Narrativa recensioni

L’amante del Diavolo – Giada Trebeschi

Trama

Tre generazioni di donne, tre streghe e un grimorio, il libro magico che ossessiona l’Inquisizione

«Eccola è lei, la strega! Arrestatela.»

Eppure, prima di essere imprigionata la strega riesce a nascondere il suo grimorio, il libro della conoscenza e delle ombre, che può essere tramandato solo di madre in figlia, di donna in donna. Il grimorio è lo strumento per perpetuare non soltanto le nozioni ma tutta la libertà che il sapere concede agli esseri umani e deve essere protetto a costo della vita. Così, nei giorni del processo, si produce un’inarrestabile catena di eventi terribili e straordinari che porteranno a più di un sacrificio pur di salvarlo.
Il fil rouge del romanzo è rintracciabile nel processo per stregoneria a Bellezza Orsini, avvenuto agli inizi del XVI secolo e racconta non solo la sua storia, ma soprattutto la determinazione e il coraggio di una donna di conoscenza, una medichessa, una levatrice per la quale non c’è niente di più importante del passaggio di questo sapere. La sopravvivenza delle sue conoscenze erboristiche e mediche ha più valore della sua stessa vita e, incalzata dal pregiudizio, dalle superstizioni e dalla Santa Inquisizione sceglierà di incarnare l’archetipo della strega pur di salvare la sua arte.
È per completare gli spazi bianchi, riscrivere le parole che il tempo ha cancellato e rivelare l’umanità nascosta dietro agli antichi documenti processuali che nasce L’amante del diavolo.
Sullo sfondo, orrori e meraviglie della Roma e Firenze rinascimentali, l’eroismo di un vecchio ebreo, i pregiudizi della gente comune, le atrocità dei metodi di tortura del Sant’Uffizio e il tormento di una struggente e impossibile storia d’amore.

Recensione a cura di Roberto Orsi

Il nuovo libro di Giada Trebeschi è uscito il 30 Aprile 2019. Non è una data a caso quella scelta dalla Casa Editrice Oakmond Publishing. Quella tra il 30 Aprile e il 01 Maggio è infatti conosciuta come la Notte di Valpurga.

Una notte che nella tradizione nordeuropea, in quel mix di culture dei popoli germanici e celtici ricchi di riti propiziatori stagionali, celebrava il ritorno della primavera. Tra canti, balli, falò, invocazioni per l’abbondanza dei raccolti e la fertilità dei terreni, assunse presto significati diversi a seconda delle tradizioni locali.

Secondo alcune leggende di stampo teutonico, questa era la notte in cui le streghe uscivano dai loro rifugi per danzare e cantare. In breve tempo i rituali vengono identificati in alcune aree come cerimonie esoteriche legate al demonio, simili ai sabba in cui venivano compiuti riti magici, orge demoniache e pratiche blasfeme.

E proprio di streghe tratta questo romanzo. “L’amante del diavolo”, un appellativo a cui molto spesso, troppo spesso, si ricorreva per identificare, in modo dispregiativo, le donne come Bellezza Orsini, la protagonista di questo nuovo lavoro di Giada Trebeschi.

Al secolo Isabella Orsini, conosciuta da tutti come Bellezza per l’avvenente aspetto fisico che rafforzava ancor più nelle superstizioni mentali del popolo il legame a doppio filo con il demonio. Una bellezza che non sfioriva mai, nemmeno alle soglie dei 50 anni di età. Conoscenze scientifiche, mediche e curative fuori dal comune. Un sapere che si tramanda di donna in donna all’interno della famiglia, tutto racchiuso in un grimorio preziosissimo fonte di antiche conoscenze.

