Narrativa recensioni

Da lontano, Venezia – Eufemia Griffo

Recensione a cura di Luigia Amico

Eufemia Griffo torna sulle scene letterarie con un libro dal titolo evocativo: “Da lontano, Venezia”. 

Attraverso le parole di Margherita Polo, personaggio nato dalla fantasia dell’autrice, affronteremo un viaggio alla scoperta delle meravigliose terre d’oriente in compagnia di un illustre uomo: il viaggiatore Marco Polo.

Il romanzo si apre in tempi abbastanza recenti, siano nel settembre del 1983 e Margherita, discendente diretta del famoso veneziano, decide di raccontare al suo piccolo Lorenzo le gesta e il lungo viaggio che in tempi molto remoti hanno reso celebre il loro avo ed è proprio con la dolcezza e la semplicità di una madre che Eufemia Griffo ci accompagnerà per mano tra le pagine del suo romanzo.

La storia raccontata da Margherita ha inizio nelle carceri genovesi dove Marco è rinchiuso a seguito della disfatta della battaglia di Curzola nel settembre del 1298. Tra le mura delle prigioni, fortuito e fortunato è l’incontro con Rustichello da Pisa, scrittore italiano vissuto nella seconda metà del XII secolo e l’inizio del XIV, che durante la detenzione raccoglie le sue memorie e i resoconti dei suoi viaggi e darà vita in seguito all’opera più famosa forse mai conosciuta: “Il Milione”.

Nelle storie che mi avete narrato, sembra che il tempo sia fatto da tanti tempi, tante storie, luoghi e persone; esso fluisce veloce e non si fa acchiappare, come una nave che scivola sull’acqua mettendosi al riparo dalle tempeste.

Con un salto temporale di molti anni, il lettore può osservare Marco adolescente che, muovendosi tra le calli e i sestieri della sua amata Venezia, attende il ritorno del padre Niccolò Polo e dello zio paterno Matteo, partiti ormai da anni per il lontano oriente. Orfano di madre, Marco vive le sue giornate con gli zii che vorrebbero fare di lui un mercante, ma la sua voglia di conoscenza, di nuove scoperte e il ritorno della figura paterna, faranno di lui l’uomo che oggi tutti conosciamo.

Come è grande il mondo e com’è fatto? Si chiedeva ogni giorno Marco, mentre i suoi occhi si perdevano nella bellezza della laguna. Tratteggiava con la mente le enormi mappe che una volta, insieme a zio Zane, aveva visto in una taverna […] Marco se le ricordava bene e da allora aveva preso anche lui a disegnare nella mente distanze infinite, immaginando di calpestare ogni terra in groppa a un cavallo o a quei buffi animali chiamati cammelli.

Insieme a Niccolò e Matteo Polo, Marco intraprenderà il viaggio verse quelle terre che oggi sono note come Cina. Sarà un cammino lungo e tortuoso, della durata di ben quattro anni, attraverserà deserti e catene montuose, sarà accerchiato dai predatori, si ammalerà, soffrirà il caldo rovente delle ore diurne e il freddo tagliente di quelle notturne, ma nulla di tutto ciò potrà scalfire il suo fisico e il suo animo e niente gli impedirà di raggiungere le tante sognate terre del Catai e dell’impero mongolo.

Giunto finalmente al cospetto del grande imperatore Kubilai Khan, Marco osserverà con gli occhi carichi di curiosità e stupore quei luoghi incantati che neanche la sua fervida immaginazione era riuscita a ricreare. Grazie alle sue innumerevoli doti, al suo coraggio, alla sua educazione e alla sua capacità affabulatoria si ritaglierà un posto d’onore nel cuore dell’imperatore, infatti, per volere di Kubilai, continuerà a viaggiare e dovrà osservare, scrivere e riportare tutto ciò che succede tra i vasti confini dell’impero: gli occhi di Marco Polo dovranno essere gli occhi di Kubilai Khan…

Marco aveva conquistato Kubilai fin dal primo momento e, come si era ormai convinto Niccolò, era stata proprio quella sua freschezza, quella sua naturale curiosità mista a una specie di inconsapevolezza, a farlo brillare di una luce splendente.

La bravura dell’autrice è ben evidenziata in questi passaggi, minuziose sono le descrizioni dei luoghi e del viaggio verso e in quelle terre così particolari, abile è la sua penna a tracciare un profilo emotivo e introspettivo del giovane Polo perché il suo non sarà solo un peregrinare in lungo e in largo, ma il nostro protagonista affronterà anche un percorso interiore alla scoperta di se stesso, delle sue emozioni che nel corso degli anni muteranno e matureranno.

Nella sua mente sono sempre vivi e abbaglianti i ricordi e anche se davanti al suo sguardo si affastelleranno immagini di grande fascino e magnificenza, la sua Venezia rimarrà lì, stampata nel suo cuore e nella sua memoria perché è risaputo che il luogo natio è caro a tutti e sarà soprattutto il forte desiderio di rivedere la città lagunare, le calli, il mare a spingerlo, dopo anni di lontananza, al rientro in patria.

Eufemia Griffo ci narra l’uomo non il personaggio, i riferimenti storici sono chiari ed esplicativi ma non appesantiscono la lettura che anzi scorre velocemente come un fiume privo di ostacoli. Con una scrittura fluida e di effetto, il suo Marco diventerà il nostro, tra le righe del romanzo si riesce a cogliere l’essenza dell’animo di quest’uomo così importante e la sua spiccata intelligenza che lo hanno reso caro ad un imperatore illuminato e potente. Sarà proprio Kubilai Khan a condividere le scene con Marco nella seconda parte del libro, osserveremo l’evolversi del loro rapporto basato sulla profonda stima del sovrano verso colui che nominerà ambasciatore e consigliere personale.

Leggendo l’accurato lavoro della scrittrice, risulta evidente la profonda ricerca storica svolta, come lei stessa conferma nelle note a conclusione e che consiglio di leggere attentamente perché arricchiscono e completano un quadro perfettamente dipinto da un abile pennello.

Trama
Margherita Polo, discendente del famoso Marco, racconta “Il Milione” a suo figlio Lorenzo, di otto anni. Alternandosi con Rustichello da Pisa, narrerà il viaggio di Marco e la sua vita nel Catai, facendo rivivere Kubilai Khan, l’imperatrice Chabi, Kokachin, Niccolò e Matteo Polo. Parlerà dell’amore tra Marco e Kokachin, lieve come la carezza del vento, dell’amicizia, del coraggio, dello spirito di conoscenza, dell’avventura, del sogno. Emerge il legame di Marco con la sua Venezia, vissuta o sognata; quello del Khan con le città che governa senza conoscerle, illusorie e invisibili, rese reali solo dai racconti di Marco, e sarà il Khan a rivelare a Marco il senso della vita: essere responsabili delle proprie scelte, giocatori e non pezzi sulla scacchiera dell’esistenza. Nella fusione tra passato e presente, Margherita e Lorenzo scriveranno l’epilogo di una storia ancora viva.

Editore : Le Mezzelane Casa Editrice (26 marzo 2021)
Lingua : Italiano
Copertina rigida : 256 pagine
ISBN-10 : 8833285367
ISBN-13 : 978-8833285368
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