Letture condivise

Lettura condivisa di marzo: i commenti dei lettori a “Se esiste un perdono” di Fabiano Massimi

Ed ecco il consueto appuntamento con i commenti della nostra lettura condivisa.
A marzo, abbiamo letto “Se esiste un perdono” di Fabiano Massimi, un libro che ha emozioanto molto e che ha come leit motiv “Che non accada mai più”.

Valentina Ferrari
Dò un giudizio globalmente positivo al romanzo, che è scritto bene e, soprattutto, ha il merito di aver raccontato la storia di Nicholas Winton, di Doreen Warriner, di Trevor Chadwick e dei loro kindertransport, con cui misero in salvo più di 600 bambini.
Ho apprezzato molto che la ragione del titolo “Se esiste un perdono” si sveli sono nelle pagine finali, elemento che ho trovato ben congegnato. Giudizio positivo anche sulla nota finale dell’autore che, giustamente, ci ricorda come il male sia ancora tra noi, ma come esistano organizzazioni che si prodigano per portare “aiuto, sollievo e luce ai bambini dimenticati nel buio”, come Save the children ed Emergency che possiamo, nel nostro piccolo, sostenere.
Unica nota negativa… ho trovato poco realistica e poco convincente la parte fictional della storia, in particolare l’ossessione dell’antagonista della vicenda, il gigante cattivo Vodnik, per la Bambina del Sale con cui aveva un conto in sospeso che doveva per forza chiudere. Sinceramente questi passaggi mi hanno annoiata un po’.

Laura Pitzalis
Una storia vera che non conoscevo e che mi ha scosso profondamente, non tanto per quello che si è fatto ma perché chi l’ha fatto è rimasto nell’ombra fino a qualche anno fa. Viviamo in una società estremamente distratta, anche se abbiamo tutti gli strumenti per avere memoria. Siamo la società potenzialmente più capace di memoria di sempre: se in una lettura o ascoltando qualche discorso mi imbatto in personaggi, eventi, nomi sconosciuti mi collego su Google e in pochissimi secondi so di che cosa si tratta. Eppure, molti ignorano chi fosse e cosa fece Nicholas Winton tra il 1938 e il 1939. Anch’io, fino a che non ho letto “Se esiste un perdono” di Fabiano Massimi, una cupa e tragica storia di treni e di cuori ambientata a Praga durante il nazismo, quando Hitler decide di invadere la Cecoslovacchia perché “affamato” di Lebensraum, lo “spazio vitale”. Parte con i territori dei Sudeti dove decine di migliaia devono lasciare le proprie terre e rifugiarsi in Boemia a Praga, in grandi campi di profughi, abbandonati a se stessi e nessuno a preoccuparsi di loro. Nessuno tranne tre volontari britannici che senza collegamenti né con il popolo, né con le istituzioni di Praga, né per questioni personali, decidono di partire in Cecoslovacchia e mettono su un programma che portò in salvo migliaia di persone tra cui 669 bambini. Non solo, quando terminano questa grandiosa impresa, tornano a casa e non ne parlano mai con nessuno. Questi eroi si chiamano Doreen Warren, colei che iniziò l’impresa, Nicholas Winton e Trevor Chadwick.
È la loro storia che Massimi racconta nel suo romanzo e la fa raccontare non a uno di loro ma a una quarta persona, Petra Linhart, donna cecoslovacca, personaggio di fantasia. Questa scelta è necessaria perché i nostri tre eroi sono persone realmente esistite e per questo non si può spostarli contro la realtà storica. Solo un personaggio fittizio può muoversi più agilmente riempiendo buchi dove non si sa cosa sia successo, dare spazio all’interpretazione dell’autore e testimoniare la storia dall’inizio alla fine.
Ampio rilievo Fabiano Massimi dà all’ambientazione spaziale: Praga una città magica, raccontata con molta attenzione e in modo molto dettagliato tanto che io, che non ci sono mai stata, l’ho come girata dal vero attraverso il romanzo. E per accentuare quest’atmosfera magica, ecco che l’autore inserisce un personaggio che sa di fiaba, una bambina che compare nei vicoli dopo il tramonto per poi sparire all’alba. Vestita di bianco, con un mantello e un canestro pieno di sacchetti azzurri contenenti sale, nessuno sa chi è, nessuno sa da dove viene, nessuno sa come si chiami. La chiamano la Bambina del sale. Tutti i protagonisti del romanzo avranno a che fare con lei, vorrebbero aiutarla ma come, se la prima a non voler essere salvata è proprio lei? È lei la protagonista che ci mostra il lato fiabesco della storia, è con lei che il romanzo storico assume le movenze di un thriller.
Un romanzo scritto molto bene, con uno stile fermo, risoluto, ineccepibile e con una scrupolosa ricerca documentale. Una fantasmagoria di voci, colori, sentimenti che si susseguono con un buon ritmo narrativo che rende la lettura scorrevole e piacevole.
Una storia che mi ha suscitato sentimenti contrastanti, rabbia e gioia e che mi ha resa partecipe dell’assonanza con la nostra contemporaneità. Perché, purtroppo, quel “MAI PIÙ” urlato nella “nota dell’autore” è ancora il presente, ci parla e stride forte: la Storia che si ripete?

