Curiosità Viaggio nella storia

Sai qual è stato il primo film parlato?

In molti rispondereste “The Jazz Singer” (“Il cantante di jazz”), diretto da Alan Crosland e uscito il 6 ottobre 1927.
Ma la risposta è sbagliata!

Ebbene sì, sebbene questo sia il film che da tutti viene ritenuto quello che aprì il cinema al sonoro, in realtà questo film contiene solo pochissimi minuti di parlato, la voce del protagonista si sentiva soltanto in alcune sequenze.

Il primo film interamente parlato è Le luci di New York, del 1928 e sempre prodotto dalla Warner Bros, una pellicola che nel plot ne ricorda moltissime altre, anche degli anni Dieci – Eddie (Cullen Landis), un ragazzino newyorkese, finisce nella rete di un gangster locale, Hawk Miller (Wheeler Oakman), che cerca di sfruttarlo – ma la cui forza riseide proprio nell’enorme sforzo tecnologico compiuto dalla Warner Bros. Il film ebbe un successo straordinario, e tracciò una linea per la rivoluzione.

A Il cantante di jazz, invece – che narra le vicende di Jakie (interpretato da Al Jolson), un ragazzo ebreo che, pur di intraprendere una carriera da cantante jazz, finge di essere un uomo di colore e si dipinge la faccia di nero – spetta un altro primato: quello di essere stato il primo lungometraggio con spartito musicale, sequenze di canto e parlato sincronizzato. Fu tra i candidati al premio Oscar per il migliore adattamento, mentre la Warner fu premiata per aver coraggiosamente osato un “esperimento” così pionieristico nel settore.

Su “Il cantante di jazz“, possiamo però raccontarvi altre due curiosità:

  • nessuno dei quattro fratelli Warner poté partecipare alla première, il 6 ottobre 1927 a New York. Sam Warner, quello che fu di fatto il precursore del cinema sonoro, era morto il giorno prima di polmonite e i fratelli sopravvissuti erano tornati in California per il suo funerale.
  • la frase di apertura: «Wait a minute, wait a minute. You ain’t heard nothin’ yet!» sembra inserita ad hoc nel film, ma in realtà, fu pronunciata inconsapevolmente mentre il disco stava già registrando.

Il passaggio dal cinema muto a quello parlato determinò anche un cambiamento nelle capacità, e quindi nella scelta, degli attori: non più solo fotogenici, ma anche fonogenici… ma questa è un’altra storia…

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