Narrativa recensioni

Figlie della notte – Laura Shepherd-Robinson

Recensione a cura di Roberto Orsi

Nelle mani sbagliate un segreto è un’arma.

Sono proprio i segreti il fulcro di questo romanzo ambientato nella Londra georgiana del 1782. La copertina del libro, edito da Neri Pozza, recita le testuali parole dal Times: “Il miglior romanzo storico poliziesco di quest’anno”. Sono “fascette” e frasi che molto spesso troviamo sulle copertine dei romanzi in libreria, senza dubbio. Ma posso dire che questo romanzo è davvero sorprendente.

In oltre 520 pagine l’autrice Laura Shepherd-Robinson ha ricreato un intero mondo. Quello di una Londra tra ricchezza e povertà, tra nobili e puttane, tra illusioni e delusioni.

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Caroline Corsham, per tutti Caro, è la moglie di un ufficiale inglese Henry Corsham. Una donna inserita nell’alta società, con conoscenze rilevanti nella Londra che conta. Un appuntamento misterioso con dama Lucia di Caracciolo nei Vauxhall Pleasure Gardens si trasforma all’improvviso in un incubo. Lucia è stesa a terra, senza vita, con evidenti segnali che riconducono a un omicidio brutale. Sulla scena del crimine una lettera misteriosa che viene fatta sparire dagli agenti di polizia.

Per Caroline, Lucia era una conoscenza piuttosto recente. Una donna napoletana che gli era stata presentata dal fratello solo poche settimane prima e con cui era sbocciata una certa empatia. Caroline ha un segreto che deve nascondere e Lucia si è offerta per tenderle la mano. È questo il motivo del loro incontro nei giardini di Vauxhall.

Subito dopo la scoperta del cadavere le indagini prendono il via, ma qualcosa risulta immediatamente poco chiaro. Chi era veramente Lucia di Caracciolo? La polizia impiega poco tempo per scoprirne la vera identità: una prostituta da tutti conosciuta come Lucy Loveless “senza amore”.   

Caroline non riesce a darsi pace di quanto avvenuto, vuole vederci chiaro e si rivolge a Peregrine Child ex giudice caduto in disgrazia, nel giro malfamato dei sobborghi di Londra. La strana coppia si mette sulle tracce dell’assassino. Child, con i suoi contatti nei bordelli e nelle case di appuntamento, rimesta nel fango londinese, tra le acque torbide di ambienti squallidi dove l’onore e la verginità si vendono all’asta con poche ghinee e la vita di una giovane donna vale meno di quanto si creda; Caroline, conosciuta e stimata negli ambienti della borghesia, inizia una partita a scacchi con alcuni tra i più potenti uomini della city: banchieri, usurai, ufficiali dell’esercito, persone a stretto contatto con esponenti del Ministero e del casato regnante degli Hannover.

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“Caro riuscì a offrire un debole sorriso, pensando agli ultimi momenti di Lucy. Le loro dita intrecciate. Quello sguardo bianco e supplichevole. Lui lo sa.”

“Lui lo sa” le ultime sillabe pronunciate da Lucy Loveless in punto di morte. Tre parole che rimbombano nella testa di Caroline. A chi si riferiva Lucy? Quali segreti celano i personaggi di questa storia?

Le indagini proseguono senza sosta. Il ritmo della narrazione è serrato. I due protagonisti viaggiano su binari paralleli cercando poi di trovare i punti di contatto tra le informazioni in possesso. A ogni domanda si scoperchia un nuovo vaso di Pandora. Ogni risposta attira un nuovo quesito. I collegamenti tra i personaggi della vicenda sembrano essere infiniti, e i possibili moventi numerosi e tutti plausibili. Le connessioni aumentano pagina dopo pagina e Lucy non rimarrà l’unica vittima su cui indagare.

“Perché dove c’è colpa c’è rabbia. Perché nemmeno quelli in cima hanno l’impunità da un omicidio, e la loro caduta, quando arriva, è la più dolorosa di tutte”

Infime bassezze, soprusi e abusi non solo fisici. C’è un complesso gioco di specchi, tra maschere che coprono volti e denaro che compra silenzio e omertà. Bugie e falsità si nascondono dietro a virtù illusorie ed effimere. L’intrigo poliziesco procede di pari passo con l’affresco che l’autrice fa della società del tempo. Un contrasto marcato tra la società borghese, i suoi vizi e i capricci soddisfatti a discapito dei più deboli. In questo caso giovani donne costrette a una vita in cui il loro corpo è in vendita.