Angela D’Albis
“Se esiste un perdono” di Fabiano Massimi! Grazie a un programma della BBC trasmesso nel 1988, al quale fu invitato sir Nicholas Winton, si scoprì ciò che egli fece nel 1939 a Praga! Tra la fine del 1939 e l’inizio del 1940 ebbe inizio l’operazione “Kindertransport” che portò in salvo nel Regno Unito, unica nazione ad aprire le frontiere ai profughi, quasi 10.000 minori non accompagnati provenienti da Germania, Austria, Polonia e Cecoslovacchia. Sir Winton, con altri due volontari, Doreen Warniner e Trevor Chadwick, mise insieme 8 treni che portarono in salvo nel Regno Unito ben 669 bambini! Come Perlasca e Schindler, anche sir Winton non rivelò a nessuno ciò che aveva fatto! Solo per caso, 50 anni dopo, la sua impresa eroica è stata conosciuta e sir Winton ha ricevuto i meritati riconoscimenti! Studiando la sua vicenda, l’autore di questo romanzo ha voluto portare alla luce anche le azioni eroiche degli altri due protagonisti che erano rimasti “sepolti negli archivi della Storia”! Un bel romanzo dove realtà e finzione si intrecciano in modo magistrale. Un romanzo commovente ( preparatevi i fazzoletti) che dovrebbe aiutarci non solo a non dimenticare , ma anche a dire: ” mai più” e invece, purtroppo, non impariamo mai dalla Storia e dal passato! Consigliato!

Luigia Amico
Conoscevo la storia di Nicholas Winton grazie al filmato che da un po’ di tempo gira in rete. Ho trovato il libro ben documentato, storicamente parlando, arricchito da una scrittura fluida, chiara e avvincente. Si argomenta di un piccolo spaccato di storia che purtroppo non sembra essere molto noto e che rischia di passare in sordina, il merito dell’autore è di aver riportato sotto i riflettori una vicenda che merita maggiore considerazione.
La parte non reale del romanzo, vedi la bambina del sale, non mi ha convinto e coinvolto totalmente; l’ho trovata inverosimile e a tratti troppo fantasiosa. A mio giudizio poteva anche essere omessa. Tutto sommato un bel libro, una lettura sicuramente importante che offre spunti di riflessione interessanti.

Donatella Palli
Ricordavo vagamente questa notizia su Nicholas Winton, un anziano signore che era stato pubblicamente ringraziato da tanti exbambini da lui salvati durante la seconda guerra mondiale.
Da questa notizia, Fabiano Massini ne ha tratto un bel romanzo , includendoci anche personaggi di fantasia che ben si compenetrano nel racconto; il tutto condito da una descrizione di Praga davvero magica , visitata per pochi giorni anni fa , dove mi piacerebbe tornare. La storia è conosciuta: l’invasione di Hitler della Cecoslovacchia, da alcuni attesa come un grande evento e da altri temuta , soprattutto dagli ebrei. L’atmosfera è triste e pesante , si vuole salvare i bambini e inviarli in Inghilterra ma per farlo i genitori devono accettare di lasciarli partire con la quasi certezza che non potranno mai più rivederli.
Massimi tesse con maestria una storia avvincente, dura e difficile ma è una lettura piacevole che avvince il lettore, lo informa, lo rende consapevole, lo commuove senza mai indulgere nel vittimismo.

