Narrativa recensioni

La spada e il Grifone – Alessandro Spalletta

Trama Firenze, A.D. 1312 Una terribile minaccia incombe. La Maremma è di nuovo in pericolo. Bino degli Abati del Malia dovrà combattere ancora. L’Imperatore del Sacro Romano Impero è sceso in Italia con i suoi invincibili cavalieri. Ha già conquistato il Nord ed è pronto a mettere a ferro e fuoco l’intera Toscana. Da sole, le ricche città guelfe sono troppo deboli per fronteggiarlo. L’unica speranza è mettere da parte le vecchie inimicizie e fare fronte comune. Sotto l’egida dei Medici, Siena e Grosseto dovranno combattere insieme contro condottieri dal nome immortale. Il solco scavato da ribellioni, tradimenti e delitti è profondo: per Filippo Bonsignori e Bino quest’alleanza è la più ardua delle imprese. Tra lealtà e inganni, eroi, uomini di potere ed epiche battaglie, l’astuzia dei Bonsignori e il coraggio degli Abati del Malia dovranno incrociarsi un’altra volta per scrivere la storia. Recensione a cura di Fabiola Màdaro Ero ansiosa di leggere questo secondo capitolo della saga del Grifone di Alessandro Spalletta, perché il primo romanzo mi aveva letteralmente conquistata ed emozionata e volevo sapere se anche stavolta mi avrebbe entusiasmato… ebbene si! L’autore si conferma un gran narratore storico, riaffermando la scrittura piacevolissima a cui ci aveva abituato.
Quel trionfo di primavera lasciava nel conte Jacopo Aldobrandeschi un gusto agrodolce. Non era insensibile alla bellezza, ma una voce fastidiosa nella testa continuava a ricordargli che la sua primavera, invece, era già finita.
Sin dall’inizio si viene travolti dalla passione delle descrizioni ad alto impatto emotivo, dei sentimenti sviscerati in modo intenso, che non lasciano indifferenti il lettore. Ritroviamo vecchi amici, primo fra tutti Bino Degli Abati Del Malia, ormai adulto, padre, più maturo e saggio, meno impulsivo di come l’abbiamo lasciato, ma sempre con il suo animo nobile e il suo modo schietto e sincero di esprimere ciò che prova.
Non poté fare nulla però per salvarsi dai ricordi.
Lo ritroviamo alle prese con una decisione non facile da prendere, ma che lui affronta con maturità e con la calma che lo contraddistingue. Lui che la sua fortuna se l’è creata da solo, seguendo spesso più il cuore e l’istinto che la ragione, adesso si ritrova a dover calibrare di più le sue scelte e a dover mettere da parte vecchi odi e rancori. Ci riesce? Non sempre è facile fare i conti con il proprio passato e con la propria anima ferita, ma Bino è cresciuto e per lui il suo popolo e i suoi affetti contano più di qualsiasi altra cosa e per loro sarà disposto ad accettare dei compromessi, finanche decidere di combattere al fianco dei suoi rivali di sempre pur di raggiungere uno scopo comune.
Avrebbe realizzato la missione che Dio gli aveva affidato. Perché lui era Arrigo VII di Lussemburgo e nemmeno l’inferno lo avrebbe fermato.
Vecchi e nuovi nemici si dividono la scena, il male è sempre dietro l’angolo e Bino cercherà di difendere il suo popolo con tutti i mezzi a sua disposizione: armi sì, ma anche la sua meravigliosa famiglia che lo appoggia e lo sostiene in ogni sua decisione e i suoi fedeli amici, tra cui spicca il fidato Branduccio, che lo sostiene, spesso lo tira fuori dai guai, lo guida e lo consiglia. Un personaggio, Branduccio, che resta sempre un po’ nell’ombra, ma che al momento opportuno, quando si ha bisogno di lui, c’è sempre come solo un buon amico sa fare. Alessandro Spalletta riesce con grande maestria a far convivere armoniosamente i personaggi realmente esistiti con quelli nati direttamente dalla sua penna: si muovono tutti in un perfetto equilibrio e rendono questo romanzo godibilissimo e mai pesante, pur percependo la grande ricerca storica che c’è dietro questo lavoro. Nulla è lasciato al caso, tutto va come deve andare.
Tuttavia, fu costretto ad ammettere che era davvero ben fatta e gradevole alla vista. Era piuttosto piccola e compatta, con tre portoni di legno intarsiato che si aprivano su altrettante navate. La facciata principale era realizzata con due tipi di marmo, uno bianco e uno rosso. Ricordavano i colori dello stemma cittadino. Quattro statuette di squisita fattura raffiguravano i simboli degli evangelisti: l’uomo, il bue, l’aquila e il leone. In alto, un ampio rosone rivolto a occidente doveva infondere di luce la chiesa al tramonto.
Ho ritrovato in questo secondo volume le meravigliose descrizioni di luoghi ed edifici, di battaglie e armi, che mi avevano tanto conquistato nel primo romanzo, perché si ha la netta sensazione di guardare una fotografia, di essere lì a osservare l’edificio, o di vivere la battaglia e usare quelle armi così ben descritte, diverse da quelle viste nel primo libro, perché stavolta ci si sposta da Grosseto a Siena, si vedono nuovi luoghi e si vivono nuove battaglie. Ci si immedesima completamente. L’autore in questo è bravissimo, in quanto riesce a descrivere in modo estremamente dettagliato anche le emozioni, i sentimenti e gli stati d’animo dei suoi personaggi, così vividi da riuscire io stessa a sentirli sulla pelle, nello stomaco, forti come se fossero miei. Un personaggio tra tutti ha catturato la mia attenzione ed è Agnese Degli Abati del Malia, la moglie di Bino. Una donna forte, tenace, innamorata di suo marito e sicura del suo amore per lei. Una donna capace di stare accanto al suo uomo nel bene e nel male, decisa a sostenerlo e pronta ad affiancare ogni sua impresa con coraggio e passione, perché si fida di lui e sa di poterlo fare. Una donna come forse all’epoca ce n’erano tante che con coraggio hanno affrontato ogni sfida, ogni rivolta, ogni guerra accanto ai loro uomini guerrieri. A livello di emozioni, in questo secondo capitolo Spalletta si è superato: ho provato rabbia, sconforto, paura, grinta e adrenalina. Ho sentito sulla pelle i sentimenti di odio per i nuovi cattivi e per quelli già noti; il ritorno di Elena ad esempio, inizialmente mi ha fatto molto, molto infuriare, perché già dal primo romanzo aveva svelato la sua natura cattiva e spietata. Ma mi sono anche emozionata e commossa fino alle lacrime, cosa che non mi accade spesso. La storia di Bino Degli Abati Del Malia e delle sue gesta è ricca di avvenimenti importanti e di colpi di scena e doveva essere raccontata e chissà che Bino e i suoi amici non abbiano ancora qualcosa da dirci… Copertina flessibile: 361 pagine Editore: Independently published (5 ottobre 2019) Collana: Saga del Grifone Lingua: Italiano ISBN-10: 1078123160 ISBN-13: 978-1078123167 Link di acquisto cartaceo: La spada e il Grifone Link di acquisto ebook: La spada e il Grifone    
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