Case Editrici Novità in libreria

TSD consiglia le Novità in uscita a dicembre 2023

Ultimo mese di questo 2023, ultimo giretto novità in libreria di questo anno!
Cosa vi attira di più?

Il quadrato dei sette
Laura Shepherd-Robinson
Neri Pozza
In libreria il 28 novembre

Cornovaglia, 1730: Red, una bambina di sette anni con i capelli rossi e uno straordinario talento per le storie, viaggia in lungo e in largo per la contea assieme a suo padre, George Decimo di Kernow, un divinatore che si guadagna da vivere predicendo il futuro grazie all’antico metodo di cartomanzia del Quadrato dei Sette. Una sera, in una locanda, fanno la conoscenza di Robert Antrobus, gentiluomo appassionato di antichità a cui George, che sente arrivare la fine dei suoi giorni, strappa una promessa: alla sua morte dovrà prendersi cura di Red, diventandone il tutore e crescendola come una signora, perché così avrebbe voluto la defunta madre della bambina. In cambio, Antrobus riceverà dalle mani dell’uomo il prezioso documento che racchiude le regole del Quadrato dei Sette, una rarità che in molti bramano di possedere. Dieci anni dopo, Red è una giovane donna che attende di debuttare in società sotto le mentite spoglie di Rachel Antrobus. La sua esistenza si regge su una impostura ma da qualche tempo la ragazza ha iniziato a porsi nuove, pressanti domande: chi era sua madre? Come è morta? E dove sono ora i misteriosi nemici da cui fuggiva suo padre? Mentre va in cerca di risposte, Red intrattiene l’alta società con i suoi numeri di cartomanzia, ignara del fatto che qualcuno è sulle sue tracce, disposto a tutto per impadronirsi del suo segreto…

Alla fine della storia
Dovid Bergelson
Marsilio
In libreria il 28 novembre

All’inizio del Novecento, la bella Mirele Hurvitz vive in uno shtetl dell’Europa orientale. Anche se intorno a lei tutto sta cambiando, le sue giornate scorrono monotone: la vita di provincia, opprimente e restrittiva, è una costrizione intollerabile da cui sogna di fuggire, pensando di poter stare meglio altrove. E così si lascia corteggiare da uomini perdutamente innamorati, illudendosi che siano in grado di indicarle la strada e dare un senso alla sua esistenza. Ma agli occhi di Mirele aspirazioni e realtà non coincidono, e l’interruzione sistematica delle sue relazioni è inevitabile. Mentre la borghesia ebraico-russa attraversa un vertiginoso momento di passaggio, lei continua indifferente a interrogarsi su quando cominci “la vita vera”, incapace di trovare consolazione nel passato come pure di immaginare un futuro. È una donna in rivolta, intelligente e istruita, malinconica, sensibile, che si dibatte fra memoria e progresso. Come scrive Daniela Mantovan nella postfazione, Mirele è una figura in bilico tra un mondo scomparso e uno ancora in divenire. E la sua instabilità, il suo essere fuori da schemi e modelli tradizionali, il suo rifiuto dei compromessi, il suo essere disposta a tutto, fanno di lei una protagonista dei nostri tempi.

Di chi è la colpa?
Aleksandr Herzen
Mondadori
In libreria il 28 novembre

Di chi è la colpa? (1847) è l’unico romanzo scritto da Aleksandr Herzen, noto soprattutto come pubblicista. Con una prosa vibrante, che alterna l’amaro umorismo alla solennità tragica, e pur dovendo sottostare alla feroce censura zarista, lo scrittore dà voce alla sua indignazione per la situazione sociale e politica del suo paese, e nel contempo affronta uno dei temi universali della letteratura: la possibilità per ogni persona di scegliere liberamente il proprio destino.