Ivana Tomasetti
Il romanzo racconta l’impresa di sir Nicholas Winton, Doreen Warriner e Trevor Chadwick, che nelle tre settimane precedenti l’invasione della Cecoslovacchia, rischiarono la vita per salvare il maggior numero possibile di bambini. I fatti rimasero nell’ombra fino al 1988, quando la moglie di Winton, per caso, scoprì un vecchio elenco con nomi e foto di quasi settecento bambini cecoslovacchi, di cui molti ebrei, che suo marito aveva salvato dai nazisti, organizzando numerosi viaggi in treno per portarli da Praga, in Inghilterra, dove furono adottati da famiglie inglesi.
Nel novembre del 1939 Winton, inglese di origini ebraiche, arriva a Praga, lì Doreen Warren è già operativa da mesi. L’uomo aiutato da Petra, organizza treni per mettere in salvo i bambini. I genitori li affidano ad estranei perché li portino via e possano avere la speranza di salvarsi dai nazisti.

“…quello che facciamo qui non è illegale, ma potrebbe diventare rischioso…Lavoriamo venti ore al giorno, non siamo pagati, nessuno ci ringrazierà.”

L’ambiente è la città di quei giorni, in cui la popolazione è divisa tra coloro che parteggiano per Hitler e quelli che prevedono il disastro imminente, che vivono l’urgenza di agire, di offrire aiuto, di trovare soldi e documenti, circondati da traditori e filonazisti e con i dubbi sulla decisione di togliere per sempre i bambini dalle loro famiglie.
Tra i vicoli della città, incontriamo una bambina speciale, che fa ricordare la bimba vestita di rosso di Schindler’s list, e che invece indossa una mantella bianca con il cappuccio: è la bambina del sale, ne vende a sacchetti. Una notte, si scontra con un uomo, che inizierà a cercarla per vendicarsi. Sembra di ricordare le atmosfere delle fiabe: Cappuccetto Rosso, Pollicino… per non dimenticare che stiamo parlando di bambini e “anche un solo bambino vale un mondo intero”.
Un romanzo narrato con la leggerezza di una novella dove la tragicità della Storia è punteggiata da luci di speranza che nascono da persone buone.
Il titolo ci fa ricordare che tanti, nel silenzio, si adoperarono per la salvezza di innocenti: il perdono esiste dentro la loro generosità. Un insieme di voci, colori, emozioni e fatti che si susseguono in un ritmo narrativo che per la verità, non appare sempre incalzante, a causa di qualche descrizione. Certamente da leggere, assaporare e masticare, per la sua forza evocativa.

«Anche così, anche soli e abbandonati, anche in un paese in guerra, tra freddo, fame e malattia, riuscivano a ridere. Riuscivano a vivere.»

Martina Sartor
Un romanzo basato sulla storia vera di tre inglesi che dedicarono la loro vita alla salvezza dei bambini ebrei di Praga, con l’Operazione Kindertransport, nei momenti cruciali prima dello scoppio della II Guerra Mondiale: Doreen Warriner, Nicholas Winton e Trevor Chadwick. Nella loro storia si inseriscono quella di Petra Linhart, ragazza cecoslovacca che li aiuterà a salvare i bambini, ma che nasconde anche un oscuro segreto, e quella della Bambina del Sale, una figura quasi fiabesca che esce di notte per le strade di Praga a vendere piccoli sacchetti di sale, risorsa preziosissima per quei tempi difficili. Il modo in cui l’autore intreccia realtà e finzione è magistrale e ci ritroviamo ben presto a seguire col cuore in gola e con l’animo annichilito le vicende dei protagonisti. Ma non solo loro: anche le vicende dei bambini senza nome per i quali ai genitori si impone una scelta dolorosissima fra il tenerli con sé, sapendo che però andranno incontro a un infausto destino, e la loro salvezza che però comporterà una separazione definitiva.
È una storia che rimane a lungo nella mente e nel cuore del lettore e fa pensare ai tanti bambini di oggi, provenienti da zone di guerra o di povertà, per i quali si impone una scelta simile. E per i quali comunque non sempre c’è un lieto fine. Molto spesso ci sentiamo impotenti e diciamo: “Io cosa posso farci? Nulla!” Ma, come ha sempre sostenuto Nicholas Winton, morto nel 2015 alla veneranda età di 106 anni:

“Se qualcosa non è impossibile, allora deve esserci un modo per farlo.”

Facciamolo.

Costanza Marzucchi
La storia dei giusti è uno dei capitoli meno noti, e c’è un perché. Non si tratta tanto della necessità di mantenere la segretezza, quanto la mancanza di un’esigenza di esternare quanto fatto. Come diceva Bartali, “Il bene si fa, ma non si dice”. Potremo quindi considerare in questa luce l’avventuroso salvataggio dei bambini raccontato in questo romanzo. La parte storica, che coinvolge i personaggi reali è sicuramente quella che mi ha colpito maggiormente, perché ha reso i protagonisti delle figure vivide e vibranti nella narrazione. Inoltre consente al lettore di calarsi nella vicenda. La parte legata alla figura della Bambina del Sale, invece, non è riuscita a coinvolgermi del tutto. Pur essendo scritta in modo eccellente, mi ha lasciato un po’perplessa, soprattutto nella parte finale, con quel sospeso che non mi ha soddisfatto del tutto. Nel complesso, la scrittura è scorrevole e appassionante, con un buon ritmo narrativo.

Fabiola Màdaro
Avevo già visto alcuni video tratti dal programma trasmesso sulla BBC, al quale Nicholas Winton fu invitato per parlare della sua storia e a sorpresa gli fecero incontrare i bambini che aveva salvato. Quindi ero molto curiosa di leggere un romanzo basato su quei fatti che sono rimasti nascosti tra le pieghe del tempo per molti anni. Devo dire che questa storia mi ha travolto sin dalle prime pagine. Forti emozioni, un periodo storico notoriamente drammatico, ma da questa vicenda emerge una storia di speranza, di altruismo, di persone disposte a tutto per salvare dei bambini senza avere nulla in cambio, al punto da mettere in piedi un sistema collaudato per registrare i bambini, creare liste e schede da archiviare e organizzare i viaggi.
In tutta la storia la tensione è tenuta alta, anche grazie alla presenza di una misteriosa bambina che compare e scompare, non lasciando mai tracce dietro di sé.
Un libro che mi ha toccato profondamente, che porta nuova luce sulla storia di un uomo e dei suoi collaboratori che hanno rischiato tutto al solo scoop di salvare delle vite innocenti.

