Narrativa recensioni

Il Signor Wolf – Enzo Caniatti

Trama Anno 1945. I nazisti sono in fuga. Chi riesce scappa tramite l’organizzazione Odessa, filando verso il Sud America. Sulle loro tracce si mettono Simon Wiesenthal, gli agenti dell’Oss e quelli del CIC, il controspionaggio americano. Ci vogliono due anni per ricostruire il percorso fatto dai gerarchi, rifugiatisi nei monasteri del Tirolo prima di ricostruirsi un’identità grazie a passaporti della Croce Rossa e del Vaticano. A Genova, poi, Odessa ha messo in piedi una centrale di smistamento che conta sull’appoggio di religiosi croati. Non la conoscono in molti. Ma Herr Wolf, lui sì, lui non può ignorarla: perché è lui il principale ricercato al mondo, che Odessa vuole proteggere. Ma, certo, il suo vero nome è un altro e fa sperare ancora i nazisti, che hanno in mano le armi batteriologiche, inventate da un generale giapponese e testate nello Stato fantoccio del Manchukuo. Chi è dunque il misterioso criminale che deve far resuscitare il Reich? Una sola persona scopre la verità mezzo secolo più tardi, quando si arriverà alla resa dei conti. Tra realtà e fantasia, attraverso una ricostruzione storica tenuta a lungo nascosta, una spy story che tiene incollati fino all’ultima pagina. Recensione a cura di Debora Serrentino A metà strada tra la spy story e il romanzo fantapolitico, Il signor Wolf è un racconto che si sviluppa su due filoni temporali: da un lato il periodo tra il 1946 e il 1947 con la caccia ai gerarchi nazisti che pian piano sono riusciti a fuggire verso i paesi dell’America Latina con la complicità di varie istituzioni, dall’altra i giorni nostri con protagonista Rodolfo Braun, in arte Rudy von Braunn, scrittore che bazzica mercatini di antiquariato tra foto e cartoline d’epoca in cerca di materiale che gli ispiri una storia per i suoi romanzi. Rudy compra da un armeno una valigia piena di fotografie e altro materiale tra cui il diario di Antonio Morzin un agente segreto che si è stabilito in Italia nei panni di Padre Antonio per scoprire le ramificazioni della “Via del ratto”, l’organizzazione che nell’immediato dopoguerra permise ad agenti nazisti e a criminali di guerra di fuggire verso i paesi dell’America latina con i patrimoni sequestrati alle vittime dell’Olocausto. Nella sua indagine Padre Antonio si ritrova ad assistere alla fuga del misterioso Signor Wolf, il criminale di guerra più ricercato di tutti, quello che nessuno si aspetta veramente di trovare. Ai giorni nostri Rudy si troverà a lottare letteralmente per la vita a causa del materiale contenuto nella valigia. Tra cattivi davvero spietati, nazisti di ieri e di oggi, la storia è veramente avvincente e si legge tutta d’un fiato. Lo stile è molto asciutto e senza fronzoli, molto adeguato a questo genere di racconto, anche se non mancano riferimenti e spiegazioni precise che permettono al lettore di capire tutte le sigle di associazioni, gruppi, polizie e simili, quasi tutte di origine tedesca, utilizzati nella storia. Nella parte finale la storia cade un po’ nello stereotipo del macho che risolve la situazione e della pupa di turno, che fino a pochi capitoli prima faceva parte del gruppetto dei cattivissimi, che si redime ed estremamente bisognosa di protezione cade ai piedi dell’eroe. Ho particolarmente apprezzato la Nota storica finale che spiega gli eventi reali che fanno da sfondo alla storia, parte storica che in alcuni punti sembra persino più romanzesca del romanzo stesso. Un libro che merita certamente di essere letto, scritto bene e davvero molto avvincente. Formato: Formato Kindle Dimensioni file: 628 KB Lunghezza stampa: 178 Editore: Algama (15 aprile 2016) Venduto da: Amazon Media EU S.à r.l. Lingua: Italiano ASIN: B01E3K44SQ Word Wise: Non abilitato Link d’acquisto: Il signor Wolf
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