Novità in libreria

TSD consiglia le novità in libreria dal 16 al 30 giugno

Arriva per voi la seconda parte dell’articolo tanto atteso ma anche tanto temuto! Carta e penna alla mano pronti per segnare nuovi titoli!

In guerra e in amore
Ildefonso Falcones
Longanesi
In libreria il 17 giugno

Regno di Napoli, 1442. Arnau Estanyol, conte di Navarcles, compagno d’armi e di caccia del re, è tra i conquistatori di Napoli e tra i membri più in vista della corte aragonese trasferitasi nella città conquistata. Nello sfarzoso palazzo che ha scelto come sua nuova casa, Arnau ascolta con grande attenzione le parole di Sofia, vedova abilissima nel tessere le trame della politica e nel camminare sul filo sottile dei rapporti tra gli spagnoli e l’antica aristocrazia napoletana ostile agli invasori, ne segue gli scaltri consigli e si abbandona all’affetto paterno per la figlia di lei, Marina. Ma nelle ombre che il sole di Napoli non riesce a dissipare, il fratellastro di Arnau, Gaspar, ricco e subdolo, sta congiurando contro il fratello per portargli via tutto, proprio a partire dalla fedele Sofia. Arnau lo conosce bene, ha già sperimentato la ferocia delle sue azioni, ma non riuscirà comunque a impedire che violenza e crudeltà si abbattano rovinosamente sulla sua nuova casa in terra straniera. Intanto anche a Barcellona le trame ostili contro la sua casata si infittiscono, e il nobile Arnau dovrà fare ricorso a tutte le sue arti per impedirne la rovina…

Figlie selvagge
Cinzia Giorgio
Rizzoli
In libreria il 17 giugno

Benevento, 1630. Corre, Bianca, attraversa il bosco col fiato in gola per tornare a casa. Conosce a menadito il sentiero, eppure avverte una presenza tra gli alberi: qualcuno la sta seguendo, ne fiuta nell’aria il sentore sgradevole. Non deve cedere alla paura, si dice, anche se proprio lì vicino sono state aggredite delle ragazze, e del vero colpevole non c’è traccia. Anzi, in città serpeggia la convinzione che siano state le janare, donne che – come lei, sua madre e sua sorella Maria – vivono ai margini di Benevento, conoscono i segreti delle piante e li usano per curare i malati. Per il protomedico della città, Pietro Piperno, le janare sono creature del diavolo: streghe, insomma, contro cui invoca l’intervento della Chiesa. La sua ossessione per loro si nutre del desiderio, non corrisposto, che prova per Maria. Così, quando lei sparisce, Bianca si troverà da sola a cercare la verità sul mistero della sua scomparsa. Anche lei è in pericolo ma è determinata a inseguire un destino di libertà e d’amore con un’unica e potente arma a disposizione: la sorellanza. In un romanzo che avvince e affascina, Cinzia Giorgio scava nella leggenda delle streghe di Benevento, restituendo alle janare del Sannio la voce che è stata loro negata dalla storia: quella di donne sapienti, e per questo perseguitate, che hanno celebrato la vita.

La ragazza delle meraviglie. L’incredibile storia di Joséphine D’Yquem
Christel De Lassus
Slow Food
In libreria il 18 giugno

