Narrativa recensioni

Codice Botticelli – Agnès Michaux

Trama Firenze, 7 febbraio 1497. Il grande predicatore Girolamo Savonarola sguinzaglia per le strade della città bande di bambini per confiscare al popolo quegli oggetti che richiamano il lusso e il piacere. Nell’esaltazione religiosa del pentimento, tutto ciò che non è santo deve essere distrutto perché considerato peccaminoso. È ciò che passerà alla storia come il più famoso “falò delle vanità”. Sandro Botticelli contempla le ceneri del rogo quando Leonardo Da Vinci, suo grande amico, di ritorno da un lungo viaggio, lo informa della morte della madre Caterina. La donna gli ha lasciato in eredità una lettera segreta, indirizzata a entrambi. I due artisti, curiosi di decifrare il messaggio contenuto nello scritto e desiderosi di fuggire dal caos che regna in città, lasciano Firenze. È l’inizio di un’avventura che li porterà sulla strada del famoso Voynich, il libro più misterioso del mondo… Recensione a cura di Roberto Orsi Firenze, 1497. Lorenzo De Medici, il Magnifico, è scomparso da 5 anni. La città è ora in mano al frate domenicano Girolamo Savonarola, uno dei grandi nemici della famiglia Medici. La scena con cui si apre il libro è il famoso “falò delle vanità”. Il rogo voluto da Savonarola e i suoi seguaci per bruciare tutto ciò che potesse in qualche modo enfatizzare o indurre allo sviluppo della vanità. Furono arsi prodotti di cosmesi, specchi, vestiti lussuosi, strumenti musicali ma anche libri di testo considerati contrari alla pura fede predicata dal frate. Inoltre, varie opere d’arte ritenute amorali legate principalmente alla mitologia classica.
Il paganesimo sarebbe bruciato e il Frate lo sfidava a rinascere dalle proprie ceneri. Sfidava anche il papa, e il fuoco era il suo trionfo. In quel momento, il re di Firenze non era più il Cristo, ma lui.
Fa specie ritrovare il protagonista, l’artista Sandro Botticelli, portare personalmente le sue opere in piazza per bruciarle sul rogo, al seguito dei bambini “piagnoni”. Un momento di delirio collettivo, fomentato dal predicatore domenicano che gli costò la scomunica da parte di Papa Borgia Alessandro VI. In un contesto storico che vede la città di Firenze iniziare una lenta discesa dopo il culmine dello splendore avuto sotto la famiglia De Medici, si inserisce questo romanzo di fantasia dell’autrice Agnès Michaux. Lo schema del romanzo è abbastanza classico con un “Oggetto del desiderio” in questo caso identificato in un libro, quello che poi diventerà il Manoscritto Voynich, capace di dischiudere le porte della conoscenza totale all’essere umano, e due “sette segrete”, se così vogliamo chiamarle, sul campo di battaglia a contendersene il possesso. Tanti gli artisti del tempo che siamo abituati a trovare nei romanzi storici del primo Rinascimento: da Leonardo da Vinci a Cesare Borgia, fino ai meno conosciuti Giovanni Tritemio che provò a decifrare il manoscritto  senza riuscirci o, ancora, il capo degli “angeli” Francesco Guicciardini ancora ragazzino al tempo del racconto, divenuto poi scrittore, storico e politico italiano.
Non vi è niente di nascosto che un giorno non sarà scoperto: ecco l’idea che li univa. E cosi si adoperavano per l’avvento di quel tempo in cui l’essere umano, divenuto prodigio d’amore, avrebbe potuto accogliere in sé tutta la conoscenza.
Questo è il pensiero che anima gli Invisibili, il gruppo segreto in cui anche Sandro Botticelli viene introdotto. La ricerca della conoscenza, la bramosia del sapere. Il concetto di potersi avvicinare a Dio, ai misteri più profondi della vita e dell’universo. Allargare gli orizzonti della mente umana è qualcosa che da sempre spinge l’uomo oltre i propri limiti.
Contro l’ignoranza. Contro la menzogna. Contro il dogma. Contro i mutilatori del pensiero. Contro i divoratori dello spirito e del suo più bel nettare.
Ieri più di oggi questo concetto era chiaro e forte alle orecchie e nella testa dell’uomo illuminato. Così come erano illuminati gli artisti della scena fiorentina che hanno animato l’accademia neoplatonica voluta fortemente da Cosimo De Medici, a partire da quel Marsilio Ficino grande conoscitore della cultura classica, fonte ispiratrice di un pensiero filosofico che poneva al centro l’uomo e la sua misura, rispetto al divino e all’irrazionale. Le parole di Botticelli a un altro grande artista come Raffaello restituiscono la giusta sensazione di ciò che vivevano gli uomini del tempo. La transizione dal Medioevo al Rinascimento, uno dei momenti forse più importanti della storia italiana.
Senti com’è silenziosa Firenze, stasera? Percepisci il raccoglimento di cui gli uomini non sono neanche consapevoli? Questo secolo sta per finire e, con lui, tutto un mondo antico. Gli uomini avranno bisogno di essere accompagnati in questi stravolgimenti… Nessuno possiede la formula dell’avvenire, certo. Ma possiamo amare. Desiderare il bene e il bello per chi nascerà molto tempo dopo di noi, come l’abbiamo desiderato per noi stessi, qui e ora.
Il libro al centro della disputa, quel codice miniato, incomprensibile e indecifrabile che ai tempi del racconto non era ancora identificato come manoscritto Voynich, è la pietra filosofale della conoscenza e dei suoi misteri più grandi. Ancora oggi il testo viene identificato come “il libro più misterioso del mondo”, scritto con un sistema non ancora decifrato con un idioma che non appartiene ad alcun sistema alfabetico/linguistico conosciuto. Un romanzo di ambientazione storica che sposa una delle teorie di cui si è discusso in vari articoli negli ultimi anni. Leonardo Da Vinci aveva sangue mediorientale nelle vene, da parte materna? Caterina non era quindi una contadina della campagna toscana, bensì una schiava mediorientale giunta in Italia e sedotta poi dal ser Piero Da Vinci? L’autrice confeziona un racconto che unisce riferimenti storici accertati, personaggi realmente esistiti protagonisti delle vicende e una buona dose di fantasia ben inserita nel contesto.
Nei suoi quadri vi era quel fremito elegante, quella purezza tormentata, quel senso della linea che traspirava il Giglio rosso, che si cristallizzava in esso, anche. Sandro, pagano nervoso e mistico inquieto, incarnava alla perfezione la sua città natale.
Non mancano diversi passaggi sul pensiero del Botticelli e le sue opere più importanti, o su quello che Savonarola significasse per il popolo di Firenze. Una stagione di profondi cambiamenti che segnarono la città di Firenze e l’Italia intera. Un buon romanzo scritto da un’autrice straniera che rende giustizia alla nostra storia, in uno dei periodi più fiorenti dal punto di vista artistico e filosofico.   Copertina rigida: 336 pagine Editore: Newton Compton Editori (8 giugno 2017) Collana: Nuova narrativa Newton Lingua: Italiano ISBN-10: 8822704460 ISBN-13: 978-8822704467 Link di acquisto cartaceo: Il codice Botticelli Link di acquisto ebook: Il codice Botticelli  
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