e fuori dal tempo, come quello di Yente, la vecchia che incontriamo nelle prime pagine e che aleggia – letteralmente – su tutta la storia, testimoniando ogni cosa dal luogo di presenza assente in cui si trova. Come lei, anche noi lettori siamo investiti del potere di vedere tutto, ascoltare tutti. E vorremmo che questo omaggio immenso al valore della parola e del racconto non avesse fine.

Il medico di Istanbul
Francesca Thellung Di Courtelary
Giunti
In libreria il 6 settembre

Mediterraneo Orientale, 1558. Sulla galea che lo conduce a Istanbul, lo schiavo Melchiorre Guilandino entra nelle grazie del potente ammiraglio Uluch Alì guarendolo dalla tigna, impresa in cui nessun luminare era mai riuscito. Melchiorre, infatti, è un brillante medico che i turchi hanno fatto prigioniero mentre era in cerca di erbe curative per la sua preziosa collezione. Giunto nella capitale, in virtù delle sue competenze evita la prigionia e viene condotto alla corte del più grande sovrano dell’epoca, Solimano il Magnifico, che lo destina a una sorte ancora più atroce: provvedere all’evirazione degli eunuchi per l’harem imperiale. Melchiorre, ribelle e idealista, non può né vuole piegare la sua arte medica a un compito così terribile, e chiede a Uluch Alì di aiutarlo a fuggire a Padova dalla persona che ama, il collega Gabriele Falloppio. Lo spietato e astuto ammiraglio, però, esige in cambio un prezzo altissimo: Melchiorre dovrà giacere in gran segreto con la figlia di Alì, Mariam, e farle concepire un bambino che lei possa poi spacciare per il figlio dell’anziano marito. Il rischio dell’impresa è enorme, Melchiorre non vuole tradire Falloppio ma è costretto a mettersi in gioco per riprendere in mano le redini della sua vita. In questo turbinio di eventi si intrecciano le vicende, le passioni e i destini del serraglio. Sullo sfondo di una Istanbul magnifica e crudele, Francesca Thellung di Courtelary dà vita a una storia d’amore e morte che sorprende, appassiona e coinvolge fino all’ultima riga.

Appuntamento all’atelier Rosen
Anne Jacobs
Giunti
In libreria il 6 settembre

A Kassel sta per arrivare la primavera e in Marktgasse l’Atelier Rosen è in piena attività. Le clienti chiedono cappelli sempre più elaborati, ricchi di merletti, fiocchi, volant, e il flusso di lavoro è continuo, tanto che Elise e Charlotte si vedono costrette a cercare una nuova apprendista. La scelta tra le candidate si rivela però tutt’altro che semplice. Charlotte all’inizio non rimane colpita da nessuna, men che meno dalla modesta Grete, una contadina di vent’anni dall’aspetto sgraziato e dal passo claudicante: eppure la ragazza ha modi gentili e al di là delle apparenze nasconde doti inaspettate. Nel frattempo, Charles François de LaTour, il padre di Elise, con cui lei è riuscita dopo anni a riallacciare i rapporti, preannuncia la sua visita a Kassel. All’arrivo, però, non è solo, ma accompagnato da un affascinante studente universitario di Göttingen: Hans Christian Thiedemann è un giovane visionario dai riccioli biondi, futuro dottore in fisica dai vasti interessi, che vanno dalle scienze alle arti umanistiche, e con il sogno di aprire una sua casa editrice. Non ci vorrà molto prima che si invaghisca della bella Elise. Ma quando dallo scrittoio di Charles scompare un importante manoscritto contenente le sue memorie, le intenzioni di Hans si ammantano subito di una luce ambigua. Lui era l’unico a sapere dove fossero nascoste quelle pagine… Cosa può fare Elise davanti alla richiesta di sfruttare il debole dello studente nei suoi confronti e di andare a Göttingen per far luce sulla verità? A chi credere, a suo padre o al suo cuore? Il capitolo conclusivo di un’avvincente dilogia storica con una protagonista creativa, romantica e indipendente. Un romanzo che non è solo una storia d’amore, ma anche un appassionante mistero da risolvere.

L’ultima notte del dottor Romani
Eugenio Manzato
Cierre Edizioni
In libreria il 6 settembre

«I tempi stavano cambiando, si stava preparando una nuova società in cui il merito personale avrebbe prevalso sui privilegi di nascita, dove le persone come me avrebbero avuto il loro posto e avrebbero portato il loro contributo alla comunità». Il discorso del conte Paolo Giustiniani induce il fanciullo Antonio Romani, che ama la terra e il lavoro dei campi, a entrare in collegio per affrontare studi che lo porteranno a diventare medico e a impegnarsi per migliorare la società secondo principi di libertà e giustizia. Egli riflette sulle vicende dei suoi quarant’anni di vita mentre nelle carceri nuove a Venezia, in quella che sarà la sua ultima notte, attende di essere giustiziato per cospirazione. È il 12 maggio 1797: Antonio ignora che quella sarà anche l’ultima notte della Serenissima. Sfilano nel suo intenso ricordo gli anni della fanciullezza nella campagna trevigiana, quelli del collegio a Venezia, l’amore giovanile per Caterina, il dolore per il tradimento e poi l’impegno nella professione e nella politica. E un nuovo solido amore.

Io Virgilio
Geminello Alvi
Marsilio
In libreria l’8 settembre

Sorretto dalla profonda convinzione «che l’esistenza riguardi il genere fantastico, mai quello realista», Geminello Alvi si dedica a un inedito esercizio di mimesi in cui rivive al contrario la vita di Virgilio dal termine ultimo all’infanzia, fino al «prima di essere nato», un altrove senza tempo dove la melanconia diventa quiete e non vi è rimpianto né affanno. In questo viaggio immaginifico il poeta ritrova «gli altri» che riemergono trasfigurati dalla memoria per unirsi come un coro di voci al suo racconto. Volumnia, la madre-bambina che gli cuce addosso il ramo d’oro; Augusto, che per comune sentire gli diventa amico adolescente nella scuola del maestro Epidio; la fragile Efile, davanti a cui si professa vile; il gladiatore Veianio e la liberta Calibe; il dispettoso Quintilio e i sodali devoti Vario Rufo e Plozio Tucca a cui toccherà in sorte di editare l’Eneide, sebbene Virgilio si fosse espresso: «che non editiate ciò che da me non è stato edito». Un sogno, un’impresa dello spirito che sovverte la trama premeditata della storia, portando in primo piano l’alternarsi di passioni e debolezze, obbedienza al destino e ai desideri. Nella potente esperienza di uno sguardo tanto diverso dal nostro, un inno alla ricerca dell’armonia segreta che fa rivivere «in quel libero mondo delle immagini dove l’intimo respiro dei versi di Virgilio accende di calma il cuore».

