Personaggi Storici Viaggio nella storia

TS e Dintorni Filosofici: Eraclito e lo scorrere come cifra dell’essere

Articolo a cura di Armando Comi

“Un solo uomo sembra la forza di diecimila quando combattono in formazione, ma il grande valore dell’uomo si dimostra quando si distingue dagli altri. Il destino ha un solo verbo.” frammento 54.

Siamo a Efeso, nell’attuale Turchia.

Eraclito fu un pensatore considerato geniale, e il suo contributo alla storia della filosofia non ha smesso di essere significativo neppure oggi.

Non fu amato dai democratici della sua città, né lui amava la democrazia. Fu un forte critico dei governati, perché se ne considerava superiore. Un filosofo, per Eraclito, valeva più di diecimila ignoranti.

Ma non fu solo contrario alla democrazia. Eraclito fu diffidente rispetto a tutti coloro che hanno eserciti o ricchezze ma non posseggono saggezza. Chi governa con denaro o forza non ha alcuna legittimità a governare.

Da queste brevi considerazioni è facile immaginare perché fu considerato un filosofo eremita. Per dimostrare di non aver bisogno di niente e di nessuno raccoglieva legna dai boschi e mangiava frutti selvatici. Secondo la testimonianza di Diogene Laerzio, Eraclito “aveva solo un abito e si nutriva di pane e miele” (Vite dei filosofi, 9.1).

Un uomo in guerra con la sua città democratica e con il mondo opulento e corrotto. E la guerra, quella cosmica, fu la metafora da lui stesso usata per descrivere la propria filosofia.

Il mondo, per Eraclito, è il risultato di una guerra, una guerra tra opposti. Una guerra senza vincitori, eterna, che però genera equilibrio e armonia. Se uno degli opposti vincesse, si romperebbe l’equilibrio e prevarrebbe la morte. Provate a immaginare se il freddo vincesse sul caldo eliminandolo, o se il femminile vincesse sul maschile estinguendolo. Il risultato sarebbe l’annullamento anche del vincitore.

Per questo motivo ogni cosa è in una guerra continua con il proprio opposto. Il nome di questa guerra è “lo scorrere”.

Panta rei, tutto scorre. Tutto è movimento. Questa è l’unica legge. Perché tutto scorre? La risposta è la guerra, le stagioni scorrono perché il caldo è in guerra con il freddo, il corpo scorre perché l’infanzia è in guerra con la vecchiaia, il fiume scorre perché è in guerra con lo stagno, il suo opposto.

La metafora del fiume è la più celebre di quelle usate da Eraclito. Non ci si può bagnare due volte nello stesso fiume. Un fiume infatti, per essere tale deve scorrere, e paradossalmente è fiume solo perché la sua acqua è sempre diversa. Ma noi stessi se andassimo a immergerci nel fiume, scorreremmo con l’acqua, perché anche per noi il tempo scorre. Se mi immergessi a mezzogiorno per uscirne dopo mezz’ora, in quella mezz’ora anche io sarei cambiato nello scorrere inesorabile del tempo. Tutto scorre, sia l’acqua del fiume che la persona che si immerge.

Eppure se un fiume smettesse di scorrere non sarebbe più un fiume, come un uomo se non crescesse non sarebbe più umano.. Noi uomini siamo noi stessi solo perché cambiamo. Siamo gli adulti che siamo solo perché siamo stati bambini.

Eraclito diceva che questa è logica: il logos.

La realtà è un conflitto logico. In ciò consiste la sua complessità.

Immaginare la felicità o la sofferenza come condizioni perenni o stabili è una follia da dormienti, ovvero persone che vivono ma in realtà sono addormentate, e vivono in un falso sogno. L’amore eterno è un falso sogno, la sofferenza eterna è un falso sogno, l’amicizia eterna è un falso sogno, la stabilità è un falso sogno.  Felicità e sofferenza sono tali solo se si alternano. Per Eraclito laddove si provi un momento di piacere, seguirà un momento di dolore, come a un momento di sofferenza seguirà un momento di gioia. Nulla si fertmarà mai, pensarlo è da folli, da addormentati.

Allo stesso modo pensare a un mondo dove esiste solo il bene è da ingenui, da dormienti appunto.

Nulla si sistema per sempre, l’unica cosa che avverrà per sempre è il cambiamento, il mutamento, lo scorrere.

Senza questo scorrere sovviene la morte.

Si tratta di una verità durissima e pertanto non è una verità che tutti possono accettare. Questa verità non è per la maggioranza, la maggioranza, per Eraclito, dorme.

La legge della natura è il divenire. Questo è quel che dice la logica. Eppure la maggioranza di noi uomini non usa la ragione, per la maggior parte degli uomini questa logica non è afferrabile o peggio non è accettabile. Abbiamo bisogno di una illusoria stabilità che in natura non esiste.

Come possiamo accettare menzogne come la stabilità o l’eternità di qualcosa? Per comodità ci affidiamo all’opinione, ovvero al sentito dire. In pratica ricicliamo opinioni di altri che anche se sono false sono più rassicuranti. Si tratta del nostro ingenuo desiderio di stabilità, quello è l’errore che ci fa abbandonare la logica e ci fa cadere nell’opinione comune.

Far dormire la ragione ha certamente un vantaggio, è più comodo e semplice.

La realtà è complessa, semplificarla è da dormienti. Dormire è più facile che restare svegli.

Cercare la verità è comprendere che tutto muta, non ci si può accontentare dell’unica opinione che abbiamo sentito e che ci ha convinto, perché tutto scorre, anche le nostre verità.

Le nostre idee, le nostre opinioni, i nostri valori cambiano esattamente come le stagioni. Fissarsi su una sola verità, su una sola idea senza mai cambiarla è da stupidi, ovvero da illogici.

Noi stessi mentre ci guardiamo allo specchio siamo e non siamo, proprio perché l’immagine che stiamo guardando muterà. Siamo adulti, siamo stati bambini, saremo vecchi. Siamo quel che siamo perché non siamo più quel che siamo stati.

Eppure non saremmo chi siamo se non fossimo stati bambini, ad esempio.

La realtà è come il fuoco, mai uguale, sempre in movimento e sempre in guerra per non spegnersi.

Eraclito, malato di idropisia, preferì morire piuttosto che affidarsi alle cure dei medici.

Franco Battiato celebrò il grande pensatore con la canzone “Di passaggio”, che recita proprio un suo frammento. Di seguito alcuni dei suoi frammenti più celebri:

“Non puoi scendere due volte nello stesso fiume, poiché nuovi acqua sono sempre scendendo su di te”.

“La guerra è il padre di tutte le cose e il re di tutte le cose, e alcuni li fa dèi e alcuni uomini, alcuni li fa schiavi e alcuni liberi”.

“Non si può insegnare la verità, ma solo trovare il modo di trovarla all’interno di se stessi”.

“La natura ama nascondersi”.

“La strada in su e la strada in giù sono la stessa cosa”.

“Tutto scorre e nulla resta”.

“Ciò che oppone genera l’unione, e dal contrasto nasce la più bella armonia”.

“La salute dell’anima è l’unione: l’anima che diventa molti è malata, e quella che diventa uno è sana”.

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