Nella Russia di Nicola I, un giovane precettore, Kruciferskij, si innamora della sorellastra del suo allievo, Ljubon’ka, e la sposa. La serenità del loro matrimonio viene interrotta dalla comparsa di Vladimir Bel’tov: colto, intelligente, di animo nobile, Bel’tov è un “uomo superfluo”, discendente diretto dell’Onegin di Puškin. Tra lui e Ljubon’ka si scatena una passione “naturale”, inevitabile conseguenza di una profonda affinità spirituale, destinata a trascinare i tre personaggi verso un tragico finale, del quale tuttavia – suggerisce l’autore – nessuno sembra essere responsabile, se non la società russa vincolata da rigide gerarchie e secolari pregiudizi. Qui tradotto per la prima volta in italiano e affiancato dalle novelle coeve La gazza ladra e Il dottor Krupov e dal più tardo Aphorismata sulla teoria psichiatrica del dott. Krupov.

El turco. Un’avventura inedita durante il secondo assedio di Vienna
Orhan Yeniaras
Casa Editrice Altano
In libreria il 30 novembre

Nella zona di Trento, si trova un piccolo paese chiamato Moena. Al centro del paesino, nella piazza principale, si erge una statua del tutto particolare: un busto di un soldato dell’Impero Ottomano, con un piedistallo adornato da una mezzaluna e una stella. Ogni anno, nel mese di agosto, durante il carnevale, i residenti del villaggio escono per le strade indossando gli abiti tradizionali turchi, agitando bandiere con la mezzaluna e la stella. Nonostante nessuno nel villaggio conosca la lingua turca, le persone si riferiscono a questa statua dicendo: “È il nostro antenato, siamo turchi e questo posto è la nostra Turchia”. Ma chi è questo “turco” di cui parlano? Durante l’Assedio di Vienna del 1683, un ufficiale dell’Impero Ottomano di nome Balaban Aga fu gravemente ferito e salvato dagli abitanti di Moena. Si stabilì nel villaggio e organizzò con successo una rivolta contadina contro i signori feudali che opprimevano il popolo con tasse esorbitanti. Attraverso questo romanzo-documentario, scoprirete la straordinaria storia di Balaban Aga e i lati sconosciuti della disfatta di Vienna del 1683.

Le grandi congiure del Rinascimento
Riccardo Dal Monte
Newton Compton
In libreria il 1 dicembre

Dai Borgia ai Medici, dagli Sforza ai Pazzi. Tradimenti, ribellioni e omicidi che hanno segnato il Quattrocento e il Cinquecento.
Il Rinascimento è un periodo di fioritura artistica e letteraria. Ma come ogni epoca di transizione, è segnato anche da grandi conflitti. Superbia, invidie, losche macchinazioni e congiure hanno caratterizzato il Quattrocento e il Cinquecento.
La sete di potere ha reciso spesso legami famigliari e storiche alleanze, rivelando il lato oscuro di personaggi illustri. Un esempio è quello dell’illuminato Federico da Montefeltro, conosciuto per il suo amore verso il Sapere, ma in realtà incline ad atti di violenza e inganni. Riccardo Dal Monte ripercorre più di un secolo di storia attraverso tredici drammatici episodi di cui sono protagoniste famose signorie, dai Medici di Firenze agli Sforza di Milano, e casati minori, come i Manfredi di Faenza e gli Alidosi di Imola. Il libro affronta anche famigerati omicidi, come quello del duca di Milano Galeazzo Maria Sforza e quello del signore di Forlì Cecco Ordelaffi. Una congiura alla volta, scoprirete le crepe più insidiose e gli inganni più eclatanti di un periodo di massimo splendore italiano.

