Recensione a cura di Luigia Amico
“Nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai per una selva oscura, ché la diritta via era smarrita.”
Tutti, chi più chi meno, ricordiamo questi versi che fanno da apertura al primo canto dell’Inferno e all’intero poema allegorico nato dalla mente geniale del Sommo Poeta Dante Alighieri.
Il poema in questione è la celeberrima “Divina Commedia”, un capolavoro assoluto della letteratura mondiale scritto in terzine in lingua volgare fiorentina, un testo che tutt’oggi non smette di stupire, un’opera senza tempo e senza confini che vede il padre della lingua italiana intraprendere un viaggio onirico introspettivo di purificazione attraverso i tre regni dell’oltretomba: Inferno, Purgatorio e Paradiso.
“La felicità è un prodotto della mente, non la trovi nelle osterie, lungo le curve di una donna o sulle bancarelle. La felicità è lì da qualche parte, ce l’hai dentro, devi solo scavare, liberarti delle passioni o dei timori fuorvianti.”
Francesco Fioretti, autore del libro “La selva oscura. Il grande romanzo dell’Inferno”, riesce magistralmente in un’impresa particolare e sicuramente di non facile realizzazione, ovvero riportare su carta la prima cantica dell’opera dantesca riproponendola in chiave moderna e rendendola accessibile in questo modo a chiunque voglia avvicinarsi allo studio o alla semplice lettura del capolavoro. Un lavoro esegetico quello dell’autore, certosino e profondo, che denota un’ampia e competente conoscenza dell’universo dantesco messa a disposizione del lettore attraverso la pubblicazione di molteplici volumi e di questo in particolare.
Con uno stile di scrittura fluido, scorrevole e pulito seguiremo Dante e Virgilio (un maestro di vita per il poeta che nell’opera rappresenta l’allegoria della ragione umana) attraversare cerchi, gironi e bolge al cospetto di carnefici e anime dannate di peccatori; la voce narrante è quella dello stesso Fioretti che con un linguaggio moderno ma non stravolgente accompagnerà il lettore tra simbologie e allegorie in grado di scuotere l’animo del sommo poeta.
Sono molti i punti a favore che ho potuto riscontrare durante la lettura: in primis l’introduzione nel romanzo di delucidazioni e passaggi semplificati che nel testo originale potrebbero risultare ostici; in secondo luogo l’autore attraverso parole e frasi chiare e dal forte impatto sottolinea come molte delle tematiche affrontate durante il viaggio di Dante e Virgilio nell’Inferno possano essere attualizzate, sono passaggi a mio avviso importanti e che fanno riflettere perché evidenziano un concetto non del tutto scontato: la Storia in fondo è destinata a ripetersi anche a distanza di secoli.
“Fossero passati adesso, avrebbero visto anche tutti i dittatori del Novecento, crudeli come i loro predecessori, ma dotati di strumenti di morte infinitamente più terrificanti.”
I personaggi incontranti durante l’impervio cammino sono accompagnati da istruttive biografie ben inserite nella struttura narrativa che permettono al lettore di seguire senza molta difficoltà la lettura.
A conclusione di questa mia recensione vorrei riportare un passaggio che mi ha molto colpito e che si potrebbe ricollegare senza molti problemi al discorso di attualizzazione di concetti fatto poc’anzi:
“Quando l’eros diventa un tormento, ti esalta di speranza e ti schianta di dolore, tra il sì e il no, l’amo non l’amo, m’ama o non più, l’ossessione compulsiva che ti martella le tempie e ti riduce a volte ad accattonare amore come un assetato. Il mal d’amore, la ragione sottomessa agli istinti, l’Io all’Es, la Cosa che ci corrode dentro. Se la ragione è muta, l’inconscio mugghia come un tifone sul mare…”
Editore : BUR Biblioteca Univ. Rizzoli (1 giugno 2021)
Lingua : Italiano
Copertina flessibile : 324 pagine
ISBN-10 : 8817156892
ISBN-13 : 978-8817156899
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Trama
Dopo anni di studi e riletture febbrili di Dante, Francesco Fioretti si lancia nella sfida più difficile che un autore possa affrontare: riscrivere l’Inferno dantesco, fondamento e vertice della nostra letteratura, come un romanzo, come un thriller. Una sfida che attraversa sette secoli, un’avventura nell’esistenza dell’uomo Dante e nei misteri della sua opera, che continua ad affascinare per la sua straordinaria modernità. Fioretti ci conduce nell’Inferno dantesco come nel viaggio più incredibile di tutti i tempi: quello nei meandri del Male assoluto, che parte con un cavaliere solitario che avanza senza fretta sulla via di Perugia, nel cuore un’angoscia antica. Girone dopo girone, cerchio dopo cerchio, l’Inferno si dischiude con i suoi enigmi e le sue profondità, in un’ambiziosa operazione letteraria che, con un’incursione nei luoghi oscuri del linguaggio dantesco, racconta il capolavoro del Poeta mostrandolo ai lettori di oggi nella sua inestinguibile potenza.