Nel 1768 a Bordeaux nasce Françoise- Joséphine de Sauvage, da una famiglia di nobili di spada, proprietari dello Château d’Yquem, dove risiedono. L’infanzia di Joséphine trascorre tra le vigne e i profumi del territorio, istruita dal padre all’arte della vinificazione. A diciassette anni Joséphine resta orfana di entrambi i genitori e diventa unica proprietaria dei suoi possedimenti, che amplia ulteriormente unendosi in matrimonio con Louis-Amédée de Lur Saluces. Dopo tre anni di matrimonio, Joséphine passa dalle luci naturali del Sauternais alle abbaglianti luci di Versailles. Pur non amando i fasti di corte, frequentarla è decisivo per le sorti del suo vino che diventa noto presso le cerchie che contano. Dopo qualche mese, la giovane nobildonna torna a Yquem dove nascono i suoi due figli. A vent’anni, Joséphine rimane vedova e, a capo dell’azienda, viene chiamata a difendere i suoi terreni negli anni della Rivoluzione. Joséphine viene arrestata più volte ma, rilasciata, riesce a pagare i debiti dei familiari. Salva molti ma non riesce a salvare tutti: il suocero finisce infatti alla ghigliottina. Davanti alle avversità e ai numerosi lutti, dal 1799 si dedica anima e corpo al suo vino. La sorpresa la coglie, quando si accorge che quello rimasto nelle barrique durante gli anni della Rivoluzione ha assunto profumi fruttati più intensi. Il suo talento le fa intuire il ruolo della muffa nobile nel cambiare il vino e punta su questa caratteristica e sulle selezioni accurate dei singoli grappoli per elevarlo a un vino liquoroso d’eccezione. Da qui in avanti, si parlerà di Château d’Yquem e non più di un semplice vino di Sauternes.

Medioevo che crea. Innovare, inventare, sperimentare nell’Italia dei secoli X-XIV
Franco Franceschi
Paolo Nanni
Gabriella Piccinni
LaTerza
In libreria il 20 giugno

Il Medioevo fu un periodo primitivo, pericoloso e soprattutto arretrato? Oppure una delle sue caratteristiche fu proprio quella di saper ripensare i modelli che provenivano dal passato? È il caso, per esempio, delle città e delle campagne italiane: fra X e XIV secolo, in una fase di intensa crescita in ogni ambito, gran parte delle strutture cittadine e dell’organizzazione del paesaggio venne decisamente riplasmata. Se poi volgiamo lo sguardo al mondo economico, scopriamo che molti degli strumenti finanziari che adoperiamo quotidianamente furono immaginati allora, assieme alle forme di organizzazione del lavoro e aziendale che ci sono familiari. Lo stesso possiamo dire di alcuni fenomeni culturali: da una certa idea della figura femminile ai racconti dei viaggi nell’Aldilà o delle inventiones, i prodigiosi rinvenimenti dei corpi di santi martiri. Il Medioevo dei secoli qui considerati, dunque, fu soprattutto un’età creativa, caratterizzata da innovazioni, sperimentazioni e invenzioni a tutto campo e questo libro ne restituisce un’immagine per molti aspetti diversa e sorprendente. Lo fa grazie all’apporto dei maggiori esponenti della medievistica italiana e internazionale, in un’opera di grande impatto e originalità.

Un treno per Tremignon
Lorella Turbanti
Extempora
In libreria il 20 giugno

Un treno per Tremignon – Viaggio dalla Toscana al Veneto è un viaggio nel tempo, dall’800 alla seconda metà del ‘900, attraverso l’Italia. Sono due i punti nevralgici di partenza e di arrivo, sconosciuti ai più: il paese di Tremignon (Padova) e il piccolo borgo di Torri (Siena) con un intermezzo maremmano, Alberese. Dai documenti ricercati negli archivi, l’autrice ricostruisce le vicende vissute dai suoi antenati rendendoli vivi con la fantasia. E c’è riuscita molto bene! Leggendo queste pagine si ripassa la storia tra le due grandi guerre e si scopre ancora una volta che a pagare di più è il popolo, malgrado la propaganda del tempo, inneggiante all’eroismo.