La guerra non torna di notte
Vincenza Alfano
Solferino
in libreria l’8 settembre

La vita di Cenzina è tracciata fin da ragazzina: cresciuta da uno zio ricco che trova per lei un buon partito, sarà moglie e madre nella Napoli borghese. Ma a deviarne continuamente la traiettoria c’è l’inquietudine che la percorre a causa della ferita mai rimarginata dell’abbandono materno, che diluisce le piccole felicità quotidiane in troppi ricordi, troppe domande. E a stravolgerla del tutto, poi, arriva la guerra. Suo marito Pasquale sembra avere tutte le risposte:si tratta di prendere le parti dei più forti, i fascisti, e poi di sopravvivere indenni al conflitto. Nonostante la contrarietà di Cenzina, trasferisce la famiglia in una casa più sicura, davanti al mare, quando, nell’estate del 1943, la città trema sotto i terribili bombardamenti angloamericani e il pericolo si avvicina. Ed è qui che il destino li raggiunge sotto forma di due giovani aviatori polacchi, ebrei, precipitati con l’aereo. Cosa fare? Consegnarli ai nazisti ormai padroni di Napoli, o nasconderli negli scantinati del palazzo? Stavolta, le certezze di Pasquale vacillano e l’intero stabile, dal portiere Pietro con la moglie Addolorata agli inquilini, è coinvolto in una scelta difficile: condannare due vite o rischiarle tutte? Nel fuoco di questo dilemma, Cenzina forgerà una scelta capace di curare le sue ferite e aprire alla possibilità di un futuro. In questo romanzo incalzante, che culmina sulle barricate delle Quattro Giornate di Napoli del settembre 1943, quando la città insorse contro i nazisti, Vincenza Alfano ritrova una vicenda vera della sua famiglia e la restituisce come narrazione avvincente, salvando per il futuro le voci, i gesti, i protagonisti di una pagina importante della nostra storia.

Imperatrici dell’impero romano d’oriente (324-1453)
Angela Vignotto
Aracne Editore
In libreria il 10 settembre

l libro ricostruisce e raccoglie, forse per la prima volta, le biografie storiche di tutte le imperatrici dell’Impero Romano d’Oriente menzionate nelle fonti e vissute in quell’arco temporale che va dal 324 — quando inizia il governo di Costantino I come unico sovrano e viene avviata la costruzione di Costantinopoli inaugurata l’11 maggio del 330 — al 1453. Le vicende di queste sovrane, comprese quelle dell’Impero latino e di Nicea, sono state consequenziali, ma si sono anche incrociate e intrecciate lasciando un segno duraturo e determinante in campo economico, politico, religioso o letterario nella storia di quel meraviglioso Impero più che millenario.

Romeo e Rosalina
Natasha Solomons
Neri pozza
In libreria il 12 settembre

La prima volta che Romeo la vede, se ne innamora all’istante. Quell’angelo dalle guance seriche, le membra perfette, lo sguardo luminoso. Le dita che si muovono leggere sulle corde del liuto. Intorno a loro la festa si muove, in un turbinio di vesti variopinte, musica e vino, ma Romeo Montecchi ha occhi solo per lei. Per quel sole davanti a cui impallidisce, invidiosa, la luna. Le loro famiglie sono in guerra, una faida antica le cui origini a Verona nessuno ricorda piú. Qualsiasi sentimento fra loro non può che essere scandalo, oltraggio, motivo di scontro. Scontro che appare inevitabile, visto che lei accoglie le attenzioni di Romeo come un bocciolo di rosa accoglie la primavera. Cosí, quando lui si arrampica fino al suo balcone per cospargerlo di fiori, lei gli giura amore eterno. E quando lui le promette un matrimonio segreto e la fuga, lei cede. Lei, che si chiama Rosalina Capuleti e che, destinata al convento, deve conoscere l’amore, combattere la sorte decisa da altri. Nessuno le ha mai rivolto parole incantevoli come quelle di Romeo, anche se a volte sembra un attore che recita sul palcoscenico. Ma quando lui le chiede di mentire, rubare, tradire, nel cuore della passione si insinua il dubbio: e se Romeo Montecchi non fosse chi dice di essere? Qualcuno ha cercato di aprirle gli occhi ma lei, prima, era incapace di vedere. Intanto Romeo, dimenticate in un istante le promesse fatte, ha già posato lo sguardo su un’altra Capuleti. Per Rosalina, delusa e piena di domande, è il momento della rabbia, della vendetta anche per le donne che l’hanno preceduta. Non ce ne saranno altre. Forse non è troppo tardi per salvare Giulietta…

La figlia più amata. Storia delle sorelle Medici
Carla Maria Russo
Piemme
In libreria il 12 settembre

