Narrativa recensioni

Polvere di Giudea – Claudio Rossi

Trama «Tu vuoi sapere perché dobbiamo essere eliminati? Siamo sempre stati considerati spie, nessuno crede che tu ti occupi di misurare delle strade o delle fortificazioni. In qualche modo siamo finiti nella rete della congiura, e l’eredità di Cesare è immensa!» La missione che nel 44 a.C. porta uno sconosciuto agrimensore fin nella polverosa ma ricca Giudea non è altro che una copertura: gli interessi di Roma vanno ben oltre i progetti di rifacimento di vecchi forti e caserme. Ma anche l’agrimensore Fausto Quintilio, il suo servo e l’aiutante greco hanno ben altri interessi che eseguire gli ordini ricevuti dal Comando. Ricchezze di secoli si sono accumulate a Jerusalem e la lotta tra coloro che vorrebbero impadronirsene, in una fitta trama di intrighi e menzogne, non ha confini. È tra traditori e traditi che Quintilio dovrà cercare la verità per arrivare alla resa dei conti. Claudio Rossi è autore di numerosi saggi su antichi insediamenti e centuriazioni romane. La serie “Quintilio, Vita tra Repubblica e Impero” è ambientata tra gli ultimi anni di Cesare e i primi anni di Augusto. Recensione a cura di Maria Marques Un omicidio celeberrimo apre il romanzo di Claudio Rossi, quello di Giulio Cesare, quindi cronologicamente ci troviamo alle idi di marzo del 44 a.C. o meglio, come indica l’autore seguendo il calendario romano,nel 710 ab Urbe condita. La città si ferma in un silenzio gravido di sventure e i cittadini, attoniti e preoccupati, si rinchiudono smarriti nelle case in attesa degli avvenimenti futuri ,ma un altro delitto sconvolge questa volta gli animi di alcune persone. È un omicidio che nulla ha a che vedere con quello del generale romano, l’assassinio di una giovane donna, non famosa, non appartenente a una gens antica, la moglie di Quintilio, il protagonista di questo romanzo e dei sei precedenti volumi che ne compongono la serie. Il dolore che travolge il giovane vedovo e il padre della fanciulla come si può immaginare è straziante e, da quel momento, quasi incuranti del momento che la città sta vivendo, le vite di Quintilio e Crispo, saranno destinate a scoprire chi abbia commesso il delitto e chi sia il mandante effettivo, una volta escluso che non si tratti di un banale furto:
È morta all’istante. Prima di cadere a terra era già morta! Chi l’ha uccisa è un assassino di professione, non è un ladro!
Cercare un uomo in una città come Roma, sebbene abbia alcune caratteristiche distintive, è un po’ come cercare il classico ago nel pagliaio e, risalire al mandante quasi impossibile. Con la segreta speranza che, delle persone senza legami con la defunta, e quindi più liberi di potersi muovere senza destare sospetti, riescano laddove i suoi cari non sono riusciti a trovare il colpevole, Quintilio accetta un nuovo incarico nell’esercito con una destinazione lontana: la Giudea. L’incarico ufficiale arriva da parte del Senato:
Ufficialmente voi agrimensori andrete per preparare il progetto di ricostruzione della fortezza di Jerusalem nella quale sono acquartierate le nostre truppe e il comando della Giudea.