La signora del Neroli
Chiara Ferraris
Piemme
In libreria il 24 giugno

A Vallebona, paesino sul litorale al confine tra Italia e Francia, si stendono lunghi, quasi infiniti campi di alberi d’arancio amaro. Emma fin da bambina è stata scelta per il delicato ruolo di raccoglitrice, perché ha mani piccole e una mente svelta. Ha sempre amato il suo compito: si inebria del forte aroma dei fiori, macchia le dita dell’olio profumato che la famiglia Fontana distilla, impara sempre più ogni aspetto di un’arte contadina e artigiana. Quest’anno avrà un compito nuovo e difficile: scegliere quali delle sue sorelle parteciperanno alla raccolta. Dovrà guardare le loro mani, valutare se sono piccole e adatte a toccare fiori fragili. Non è facile né piacevole scegliere, ma d’altronde crescere significa assumersi nuove responsabilità. Un’altra novità la attende in questa raccolta ed è l’attenzione che Emma suscita in un ragazzo: Domenico, il figlio dei signori Fontana, che l’ha sempre tormentata con scherzi e giochi e ora, invece, sembra volerle stare vicino per altri motivi. Lo stesso capita con Giordano, cugino di Domenico, molto diverso da lui, appena arrivato da Torino, dove ha studiato per diventare avvocato. “La signora del Neroli” è una storia di rivalsa e affermazione: pur di difendere la terra e il lavoro che ama, Emma dovrà affrontare l’amore e il contrario dell’amore, subire un destino infausto, e confrontarsi con un ragazzo che si è fatto uomo troppo in fretta, arrogante e violento. Chiara Ferraris, autrice ligure, scrive un romanzo appassionante e ricco di emozioni, raccontando la sua terra con grazia e grande ispirazione.

La casa sul mare dei ricordi
Dinah Jefferies 
Newton Compton Editori
In libreria il 24 giugno

CORFÙ, 1934. Nel momento in cui Thirza Caruthers mette piede sull’isola, i ricordi la inondano: il profumo del gelsomino, le persiane verdi della dimora di famiglia e la tragica scomparsa di suo fratello Billy, avvenuta anni prima. Tornata alla tanto amata casa greca, in alto sopra le limpide acque azzurre, Thirza cerca di scappare da quelle memorie dolorose immergendosi nella pittura e in una relazione passionale. Ma mentre reti di amore, invidia e tradimento si stringono attorno alla famiglia, i segreti sepolti vengono alla luce. È finalmente giunto il momento di scoprire la verità sulla scomparsa di Billy?

Finché saremo fiori sul fiume
Karissa Chen
Garzanti
In libreria il 24 giugno

Shanghai, anni Trenta. Il suono dolce di un violino si insinua tra le strade affollate. Le sue note si mischiano al profumo di spezie e all’odore di carbone che pervadono la città. Una bambina, Suchi, si ferma ad ascoltare. Quelle note sembrano entrarle dritte nel cuore. A suonarle è un bambino dagli occhi scuri e lo sguardo serio. Il suo nome è Haiwen ed è appena arrivato insieme alla sua famiglia. Suchi e Haiwen si trovano. Riconoscono l’una nell’altro qualcosa di prezioso. Capiscono che tra loro c’è un’amicizia che bisogna difendere a tutti i costi. Anche se sono così diversi. Suchi è figlia di un libraio patriota e sovversivo. Haiwen è cresciuto lontano da lì, in un mare di agiatezze. Eppure, diventano inseparabili. Condividono quello che è più importante: i sogni. Crescono insieme tra i morsi della fame e la paura dei bombardamenti. E, pian piano, tra loro nasce qualcosa di più. Ma l’amore, in tempi di guerra, è un lusso che non tutti possono permettersi. Mentre la Cina è divisa tra comunisti e nazionalisti, Haiwen è costretto ad arruolarsi nell’esercito. Deve abbandonare tutto. Anche Suchi. Le lascia, però, una lettera, il suo violino e la promessa di tornare. Ma la vita ha in serbo per loro altri piani. Il destino sembra volerli tenere distanti per sempre. Lui rimane bloccato a Taiwan. Lei si rifugia a Hong Kong, ma ormai la guerra le ha tolto l’innocenza. Eppure, il sentimento profondo che li lega permetterà loro di rincontrarsi. Perché c’è una musica che non conosce i limiti del tempo e dello spazio. La melodia che li ha uniti da bambini non ha mai smesso di risuonare nei loro cuori.
Finché saremo fiori sul fiume è un romanzo potente, che attraversa mezzo secolo raccontando la diaspora cinese con una delicatezza rara. Un libro che ha conquistato il pubblico e la critica, conteso dagli editori di tutto il mondo, in corso di traduzione in numerosi paesi. Perché, nonostante sia una storia lontana, è capace di toccare tutti. Proprio come certe melodie, che ci sembrano familiari anche se è la prima volta che le sentiamo.