Cosimo I de’ Medici, duca di Toscana, figlio di Giovanni dalle Bande Nere e nipote della grande Caterina Sforza, contrariamente al comune sentire, rivela una netta e spiccata predilezione per le donne, forse per il grande amore che ha saputo donargli sua madre, Maria Salviati. Non ha ancora diciotto anni, quando diventa padre di una bambina, Bia, che lui adora a tal punto da non volersene mai separare. Nella ricerca di una sposa, l’originale duca pretende che vengano tenute in considerazione anche le ragioni del cuore, non solo quelle della politica e riesce così a sposare la bellissima Eleonora da Toledo, di cui è innamoratissimo, tanto da diventare famoso nelle altre corti per la sua assoluta fedeltà. Eppure, mentre fortuna e amore sembrano colmare di gioie e benedizioni la famiglia del giovane duca, un destino tragico e doloroso è in agguato, pronto a spazzare via tanta felicità e armonia. Inattesa e brutale, giunge la morte di Bia, che procura al duca un dolore così devastante da rischiare di morirne. Riesce a ritrovare una ragione di vita solo perché Eleonora annuncia di essere di nuovo incinta e il duca si persuade che sarà una bambina, una bellissima bambina: è la sua Bia, che torna da suo padre, per non farlo morire di dolore. Nascerà infatti una femmina, Isabella, che il duca amerà di un amore così profondo ed esclusivo da condurlo a commettere ingiustizie e alimentare gelosie e rancori. Un fato avverso colpirà una dopo l’altra tutte le donne di casa Medici, trascinando verso una fine ancora più drammatica proprio quelle che il duca ha amato di più, vittime delle vendette che lui stesso ha contribuito a suscitare. Carla Maria Russo, con la sua immensa capacità di far rivivere personaggi delle epoche più disparate – nella grandezza, come nella brutalità, nell’eccezionalità come nella miseria – ci regala un affresco impareggiabile del tardo Cinquecento e di figure femminili indimenticabili.

La perla del Brenta. La leggenda di Sofia e del campione
Loris Giuriatti
Bur
In libreria il 12 settembre

Fare il ciclista all’inizio del Novecento è come guidare una carovana di coloni nel Far West. Tutto ancora da fare, da scoprire, da inventare. Ed è proprio questo ad attirare Alfredo Dinale. La sua è un’adolescenza scandita dalle salite e dalle discese in sella alla bicicletta, rincorrendo il sogno di diventare un campione del ciclismo. Ma l’età dell’avventura spensierata dura poco, perché Alfredo è nato nel 1900, l’anno più sfortunato del secolo, e nella provincia prealpina di Vicenza, la più sfortunata d’Italia in quel periodo. Quando la guerra inizia a infuriare sulle montagne, il giovane si arruola nell’esercito come portaordini sul Brenta. In uno dei tanti, interminabili giorni di guerra, Alfredo conosce un giovane Ernest Hemingway. Eppure l’incontro che gli cambia la vita è un altro, con Sofia. La ragazza gli offre in dono quello che all’apparenza sembra essere un comune sasso di fiume. Una volta finita la guerra Alfredo tornerà a correre e incomincerà a vincere tutto, fino ad arrivare alla medaglia d’oro olimpica nel 1924. Ma soprattutto dovrà fare i conti con una galassia di amici di infanzia disgregata dal fronte e dalle migrazioni. Ispirato dalla storia vera di Alfredo “Fortunato” Dinale, il romanzo di Loris Giuriatti ci ricorda che dietro a un successo non c’è solo la supremazia fisica, ma ci sono anche le motivazioni, il coraggio, a volte la disperazione.

La tempesta di luce
Giulio Leoni
Mondadori
In libreria il 12 settembre

Atlantico, aprile 1945. Un U-Boot tedesco emerge nella notte senza luna. Sulla torretta, il comandante guarda le luci in lontananza di una grande città. Tutto è pronto. Il destino del Reich adesso è nelle loro mani…
Ai nostri giorni. Come ha fatto a cacciarsi in questa situazione? Di certo gran parte della colpa è di quella sfacciata di Alessia, la sua ex studentessa che – per esaudire l’ultimo desiderio di un’anziana signora – lo ha coinvolto in una ricerca all’apparenza disperata: scoprire il destino di un sommergibilista italiano scomparso nel nulla nel 1945. In realtà, anche la sua passione per tutto ciò che riguarda la seconda guerra mondiale e la sua innata curiosità lo hanno spinto a lanciarsi in quell’impresa che, adesso, li ha portati fino a Berlino, dove sono venuti alla luce degli indizi su una missione segreta di cui i documenti ufficiali non recano tracce. Ma qual è il collegamento con la marina italiana? E perché da alcuni giorni sia il professore sia Alessia percepiscono un’atmosfera di pericolo? E cosa significa quella parola che continua a spuntare fuori, una parola enigmatica e inquietante? Lichtsturm: Tempesta di Luce…
Nel frattempo, qualcuno sta seguendo ogni mossa del professore, qualcuno convinto che, negli abissi marini, sia sepolto uno strumento di morte potentissimo. Dopo tanti decenni, finalmente il giorno della vendetta è vicino…

Storia delle donne nel regime fascista
Victoria De Grazia
Marsilio
In libreria il 12 settembre

Mentre nel mondo si diffondevano nuovi modelli di emancipazione femminile, in Italia il ventennio fascista lasciava un’impronta profonda su tutto ciò che riguardava le donne, dalla cultura del corpo alle pratiche educative, dal lavoro alla scuola, dalla partecipazione politica alla definizione dei loro doveri e diritti davanti alla legge. Sprovvisto di alcun progetto preciso quando giunse al potere, se non quello di ristabilire l’ordine, al momento della caduta il fascismo aveva creato un modello di patriarcato onnicomprensivo, che si differenziava dai regimi liberali, ma anche dalla Germania nazista e dal Giappone imperiale. Per capire come ciò abbia influenzato la condizione delle donne nella società italiana e come le donne stesse abbiano registrato i mutamenti di quell’epoca, Victoria de Grazia si avvale di una vasta gamma di fonti – dagli archivi politici alle statistiche sull’aborto, dal romanzo rosa alle leggi sulla paternità – cogliendo l’operato di un sistema tanto più subdolo perché normalizzato. Forte di una prospettiva più ampia, alimentata dagli studi coloniali, post-coloniali e di genere, e sostenuta dal cambiamento della storiografia femminista, l’autrice estende oggi il campo di indagine a questioni rimaste inesplorate, tra cui il ruolo che il regime attribuì alle «colonizzatrici», impegnate a rafforzare l’immagine dell’Italia quale «nazione superiore». «Il risultato – scrive de Grazia – fu una società di frontiera che offriva alle donne bianche maggiori libertà che nella metropoli, ma al contempo le imprigionava nei concetti imperiali di prestigio razziale e status sociale». Il libro non solo resta un punto di riferimento per chiunque voglia conoscere e approfondire quei decenni, ma si conferma un inesauribile scavo nella memoria collettiva del paese, con l’ambizione di collegare il passato al presente e colpire al cuore il sistema patriarcale di stampo fascista.

