recensioni Saggistica

Roma risorta. L’impero dopo la caduta – Peter Heather

Recensione a cura di Maria Marques

Giustiniano l’imperatore, il legislatore, il costruttore. A raccontare il suo mondo e gli avvenimenti che hanno caratterizzato il suo regno, in questo saggio è Peter Heather storico ed esperto delle guerre gotiche nonché di storia tardo antica e altomedievale.

Flavio Pietro Sabbazio Giustiniano, questo il nome completo dell’imperatore, nacque nel 482 o 483 a Tauresium un villaggio tra la Macedonia e la Illiria, in una famiglia di origini romana o romanizzata e

salì al trono nel 527, designato sovrano, per volontà divina, di un sedicente impero romano che stava facendo ancora i conti con il secolo precedente, quando la sua metà occidentale era svanita nel nulla.

La fortuna di Giustiniano fu lo zio Giustino che, lasciato il villaggio natio, fece carriera nell’esercito a Costantinopoli divenendo un personaggio influente. Senza figli e in età avanzata fece giungere a Costantinopoli i nipoti Germano e Giustiniano e li fece istruire, permettendo loro di fare carriera il primo nell’esercito, mentre il secondo si distinse nelle scholae palatine rivelando una mente brillante e duttile. Alla morte dell’imperatore Anastasio nel 518, Giustino eliminati gli altri pretendenti, salì al trono.

La carriera di Giustiniano a quel punto non ebbe più limiti: comes domesticorum poi magister equitum et peditum presentialis, patrizio, console nel 521, nobilissimo. Il 1° aprile del 527 Giustiniano venne nominato correggente, anche se questo riconoscimento sanciva un dato di fatto già in essere poiché egli partecipava già attivamente alla amministrazione dell’impero e, il 1° agosto, dopo la morte dello zio, divenne imperatore.

Ma nessun imperatore poteva considerarsi al sicuro finché non aveva definitivamente dimostrato di essere il prescelto da Dio per guidare il popolo eletto e, qui, Giustiano dovette affrontare serie difficoltà.

E in campo religioso si delineò l’intervento di questo imperatore a difesa dell’ortodossia ribadendo che, sebbene la dottrina cristiana fosse dilaniata da controversie teologiche e eresie, a dettare l’ultima parola in fatto di fede fossero i concili ecumenici, considerati tali perché convocati da lui stesso.

Il governo di Giustiniano viene quindi preso in esame dal punto di vista civile, religioso, economico e militare, affrontando tutti gli avvenimenti che lo caratterizzarono e concentrando l’attenzione, come ricorda il titolo del saggio, su un progetto quasi impossibile: restaurare l’Impero romano riconquistando alcuni territori della parte occidentale dell’impero.

Nell’intera storia imperiale la principale virtù richiesta a tutti gli imperatori romani era la vittoria: la capacità vincere sul campo di battaglia…Un imperatore legittimo portava con sé il supporto divino, che non significava altro se non vittoria sul campo di battaglia…di conseguenza, la rivendicazione della vittoria militare.

Sotto il comando dei suoi valenti generali, Belisario e poi Narsete, una parte dei territori dell’ormai caduto impero romano d’occidente vennero riconquistati agli stendardi di Costantinopoli strappandoli ai Goti, in un conflitto che durò decenni, dal 535 al 553 e che si rivelò poi una effimera riconquista. Lo stesso dicasi per i territori d’Africa caduti in mano ai Vandali e la Spagna meridionale ma, se in occidente i successi arrisero alla politica giustinianea, non si può dire lo stesso di ciò che avvenne lungo la frontiera Orientale e nei Balcani.

Peter Heather nel suo saggio, analizzando le fonti storiche, in particolare Procopio, ricostruisce la storia dell’impero di Giustiniano con una minuzia di particolari che sorprende. La sua attenzione si concentra più sugli avvenimenti e gli interventi amministrativi e naturalmente legislativi. con la redazione del Codex iuris civilis, pietra miliare della storia del diritto, e sulla politica di riconquista e difesa che non sulla persona dell’imperatore, utilizzando una prosa semplice e intuitiva. Ricorrendo talvolta a modi di dire contemporanei o quasi e a confronti con avvenimenti attuali, riesce ad alleggerire la lettura , che comunque rimane nella struttura, un saggio.

Il quadro vivido che si presenta al lettore, interessato al periodo, è assolutamente affascinante poiché permette di intuire e apprezzare la profonda competenza dell’autore che offre, in alcuni casi, anche una lettura del tutto personale degli avvenimenti discostandosi da illustri colleghi. D’altra parte bisogna far osservare che, non essendo una biografia e, sebbene il testo sia fornito, nelle pagine finali di tavola cronologica del periodo trattato, la sua lettura presuppone una conoscenza almeno di base di alcuni protagonisti e avvenimenti narrati.

Giustiniano quindi, in compagnia di Teodora, sua moglie, continuano a guardarci dai mosaici di San Vitale immortalati con i loro seguiti in pose ieratiche, celando dietro gli sguardi un mondo a cui si tenta ancora una volta di dare voce e ordine.

Trama
Nessuno, dai tempi di Traiano, riuscì a conquistare così tanti territori come l’imperatore Giustiniano: cresciuto tra la caduta dell’impero romano d’Occidente e l’espansionismo islamico del VII secolo, il suo dominio si estese lungo tutto il Mediterraneo. Divenuto celebre per la riconquista dell’Italia, per le campagne militari in Nord Africa, per la costruzione di monumenti spettacolari come la basilica di Santa Sofia e per le chiese della Ravenna bizantina, il suo impero fu contrassegnato anche da momenti oscuri e drammatici: le lotte intestine per la conquista del potere, i conflitti religiosi, la devastante pandemia di peste che lo flagellò. Con talento narrativo, appassionato utilizzo delle fonti antiche e uso originale delle più recenti scoperte archeologiche, Peter Heather introduce i lettori a un capitolo ingiustamente trascurato del nostro passato, dimostra che Giustiniano fu più che un’anomalia tra l’era di Attila e quella di Maometto e offre nuove e fondamentali interpretazioni sulle politiche, le strategie e il pensiero di un gigante della storia il cui impero fu l’ultimo atto della romanità.

Editore: ‎Garzanti (1 luglio 2021)
Copertina rigida: ‎504 pagine
ISBN-10: ‎8811605261
ISBN-13: ‎978-8811605263
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