Il principe rosso
Timothy Snyder
Neri Pozza
In libreria il 1 dicembre

Alla fine del XIX secolo, il regno asburgico era il piú orgoglioso e antico d’Europa: dalle vette dei Carpazi a nord alle acque dell’Adriatico a sud, abbracciava una decina di popoli e aveva alle spalle seicento anni di potere ininterrotto. Nessuna dinastia aveva regnato quanto gli Asburgo, nessun impero era stato tanto scintillante. Ma nel 1895, quando nasce l’ultimogenito dell’arciduca Carlo Stefano, quel grande e maestoso edificio stava già cominciando a sbriciolarsi. Era iniziato il declino che lo avrebbe portato, ventitré anni dopo, al crollo totale. Guglielmo, figlio cadetto della dinastia, crescendo avrebbe avuto molti nomi: l’Asburgo che parlava ucraino, l’arciduca della gente comune, Vasil Vyšívání, il Principe rosso. Camaleontico in politica, bisessuale dichiarato, gli occhi trasparenti e un tatuaggio a forma di ancora sul polso, fu un uomo dalle mille vite, una piú eccezionale dell’altra. E tutte al cuore degli eventi che in quel secolo decisivo avrebbero cambiato il volto dell’Europa: combattente nella Prima guerra mondiale, per un breve periodo seguace di Hitler, poi oppositore durante la Seconda, imprigionato dai sovietici nel 1947 nonostante le idee socialiste con l’accusa di essere una spia inglese e, in sovrappiú, un nazionalista ucraino. In nome dell’indipendenza ucraina strinse infatti patti con spie, militari e truffatori, in una parabola identitaria multiforme che l’avrebbe portato da aristocratico a soldato a Robin Hood dei contadini, senza mai smettere di coltivare il sogno di nazione. In questa biografia avvincente, che ora torna in libreria, lo storico Timothy Snyder parte dalle parole dei discendenti e risale a ritroso fino alla moltitudine di genti che gli Asburgo unificarono, tracciando cosí la mappa storica di un’Europa in costante mutamento e soprattutto individuando le radici di un futuro di disgreganti identitarismi nazionali.

La lezione di d’Artagnan. Il visconte di Bragelonne. Vol. 1
Alexandre Dumas
Donzelli
In libreria il 1 dicembre