Il vento conosce il mio nome
Isabel Allende
Feltrinelli
In libreria il 12 settembre

Vienna, 1938. Samuel Adler è un bambino ebreo di sei anni il cui padre scompare durante la Notte dei cristalli, quando la sua famiglia perde tutto. La madre, per salvarlo, lo mette su un treno che lo porterà dall’Austria all’Inghilterra. Per Samuel inizia così una nuova fase della sua lunga vita, sempre accompagnato dal suo fedele violino e dal peso dell’incertezza e della solitudine. Arizona, 2019. Anita Díaz, sette anni, sale su un altro treno con sua madre per sfuggire a un pericolo imminente nel Salvador e cercare rifugio negli Stati Uniti. Ma il loro arrivo coincide con la nuova politica di separazione famigliare, e Anita si ritrova sola e spaventata in un centro di accoglienza a Nogales. Lontana dai suoi affetti e senza certezze, si rifugia su Azabahar, una magica stella che esiste solo nella sua immaginazione. Nel frattempo Selena Durán, una giovane assistente sociale, chiede aiuto a un avvocato di successo nella speranza di rintracciare la madre di Anita. Intrecciando passato e presente, “Il vento conosce il mio nome” racconta la storia di due personaggi indimenticabili, entrambi alla ricerca di una famiglia. È una testimonianza delle scelte estreme a cui i genitori sono costretti, una lettera d’amore ai bambini che sopravvivono ai traumi più devastanti senza mai smettere di sognare. Dall’autrice di “Violeta”, un nuovo romanzo in cui passato e presente si intrecciano: la fuga dalla tragedia del nazismo in Austria e quella dalla violenza nel Salvador, tra amore, sradicamento e speranza.

La cuoca segreta di Frida
Florencia Etcheves
Salani
In libreria il 12 settembre

Le donne della famiglia Cruz hanno tutte un destino: crescere da sole le loro figlie. Paloma lo ha imparato sulla propria pelle: di suo padre infatti ha sentito raccontare una sola volta, come un’ombra passeggera, l’avventura di una notte; un uomo senza volto e senza nome, di cui è meglio non parlare. Ma quando sua nonna Nayeli muore in una casa di cura a Buenos Aires, Paloma scopre che quello non è l’unico segreto del loro passato. In un ripostiglio, infatti, trova un rotolo di tela ruvida. Dentro c’è un dipinto, bellissimo, che ritrae una giovane donna nuda mentre fa il bagno in un fiume. Una strana macchia di vernice rossa copre però una parte della tela, come se qualcuno avesse voluto renderla indecifrabile. Ma ancora più misteriose sono le parole che Nayeli ha lasciato per la nipote: ‘La storia vale più del quadro. È la storia la vera opera d’arte’. L’indagine su quel disegno la ripoterà indietro di ottant’anni, sulle tracce di una ragazza messicana in fuga dalla casa paterna, che arriva a Città del Messico e grazie alle sue portentose doti culinarie trova lavoro a Casa Azul, dove Frida Kahlo vive da sola dopo il turbolento divorzio da Diego Rivera. Tra sapori, profumi e colori, Florencia Etcheves ci offre non soltanto un ritratto intimo, toccante, di una delle artiste più iconiche di tutti i tempi, ma soprattutto una riflessione sul potere immortale dell’arte e dei legami femminili.

Gli dei di giada e ombra
Silvia Moreno-Garcia
Mondadori
In libreria il 12 settembre

L’età del jazz è all’apice del suo splendore, ma la diciottenne Casiopea Tun non ha tempo da dedicare allo swing; è troppo impegnata a spazzare i pavimenti nella dimora del ricchissimo nonno nel Sud del Messico. Desidera da sempre una vita diversa, lontana da quel polveroso villaggio: una vita che sia davvero solo sua. Un sogno, però, che pare irrealizzabile fino al giorno in cui, aprendo per caso un baule di legno custodito nella camera del nonno, libera inavvertitamente lo spirito del Signore delle Ombre – il dio maya della morte –, che le chiede di aiutarlo a riconquistare il trono usurpato dal fratello. Se Casiopea fallirà nell’impresa, andrà incontro alla morte. Se invece riuscirà, il suo sogno potrà finalmente avverarsi. Assieme a questo dio incredibilmente bello, e armata unicamente della propria intelligenza, la ragazza intraprende una fantasmagorica avventura che la condurrà nelle foreste dello Yucatán, nella sfavillante Città del Messico e, più oltre ancora, fin negli abissi dell’Oltretomba maya.

Segurano o Il Cavaliere del Drago
Anonimo
Mondadori
In libreria il 12 settembre

Un tassello finora ignorato del ciclo arturiano, una narrazione avventurosa ed enigmatica che si rivela crocevia di leggende, culture, valori assimilati con grande originalità.
Segurano il Bruno lascia la sua patria, l’Isola Che Non Sa, per incontrare re Artù e sfidare i suoi campioni. Lungo il tragitto vince innumerevoli tornei destando l’ammirazione dei cavalieri della Tavola Rotonda. Ma due maghe, Morgana e Sibilla, fanno apparire l’immagine di un drago; credendolo reale, Segurano si lancia al suo inseguimento e scompare. Nella vicenda del Cavaliere del drago si è imbattuto nel 2010 Emanuele Arioli: Segurano è il protagonista di un romanzo del ciclo arturiano composto in antico francese nell’Italia del Duecento, tanto celebre nell’Europa del Medioevo e fino al Rinascimento inoltrato quanto dimenticato nei secoli successivi. E così anche lo studioso è partito alla sua quête, individuando le tracce di Segurano in ventotto manoscritti dispersi per le biblioteche di mezza Europa e oltre. Dieci anni di paziente ed entusiasmante lavoro filologico che hanno portato all’edizione critica del romanzo di Segurano e a questa traduzione, la prima italiana, che restituisce al pubblico un tassello finora ignorato del ciclo arturiano, una narrazione avventurosa ed enigmatica che si rivela crocevia di leggende, culture, valori assimilati con grande originalità.