La spada e il grifone
Alessandro Spalletta
Piemme
In libreria il 24 giugno

A.D. 1312. L’imperatore del Sacro Romano Impero, il tenace Arrigo VII di Lussemburgo, ha conquistato il Nord della penisola, e adesso, con le sue invincibili armate, procede con sicurezza verso il Centro Italia. La Toscana intera sta per essere messa a ferro e fuoco. E per le città guelfe, divise e indebolite da rivalità interne, l’unica speranza di salvezza è stringere un’alleanza con chi poco tempo prima era considerato ostile. Siena e Grosseto, sotto l’egida dei Medici, sono costrette a unirsi per contrastare l’avanzata imperiale. E Bino degli Abati del Malia, eroe cavaliere, non si tira indietro: combatterà per la sua città al fianco dei guelfi toscani. Ma il passato recente di tradimenti e inganni brucia ancora, e la strada per la collaborazione con Siena è tutt’altro che semplice. Tra battaglie epiche e astuzie politiche, il Cavaliere del Grifone dovrà mettere da parte la propria inimicizia con Filippo Bonsignori per il bene della causa, e fronteggiare i più grandi e valorosi condottieri del Trecento. Intrecciando eroismo, sacrificio e ambizione, La Spada e il Grifone racconta la storia appassionante di un’alleanza tanto fragile quanto vitale, destinata a scrivere un nuovo capitolo nelle cronache della Toscana d’età comunale.

La fuliara. Storia di una maledizione
Anna Chisari
Garzanti
In libreria il 24 giugno

Belpasso, Sicilia, metà Ottocento. Gnu Ranna: questo è il nome che le hanno affibbiato, insieme a quello di strega, fattucchiera, speziale. Ma, prima di scagliare una maledizione su un’intera stirpe – la famiglia Baruneddu, condannata a una vita di sfortunati amori –, Gnu Ranna aveva un altro nome. Si chiamava Veneranda Balsamo, ed era solo una ragazzina affidata dal padre alle cure di una mavara che le ha insegnato come trovare le erbe giuste per curare le malattie, riconoscere i boccioli dei fiori alla luce chiara dell’alba e vivere dei frutti della terra. Giorno dopo giorno, anche Veneranda è diventata una mavara di talento, a cui tutti gli abitanti di Belpasso si sono rivolti con fiducia. In particolare le donne che si recavano nel retro del negozio del padre a chiederle aiuto per i loro bambini o per un dolore troppo tenace. Lì erano al sicuro. Ma nessuna donna, a Belpasso, lo è mai del tutto. Nessun uomo sa rispettare un «no» mormorato con paura. Per questo, quando la figlia scappa con un Baruneddu, Veneranda decide di diventare una strega. Tutto pur di proteggerla e tenerla vicino. Perché lei, dalla madre, dalla nonna e da quelle prima di loro, ha ereditato una macchia. Una macchia che ha segnato il suo destino. Una macchia impressa dai masculi. Una macchia che, come inchiostro, si allarga di generazione in generazione.

Ero il N. 885. La mia vita dopo la Shoah
Julie Gray
Gidon Lev 
Newton Compton Editori
In libreria il 24 giugno

Una storia vera di sofferenza, tolleranza e speranza. Un racconto che insegna a vedere la luce
anche nei momenti più bui. 
Gidon Lev aveva solo sei anni quando venne internato nel campo di concentramento di Theresienstadt. Ventisei membri della sua famiglia, tra cui suo padre e i nonni, furono uccisi durante l’Olocausto, solo lui e la madre sopravvissero. Nonostante un destino così tragico, Gidon era determinato a costruirsi una vita piena di avventure e di amore. Ed è proprio quello che ha fatto. Ero il n. 885. La mia vita dopo la Shoah racconta la sua esistenza fuori dal comune, dalla riconciliazione con un passato così doloroso all’accettazione di questo dono unico chiamato vita. Gidon non ha mai dato per scontato neanche un giorno, e nemmeno noi dovremmo farlo. Ogni giorno abbiamo opportunità, grandi e piccole, di migliorare le cose e di rendere il mondo un posto migliore per noi e per gli altri. Questo potere incredibilmente semplice è a disposizione di tutti, e lo spirito indomito di Gidon Lev è un esempio concreto di come metterlo in pratica, anche e soprattutto nelle avversità. Una testimonianza del periodo più buio della storia dell’umanità, e insieme un inno alla vita, fonte d’ispirazione per tutte le generazioni.

