Narrativa recensioni

La biblioteca segreta di Einstein – Fabio Delizzos

Recensione a cura di Luigia Amico

Albert Einstein. Antisemitismo. Spazio-tempo. Teorie fisiche. Relatività ristretta. Relatività generale. Omicidi. Investigazioni. Macchina del tempo.
Di primo impatto possono sembrare parole scollegate tra loro, che nesso c’è tra la teoria della relatività ristretta e la costruzione della macchina del tempo? Apparentemente nulla ma ne “La biblioteca segreta di Einstein”  questi elementi danno vita a una storia originale e ricca di colpi di scena.

Bologna, ottobre 1921. Albert Einstein è atteso in città, dovrà tenere delle conferenze sulla relatività ristretta e sulla relatività generale. Purtroppo, la cittadina è protagonista anche di alcuni efferati omicidi che sembrano ricondurre in qualche modo al famoso scienziato. È chiamato ad indagare l’investigatore capo Leonida Pardo, a cui non sfuggono dettagli tanto assurdi quanto inspiegabili: la prima vittima aveva con sé un giornale datato 1945, mentre sul corpo della seconda vittima il killer ha pensato bene di scrivere la formula E = mc2, opera dell’intelletto di Einstein che sta ad indicare la relazione tra energia e massa di un sistema fisico.

La vittima era un fisico ebreo, aveva sulla fronte l’equazione di un altro fisico ebreo, l’equazione aveva a che fare col tempo…

Inoltre, un furto in casa della sorella di Albert Einstein di alcuni documenti estremamente importanti e compromettenti per lo studioso getta un ulteriore velo di mistero sull’intera vicenda. Qualcuno, evidentemente, si sta divertendo a seminare morte e dubbi di difficile risoluzione.

Nel frattempo, un nuovo nemico scuote gli animi e infervorisce le menti; l’antisemitismo inizia, neanche troppo lentamente, a insozzare l’atmosfera rendendola soffocante. Lo scritto L’internazionale Ebraica. Protocolli dei Savi Anziani di Sion, un falso propagandistico antisemita elaborato dalla polizia segreta russa per gettare ulteriormente fango sugli ebrei, inizierà a circolare e farà sentire i suoi effetti accogliendo innumerevoli seguaci. I tempi e i luoghi in cui l’investigatore Pardo ed Einstein devono muoversi sono difficili e controversi; la Grande Guerra ha liberato il sentiero che conduce alla catastrofe che di lì a poco si abbatterà sulla popolazione mondiale, ormai le ideologie totalitarie iniziano a ramificarsi.

Questa è una delle tante importanti tematiche affrontate nell’ultimo lavoro di Fabio Delizzos che regala al pubblico un thriller mozzafiato in cui gli elementi che caratterizzano il genere si accompagnano e si accostano ad altri che offrono interessanti spunti di riflessione. Leonida Pardo dovrà lottare contro un omicida senza scrupoli ma anche contro le lancette del tempo che inesorabilmente scorrono in un ticchettio al cardiopalma. Passato, presente e futuro, chi ha tempo non perda tempo, ci sono in ballo altre vite, bisogna scovare il killer e consegnarlo alla giustizia per evitare che le strade di Bologna continuino a tingersi di rosso.

Quella che era iniziata come un’indagine per omicidio si era trasformata rapidamente in un intrigo dai risvolti impensabili: la matematica, Einstein, il viaggio nel tempo, l’odio verso gli ebrei e chissà cos’altro ancora.

Non sarà semplice completare il puzzle inserendo tutte le tessere al loro posto, molti sono gli elementi che potrebbero fuorviare anche la mente più allenata e preparata. Bisogna innanzitutto stabilire la correlazione tra morte e formule ritrovate, capire cosa spinge chi a commettere gli omicidi e la bravura di Delizzos è tangibile lì dove la finzione si amalgama con la realtà, personaggi che hanno vissuto la Storia e altri che hanno fatto la Storia interagiscono con figure di pura fantasia ma resi realistici grazie a una caratterizzazione sociopsicologica precisa e dettagliata.

La natura umana è la vera protagonista del romanzo, l’eterna lotta tra il bene e il male scandisce il ritmo narrativo donando attimi di suspense e colpi di scena. Consiglio di non terminare la lettura una volta arrivati all’ultimo capitolo ma di proseguire con le note dell’autore in cui sono elencati gli elementi di fantasia e i fatti e personaggi realmente esistiti. Mi sono resa conto, durante la lettura che in effetti non è semplice scindere le due cose perché la struttura narrativa è talmente ben congegnata che rende ogni passaggio realistico.

Non vi resta che spostare le lancette indietro nel tempo e tuffarvi in un viaggio nel passato dai contorni adrenalinici.

Il tempo è un’illusione. Sei tu a fare il tempo, sono i sensi le sfere dell’orologio. Ferma il bilanciere e il tempo non c’è più. Non contare l’eternità come anno-luce dopo anno. Un passo attraverso quella linea chiamata tempo ed ecco l’eternità.

Trama
Autunno 1921. Il celebre fisico Albert Einstein arriva in Italia per tenere una serie di conferenze, ma il suo soggiorno non comincia sotto i migliori auspici: alcuni dei suoi appunti, che aveva lasciato nella casa della sorella a Fiesole, vengono rubati, mentre nel Paese si sta diffondendo un forte antisemitismo, alimentato dalla pubblicazione dei controversi Protocolli dei Savi Anziani di Sion. Nello stesso periodo, una serie di strani omicidi sconvolge Bologna. Ciò che lascia perplesso l’investigatore capo Leonida Pardo, chiamato a indagare, sono alcuni dettagli inspiegabili: un giornale datato 1945 nella tasca della prima vittima, la formula E=mc2 scritta sul corpo della seconda, una banconota apparentemente del 1937 recapitata a un giudice… Cosa significa tutto ciò? È possibile che i crimini siano in qualche modo legati a Einstein? Lo scienziato e l’investigatore uniranno così le forze per risolvere questo sanguinoso enigma. Un rompicapo che sembra sfidare le leggi del tempo e della fisica, e che pare affondare le radici in un segreto sepolto nel passato di Einstein…

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