Enigma Tiziano
Chiara Montani
Garzanti
In libreria il 12 settembre

Lago di Garda, 1942. Appena rientrata sulle sponde del suo amato lago dopo una lunga assenza, Aida si imbatte in uno straordinario ritrovamento: un misterioso quadro, interamente ricoperto da uno strato di pittura nera. Aida è una restauratrice e la sua missione diviene quella di riportare alla luce il dipinto che intuisce essere nascosto sotto l’anonima superficie. Ciò che scopre va oltre ogni aspettativa: mai avrebbe immaginato di trovarsi davanti a un autentico Tiziano. È profondamente convinta che si tratti del maestro veneziano, ma deve scovarne le prove. Così si avventura per le calli di una Venezia cupa e ingrigita sulle tracce del grande pittore. La accompagna un esperto d’arte dalla personalità sfuggente e dalla dubbia reputazione. Aida non si fida di lui, ma al contempo è affascinata dal suo carisma e dalle sue parole, capaci di farla viaggiare attraverso i secoli. Ha bisogno di quell’uomo per portare a termine le sue ricerche, rivelatesi più complesse del previsto. Nel frattempo, nubi inquietanti si addensano all’orizzonte. Il mondo dell’arte è sotto assedio. I tedeschi sono collezionisti senza scrupoli, pronti a gettare ombra sulla bellezza del mondo e un colonnello nazista avido di potere intuisce che Aida non è solo una restauratrice, ma una paladina segretamente impegnata a proteggere l’inestimabile patrimonio di un paese dalla storia millenaria e gloriosa. Nel drammatico scenario dell’Italia occupata, dove la difesa dell’arte dalle distruzioni e dai furti diventa una delle molte facce della Resistenza, Aida dovrà fare appello a tutto il suo coraggio per riuscire non solo a salvare il dipinto di Tiziano, ma anche la sua stessa vita. Dopo “Mistero della pittrice ribelle” Chiara Montani regala ai suoi lettori una nuova protagonista forte e combattiva. Sull’affascinante sfondo di Venezia e del lago di Garda, complotti e segreti si dipanano intorno a un quadro misterioso.

Quello che noi non siamo
Gianni Biondillo
Guanda
In libreria il 12 settembre

Ci fu una generazione di architetti che credette nel fascismo perché si illudeva fosse una rivoluzione, come quella artistica che propugnavano: il razionalismo. Combatterono una guerra ad armi impari contro l’accademismo, centralista e romano, senza rendersi conto che mentre Mussolini li ammansiva, li lodava, in realtà sosteneva un’architettura retorica ben più consona alle sue megalomanie. Milano fu la fucina di queste tensioni artistiche che guardavano all’Europa come a una liberazione dall’asfissiante passatismo provinciale del resto della nazione. Venivano da tutta Italia: irredentisti istriani come Pagano, maestri comacini come Terragni, napoletani inquieti come Persico. E poi tutti gli altri, figli del Politecnico: Figini, Pollini, Bottoni, Banfi, Belgiojoso, Peressutti, Rogers… Nelle trattorie, nei salotti, alle vernici, incrociavano poeti, galleristi, critici, artisti, e di anno in anno l’adesione al regime si faceva sempre più labile, sempre più critica. Ci pensò la Storia a fare il resto: dalle leggi razziali alla disfatta di Russia, fino al cataclisma dell’8 settembre 1943. Gianni Biondillo racconta, in un romanzo corale, la storia di uomini e donne che presero coscienza del crollo delle false ideologie e che decisero di schierarsi nel nome della Resistenza e della libertà, spesso pagandone le conseguenze: carcerazioni, torture, campi di concentramento. Il ritratto profondo di un’epoca, che ci somiglia più di quanto vogliamo ammettere.

Le ragazze dell’Orient Express
Lindsay Jayne Ashford
Libreria Pienogiorno
In libreria il 13 settembre

«Pochissimi di noi sono ciò che sembrano» (Agatha Christie).
Che scherzi crudeli fa un cuore a pezzi, pensa Agatha. Il suo ex marito, Archie Christie, è vivo e vegeto, talmente vivo da averla lasciata per un’altra donna, eppure il suo fantasma non smette di tormentarla: la assale in ogni angolo di quello che è stato il loro nido e non le lascia requie. Le appare persino a una fermata dell’Orient Express, su cui si è imbarcata in incognito per allontanarsi dalla curiosità dei giornalisti e dall’oppressione di Londra. Sarà lui l’uomo che bacia quella ragazza in partenza, o di nuovo il suo fantasma? Agatha spera che la malia di Baghdad, la loro meta ultima, la guarisca da quell’incubo. Ma a bordo del treno non ancora immortalato nel suo leggendario romanzo, Agatha Christie non è l’unico passeggero ad avere qualcosa da nascondere, e a sperare di trovare nel deserto un nuovo inizio alla propria vita. Il primo matrimonio della sua compagna di cabina, l’archeologa Katharine Keeling, è sospettosamente finito in tragedia e lei si è lanciata in una nuova relazione basata su un inganno. Nancy Nelson, che fresca di matrimonio porta in grembo il figlio di un altro uomo, sa di non poter nascondere ancora a lungo la gravidanza ed è sull’orlo della disperazione. Ognuna delle tre donne sta fuggendo da un passato oscuro, che è decisa a proteggere ferocemente. Nel corso del lungo e avventuroso viaggio, qualcosa annoderà le loro vite in un legame destinato a non sciogliersi mai più, e i loro segreti diventeranno uno solo. Perché non c’è mistero più grande del cuore di una donna.

