Narrativa recensioni

Review Party “Il ponte dei delitti di Venezia” – il nuovo thriller storico di Matteo Strukul

Recensione a cura di Roberto Orsi

“Bastava aspettare. Ben presto Venezia sarebbe finita nel caos più completo”.

A quattro anni dalle vicende che lo videro protagonista ne “Il cimitero di Venezia” (di cui potete leggere la recensione qui), torna Giovanni Antonio Canal, meglio conosciuto come il Canaletto.

In questo secondo episodio scaturito dall’estro letterario di Matteo Strukul, autore che non ha più bisogno di alcuna presentazione per gli amanti dei romanzi e thriller storici, ritroviamo il pittore veneziano settecentesco alle prese con nuove morti misteriose e violente.

Nei pressi del Ponte delle Guglie viene ritrovato senza vita Marco Grisoni, segretario della Cancelleria della Serenissima Repubblica di Venezia. Il corpo è completamente dissanguato e con due fori rotondi che ne deturpano il collo. Inoltre, uno stiletto è piantato all’altezza del cuore allo scopo di inchiodare un biglietto con su scritta una sola parola: “Canaletto”.

“Era stato il biglietto sul petto della vittima in modo tanto macabro a lasciarlo sgomento. Il doge aveva detto bene: Teufel lo aveva chiamato in causa.”

Le dinamiche dell’omicidio e il nome scritto sul biglietto all’altezza del cuore riportano subito alla mente i fatti di quattro anni prima. I conti non sono ancora chiusi: Olaf Teufel aveva promesso vendetta, in un modo o nell’altro. E pare essere tornato sulla scena veneziana ancora più assetato di sangue e violenza. Assetato, nel vero senso della parola.

I due fori all’altezza della giugulare portano le indagini sul binario del terrore. Quello che serpeggia tra le calli veneziane, sospinto dall’afa che attanaglia la città e il miasma che sale dalla laguna, latore di morte e sofferenza.

La città di Venezia non è più quella di un tempo, la fase che sta attraversando è di declino, ma il potere fa ancora gola a molti. Il doge Alvise Sebastiano Mocenigo è minacciato dall’esterno. L’ordine pubblico a Venezia ha le ore contate, il caos si sta insinuando in modo subdolo tra la popolazione. Il progetto di Teufel è diabolico quanto astuto.

Canaletto con i due amici Owen Mc Switney, che ne cura gli interessi quale agente, e Joseph Smith, mecenate e uomo di cultura, ancora una volta si trovano a correre contro il tempo in un intrigo di doppi giochi e voltafaccia.

Ponte delle Guglie – Venezia

“Mancava da Venezia ormai da un po’. Era stato quanto mai opportuno lasciare che le acque si calmassero dopo ciò che era avvenuto qualche anno prima. Aveva diradato la propria presenza e, quando vi si era recato, si era premunito di farlo con circospezione e cautela. Ma ora aveva intenzione di vendicarsi.”

Nel giro di pochi giorni sono due le vittime: anche la seconda, Marco Michiel, membro del Consiglio dei Dieci, sembra aver perso la vita nelle medesime modalità della prima. Sono i due fori sul collo che lasciano perplesso Canaletto e ancor di più il dottor Isaac Liebermann, già conosciuto nella precedente avventura.

Sembrerebbe il morso di un animale, ma risulta complicato immaginare quale, oltre al motivo per cui avrebbe dovuto attaccare i due uomini in quel modo. Serpeggia ben presto la convinzione che qualcosa di soprannaturale si stia muovendo nelle torbide calli veneziane, macchiate di sangue rappreso. Canaletto si imbatte in alcune testimonianze tra leggenda e realtà provenienti dall’est Europa, macabre e terribili.

Matteo Strukul ripropone le atmosfere cupe di una Venezia sconquassata dal terrore. Chiaro il riferimento e il cameo dedicato alle storie dei grandi classici come Dracula di Braham Stoker, personaggio che si identifica perfettamente nella tradizione popolare est europea dei Balcani. Chi segue l’autore sa della sua predilezione per le storie gotiche e le antiche leggende della Valacchia, territorio stretto tra le nazioni di Serbia, Ungheria, Bulgaria e Romania.

“Aveva definitivamente abbandonato i colpi impetuosi di pennello per accogliere una visione dal vero che fosse costruita ancor più attraverso i giochi di luce, quella luce veneziana che, riflessa sull’acqua, donava alla città un’aura unica, un chiarore mitigato dall’elemento liquido e perciò in grado di fluttuare come vapore avvolgendo la scena di un’indefinibile, leggera corporeità”.

Le opere di Antonio Canal assumono anche in questo secondo romanzo un ruolo da protagoniste: pennellate capaci di raccogliere l’anima di una città, i suoi colori, le atmosfere e le inclinazioni.

Mentre chi indaga si avvicina alla verità cercando di mettere in sicurezza la Serenissima e i suoi esponenti più importanti, non mancano colpi di scena e perdite significative. Il ritmo incalzante della narrazione non preclude diverse chicche storiche e i consueti inserimenti legati agli usi e costumi della città di Venezia del ‘700. Le atmosfere ricreate rendono riconoscibile la penna dell’autore che ci ha abituati a questa tipologia di narrazione. La serie lascia in sospeso alcuni punti per cui è chiara l’intenzione, come specificato nelle note finali, di continuare con altre avventure del grande maestro del vedutismo che TSD non mancherà di segnalare a tutti gli appassionati.

Trama

Venezia, 1729. All’alba di una torrida giornata d’estate, il cadavere di un uomo viene rinvenuto sul ponte delle Guglie. Sulla gola due fori sanguinolenti e sul petto, fissato con uno stiletto, un biglietto con su scritto “Canaletto”. Appresa la notizia, le autorità convocano subito Giovanni Antonio Canal, che si trova suo malgrado coinvolto, ancora una volta, in un’indagine dai contorni inquietanti. Il primo macabro dettaglio che si impone alla sua attenzione sono le ferite sul collo della vittima: troppo irregolari per essere state provocate da una lama, farebbero invece pensare al morso di un animale. Ma quale bestia potrebbe mai lasciare segni simili? Mentre Canaletto tenta di venire a capo di quel mistero, la città – e qualcuno molto vicino al pittore – vengono sconvolti da un tremendo incendio. Quel misfatto sembra portare una firma inconfondibile. Si tratta di qualcuno che Canaletto conosce bene. Qualcuno che pare tornato dal passato per spargere altro sangue su Venezia. Prima che nella laguna si diffonda il terrore e la situazione metta in pericolo la credibilità del doge e la stabilità della Serenissima, Canaletto deve assicurare alla giustizia un pericoloso assassino. Mentre si avvicina alla verità, un’antica e spaventosa leggenda proveniente dall’est Europa getta una luce sinistra sulle sue indagini…

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