Narrativa recensioni Recensore per un giorno

Recensore per un giorno TSD: La Signora del Faro – Hazel Gaynor

Recensione a cura di Matilde Titone

Quando Roberto Orsi mi ha dato questo libro da leggere e recensire ho creduto nelle coincidenze particolari. Io amo i Fari, ho sempre avuto il desiderio di fare un giro d’Europa fermandomi proprio nei fari, guardare dal Faro il mare, le maree, le navi che vanno chissà dove e poter vedere dall’interno un Faro, con tutte le sue attrezzature, oggi moderne e sicuramente super tecnologiche, all’epoca dei fatti narrati c’erano ancora le lanterne ad olio, di certo molto più evocative dei moderni apparati digitali. Quale libro migliore allora poteva capitarmi?  Non conoscevo neppure  la storia di Grace Darling e mi ha emozionato leggerla. 

Faro di Longstone

Nel settembre del 1838 il piroscafo SS Forfashire diretto a Dundee in Scozia, si arenò sugli scogli detti “Hawkers Rocks” a circa un miglio di distanza dal faro di Longstone dove vive Grace e la sua famiglia, causando la morte di 43 persone. La parte poppiera dello scafo fu strappata dalla tempesta e si perse in mare, mentre la prua restò sugli scogli e fornì un appiglio per i sopravvissuti. All’alba il relitto fu avvistato da alcuni pescatori, che non osarono tentare il salvataggio a causa del mare ancora troppo mosso. Anche il guardiano del faro di Longstone, William Darling, vide il relitto ed esitò ad intervenire, ma la figlia Grace Darling, lo convinse ad affrontare le onde con la piccola imbarcazione in dotazione al faro su cui lei stessa salì. William e la figlia Grace portarono in salvo 9 superstiti tra cui una donna, li alloggiarono e nutrirono per due giorni presso il faro finché la tempesta si placò e poterono raggiungere la terraferma. In segno di pubblica riconoscenza fu organizzata una sottoscrizione in favore di William e Grace Darling e quest’ultima ricevette una borsa di studio dal governo e divenne un’attrazione popolare e di artisti che la ritrassero.

In un contesto dove le donne non decidono del loro destino, come la stessa Grace dice, ma obbediscono ai genitori e aspettano un marito che dia loro uno status nella società, Grace è una donna diversa. Ostinata, caparbia, determinata,  molto umile, non ama la notorietà che invece ha contrassegnato la sua vita, rendendola a volte quasi un fenomeno da baraccone. Grace è una donna che preferisce alla vita mondana in città, la natura anche nella sua crudezza, ama il mare, il Faro, osservare la fauna e la flora del  luogo sperduto in cui vive: la permanenza a Longstone era resa difficile dall’isolamento e dalle onde, che durante le tempeste arrivavano ad investire l’abitazione dei guardiani costringendo questi ultimi a rifugiarsi nei locali più alti della torre. Eppure per Grace è la più bella delle vite immaginabili.

Il libro parte da questi fatti, li ricostruisce con precisione millimetrica, ci fa entrare in un Faro e vivere come nel 1838 si viveva all’interno di questa Casa leggera, così lo chiamano gli inglesi, ci fa entrare in una tempesta con una precisione di informazioni da sentircisi nel mezzo, con uno stile ricco di metafore, evocative di un mondo perduto. 

Questo è il racconto storico, sul quale la scrittrice imbastisce un’altra storia posta in un altro tempo e in un altro luogo.

Matilda parte dall’Irlanda verso il New England e si straferisce a Newport, presso un Faro, il Faro di Newport, lì incontra una donna, Harriet che è la guardiana del Faro. Siamo nel 1939, ora le donne possono diventare guardiane dei Fari, mentre Grace non poteva, la successione sarebbe andata a suo fratello. Nel faro di Newport troneggia un quadro che ritrae un’altra donna Ida Lewis che salvò molti naufraghi durante il suo lavoro come guardiana del faro a Newport. Anche questo fatto vero.

Il file rouge che unisce le due storie è proprio il Faro, il faro come simbolo di guida, di illuminazione e salvataggio,   di contatto con la natura e se stessi, di presa di coscienza dei fatti che accadono fuori e dentro di noi.

