Narrativa recensioni

Cave Bestiam – Giovanna Barbieri

Recensione a cura di Laura Pitzalis

Cave Bestiam, Attento alla bestia, è la terza indagine con protagonisti Goffredo Fortespada, ex bargello, e Edmundo de la Turre, speziale. Non ho letto i primi due e, forse per questo, all’inizio del libro ho avuto difficoltà a seguire la vicenda, non riuscivo a focalizzare i personaggi, come avvolta anch’io nella caligine veneziana. Questa “bruma mentale” piano piano si è diradata grazie ai flashback, inseriti ad hoc dall’autrice, che rievocando episodi passati della vita dei protagonisti, mi ha reso tutto più chiaro.

Ambientato nella Venezia del XV secolo, durante il Carnevale, è un giallo-storico che sconfina nel soprannaturale. Un assassino di bambini, dai tratti misteriosi e dalle sembianze demoniache, incute terrore tra i veneziani con il suono, agghiacciante, della piva sordegna: ogni volta che si sente questo suono, viene ucciso un bambino.

«Non hai udito la piva sordegna?» «In effetti, forse sì, mi si è ghiacciato il sangue nelle vene e la cortigiana che era con me è quasi svenuta dalla paura.». «I Veneziani pensano che sia il Demonio, per questo ne sono tanto angosciati.».

La Venezia che vedo mentre leggo, è una Venezia “malinconica”, avvolta nella bruma, silenziosa e timorosa. Non percepisco l’allegria, la musica e i colori che mi aspettavo di un Carnevale veneziano. Lo intuisco per le descrizioni delle piazze oberate di teatrini improvvisati, dalla presenza di acrobati, pagliacci, danzatori e dalle caratteristiche “Baute”, indossate dalla nobiltà. Quest’aspetto è defilato, è qualcosa che rimane in sottofondo, forse voluto dalla Barbieri per dare risalto all’atmosfera inquietante e cruenta della trama gialla del romanzo.

L’aspetto storico del romanzo è meritevole. Ė evidente la ricerca e la conoscenza storica della Barbieri che, con descrizioni sensoriali e del contesto naturalistico, abitativo e organizzativo della Venezia del XV secolo, ci dipinge dei quadri storici e geografici di grande impatto visivo e mentale.

Saldò il debito e sgusciò fuori dalla taverna, stringendosi il capo tra le mani. Sentì le onde leggere che s’infrangevano contro le sponde delle calli e i piccoli sandoli e mascarete, che i veneziani usavano per spostarsi nei canali, sbattevano contro gli argini.

Tutto odorava di pesce marcio, d’acqua stagnante, d’alghe salmastre e di sale. Un odore spiacevole che restava in gola a lungo e si sforzò di non vomitare l’anima”.

Ho molto apprezzato queste descrizioni che la Barbieri “ruba” al medioevo per rendercele vicine, quasi reali, in grado di cogliere l’intima testimonianza di ogni particolare, anche il più cruento. Appassionanti le pagine che parlano degli usi e costumi dei Celti, dei Druidi e delle Vate, dei loro antichi riti di fertilità, di guarigione con le erbe, di protezione e rispetto della natura.

Intrugli, impacchi, bevande e cataplasmi per guarire. Rispetteremo la Grande Madre, festeggiando Imbolc, Beltaine, Lughnasad e Sahmain, come abbiamo sempre fatto. In più ho vaticinato per te l’inizio del periodo fertile. Il Dio cornuto, simbolo di fertilità, ti sceglierà”.

Mi ha lasciato, invece, con l’amaro in bocca la trama gialla del romanzo. Forse avevo troppe aspettative ma l’ho trovato poco “gialla”: nessun sospettato ufficiale, poca suspense e colpi di scena, gli eventi poco animati, nulla mi è sembrato adrenalinico come ci si aspetta in una trama con un assassino seriale.

Peccato, perché la trama è interessante e originale.    

Nonostante questo mi sento di consigliarne la lettura  per lo stile narrativo fluido e curato che rende la lettura scorrevole ,nonostante l’uso, in alcuni dialoghi, del dialetto veneziano che ai più può risultare ostico ma che rende il tutto più realistico e vivace.

“ … All’improvviso, tra i banchi di caìgo, go visto una figura mora, molto alta. El Diaol co do grossi corni trasportava su una spàla qualcosa di pìcolo. Me la sono fatta nelle brache, quando mi ga fisà girando il muso salvàdego verso di me … Non ho visto gli artigli, però mi sembrava che avesse la pelìsa mora, come quella dei tòri … Sono corso a casa e go contà tutto alla mia Lucia che non mi ga credù. Alcuni giorni più tardi, un pescator de Mazaneta ga catà uno dei putèli, poi gli altri e il Missier Grande ga savú che avevo visto el Diaol.”

ASIN: ‎ B09KN4CYTF

Editore: ‎Independently published (28 ottobre 2021)

Lingua: ‎Italiano

Copertina flessibile: ‎248 pagine

ISBN-13: ‎979-8755546935

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Trama

Carnevale 1484 d. C. Tra feste, scherzi carnevaleschi e misteriose strigarie gallesi, Goffredo è inviato a Venezia in una delicata missione di spionaggio, mentre Edmundo accetta di dare la caccia alla Bestia infernale che si nasconde nella bruma e sta trucidando i fanciulli lagunari.

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