Pubblicato tra il 1848 e il 1850, “Il Visconte di Bragelonne” porta a conclusione il ciclo iniziato con “I tre moschettieri” nel 1844 e proseguito con “Vent’anni dopo” nel 1845. Le vicende narrate nel Visconte di Bragelonne hanno inizio nel maggio del 1660, quando la Francia è all’alba di una nuova epoca, che si inaugura con il regno di Luigi XIV, il futuro Re Sole. Sono trascorsi trentacinque anni da quell’aprile del 1625 in cui d’Artagnan, uno spiantato cadetto di Guascogna, arrivava a Parigi in sella al suo ronzino per unirsi alla compagnia dei moschettieri del re, facendo conoscenza con quelli che sarebbero stati i suoi inseparabili compagni d’avventure: Athos, Porthos e Aramis. Trentacinque anni costellati di duelli, intrighi, cambi di sovrani e di fedeltà, e che hanno visto sfilare tra le pagine dumasiane i protagonisti della storia di Francia e d’Inghilterra: Luigi XIII, il cardinale Richelieu, Anna d’Austria, il duca di Buckingham, Carlo I, Oliver Cromwell, il duca di Beaufort, fino a Giulio Mazzarino. Dopo tante imprese, i nostri quattro eroi, ormai avanti con gli anni, sembrano aver trovato la propria serenità: il vanesio ed erculeo Porthos vive nella sua tenuta di Pierrefonds scandendo i piaceri in base ai giorni della settimana; Aramis, mago della doppiezza e della dissimulazione, è stato nominato vescovo di Vannes; il nobile Athos, conte di La Fère, conduce una vita ritirata, sovrintendendo alla carriera e agli amori del figlio Raoul, il visconte di Bragelonne che dà il titolo al romanzo. Solo d’Artagnan continua a prestare servizio nella guardia del re ma, disilluso sulle capacità del nuovo sovrano, è deciso a chiedere il congedo. La quiete e il riposo, però, non sembrano far parte del destino dei quattro moschettieri, che torneranno a solcare le strade d’Europa. Nella complessa trama del “Visconte di Bragelonne” possono essere rintracciati tre nuclei narrativi, che motivano la scelta di suddividere in altrettante parti l’ultimo, e più lungo, romanzo della saga: il primo nucleo, che qui titoliamo “La lezione di d’Artagnan”, vede il guascone alle prese con il nuovo sovrano e con la sua eterna ambizione di conquistare il brevetto di capitano dei moschettieri; il secondo – “La favorita del re” – narra le vicende di Louise de la Vallière, che da damigella della regina, e innamorata di Raoul, diventerà l’amante di Luigi XIV; il terzo – “La maschera di ferro” – racconta del complotto ordito da Aramis per portare sul trono di Francia il misterioso fratello gemello del re. Questo primo volume è incentrato dunque su d’Artagnan, il personaggio a cui Dumas, a differenza di tutti gli altri, ha riservato un magistrale sviluppo narrativo: pur restando l’intrepido moschettiere pronto a mettere a repentaglio la sua vita in nome del re, il guascone con l’età sembra fare affidamento più sul cervello che sulla spada, mostrando una fine intelligenza politica e un’acuta capacità di destreggiarsi tra gli stravolgimenti che stanno segnando l’Europa. È così che d’Artagnan deciderà di «mettersi in proprio», servendo la causa della restaurazione di Carlo ii sul trono d’Inghilterra, e riprendendo poi il servizio presso il re di Francia per imbarcarsi in una nuova impresa che sembra promettergli l’ambita ricompensa: quel brevetto di capitano che insegue da trentacinque anni. In una Francia in pieno mutamento politico e culturale riusciranno i nostri eroi a tenere vivi gli ideali dei moschettieri? Questa nuova traduzione del Visconte di Bragelonne, condotta da Lila Grieco sul testo critico di Claude Schopp, restituisce al lettore il testo dumasiano in tutto il suo brio narrativo e rigore storico, grazie anche a un puntuale apparato di note e a un dettagliato Dizionario dei personaggi e delle persone.

Le regine inglesi. Le magnifiche sovrane che hanno preceduto Elisabetta II
Raffaella Ranise
Marsilio
In libreria il 1 dicembre

Fin dall’epoca dei romani, l’Inghilterra è stata il paese delle regine. Le sovrane che hanno governato nella terra di Britannia, prima di Elisabetta II, sono dieci, alcune molto note, altre poco conosciute e trascurate nei libri di storia. Sono state bambine, spose spesso giovanissime, madri, ma soprattutto sono state persone che hanno governato, fatto scelte politiche, preso decisioni di pace o di guerra. Sono state regnanti fiere di un popolo che ancora oggi unisce il proprio destino a quello della monarchia. Questo libro attraversa le vicende delle protagoniste della Storia inglese a partire dal dominio romano sulla Britannia, e si conclude con il regno della regina Vittoria, che segna l’apice dell’Impero. Spiccano Boudicca, che sfidò i romani, Eleonora d’Aquitania, una delle figure femminili centrali del Medioevo, Maria, tristemente nota come la Sanguinaria, Elisabetta i e, naturalmente, la regina Vittoria. Il racconto di un’epoca e la narrazione dei fatti storici avanzano di pari passo con il ritratto più umano e intimo di queste regine, la cui fierezza, coraggio e desiderio di essere protagoniste del proprio tempo hanno lasciato un solco nella Storia. Grazie alle vite di donne che hanno affrontato con dignità il trono, l’altare e addirittura il patibolo, l’augurio è di incuriosire il lettore su un regno ricco di fascino e leggende, trasmettendone lo spirito del tempo. Il libro è idealmente dedicato alla regina Elisabetta II, la più amata di sempre.