Le amiche dell’atelier francese
Ruth Kvarnström-Jones
Nord
In libreria il 24 giugno

Stoccolma, 1912. È l’inizio di un nuovo decennio e, sebbene ombre minacciose si allunghino sul futuro dell’Europa, nelle città il progresso non si ferma. Sempre più popolari sono i grandi magazzini, edifici immensi dov’è possibile soddisfare ogni desiderio. In Svezia ancora non esiste un luogo del genere, ma Josef Sachs lo sta progettando: il Nordiska Kompaniet sarà il negozio più grandioso di Stoccolma. Quando i lavori vengono completati, diventa subito chiaro che la chiave del successo è uno staff professionale ed efficiente, come sa bene Märta Eriksson che, forte dell’esperienza al Grand Hôtel, recluta un gruppo di donne volenterose e affiatate per gestire al meglio il proprio reparto. Ma con lo scoppio della guerra è lei ad aver bisogno di supporto: benché la Svezia sia neutrale, il suo fidanzato viene richiamato al fronte perché di origine tedesca. Con il passare dei mesi le sue lettere si fanno sempre più rade e, quando le comunicazioni s’interrompono del tutto, la giovane non può che pensare al peggio… Eppure al Nordiska Kompaniet il lavoro non si ferma per nessuno, in particolare all’atelier francese, il fiore all’occhiello dei grandi magazzini. È qui che, tra vestiti all’ultima moda e clienti impossibili da accontentare, s’intrecciano le storie di sarte e modelle, commesse e caporeparto: ognuna coltiva un sogno da realizzare, ognuna deve affrontare ostacoli all’apparenza insormontabili, eppure tra slanci di generosità e voglia di costruirsi un futuro d’indipendenza, tra loro si creerà un legame d’amicizia indissolubile.
Dopo Le formidabili donne del Grand Hôtel, Ruth Kvarnström-Jones ci fa scoprire un altro luogo iconico di Stoccolma, lo sfondo perfetto per raccontare le vicende di un gruppo di donne che combatte le difficoltà della vita e i pregiudizi della società anche grazie a un fortissimo senso di complicità e sostegno reciproco.

A me la gloria
Mimmo Gangemi
Solferino
In libreria il 27 giugno

È il 27 gennaio del 1930 quando lui la vede: una ragazza non ancora ventenne, che fuma e conversa disinvolta a una festa sontuosa, noncurante delle occhiatacce delle dame; lui, conte di bell’aspetto con fama di libertino, rientrato in Italia dopo alcuni anni, la ricorda bambina e ne è inspiegabilmente attratto. Non è bella come le altre donne che ha frequentato ma è scintillante, tagliente e autoritaria, e soprattutto è indipendente. Si innamorano nel giro di due settimane. È il 24 aprile quando celebrano il loro matrimonio, benedetto dallo sguardo fiero e approvante del Duce: Benito Mussolini, il padre della sposa. Nel corso degli anni, quel colpo di fulmine iniziale maturerà in un amore solido e tenace, nonostante le ingerenze della politica, le isterie di lei e l’irrequietezza di lui, i continui e reciproci tradimenti. Un amore continuamente messo alla prova da una Storia che ha in serbo molti colpi di scena, per Edda Mussolini e Galeazzo Ciano come per il resto del mondo. Questo romanzo attraversa un tempo di acciaio e di sangue: il patto tra Mussolini e Hitler, l’entrata in guerra, i rovesci del conflitto, la parabola del fascismo dall’apice del consenso alla sua tragica fine. Mimmo Gangemi chiama i suoi personaggi fuori dai libri di storia, intrecciando amore e politica in una vicenda squisitamente umana che ci porta nell’intimità delle stanze dove è nato, e si è drammaticamente concluso, il regime fascista.

