Articolo a cura di Roberto Orsi
La serie, una coproduzione internazionale Sky Original diretta da Claire McCarthy e interamente girata a Cinecittà, debutterà su Sky e Now il 14 maggio. Ho visto le prime due puntate in anteprima e ho pensato di lasciare qualche considerazione.
Partiamo dal presupposto che non posso che essere lieto di tutte queste iniziative e produzioni legate al mondo della Storia. Trovo sia importante continuare a proporre eventi del nostro passato, sotto forma di romanzo o con serie TV che possono avvicinare anche un pubblico più restio.
Il cambio di prospettiva nell’analisi delle vicende, che in questo caso prende come riferimento personaggi principalmente femminili, permette una nuova visione e analisi del contesto.
“Domina” si apre all’indomani delle Idi di Marzo del 44 a.C. e alla congiura che vide la morte del Dictator Giulio Cesare. La guerra civile è più di un rischio concreto. Le fazioni in gioco si contendono il potere tra chi vuole restituirlo al popolo restaurando la Repubblica, e chi intende concentrarlo su di sè.
Gaio Giulio Cesare Augusto (figlio adottivo del dictator, colui che poi sarà il primo imperatore di Roma con il nome di Augusto o Ottaviano), affiancato dall’amico fidato Marco Vipsanio Agrippa è sulle tracce dei traditori del padre, i sostenitori della Repubblica che si identificano in Cassio e Bruto, rifugiati in Grecia, a cui si è unito il padre di Livia, Marco Livio Druso Claudiano.
Le lotte interne sono cruente fin dalle prime scene, gli aristocratici e nobili romani favorevoli al ritorno della Repubblica vengono trucidati nelle loro case. Roma è nel caos, Gaio Giulio Cesare cerca alleanze per arrivare al potere.
Livia Drusilla, fresca sposa di Tiberio Claudio Nerone, è costretta a fuggire con il marito, sulla cui testa è prevista una taglia cospicua.
La serie viene presentata come qualcosa di inedito, la storia dell’Antica Roma come non è mai stata raccontata. Dal punto di vista femminile, nello specifico di una donna: Livia Drusilla. Fin dal momento del suo primo matrimonio con Tiberio Claudio Nerone e la conoscenza di Gaio Giulio Cesare Augusto.
Donna già molto decisa fin dalla giovane età, spicca subito la sua caparbietà e assenza di timore nei confronti di Gaio Giulio Cesare, della fazione opposta alla sua. La fuga a cui è costretta, con il marito e la fedele amica e ancella Antigone, con il primogenito Tiberio di solo un anno, forgia fortemente il suo carattere.
Una donna capace di emanciparsi e di entrare nei meccanismi di potere di un’epoca molto complicata. Nei suoi panni da adulta troviamo l’attrice Kasia Smutniak, mentre nei primi due episodi una giovane Livia è intepretata Nadia Parkes.
Una storia del passato con un occhio al presente. Le vicende vissute da Livia sono quelle di tante donne nel corso della Storia. Oltre a lei, la serie tv al femminile rende protagoniste dei personaggi realmente esistiti come Ottavia, la sorella di Gaio Giulio Cesare Augusto, e altre inventate come Antigone, amica e confidente di Livia.
Una menzione speciale va a Gabriella Pescucci che ha curato i costumi (Premio Oscar nel 1994 per i migliori costumi al film L’età dell’innocenza e vincitrice del David di Donatello nel 1987 per i costumi de Il nome della rosa) e a Luca Tranchino per le scenografie, già apprezzato in produzioni come Gangs of New York, Hugo e Prison Break.