La figlia del Vesuvio
Emanuele Coen
SEM
In libreria il 15 settembre

All’inizio del Novecento, Elvira Notari è stata la prima donna regista del cinema italiano. Determinata, creativa, risoluta, ha guidato da protagonista il boom della settima arte, eppure oggi il suo nome è noto solo tra gli addetti ai lavori e sconosciuto al grande pubblico. Una storia in gran parte avvolta nel mistero, anche perché della sua vasta produzione restano solo tre lungometraggi e nessuna intervista. Partita dal nulla, cresciuta in una modesta famiglia di Salerno, si trasferisce a Napoli nel 1902. Conosce il marito Nicola mentre l’industria audiovisiva sta per decollare, insieme mettono in piedi un laboratorio specializzato nella stampa, titolatura e coloritura delle pellicole. Un salone gremito di operai, donne e uomini, che assomiglia a una manifattura tessile. Abile e spregiudicata nel cogliere le opportunità che si schiudono giorno dopo giorno, abituata a comandare, soprannominata “la marescialla”, Elvira è capace di intessere relazioni, spinta dalla voglia di affermare se stessa e fare il bene della propria famiglia. Realizza decine di film e cortometraggi raggiungendo un successo straordinario in Italia e negli Stati Uniti prima del declino rapido e inesorabile. Questo romanzo, in cui la finzione della letteratura si mischia a un meticoloso lavoro documentario basato su fonti consultate in archivi sparsi tra l’Italia e l’America, restituisce al pubblico una figura irripetibile, offuscata dalla polvere del tempo ma che brillerà per sempre, luminosa come la luce di un proiettore.

Padova segreta di Giotto
Matteo Strukul – Silvia Giorgi
Newton Compton Editori
In libreria il 15 settembre

**Dai misteri della Cappella degli Scrovegni al racconto dell’età dell’oro padovana Da questo libro il documentario evento Urbs Picta. Giotto e il sogno del Rinascimento** “Credette Cimabue ne la pittura tener lo campo, e ora ha Giotto il grido, sì che la fama di colui è scura” scriveva Dante nel suo Purgatorio. Il Sommo Poeta ne era consapevole. A Padova, agli inizi del Trecento, era successo qualcosa di rivoluzionario: il celebre artista toscano, Giotto di Bondone, aveva riscritto per sempre le regole della pittura. È l’inizio dell’Arte moderna. Matteo Strukul e Silvia Gorgi, due padovani DOC, sono le guide d’eccezione che conducono il lettore alla scoperta di quella fucina di meraviglie che fu la Padova del Trecento. Unendo il rigore storico della divulgazione al piglio appassionante dei migliori romanzi, gli autori narrano la storia dei personaggi e dei luoghi più celebri di quella incredibile stagione artistica. Dal lavoro di Giotto nella Cappella degli Scrovegni alle grandi commissioni della famiglia da Carrara, dagli intrighi politici ai soggiorni di Petrarca e, successivamente, di Donatello: un racconto corale e maestoso, che restituisce al meglio la grandezza della Padova prerinascimentale e ne sottolinea il fascino ancora oggi intatto. La magia di una città che, per la seconda volta, con i cicli d’affreschi trecenteschi – la cosiddetta Padova Urbs Picta – diviene patrimonio UNESCO, entrando nuovamente nella World Heritage List dal luglio 2021. Un affascinante affresco narrativo, che riflette il Medioevo padovano e veneto nello specchio del mecenatismo, raccontando il sogno e la visione anticipatori del Rinascimento. Matteo Strukul È nato a Padova nel 1973. È laureato in Giurisprudenza, dottore di ricerca in Diritto europeo e membro della Historical Novel Society. Le sue opere sono in corso di pubblicazione in quaranta Paesi e opzionate per il cinema. Per la Newton Compton ha esordito con la saga sui Medici, che comprende Una dinastia al potere (vincitore del Premio Bancarella 2017), Un uomo al potere, Una regina al potere e Decadenza di una famiglia. Successivamente ha pubblicato Inquisizione Michelangelo, Le sette dinastie, La corona del potere, Dante enigma, Il cimitero di Venezia, Il ponte dei delitti di Venezia e Tre insoliti delitti. Silvia Gorgi Padovana DOC, è scrittrice e sceneggiatrice. Scrive di cinema, arte e nuove tendenze per il gruppo Gedi (L’Espresso) e per Sugarpulp Magazine, anche come inviata ai festival cinematografici internazionali (Venezia, Cannes, Berlino, Transilvania). Suoi servizi di viaggio sono stati pubblicati da «Elle Italia» e «il Venerdì di Repubblica». Speaker radiofonica, ha fondato Nordest Boulevard, società di pre-produzione cinematografica, di cui è amministratrice unica. Ha firmato la sceneggiatura di Giotto e il sogno del Rinascimento, documentario sulla Padova Urbs Picta. Ha curato mostre d’arte in Veneto e a Berlino, ed è responsabile contenuti di vari festival culturali. Dal 2010 vive fra Padova e Berlino. Con la Newton Compton ha pubblicato Forse non tutti sanno che a Padova…, Storie segrete della storia di Padova, I luoghi e i racconti più strani di Padova, Le incredibili curiosità di Padova, Padova che nessuno conosce, Luoghi fantastici di Padova e dove trovarli e Padova segreta di Giotto.

La sonata perduta
Christiana Moreau
Nord
In libreria il 19 settembre

Venezia, 1723. Per le orfane dell’Ospedale della Pietà, la vita è molto dura. Fin dalla più tenera età, la loro esistenza è scandita dal lavoro, dalla cura dei malati, dalle faccende domestiche. Eppure, a un gruppo ristretto di ragazze particolarmente dotate viene offerto qualcosa cui pochissime donne hanno accesso: l’istruzione. Un’istruzione che comprende addirittura la possibilità d’imparare a suonare uno strumento sotto la guida di un maestro d’eccezione, Antonio Vivaldi. Ada, però, è diversa. A lei non basta eseguire meccanicamente brani scritti da altri. Lei vuole usare la musica per dare voce ai propri pensieri e alle emozioni che si agitano nel suo cuore. Ma in un mondo in cui le uniche possibilità per le donne sono il matrimonio o il convento, persino un talento straordinario come il suo rischia di svanire nel silenzio… Belgio, oggi. Quando riceve in regalo uno scrigno che racchiude un diario e uno spartito dall’aria antica, la giovane Lionella lo considera un segno del destino. Da settimane, infatti, cercava un brano da presentare a un importante concorso musicale, e quello sembrerebbe addirittura opera di Vivaldi. Solo leggendo il diario scoprirà una verità ben più sorprendente…