Milites – Gli scudi di Roma : La serie del Legionario Eterno
Giovanni Melappioni
In libreria il 9 dicembre

Estate 217 a.C.
Dopo le vittorie nell’Italia settentrionale, Annibale porta la sua sfida fin nel cuore di Roma.
Marco Levinio, il legionario eterno, l’ha già combattuto e sa che non bisogna sottovalutarne il genio militare. Per questo il dittatore Quinto Fabio Massimo lo vuole accanto a sé mentre conduce una guerra del tutto nuova, fatta di imboscate, agguati e scaramucce, disprezzata dal resto dei suoi ufficiali, che bramano un glorioso scontro campale. In un crescendo di tensione, Levinio e i suoi veterani vivranno in prima linea il precipitare degli eventi, dalla distruzione di Telesia fino alla tragica sconfitta romana a Canne e alla sofferta, inaspettata riscossa.
Dalla loro avranno solo la fede incrollabile nel destino di Roma, per non soccombere al più grande nemico che l’Urbe abbia mai affrontato.

Il senso della bellezza
Davide Mauro
VGS Libri
In libreria il 15 dicembre

Parigi, 1863. Cesare Baldi, completati gli studi, è finalmente pronto per divenire parte attiva negli affari di famiglia. Si occuperà della compravendita di opere d’arte tra la natia Firenze e la capitale transalpina che nel corso del XIX secolo è divenuta il cuore pulsante della cultura e dell’arte nel mondo, assumendo quel ruolo che già era stato di Firenze e Roma nel Rinascimento. Cesare, folgorato dalle vitali atmosfere parigine, ha modo di conoscere i più importanti pittori impressionisti del tempo. La sua vita intensa viene però stravolta quando la Francia di Napoleone III, perdendo la guerra contro la Prussia, firma un armistizio che condurrà ai sanguinosi cento giorni della Comune di Parigi. Le cruente vicende che si susseguono gli offrono l’opportunità di scoprire un nuovo interesse, quello per il giornalismo culturale. Questa attività gli consente di riflettere su quanto gli impressionisti abbiano stravolto l’arte abbandonando gli schemi e i linguaggi tradizionali. Le storie qui narrate, superbamente intrecciate dall’autore a quelle del mondo culturale della Parigi di fin de siècle, ripercorrono gli anni della maturità del protagonista fino agli inizi del Novecento.

Il maestro di campagna
Katai Tayama
Marsilio
In libreria il 15 dicembre

Nel Giappone di inizio Novecento, Hayashi Seizo è un giovane istruito, ambizioso e pieno di aspirazioni. Come molti suoi simili trova nell’arte, nell’amicizia e nell’amore romantico il collante identitario di un’intera generazione. Ma Seizo è anche povero e, a differenza dei suoi compagni che si trasferiscono a Tokyo per studiare, è costretto a rimanere nella provincia di Saitama, nella piana del Kanto. Qui, nello spazio ibrido della periferia rurale di un paese in via di industrializzazione, tra pratiche di vita moderne e costumi tradizionali, accetta con scarsa convinzione un posto da maestro nella scuola elementare di un piccolo villaggio. Deluso progressivamente dall’amore e dall’amicizia, frustrato nei suoi propositi di affermazione sociale e di ambizione artistica, Seizo sembra poco alla volta accettare la propria sorte. Ma proprio quando ciò avviene la tragedia lo colpisce, negli stessi giorni in cui il Giappone esulta per le vittorie della guerra russo-giapponese del 1904.

Il caso Giuda Iscariota
Ottorino Gurgo
Rossini Editore
In libreria il 15 dicembre

Jonathan e Avraham hanno raggiunto l’età per ritirarsi dal Sinedrio e decidono di occupare il lungo tempo libero chiarendo una vicenda della loro carriera ancora piena di ombre: la condanna di Giuda Iscariota. Da dove nasce il suo tradimento? Chi era realmente l’Iscariota? Il traditore più noto della storia, l’apostolo Giuda, raccontato da chi quel traditore l’ha condannato.

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