Narrativa recensioni

Il segreto del tribuno – Giorgio Galeazzi

Recensione a cura di Luigia Amico

Sono tempi molto lontani quelli in cui Giorgio Galeazzi decide di far muovere i suoi personaggi. Siamo nel 53 a.C., la Tredicesima legione, costituita da Giulio Cesare e forse tra le più note a livello storico, è ferma in Gallia nel territorio dei Cadurci, tribù piccola ma assai bellicosa che aveva più volte dimostrato negli ani precedenti di avversare fieramente i Romani.

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È una fredda mattina e al cospetto del legato Quinto Tullio Cicerone è condotto un prigioniero importante: Dumnaco, figlio del re dei Cadurci Lucterio. La questione solleva non poche polemiche, c’è chi sostiene sia opportuno liberarlo per evitare un assedio da parte del re e chi invece vorrebbe trattenere il prigioniero come una sorta di garanzia di tranquillità. Cosa fare? Nessuna delle due opzioni è presa in considerazione perché nella notte Dumnaco da ostaggio passerà ad essere un fuggitivo, ma non è l’unica notizia a scuotere gli animi dei legionari, durante un sopralluogo per cercare indizi sulla direzione presa dal fuggiasco, viene rinvenuto il cadavere decapitato del legionario Romano Publio Ummidio.

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La macabra scoperta raggela il sangue dell’intera legione, rabbia e sgomento sembrano prendere il sopravvento ma bisogna pensare e riflettere con freddezza e soprattutto intelligenza per riuscire a scovare il colpevole di tale abominio.

Quando c’è un elemento, anche solo uno, che si oppone alla logica, noi non possiamo fare finta che non esista e dobbiamo essere disposti a rimettere in discussione le nostre deduzioni, anche se esse sono per noi motivo di orgoglio.”

A questo punto della narrazione entrerà in scena il tribuno Marco Valerio, un personaggio acuto e astuto, che attraverso ragionamenti intuitivi e deduttivi, seguendo i pochi indizi a disposizione, cercherà di svelare il mistero che avvolge l’omicidio e la fuga del prigioniero.

Nobile Marco Valerio, la tua sapienza è superiore alla tua stessa fama. Mi eri stato descritto come uomo intelligente e favorito dagli Dei, ma non pensavo lo fossi fino a questo punto.”

Ma il tribuno non sarà solo, al suo fianco il fidato servo Tito a cui l’autore affiderà un ruolo molto importante, sarà infatti la sua voce, o meglio le sue parole, a narrare le vicende che animeranno le scene. Un espediente narrativo che a mio avviso regala al romanzo quel qualcosa in più che permette al lettore di apprezzare maggiormente il lavoro di Giorgio Galeazzi.

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“Il segreto del tribuno” è un giallo insolito, gli elementi principali del genere narrativo in questione ci sono tutti ma la decisione di ambientarlo in un’epoca così remota e in un contesto particolare come la campagna di Gaio Giulio Cesare servono a rendere la narrazione avvincente e originale.

È una lettura sicuramente scorrevole arricchita da un linguaggio consono al periodo storico trattato che tra l’altro l’autore delinea in maniera chiara e precisa, inserendo piccoli approfondimenti che aiuteranno il lettore a calarsi maggiormente nel contesto.

Nel romanzo non sono presenti solo un omicidio, un’indagine e la risoluzione del caso; attraverso discorsi ben congegnati sarà possibile perdersi letteralmente in considerazioni che regalano ottimi spunti di riflessione.

Esistono infatti diversi modi di amare, ma a mio avviso sono tutti riconducibili a due fondamentali estremi. Da un lato c’è l’amore il cui bene è diretto alla persona amata: chi ama così, vuole che essa viva e sia libera e felice; dall’altro c’è l’amore il cui bene è diretto a sé stessi: in questo caso l’amato diventa strumento del nostro appagamento o, in caso contrario, del nostro tormento.”

Oserei definirlo un libro camaleontico che ben si adatta ai vari gusti di un pubblico di lettori, può essere apprezzato dagli amanti dei gialli intricati e da chi ama immergersi in epoche così lontane, ma può anche essere un ottimo trampolino per chi, come me, non è ancora riuscito ad entrare in sintonia con tempi remoti.

Editore ‏ : ‎ Nero Press (28 novembre 2019)
Lingua ‏ : ‎ Italiano
Copertina flessibile ‏ : ‎ 194 pagine
ISBN-10 ‏ : ‎ 8885497403
ISBN-13 ‏ : ‎ 978-8885497405
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Trama

Inverno 53-52 a.C., Gallia centrale. Nell’ultimo anno della campagna di Cesare, mentre si prepara segretamente la rivolta di Vercingetorige, la Tredicesima legione, al comando del fratello minore di Cicerone, è accampata nel territorio dei Cadurci, tribù gallica fiera e ostile agli invasori Romani. Una fredda mattina due notizie in successione sconvolgono la vita ordinata dell’accampamento. Dumnaco, figlio del re dei Cadurci, fino a quel momento trattenuto come ostaggio, è fuggito; poco più tardi, viene rinvenuto il cadavere di un tribuno della legione, Publio Ummidio. Il macabro stato in cui versa il corpo e strane tracce di un rituale fanno pensare che l’orrendo delitto sia stato commesso dal fuggitivo. Ma il tribuno più anziano, Marco Valerio si convince che qualcosa non quadra. Con l’aiuto del suo giovane e fedelissimo servo Tito, che racconta in prima persona tutta la vicenda, Marco Valerio inizierà a indagare all’interno della legione, portando alla luce una scomoda verità.

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