Narrativa recensioni

Le fiamme dell’Inferno (Delgado series Vol. 1)  – Marco Caciolli

Recensione a cura di Luigia Amico

Le fiamme dell’inferno” è un titolo forte, di effetto per un libro che suscita nel lettore mille dubbi e altrettante domande. L’autore Marco Caciolli affronta un argomento per alcuni versi difficile e a tratti complicato da concepire e comprendere: Giovanna D’Arco, la pulzella d’Orleans, è realmente morta sul rogo? Ma soprattutto la figura avvolta dalle fiamme era la giovane guerriera vergine?

La narrazione scorre su molteplici binari temporali differenti e ben strutturati:

1435. La regina Isabella di Baviera, consorte del re di Francia, sta per esalare il suo ultimo respiro, il suo corpo, bianco come una statua di cera, giaceva nel letto ormai da diverse settimane, arroventato da una febbre che non accennava a diminuire. Iniziano a riaffiorare i ricordi, felici e dolorosi; si rivede quindicenne affiancata dal marito Carlo VI di Valois, lo stesso uomo che offuscato dalla follia aggredisce e uccide alcuni uomini del suo esercito.

Isabella di Baviera

Con un escamotage narrativo degno di nota, l’autore permette al lettore di ripercorrere gli episodi salienti della vita del re di Francia attraverso la memoria di Isabella. A causa dei problemi psicologici del marito, la stessa regina era stata accusata di essere una strega e l’artefice della pazzia del marito, nonostante lei cercasse in tutti i modi di esserle vicino.

“Gli eventi si accavallarono sinuosi nella sua testa, stordendola e facendola quasi annaspare fino a quando finalmente si arrestarono su un ricordo, uno e uno solo.
Il trattato di Troyes.
Quello che era stato considerato da tutti come l’emblema del suo tradimento.”

Immagini, eventi che le riportano alla memoria dolorosi ricordi. Menzogne, delusioni, l’incessante lotta nel voler a tutti i costi dimostrare la sua buona fede e lealtà.
Sono passaggi che catturano l’attenzione grazie ad una scrittura limpida, evocativa, diretta; basta socchiudere gli occhi e l’immagine della regina nel suo letto di morte cattura il lettore in uno zibaldone di emozioni.

Vescovo Pierre Cauchon

1407. Isabella di Baviera, incurante della tempesta che stava infuriando all’esterno, era distesa nel letto, travolta dai dolori del parto. Come in una sorta di flashback, il letto di morte si trasforma in un letto di vita, di speranza. La regina, affiancata dal vescovo Pierre Cauchon, in qualche modo protagonista dei vari filoni temporali, sta per dare alla luce un figlio che non avrebbe potuto cullare, amore e coccolare. Un figlio scomodo e che in qualche modo doveva sparire.

Il suo sguardo fu catturato per un attimo da quel piccolo bambino che, stretto al petto della mamma, stava riposando beato, con gli occhi chiusi, del tutto ignaro dell’oscuro destino che lo avrebbe atteso negli anni a venire.”

1431. I soldati della chiesa si erano messi di gran lena a preparare quello che sarebbe diventato il luogo di morte di Giovanna D’arco. Il destino della giovane ragazza sembra segnato, solo un miracolo potrebbe strapparla dalle braccia infuocate della morte. Le descrizioni che Marco Caciolli imprime su carta colpiscono il lettore in pieno volto, si parla di uno stratagemma raccapricciante che non permetterebbe alla povera Giovanna di morire di asfissia a causa del fumo, come spesso accadeva, ma di morire lentamente arsa viva dalle fiamme. Una cattiveria terrificante che getta un’ulteriore ombra di squallore sul tribunale dell’Inquisizione.
Giovanna si era dichiarata un’inviata di Dio, un’offesa che la fede Cattolica poteva perdonarle solo con la morte.

Sostenendo di non avere un padrone se non il suo Signore a cui si era sempre rimessa per tutte le scelte, di fatto aveva negato il potere del Papa e della Chiesa. E il vaticano non lo poteva accettare.”

Giovanna d’Arco

Ma nei sotterranei del castello un altro prigioniero attende il suo destino. Cosa hanno in comune il misterioso prigioniero e Giovanna d’Arco? Perché la presenza del Vescovo Cauchon continua ad animare le scene?