Sempre pronta ad aiutare gli altri nel nome del bene comune, il primo incontro con Bellezza era, per tutti, da mozzare il fiato:

Se gli avessero chiesto di immaginarsi gli arcangeli, non avrebbe avuto dubbi, quello di Bellezza era il volto della legione divina. “Sono ebreo” fu l’unica cosa che riuscì a balbettare, vergognandosi subito per la goffaggine della sua presentazione. “Ma le vostre ossa sono uguali a quelle dei cristiani. Fatemi vedere se posso esservi d’aiuto”, gli aveva risposto Bellezza trattenendo un sorriso per l’effetto che aveva sortito sull’uomo.

La voce però corre veloce, Bellezza Orsini non può essere una donna come le altre. Nonostante gli aiuti che concede ai cittadini di Rocca di Fiano e non solo, la riconoscenza e la gratitudine molto presto si trasformano in diffidenza e sospetto.

Il parto cesareo, pratica molto rischiosa al tempo e ovviamente innaturale, con cui Bellezza aiuta la giovane Maria a salvare sé stessa e la nascitura, la condanna definitivamente. L’accusa di stregoneria e il relativo processo sono dietro l’angolo. Troppo pericolosa una donna dall’immenso sapere come Bellezza. E le testimonianze contro di lei non tardano ad arrivare, la superstizione guida le azioni dei cittadini più timorati di Dio e degli insegnamenti della Chiesa, in un periodo in cui la Santa Inquisizione inizia quella che sarà una nuova “crociata”, non più contro gli infedeli d’oriente ma contro le donne tacciate di stregoneria.

Bellezza era davvero una strega? E come lei, tutte le altre donne che subirono le persecuzioni da parte della Chiesa Cattolica? Si è scritto tantissimo su di loro, la bibliografia relativa a questa pagina nera della storia dell’umanità è ricca di saggi e romanzi.

Era seduta a terra accanto al letto con le braccia strette intorno alle ginocchia per cercare di mantenere il poco calore che il suo corpo riusciva a fornirle in quel gelido sepolcro. Era immobile, tanto che se qualcuno l’avesse vita avrebbe potuto crederla già morta. E in fondo, lo era.

L’autrice ha il merito di raccontarci la storia di una di loro, una delle tante, uno di quei nomi dimenticati. E partendo dalla fine, dal processo contro Bellezza, Giada Trebeschi ci racconta la storia della sua vita attraverso sapienti flashback che permettono di conoscere anche gli altri protagonisti della vicenda. Una storia fatta di dolore e sofferenza, costretti all’impotenza di fronte a ciò che la Chiesa e il tribunale secolare erano pronti a fare per estirpare quella che consideravano opera del maligno.

“Piangi bambina mia, ma non lasciare che sia il tuo dolore a indicarti la strada. Ricordi quando ti ho portato nello studio di quel pittore? Era il nero a far risaltare i colori brillanti, erano le ombre a far sembrare più forte la luce”

Aglaia, la figliastra che Bellezza ha salvato e poi accolto come una figlia in tenera età, acquisirà con il tempo le conoscenze della matrigna, garantendo la sopravvivenza del sapere, ma mettendosi in pericolo a sua volta.

Seguiva col dito le parole dipinte, studiava i disegni per non dimenticarne nemmeno un dettaglio e lo faceva sempre con l’entusiasmo della prima volta.

Il male di cui vengono accusate le presunte streghe, la loro vicinanza e connessione con il demonio, fanno a pugni con le buone azioni intentate dalle stesse nei confronti di chi ha bisogno. Ma la superstizione e le credenze popolari, cosi difficili da sconfiggere o anche semplicemente scalfire, sono una minaccia reale e concreta. Le testimonianze del popolo giocano un ruolo determinante in questi processi, e in questo caso non fanno difetto. 

Il racconto di una donna come tante, condannata da credenze comuni e stereotipate sconfitte con difficoltà nel corso dei secoli.

Copertina flessibile: 227 pagine

Editore: Oakmond Publishing (18 marzo 2019)

Lingua: Italiano

ISBN-10: 3962071245

ISBN-13: 978-3962071240

Link d’acquisto cartaceo: L’amante del diavolo

Link d’acquisto e-book: L’amante del diavolo

Che ne pensi di questo articolo?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.