Narrativa recensioni

Il destino di Velia – Eleonora Sandrelli

Recensione a cura di Roberto Orsi

III secolo avanti Cristo, città di Curtun, l’odierna Cortona nella provincia di Arezzo. Centro della penisola italiana, cuore della civiltà etrusca. Il romanzo si snoda attorno alla vita di Velia, giovane sacerdotessa del tempio dedicato alla dea Uni, suprema dea del pantheon etrusco, equivalente della dea Era nella mitologia greca.

Una bambina nata sotto la protezione oltre che della dea Uni anche del dio Tinia, dio della luce. Una vita segnata da un destino dettato da una vecchia profezia:

“Due fulmini colpiranno il tempio di Uni; questo per voi il segno! Nubi oscure si profileranno all’orizzonte e tutto sembrerà perduto. Allora la bambina sarà chiamata al volere della dea”.

Divinità mitologiche etrusche: Tinia, Nethuns, Uni e Velch - Onetcard

Servire la dea come una sacerdotessa, seguirne le indicazioni e interpretarne i segni inviati sotto forma di visioni: questo è il compito che aspetta Velia. Il momento non è dei più semplici per la storia del popolo etrusco. Il tempo a loro disposizione sta scadendo, i saggi sanno che l’apice della loro parabola è già stato superato e sono sempre più vessati dalla pressione della città di Roma che, forte del suo sviluppo culturale e della potenza economica, sta espandendo sempre più i suoi confini.

Nonostante il rapporto con Roma sia in una fase di sostanziale tregua, la civiltà etrusca attraversa un periodo di cambiamento sociale molto importante. Al suo interno, le tante città-stato indipendenti assumono un atteggiamento diverso nei confronti della politica: chi rivendica posizioni di autonomia più forti e un ritorno all’auge di secoli precedenti anche attraverso nuove alleanze e chi, invece, ha compreso come l’unico modo di sopravvivere sia quello di mantenersi neutrali nei confronti dei Romani e cercare la loro protezione e la possibilità di entrare nel loro tessuto sociale.

Si stanno affermando sempre più classi di commercianti e proprietari terrieri che fanno sentire la loro voce in capitolo nei consigli cittadini, in contrapposizione alle sempiterne caste nobiliari che discendono dai fondatori originari delle città. Un contesto sociale alquanto movimentato e in pieno subbuglio.

L'arrivo di Annibale a Torino: distruzione e devastazioni nel 218 a.c.

La discesa di Annibale del 218 a.C. è la vicenda Storica che fa da cornice al romanzo. Gli etruschi giocano il ruolo di coloro che si trovano tra l’incudine e il martello: da una parte il condottiero cartaginese, forte di un esercito irresistibile, dotato di grande acume tattico, strategico e militare, che già ha valicato le alpi e si trova alle porte dei territori etruschi; dall’altra la Città di Roma che si prepara a una guerra molto importante per il suo futuro.

Gli zilath etruschi, i più alti magistrati delle città stato, tra cui il padre di Velia, Velche di Curtun, riuniti al Fanum Voltumnae, il santuario federale dove i capi dei dodici popoli prendevano le decisioni di politica interna ed estera più importanti, si trovano ad affrontare la questione dovendo interpretare i segni delle divinità.

Velia è la prescelta dalla dea Uni per il messaggio da portare al suo popolo. Una visione che i sacerdoti e gli aruspici etruschi sono incaricati di interpretare al fine di guidare i grandi capi verso una scelta oculata e corretta.

Fanum Voltumnae - Alchetron, The Free Social Encyclopedia
Fanum Voltumnae di Orvieto

È uno strano destino il tuo, figlia dei Rasna. Forse non tutti lo capiranno, mia cara, ma la dea ti ha impresso il suo segno e non ti lesinerà il suo sostegno”.

Le vicende del romanzo raccontano di un popolo affascinante come quello etrusco. Il contesto sociale del tempo è ben ricostruito dall’autrice che anche attraverso l’utilizzo di termini desueti ma ben spiegati all’interno della narrazione, fornisce anche elementi storici di grande interesse. La Storia ripercorre gli anni finali di esistenza di un popolo che prosperò negli splendidi territori del centro Italia, tra l’odierna Toscana e l’Umbria.

Le scene si svolgono all’interno di paesaggi naturali meravigliosi come i boschi degli Appennini o gli splendidi laghi Trasimeno e di Bolsena, in un tempo passato in cui ancora la Natura guidava l’azione dell’uomo e non viceversa.

“La Grande Madre dà, la Grande Madre toglie. I suoi figli sanno di avere il tempo contato. Tra pochi giorni infliggeremo ancora un chiodo nel suo tempio ma lo spazio sacro per i chiodi sta finendo e i saecula rasna scorrono, come sabbia tra le dita”.

Cortona - Wikipedia
Cortona

Un racconto che ha il suo cardine negli ideali di libertà, in un clima di profonda incertezza del futuro in cui si trovano a muoversi i protagonisti: dalla giovane Velia, artefice inconsapevole del proprio destino; il padre Velche chiamato a districare una matassa molto complicata; i giovani Caile di Fiesole e Arunte, cugino di Velia, tra coloro che auspicano un’alleanza con l’esercito di Annibale alla ricerca di un riscatto degli etruschi contro il popolo romano; la grande sacerdotessa del tempio di Uni, Sethrne, e l’aruspice di Fiesole Lauchme, guidati da un personale ritorno sulla questione politica in atto.

Tornaconto personale o bene comune? Mantenimento dello status quo o profonda rivoluzione sociopolitica? Abbandonarsi al proprio destino spesso non scelto ma già scritto, o cercare la propria strada anche contro tutto e tutti?

Questi i temi principali che si affrontano nel romanzo di Eleonora Sandrelli. Questioni dibattute da sempre e ancora attuali per certi versi.

Il destino di Velia è a un bivio, quale strada imboccherà la giovane?

sandrelli eleonora - il destino di velia
Editore‏: ‎ Castelvecchi (8 luglio 2021)
Lingua: ‎ Italiano
Copertina flessibile‏: ‎ 208 pagine
ISBN-10: ‎ 8832902745
ISBN-13: ‎ 978-8832902747
Link d’acquisto cartaceo: Il destino di Velia

Trama

Fine del terzo secolo prima della nostra era. Superate le Alpi, sconfitti i Romani sul Ticino e sulla Trebbia, Annibale vuole portare la guerra a Roma. Per farlo, deve necessariamente passare in Etruria. Terra grandiosa ma di civiltà al tramonto, ancora libera ma sempre più romanizzata. Al fanum Voltumnae, il santuario per ora scampato alla devastazione dei legionari, i principes Rasna discutono in gran fretta le sorti di un intero popolo. Appoggiare Roma o Cartagine? Nell’intreccio di intrighi e interessi dei potenti, la giovanissima sacerdotessa di Uni Velia è la prescelta che leggerà nei fulmini la volontà degli dèi, e deciderà le sorti politiche delle città-Stato etrusche. Divisa tra la dedizione alla propria missione sacra e le passioni sentimentali e politiche, Velia andrà incontro al proprio destino. Dovrà seguire, inesorabile, quello della sua città e del suo popolo?

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