Faro di Newport

Grace Darling giovanissima si distingue per il coraggio dimostrato incitando e aiutando suo padre a trarre in salvo i superstiti. E’ una storia coinvolgente, ricca di pathos ma non di pietismo stucchevole, la descrizione di quei fatti è viva, vera, cruda.  Tutto vero.

È un crescendo di suspense il racconto, un ondivago vagare tra Inghilterra e New England, tra maree che tutto sconvolgono e paesaggi di rara bellezza. Grace si muove tra le pulcinelle di mare e le foche con i loro cuccioli, Matilda ammira la bellezza dell’Oceano, conosce Harriet e la sua vita cambia, si sconvolge mell’accorgersi di un passato di cui ignora tutto.

1838, periodo vittoriano in Inghilterra, 1938 negli USA si paventa una seconda guerra mondiale. C’è una frase bellissima che mi ha toccata nel profondo:

Se gli uomini stessero più a contatto con i bambini forse nessuno farebbe più le guerre e  Mussolini e Hitler non sarebbero stati tali.

Che meraviglia!

Tra questi due periodi storici si snoda un racconto che procede a balzelli, le protagoniste parlano  sempre in prima persona, la voce narrante racconta gli altri personaggi, capitoli a volte corti a volte più lunghi, come le onde del mare, come le maree così è il racconto. Potrebbe far venire il mal di mare ma prevale la voglia di andare avanti di capire quelle donne e capire come funzionano i Fari, la voglia di scoprire la vita che verrà e quella che il tempo ha sepolto sotto coltri impolverate ma non ha potuto distruggere. Il passato e il presente si fondono in un unico tempo, quello dell’attimo da cogliere o lasciar andare sempre, a qualsiasi latitudine e epoca ci si trovi. 

Una lettura che si fa volentieri che ti prende e ti porta in alto mare, tra marosi scomposti e fredde spiagge tipiche dei mari del Nord. Ti compiace e poi ti spiazza così come fa il mare che culla ma uccide anche.

Consiglio di leggerlo per diversi motivi, per conoscere la storia di Grace Darling vivendola come fosse una nostra amica che ci racconta cosa successe quella sera a Longstone, per conoscere la vita di Matilda, personaggio di invenzione ma forse più veritiero della finzione, per appassionarsi alla vita in un Faro, che sulla copertina del libro è così descritto: custode della luce, sentinella del mare, voce nel silenzio.

Link cartaceo: La signora del faro
Link ebook: La signora del faro

Trama
Inghilterra, 1838. Grace Darling vive insieme al padre nel faro di Longstone, in un’i­soletta della costa inglese affacciata sul Mare del Nord. La tranquillità della sua vita viene bruscamente interrotta quando, una notte, durante una furiosa tempesta, riesce a portare in salvo alcuni sopravvissuti a un terribile naufra­gio. La notizia del salvataggio si diffonde velocemente, e Grace comincia a essere celebrata in tutta l’In­ghilterra come un’eroina. Numerosi visitatori giungono al faro per conoscerla, intervistarla o per realizzarne il ritratto, come il pittore Ge­orge Emmerson, che in breve tempo riesce anche a conquistare il suo cuore. Ma più cresce la sua inattesa fama, più la vita di Grace si complica…
Stati Uniti, 1938. La diciannovenne Matilda Em­merson, incinta e in gravi ristrettezze economiche, lascia l’Irlanda e affronta la traversata dell’Atlantico per raggiungere Harriet, una lontana parente, guardiana del faro di Newport, nel Rhode Island. È pronta a cominciare una nuova vita, ma quando un vecchio ritratto apre una finestra sul suo passato, Matilda decide di guardarsi indietro, e capire quale sia il nesso tra un’in­solita eroina vittoriana e la sua famiglia. E con l’arrivo di un violento uragano, molte verità torneranno a galla…
Ispirato a una storia vera, questo romanzo è un omaggio a Grace Darling, l’eroica figlia del guardiano del faro di Longstone, e a tutte le donne eccezionali che, come lei, hanno rischiato la vita per salvare quella di altre persone.

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