I Malarazza
Ugo Barbàra
Rizzoli
In libreria il 19 settembre

Castellammare del Golfo, 1860. Mentre Garibaldi si prepara a sbarcare in Sicilia, Antonio Montalto ha un’intuizione: cedere parte delle terre che hanno fatto la fortuna della sua famiglia – che da sempre produce olio e vino – in cambio di un piccolo veliero. Al paese intero pare un folle ma a lui non interessa; ha capito prima di tutti dove sta soffiando il vento del cambiamento e non può restare a guardare. Sa che se vuole realizzare le proprie ambizioni deve staccarsi dalla terra dei padri per guardare oltreoceano. Inizia così l’avventura dei Montalto che, tra l’arsura di Castellammare e il fragore di New York, incroceranno la grande Storia e daranno vita a un impero fondato sulle imprese visionarie di Antonio, ma soprattutto sulla caparbietà della moglie Rosaria, capace di gettare le basi per un progetto che travalica il loro tempo: la creazione di una banca americana con una presidente donna. Intorno a loro e ai sei figli, una schiera di figure memorabili, tra cui la giovane Bianca che, lasciata la sua esistenza siciliana per seguire la padrona Rosaria, si rifà una vita come speziale nella città americana. E Nicola, suo segreto amore, che scopre come i fantasmi possano inseguirlo anche di là dal mare

Shakespeare reloved
Pete Maggi
Solferino
In libreria il 19 settembre

Michelangelo Florio nasce a Messina nell’aprile del 1564. Suo padre John Florio, figlio di un eretico protestante ricercato dall’Inquisizione, e sua madre Guglielmina Crollalanza sono due adolescenti che si amano in una notte di mezza estate; ma John è costretto a tornare in Inghilterra e Guglielmina, rimasta incinta, a entrare in convento. Qui cresce il suo piccolo Michelangelo, che divora libri e scrive commedie già in tenera età. Un’infanzia pacifica ma breve, perché quando Filippo II, re cattolico di Spagna, viene a sapere che a Messina si nasconde il nipote dell’eretico Florio, manda i suoi sgherri a stanare il ragazzo, che riesce a fuggire appena in tempo. Ha perso tutto, è solo al mondo: come unico compagno ha il suo fedele e cinico amico Amleto. Insieme navigano fino a Venezia, dove entrano in un mondo affascinante, quello delle compagnie teatrali di strada. Attore, marinaio, commerciante: Michelangelo è costretto a cambiare volti e vite e a viaggiare in varie città d’Italia per sfuggire alle grinfie dell’Inquisizione. Sulla via, incontrerà i semi di molte storie d’amore, di ambizione e di vendetta. Ma la sua unica speranza di salvezza è riuscire a tornare in Inghilterra e a cambiare identità… Un romanzo di avventure, di amore e di poesia che ricostruisce perfettamente un personaggio e il suo tempo, basandosi su una delle più a fascinanti teorie sulla giovinezza di William Shakespeare. Una grande storia che ne contiene tante: forse, tutte.

La rivolta
Clara Dupont-Monod
Edizioni Clichy
In libreria il 19 settembre

«Tutto ciò che riguarda Eleonora è solenne. No, ciò che ci paralizza, in questo istante, è la sua voce. Perché è con voce dolce e piena di minaccia che mia madre ordina di andare a rovesciare nostro padre». È la voce di Riccardo Cuor di Leone, quarto degli otto figli di Eleonora d’Aquitania e di Enrico II d’Inghilterra, il Plantageneto. È lei, la madre, la vera protagonista di questa storia. Una donna colta, severa, sicura, uno dei personaggi centrali del Medioevo il cui ruolo e la cui presenza non sono mai stati adeguatamente riconosciuti dalla Storia ufficiale. Sposa giovanissima di Luigi VII di Francia, se ne separa e si unisce all’erede d’Inghilterra, portandogli in dote il più vasto territorio di Francia e creando le premesse per un potere immenso. Ma il re inglese si dimostra presto per quello che è, e in quel preciso momento Eleonora decide che è ora di prendersi ciò che dev’essere suo, usando i propri figli: Riccardo, Enrico e Goffredo. È la «rivolta», una ribellione edipica e shakespeariana condotta da una Lady Macbeth che usa i figli come strumenti, mischiando amore e morte, ambizione e lungimiranza, forza e audacia nella lotta e fragilità materna. Clara Dupont-Monod, l’autrice di “Adattarsi”, dipinge la vicenda di un figlio che reagì con il furore alla mancanza d’amore e di una madre che si fece corazza in un mondo violento di uomini, un affresco che ha i colori della sensibilità e della profondità, rileggendo con il suo stile fluido e ricchissimo e un’attenzione storica contemporanea uno dei periodi e delle vicende meno frequentati della storiografia, e ci propone un romanzo al tempo stesso intimo ed epico, maestoso e piccolo, pieno d’amore e attento alla leggerezza dell’essere e all’intima verità degli esseri umani.

La vendetta indossa i tacchi a spillo
Kendall Kulper
De Agostini
In libreria il 19 settembre

Chicago, 1928. La diciottenne Ruby, figlia del Procuratore di Stato, è una vera flapper: ama le feste, la musica jazz, l’alcol clandestino bevuto negli speakeasy, i bei ragazzi. Ma nasconde un segreto: è dotata di poteri telepatici ed è un’assassina. Sfrutta il suo dono per leggere nel pensiero e uccidere, utilizzando aghi intinti nell’arsenico, uomini violenti che mal- trattano le donne. Ma la lunga scia di sangue che si lascia alle spalle inizia a destare sospetti. Guy invece è il timidissimo e goffo custode dell’obitorio che segretamente studia per diventare medico legale. Quando le ricerche del misterioso assassino spingono il padre di Ruby più vicino che mai a individuare il killer, la ragazza è costretta a intrufolarsi nell’obitorio per manomettere le prove. Abituata a sedurre e poi uccidere non ha dubbi su come trattare Guy, ma il ragazzo si comporta in modo inaspettato. E Ruby capisce, per la prima volta nella vita, di avere davanti qualcuno di più simile a lei di quanto non credesse…