Tutti hanno qualcosa da nascondere, ognuno di noi ha qualche segreto che tiene stretto dentro di sé, più o meno importante, inconfessabili molto spesso. Nella sfera intima di ognuno di noi aleggia una parte che non mostriamo mai completamente agli altri. Uno scudo protettivo? Eppure, un segreto quando sono in due a conoscerlo, non è più un vero segreto. Ed è li che subentra la fiducia.

Benjamin Franklin usava dire “Tre persone possono tenere un segreto, se due di loro sono morte.” Credo si addica perfettamente al quadro narrativo di questo romanzo.

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“Una lunga lista. Troppo lunga. Troppe persone con motivazioni poco chiare. La verità nascosta da bugie e offuscamenti, come le pieghe dell’origami.”

Gli ambienti sono descritti con dovizia di particolari e l’autrice è capace di ricostruire gli ambienti londinesi nel migliore dei modi, dalle botteghe degli artisti alle grandi case nobiliari, dai giardini cittadini ai bordelli e le taverne mal frequentate.

Laura Shepherd-Robinson ha ideato una vicenda molto articolata, includendo un numero consistente di personaggi e di possibili sospettati, rendendo appetibile il romanzo per chi ama le trame più intricate. E in un ambito così complesso l’autrice ha il grande pregio di mantenere alta la tensione e di conseguenza l’attenzione del lettore. I due punti di vista di Caroline e Child, che si intervallano capitolo dopo capitolo, sono gestiti in modo egregio garantendo una fluidità di lettura in cui il lettore riesce a non perdersi mai. Non posso dire se sia il miglior romanzo storico poliziesco dell’anno, ma sicuramente ci si avvicina parecchio.

Editore ‏ : ‎ Neri Pozza (11 novembre 2021)
Lingua ‏ : ‎ Italiano
Copertina flessibile ‏ : ‎ 528 pagine
ISBN-10 ‏ : ‎ 8854523755
ISBN-13 ‏ : ‎ 978-8854523753
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Trama

Londra, 1782. È una tiepida sera d’agosto e i vialetti lastricati dei Vauxhall Pleasure Gardens sono gremiti di londinesi che passeggiano allegramente sotto le stelle. L’animo gravato da un doloroso segreto, il cappuccio del mantello ben calato sulla testa, Caroline Corsham, moglie del Capitano Henry Corsham, si addentra nel Dark Walk, un sentiero stretto tra gli alberi, dove ha appuntamento con una nobildonna italiana, Lucia di Caracciolo, che ha promesso di aiutarla. Lungo il sentiero incrocia una figura singolare, un uomo con un cappotto nero e una maschera da medico della peste, che procede a passo spedito nella direzione opposta. Giunta sul luogo dell’incontro, una scena raccapricciante si schiude davanti ai suoi occhi: l’amica è riversa a terra, ferita gravemente e agonizzante. Caro fa in tempo a raccogliere le sue ultime, misteriose parole: «Lui lo sa», prima di assistere alla sua morte.

L’indomani, interrogata da Sir Amos Fox, giudice di Bow Street, scopre con sgomento che la donna che credeva amica non era affatto una nobildonna italiana, né si chiamava Lucia di Caracciolo. Tra i pergolati di Vauxhall e nelle taverne e nei caffè di Londra era nota come Lucy Loveless, il nome di una prostituta d’alto bordo. Benché profondamente turbata, quando Sir Amos Fox liquida il caso come una faccenda di poca importanza, Caro insorge. Racconta dell’uomo col cappotto nero, del documento macchiato di sangue che giaceva accanto a Lucy e che sembra svanito nel nulla, ma le sue parole cadono nel vuoto. A Bow Street non si curano certo della morte di una giovane donna nota come prostituta.

Caro decide allora di affidarsi a Peregrine Child. Ex giudice di Deptford, Child in passato ha goduto di prestigio e rispetto. Ora è ufficialmente un detective privato ridotto a dar la bassa lega e a perdere tempo tra i balordi del Red Lion, una taverna di furfanti da tempo immemorabile. Che il caso di Lucy Loveless, un caso che sembra celare un intricato mondo di artifici, inganni e vite segrete, possa rappresentare, finalmente, il suo riscatto?

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