Narrativa recensioni

Dove comincia il sole – Matteo Palli

Recensione a cura di Raffaelina Di Palma

Tre bambini guardano il corpo del padre disteso sulla pira per l’ultimo viaggio. Quei bambini si chiamano, Molosso, Pielo e Pergamo. Sui loro volti non ci sono lacrime né emozione: non lasciano trasparire nessun turbamento.

“Non sono figli insensibili o cinici, al contrario. Tutta la città li ama per la loro simpatia e per i modi sempre cortesi con cui si rivolgono ai sudditi. Eppure non riescono a piangere. Forse perché quel padre che li ha lasciati non li generò nell’amore ma nella conquista, nella rabbia e nell’odio.”

Anche la loro madre osserva il rituale con aria indifferente e impenetrabile. Lei è Andromaca, sposa di Ettore, il grande eroe, figlio di Priamo. Come le aveva predetto il suo beneamato sposo poco tempo prima di cadere per mano di Achille, la sua sorte è stata quella di diventare schiava di un acheo.  Infatti il destino maligno e crudele l’aveva portata nella dimora e nel letto di Neottolemo, il figlio dell’uomo che aveva ucciso Ettore.

La guerra di Ilio è terminata da dieci anni, ma la pace resta ancora un miraggio nel territorio acheo.

L’alleanza di Agamennone e Nestore che aveva portato le navi a Oriente si è vanificata.

Pochi i superstiti. Nonostante il tempo trascorso da quell’epica battaglia, per quegli uomini valorosi è impossibile dimenticare. Essere sopravvissuti a quella barbarie è quasi riprovevole, è disonorevole parlare di pace e di tranquillità.

La guerra ha rubato a tutti, vincitori e vinti, mariti, figli, fratelli, le loro grida di dolore risuonano ancora forti e vivide: attraversano pianure e montagne pronti a scontrarsi con nuovi nemici.

Il dio della guerra non ancora appagato chiede continuamente sangue e vittime.

Mentre un nuovo esercito viene costituito per un’altra ineluttabile guerra i  pochi superstiti di Troia si raccontano, i loro sguardi si perdono nel vuoto, rievocando scene atroci e inenarrabili:  in tutti c’è il nero della morte, la sensazione luttuosa del sangue versato, il dolore indescrivibile per la perdita dei compagni. Non solo scene e ferite orribili, ma anche straordinari gesti eroici e un senso forte dell’onore.

È stupenda, a mio parere, la descrizione dei personaggi. L’autore, Matteo Palli, è riuscito a entrare nella parte più intima della loro anima, traendo da loro tutto l’amore, l’odio, le emozioni: estraendo da essi la passione per il mito crea pagine splendide che lasciano gli eroi nella loro dimensione di uomini, sembra davvero di essere là, tra le loro fila, di sentire il loro grido di battaglia.

“Il giovane attende da giorni l’arrivo di un’imbarcazione amica, ma sa che le condizioni del mare rendono molto improbabile l’approdo. L’abitudine di osservare il mare da un promontorio è però molto antica e da sempre contraddistingue i sovrani dell’isola.  All’età di sedici anni quel giovane è diventato re. Si chiama Eurisace ed è il legittimo successore di Telamone, morto molto anziano due mesi prima, senza che i due figli, potessero prenderne il posto.” 

Aiace e Teucro, sono i due figli di Telamone con i quali si apre il primo romanzo di Matteo Palli, “Ilio 1184 a. C. La fine del Mondo”. All’inizio della narrazione, Aiace e Teucro sono ancora bambini che si divertono e giocano sulla spiaggia inondata dal sole, ignari del futuro che il padre sta predisponendo per loro. Tutto inizia da lì.

Aiace non tornerà dalla piana di Troia mentre Teucro è andato via dall’isola subito dopo essere tornato dalla guerra per i profondi disaccordi con il padre. Da qui si dipana la storia che riprende, dieci anni dopo nel secondo volume, “Dove Comincia il sole”, edito da Silele Edizioni, nel quale l’autore ci racconta dei valorosi eroi come Ettore, Achille, Enea e molti altri: esponendo il grande spessore umano di ognuno di loro.

Sono bellissimi i dialoghi che Matteo Palli ha saputo costruire con grande abilità e ricchezza lessicale, che lo porta a prendere coscienza della storia che sta raccontando; la sua è la coscienza di una storia che la lingua porta con sé e arriva fino a noi e noi, usando quella lingua, la potenziamo.