Oggi. Bianca Delgado, protagonista della parte contemporanea, è in possesso di informazioni sul processo a carico di Giovanna d’Arco che rischiano di metterla in serio pericolo e che potrebbero far tremare le fondamenta della Chiesa, indizi su cui qualcuno vuole assolutamente mettere le mani. Si vuole a tutti i costi svelare il mistero che aleggia sulla morte di Giovanna. In una corsa contro il tempo Bianca dovrà portare a termine un incarico che le è stato affidato, ma le cose non sembrano andare per il verso giusto e si rende conto che ci sono molte questioni oscure su cui far luce. In un susseguirsi di colpi di scena Delgado dovrà destreggiarsi tra sparatorie e inseguimenti e un nome continua a tuonare: vescovo Pierre Cauchon.

Non voglio addentrarmi troppo nei particolari della trama perché rischierei di svelare troppi dettagli che rovinerebbero la lettura ad un potenziale pubblico, ma posso assicurare che le scene adrenaliniche e le vicende storiche, sono inserite magistralmente nel contesto creando una struttura narrativa solida e ben ponderata. Gli eventi del passato riescono ad amalgamarsi perfettamente con quelli del presente insinuando dubbi e perplessità nel lettore che cercherà, attraverso gli indizi seminati, di aiutare Bianca in questa folle impresa.

Molto importante, a mio avviso, è l’aggiunta delle note finali, che consiglio di leggere con attenzione, in cui l’autore fa chiarezza sugli eventi e sui personaggi inseriti nel suo romanzo, spiegando oltretutto cosa lo ha spinto a raccontare una storia tanto particolare quanto inverosimile per alcuni aspetti.

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Trama

Parigi – Anno del Signore 1407
Isabella di Baviera, consorte del re di Francia, è in preda a una tormentosa ansia, ma la morsa che l’attanaglia non dipende da ciò che sta succedendo per le strade della città, nè dai dolori dell’imminente parto, quanto piuttosto da ciò che dovrà fare non appena avrà dato alla luce il suo bambino. Sa che tutto è stato predisposto da tempo, ma adesso che il momento si avvicina il terrore che qualcosa possa andare storto si fa sempre più forte. Con una profonda tristezza mista a orgoglio accetta però l’inevitabile, conscia del fatto che il destino suo e quello del regno si trovano ormai racchiusi nel piccolo miracolo che sta portando in grembo.

Rouen – 30 maggio 1431
Tutto è ormai pronto.
Giovanna d’Arco, con il volto coperto da un velo e una lunga tunica intorno al corpo, fa il suo ingresso al centro della piazza del mercato scortata dai soldati della Chiesa tra le grida e gli insulti della folla. Il tribunale dell’Inquisizione, presieduto dal vescovo Pierre Cauchon, l’ha infatti giudicata colpevole di eresia e condannata a morire sul rogo. Le autorità sono già tutte presenti e dai palchi di legno appositamente innalzati assistono impassibili alla lettura dei capi d’accusa. Poco dopo il fuoco divampa sulle cataste di legno mentre un denso fumo grigiastro inizia a invadere l’intera zona. Approfittando di tutto quel caos, qualcuno lascia però la piazza muovendosi furtivo, nell’ombra, deciso più che mai a portare a termine l’ultima parte di un folle piano: liberare dalle segrete del Castello un misterioso prigioniero, una persona che sta languendo in quelle umide celle ormai da troppo tempo.

Avignone – Oggi
E se Giovanna d’Arco non fosse mai stata bruciata sul rogo? Se quello che sappiamo su di lei non fosse vero? Queste e molte altre sono le domande che tormentano da anni la duchessa Isabelle d’Orleans, convinta più che mai che la storia della giovane martire sia stato solo un enorme inganno orchestrato dalla corona di Francia per vincere la guerra. Non ha nessuna prova al riguardo, ma è comunque disposta a tutto pur di dimostrare la sua verità, anche a liberare, dalla prigione in cui si trova, una cacciatrice di tesori dalla dubbia reputazione. Ed è per questo motivo che Bianca Delgado si ritrova all’improvviso catapultata da Siviglia ad Avignone in cerca di una qualche traccia che possa ridare speranza alla Duchessa. E quando s’imbatte in un documento che pare contenere un indizio per arrivare al diario segreto del vescovo Cauchon, capisce di essere finalmente sulla strada giusta.
Ma questo è solo l’inizio.
Le sue ricerche, infatti, catturano fin da subito l’attenzione dei Servizi Segreti Vaticani decisi più che mai a insabbiare, una volta per tutte, ogni aspetto di quell’oscura vicenda.
Così, braccata senza tregua e costretta a fuggire per salvarsi la vita, non vedrà altra scelta, pur di dipanare quell’intricata matassa, che chiedere aiuto all’unica persona che non avrebbe mai voluto coinvolgere, ovvero suo fratello Manuel, finendo per trascinare anche lui nel mirino dell’Entità e in una subdola lotta in cui la posta in gioco è la ricerca stessa della verità.

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