La fame del suo cuore
Antonella Ossorio
Neri Pozza
In libreria il 27 giugno

«Non ho mai ucciso né donne, né bambini, né uomini giusti. Sono innocente». La voce di Alexe Popova è ferma. Il corpo minuto chiuso nell’abito nero, la treccia screziata di bianco avvolta attorno al capo, lo sguardo feroce inchiodato in quello del giudice che la incalza, in cerca di un barlume di pentimento. Trecento uomini uccisi crudelmente, secondo la Legge. Trecento donne riportate alla vita secondo Alexe Popova, che di quelle creature indifese si è sempre sentita madre. L’ostinazione nel restare fedele ai suoi princìpi e nel dichiararsi innocente nulla può contro le prove a suo carico, contro l’opinione pubblica e la folla, assiepata di fronte al tribunale di San Pietroburgo, che grida la sua sentenza: «Al rogo la strega!» Così, di fronte al plotone di esecuzione, in un gelido mattino del 1909 si chiude uno dei casi di cronaca più clamorosi della Russia zarista; così muore l’assassina di Samara, che in quella cittadina adagiata sul Volga si è macchiata di un numero disumano di delitti: un’autentica strage. Dietro la maschera altera di Popova deve, tuttavia, nascondersi un mistero. È soltanto una pazza criminale o una donna traumatizzata da un’infanzia di soprusi? Oppure un angelo vendicatore che ha scelto di risparmiare ad altre la vita che le è toccata in sorte? In un romanzo lancinante, Antonella Ossorio racconta, con la voce di una di loro, la vera storia della sterminatrice di uomini che fu anche salvatrice di donne, simbolo in carne e sangue della ribellione a un mondo spietatamente maschile.

L’aquila d’Epiro. Dall’esilio al mito, la storia di Pirro
Pietro De Giambattista
Il Piroscafo Edizioni
In libreria il 27 giugno

Epiro, 317 a.C. Un colpo di stato rovescia il re e costringe all’esilio la sua famiglia. Il figlio, il piccolo Pirro, viene salvato dalla madre e da Cinea, un consigliere ateniese. Comincia così la storia di uno dei protagonisti dell’età ellenistica: il condottiero che per primo porterà gli elefanti in Italia sfidando Roma. Prima, però, dovrà sopravvivere a sicari, vivere tra i monti dell’Illiria e crescere ad Alessandria d’Egitto, culla di cultura e meraviglie. Con la guida saggia di Cinea, Pirro riconquista il trono e lancia un’ambiziosa impresa: creare un impero pari a quello di Alessandro Magno. Tra trionfi e rovesci, l’Aquila d’Epiro affronta i re ellenistici, Roma e Cartagine, senza fermarsi nemmeno di fronte alle perdite più laceranti. L’amore per la principessa Byrcenna, che lo accompagna fin dall’infanzia, non riuscirà a salvarlo da sé stesso. L’aquila d’Epiro racconta una vita straordinaria e un’epoca di profondi cambiamenti: l’espansione della cultura greca, la nascita della civiltà romana, il sogno di un uomo che osò sfidare il destino.

La sventura della lacrima della Maharani: avventure misteriose degli anni ’20
Olivia Rose
In libreria il 30 giugno

Diamanti, desiderio e la maledizione di una Maharani. Quando la Lacrima della Maharani – un diamante inestimabile avvolto da leggende e tragedie – scompare dal Padiglione Indiano di Wembley, i sospetti cadono su un giovane immigrato greco. Ma Meli sa la verità. Riunita con Dimitri, un amico dalla sua stessa disavventura a bordo della SS Andromeda, è convinta dell’innocenza dell’amico di lui. Con il suo fedele compagno Winston al suo fianco, Meli si immerge in un mondo di principi indiani, matrimoni combinati, e antiche maledizioni. Mentre si destreggia tra le splendide esposizioni e gli angoli in ombra della Mostra, inizia a sospettare che la verità dietro il furto sia molto più complessa di quanto Scotland Yard creda. Con gli animi reali che si infiammano e la minaccia di una falsa giustizia che incombe, riuscirà Meli a scoprire la verità prima che un innocente diventi l’ultima vittima della maledizione della Maharani?


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