Sentiamo i protagonisti accanto a noi, respiriamo la loro polvere durante la battaglia, sentiamo il canglore delle loro armi. Attraverso queste sensazioni percepiamo il loro amore per la Patria, il loro senso del dovere che si misura con la struttura del potere: quello spietato dominio che la guerra genera; sono spinti dalla vendetta, ma in egual misura dall’amore. Sono proprio questi sentimenti contrastanti che fanno riflettere. Nonostante gli orrori e stermini senza fine che una guerra comporta la mente dell’uomo non è, e, non sarà mai in grado di concepire la sua stessa follia che, incarna come una condanna, l’anima degli eroi, dei destini ineluttabili di cui è impregnato il loro mondo.  

 

“Troppi giovani, troppi eroi non sono tornati dalla terra di Priamo per poter reggere l’urto dell’invasione.”

Per le città di Pilo, Atene, Tebe, Lacedemone, Micene e Argo è indispensabile ricostituire un esercito, c’è bisogno di forze nuove da portare in Tessaglia per combattere al fianco dei veterani.

In un mondo ferito e oltraggiato chi è l’uomo in grado di superare e affrontare difficoltà insormontabili, per portare in quella Terra uomini nuovi a dare man forte ai vecchi compagni? Diomede, è ancora l’uomo in grado di vincere a Tebe e a Ilio?

Una nave prende il largo alla ricerca dell’ultimo degli eroi. 

Ma anche altre vele intraprendono viaggi. Anche altri decidono di issare le vele e sfidare il mare: tra questi c’è il giovane Eurisace, appena diventato re, parte deciso a ritrovare Teucro, fratello del padre Aiace, mandato in esilio dieci anni prima.

L’ultimo discendente di Priamo, Eleno, ritornato libero,  si rivela a Peleo il quale, prossimo alla morte gli svela risposte sull’ultima drammatica notte di Troia. Eleno, quindi, pur sapendo di andare incontro a una sorte incerta decide di andare alla ricerca di colui che forse ha tradito la sua città e il suo popolo.

“Fratelli e sorelle felici. Senza guerra, senza urla, senza sangue. Ma è rimasto solo lui. Da più di dieci anni. Eleno si chiede perché gli dei gli abbiano voluto concedere questa possibilità. Un premio? Una condanna? Quante volte si è posto questa domanda! La vita è un dono, non c’è dubbio. Ma sopravvivere ai propri cari ed essere obbligati a ricordare, non è forse una condanna peggiore della morte?”

Matteo Palli dà inizio alla genesi di un linguaggio nuovo e creativo, con il quale ci indica una strada nuova: ci fa vivere all’unisono la sua opera in continua crescita, dalla prima all’ultima pagina.

Guida il lettore e lo invita ad amare vincitori e vinti con la stessa amorevole potenza: ne fa uno dei pilastri fondanti dell’intreccio intenso della Storia che esso stesso racconta.

Sono emozioni uniche; ci si sente, letteralmente,  proiettati nel clima di un passato che molte volte, troppo spesso, crediamo sepolto.

Editore ‏ : ‎ Silele (9 maggio 2022)
Lingua ‏ : ‎ Italiano
Copertina flessibile ‏ : ‎ 370 pagine
ISBN-10 ‏ : ‎ 8833481913
ISBN-13 ‏ : ‎ 978-8833481913
Link d’acquisto cartaceo: Dove comincia il sole

Trama

“Troppi giovani,troppi eroi non sono tornati dalla terra di Priamo per poter reggere l’urto dell’invasione”, ripetono come una triste nenia gli anziani. La guerra di Ilio è  terminata da dieci anni, ma la pace resta un miraggio nelle terre achee, con un nemico forte e spietato che preme dal nord sulla Tessaglia. Alcuni re cercano di creare un esercito per portare soldati a combattere al fianco dei vecchi compagni. Serve però un uomo in grado di trascinare un mondo ferito e spaventato, che riesca a compattare i cuori e portare ogni soldato oltre i propri limiti. Madov’è Diomede? Esiste ancora l’uomo capace di vincere a Tebe e a Ilio? Una nave prende quindi il mare alla ricerca dell’ultimo degli eroi. Intanto altre vele solcano i mari. Quella del giovane Eurisace, appena diventato re, che parte alla ricerca di Teucro, fratello del padre Aiace, scacciato ed esiliato dieci anni prima. E poi Eleno, l’ultimo discendente di Priamo che, tornato libero, decide di partire per scoprire la verità sull’ultima tragica fine di Troia. Durante il suo viaggio incontrerà Enea, impegnato a combattere per la conquista di una nuova patria.

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