A questo incarico primario si aggiungono i rilievi per due fortificazioni nel deserto, Machaerus e Masada, quest’ultima nota per l’assedio posto dai Romani, nel 74 d.C. La prima domanda che mi sono posta leggendo il libro è stata quale fosse il campo di azione di un agrimensore nell’esercito? L’agrimensore, nel mondo romano era colui che esercitava l’attività di agrimensura, in altre parole la misurazione e la delineazione del terreno attraverso l’uso di uno strumento particolare, la groma. L’attività degli agrimensori comprendeva la tracciatura di confini e la risoluzione di eventuali controversie a essi legate, comuni misurazioni nei campi, determinare le dimensioni degli appezzamenti di terreno destinati ai veterani, insomma potremmo definirli dei geometri. Questo, in brevissime parole, il campo di azione del protagonista, considerando che in ambito militare, gli agrimensori erano utilizzati per rilevare i corsi d’acqua,l’altezza delle montagne, tracciare le strade, i percorsi degli acquedotti e la planimetria di nuove città. Gli agrimensori facevano capo al reparto del genio che serviva da appoggio e aiuto alle unità da combattimento vero e proprio. Tra i ranghi quindi di questo reparto, vi erano infatti architetti, geometri ma anche falegnami e fabbri. Le avventure di Quintilio, del liberto greco Hicesius e del veterano Crispo, si svolgeranno quindi non solo a contatto con la popolazione locale,ma anche con usi e costumi lontani dalla mentalità di Roma e naturalmente in mezzo a lavori sul campo, misurazioni, intrighi politici i cui tentacoli giungono persino in pieno deserto. Sopravvivere sarà la parola d’ordine per tutti, sfuggendo sia alle insidie dell’uomo sia a quelle di un territorio che non conoscono e sarà messo a dura prova non solo il loro fisico ma anche il loro animo,mentre il pensiero costante sarà sempre quello di risolvere l’omicidio che ha sconvolto le loro esistenze. Claudio Rossi, l’autore, con quest’ultima avventura di Quintilio e dei suoi amici, continua a portarci nell’antica Roma, seguendo la sua personalissima prospettiva. Nei suoi libri non troverete la Roma trionfale cui siamo abituati a pensare, ma la vita quotidiana di persone semplici che svolgono un lavoro che sembra marginale rispetto alla grandezza di questa civiltà, ma che in realtà ne è stato determinante per permettere ancora oggi a noi di vederne le vestigia sottoforma di ponti,acquedotti se non addirittura di utilizzare il tracciato delle antiche strade o di riconoscere le piante “squadrate” nelle nostre città. L’autore racconta un mondo in cui i grandi nomi della storia romana appaiono lontani o se presenti come in questo romanzo, servono più per determinare chi abbia dato un ordine che per identificare una persona vera e propria.
Che ti devo dire Hicesius? Sai bene che noi per essere i migliori costruttori del mondo prima dobbiamo distruggere. E ora faremo contento Marco Antonio che potrà far progettare una nuova fortezza degna di lui!
Il romanzo, pur facendo parte di una serie, è autoconclusivo e, anche se tra le righe talvolta rimanda a vicende già narrate e il finale rimane aperto prevedendo nuove avventure, si può leggere tranquillamente senza dover far ricorso ai volumi precedenti. Se amate quindi la storia romana, ma siete anche incuriositi da aspetti meno noti di essa, questo romanzo e la serie di cui fa parte, potrebbe fare al caso vostro. L’autore dissemina lungo la narrazione, innumerevoli curiosità che denotano la sua conoscenza della storia romana, ma anche della morfologia del territorio descritto. Il romanzo si legge rapidamente complice anche l’inserimento di alcuni personaggi che riescono a far sorridere nei momenti più difficili. Ne volete un esempio?Dinanzi al pericolo di vita,il problema di Hicesius è semplicissimo
…e tu converrai che mai la mia vita sarà sufficientemente lunga da permettermi di leggere tutti i libri che posseggo. Ebbene ora mi trovo qui,dovrò nascondermi nel deserto e non ho nulla da leggere!Hai mai pensato che il numero dei giorni della nostra vita sono già stati stabiliti dagli dei?Ogni giorno che io trascorro con voi in questo deserto corrisponde a un certo numero di pagine che non potrò mai leggere!
Copertina flessibile: 356 pagine Editore: Independently published (18 febbraio 2019) Collana: Quintilio, Vita tra Repubblica e Impero Lingua: Italiano ISBN-10: 1796562831 ISBN-13: 978-1796562835 Link acquisto cartaceo: Polvere di Giudea Link di acquisto ebook: Polvere di Giudea    
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