Le ultime gocce di vino
Mary Renault
Mondadori
In libreria il 19 settembre

Le ultime gocce di vino – a suo tempo giudicato scandaloso per la naturalezza con cui affronta il tema dell’omosessualità maschile – è una emozionante vicenda di formazione sullo sfondo di un sontuoso affresco storico.
Nato durante la terribile pestilenza del 430 a.C., il giovane Alessia cresce in anni cruciali per la storia di Atene, dei quali è testimone e protagonista. Il periodo è segnato dalla guerra contro Sparta e dal regime dei Trenta Tiranni; e poi l’ascesa e la caduta di Alcibiade, la disastrosa spedizione siciliana, la rivolta democratica di Trasibulo… Ma è anche l’epoca dei simposi di Socrate, delle discussioni nell’Agorà con Platone, Senofonte, Fedone. Fanciullo di rara bellezza, atleta ai Giochi Istmici, soldato e marinaio al servizio della patria, Alessia diventa efebo e poi uomo accanto al giovane Liside, l’amore della sua vita. Primo romanzo di Mary Renault ambientato nella Grecia classica, Le ultime gocce di vino (1956) – a suo tempo giudicato scandaloso per la naturalezza con cui affronta il tema dell’omosessualità maschile – è una emozionante vicenda di formazione sullo sfondo di un sontuoso affresco storico, che restituisce vividi nei dettagli quotidiani gli usi, la mentalità, i sentimenti dei personaggi – in parte realmente esistiti – mentre ricostruisce i grandiosi movimenti storici e politici dai quali è sorta la civiltà occidentale.

Il mio arco riposa muto
Irene Vallejo
Bompiani
In libreria il 20 settembre

Enea, fuggito da Troia in fiamme, naufraga sulla costa africana, davanti alla città di Cartagine, con suo figlio e un manipolo di uomini. Una profezia lo vuole fondatore di un impero, ma il suo destino è nelle mani della regina Elissa e degli dèi, che possono scagliargli contro un’orda di nemici o una freccia per farlo cadere innamorato. Secoli dopo, il poeta Virgilio riceve da Augusto l’incarico di scrivere un poema che narri la gloriosa storia di Roma, ma teme di non essere all’altezza del compito ed è scontento di sé. L’imperatore riesce a impedire che distrugga i versi composti, consegnando così alla Storia, e a noi, il suo capolavoro. Un romanzo caldo, vivido, che come tutta l’opera di Vallejo arde di amore per il mondo classico e che rivisita le radici della nostra civiltà intrecciando la trama dell’Eneide con la vicenda creativa del suo autore: due linee temporali che consentono di rivivere un’appassionata leggenda d’amore e di guerra e l’eroismo sommesso di un artista impegnato nella lotta quotidiana contro le avversità.

Le armi della luce
ken Follett
Mondadori
In libreria il 26 settembre

Il quinto straordinario capitolo della saga di Kingsbridge.
Eroine ed eroi carismatici combattono per un futuro libero dall’oppressione, personaggi cattivi e perversi cercano di mantenere ad ogni costo i loro privilegi in un complesso e affascinante intreccio ricco di dettagli storici accuratamente documentati.

Le armi della luce si svolge tra il 1792 e il 1824, un’epoca di grandissimi cambiamenti in cui il progresso si scontra con le tradizioni del vecchio mondo rurale e il governo dispotico è determinato a fare dell’Inghilterra un potente impero commerciale. A Kingsbridge l’industrializzazione si fa rapidamente strada riducendo alla miseria la maggior parte della popolazione dedita alla manifattura tessile, la principale fonte di reddito della città. La vita di un gruppo di famiglie collegate tra loro viene stravolta dalla nuova era delle macchine, mentre imperversa la guerra con la vicina Francia di Napoleone Bonaparte che giunge alla sua epocale conclusione con la battaglia di Waterloo. Scoppiano le rivolte del pane, gli scioperi e la ribellione contro l’arruolamento forzato nell’esercito. Una coraggiosa filatrice, un ragazzo geniale, una giovane idealista che fonda una scuola per bambini disagiati, un commerciante di tessuti travolto dai debiti del padre, una moglie infedele, un operaio ribelle, un artigiano intraprendente, un vescovo inetto, un ricco imprenditore senza scrupoli sono solo alcuni dei personaggi che animano questa storia indimenticabile.

Il messaggero oscuro
Alex Beer
E/O
In libreria il 27 settembre

Vienna, 1920: un’inaspettata ondata di gelo ha distrutto i raccolti, un uomo su tre è senza lavoro e la criminalità organizzata vive un vero e proprio boom. Nel bel mezzo della più difficile situazione economica che la città abbia mai sperimentato, un omicidio incredibilmente feroce desta scalpore. L’assassino ha tagliato la lingua alla vittima, un giovane uomo, e poi allestito la scena del delitto in modo davvero macabro. Ma non finisce qui: poco alla volta vengono ritrovati altri cadaveri, tutti inseriti in contesti altrettanto artefatti e sconcertanti. I biglietti di rivendicazione che vengono recapitati a ogni ritrovamento non contengono nessun elemento utile a identificare l’assassino. August Emmerich, l’ispettore della polizia criminale incaricato delle indagini, è però alle prese anche con un problema di ben altra natura: ogni minuto libero dalle indagini è dedicato alla febbrile ricerca di Xaver Koch, l’uomo che ha rapito la sua compagna e che è diventato un pezzo grosso della mala viennese. Le indagini portano Emmerich nelle più buie viuzze e nei più inaspettati abissi della capitale austriaca, tuttavia il suo avversario sembra essere sempre un passo avanti…

Diva d’acciaio
Valentina Casarotto
Gaspari
In libreria il 30 settembre

Indagine su Tamara de Lempicka, un romanzo sulla pittrice più glamour del ‘900. 1938, l’Europa è sull’orlo della Seconda Guerra Mondiale. La pittrice Tamara de Lempicka sta per sbarcare negli Stati Uniti d’America. Il capo dell’FBI, temendo possa essere una spia al soldo del Servizio segreto russo, affida un’indagine sotto copertura a Clare Bryce, una brillante giornalista newyorkese.

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