Raffaelina Di Palma
“Se esiste un perdono” non è un’opera di fantasia, è il racconto fedele di un’accurata e documentata descrizione di uno dei periodi più bui della nostra storia contemporanea. E’ la storia di tre persone, Doreen Warriner, Trevor Chadwick e Nicholas Winton soprannominati gli “Angeli di Praga” che portarono in salvo, tra il 1938 e il 1939, centinaia di bambini cecoslovacchi durante l’occupazione nazista affidandoli a famiglie inglesi. Per molti bambini fu un viaggio senza ritorno perché i loro genitori morirono nel campo di concentramento di Aushwitz. Fu incredibile il salvataggio di tanti bambini, altrimenti condannati a morte: una storia rimasta nascosta per oltre cinquant’anni fino al 1988, quando la moglie di Nicholas Winton scoprì, per caso, un album risalente al 1939 pieno di foto e nomi di bambini salvati. Il 15 marzo del 1939 le truppe della Wehrmacht occuparono la Cecoslovacchia. A Londra un certo Nicholas Winton un giovane operatore finanziario della City si preparava a partire per Praga. Coadiuvato da Doreen Warriner e da Trevor Chadwick, si trasformò in falsario stampando passaporti e visti. Con uno stratagemma riuscirono a comprare il silenzio di alcuni nazisti: in pochi mesi otto treni lasciarono la città. Un’etichetta e un numero per ogni bambino; un biglietto per la libertà. Sono molto toccanti la pagine che descrivono l’allontanamento dei genitori dai loro figli: momenti davvero drammatici. Una vera “filiera” di bambini messa in atto dai tre filantropi viene raccontata e presentata dall’autore, Fabiano Massimi, correttamente, così come ci è stata consegnata dalle testimonianze storiche. Chi legge viene lanciato nella Praga di quel ’39 con la sensazione di un “ritorno” in quei luoghi che furono testimoni muti di quella storia tragica. In questo contesto si amalgama benissimo “la bambina del sale”, poiché essa rappresenta simbolicamente il gelo e l’indifferenza dell’Europa e non solo, che fecero da sfondo, restando completamente indifferente in quel periodo drammatico. Esce soltanto di notte celandosi nei vicoli bui che la rendono invisibile: una bambina che si trova da sola ad affrontare problemi più grandi di lei; appare e scompare in una frazione di qualche secondo. Baratta o vende sacchetti di sale. Un personaggio che dà suspense alla narrazione. Per i “tre angeli di Praga” che oggi chiameremmo eroi, paladini che diedero prova di grande coraggio, mettendo a repentaglio la loro stessa vita, una storia che non hanno lasciato trapelare per molti anni: per loro era semplicemente un dovere umano di solidarietà, una volontà potente di aiutare il prossimo, che anima i volontari ancora oggi. Quel “Mai più” che avrebbe dovuto essere il futuro è, sfortunatamente, ancora il presente! Il finale del romanzo mi ha lasciato qualche perplessità. Forse ci sarà un seguito?

Michela Vallese
Questo libro, che ho letto tutto d’un fiato, mi ha toccato il cuore come accade sempre quando si parla di bambini in tempi di guerra e privazioni.
Sono loro, infatti, i veri protagonisti di questa storia. A dar voce ai loro drammi vengo scelti una serie di personaggi (reali e non) che, con le loro azioni, cambiano il destino di una parte di questi piccoli cuori innocenti.
Così N. Winton, Petra, D. Warriner, la bambina del sale, T. Chadwick, Vodnik, nel bene o nel male, sono gli espedienti per narrare un triste momento di storia mettendo l’accento sulla speranza e sul perdono.
Il libro inoltre ha il pregio di essere scritto bene con momenti di tensione e di forti emozioni.

Isabella Novelli
Un libro su un ‘interessante pagina di storia Cecoslovacca ambientato a Praga, città dove sono stata più volte e che amo molto.
I protagonisti sono in parte storicamente esistiti e in parte di fantasia.La ricostruzione storica è molto accurata e la storia è avvincente ed emotivamente coinvolgente.
Bella la storia sulla bambina del sale, molto commovente. Un libro che si legge tutto d’un fiato, che esula un po’da tutti quelli scritti sul secondo conflitto mondiale per l’argomento,molto poco trattato sin d’ora.
Poche sono le pubblicazioni sui protagonisti di questa storia ,bel lavoro di ricostruzione basata su pochissime testimonianze scritte.
Un buon libro che sono contenta di aver letto in condivisa.

Natascia Tieri
Il libro di Fabiano Massimi mi ha emozionato profondamente. Le tematiche trattate, purtroppo ancora attuali, mi hanno fatto riflettere sulla società in cui viviamo. Il libro in questione parla di discriminazione, razzismo e pregiudizi. Sono tematiche che, purtroppo, sono ancora molto presenti nella nostra società, nonostante i progressi fatti negli ultimi anni. La storia mi ha fatto sentire vicino ai personaggi, mi ha fatto provare empatia per le loro difficoltà e mi ha fatto apprezzare la loro forza e determinazione nel lottare contro le ingiustizie ed aiutare più persone possibili. Leggendo “Se esiste un perdono” mi ha fatto anche apprezzare l’importanza della letteratura come strumento di denuncia e di sensibilizzazione perché la letteratura può essere un’arma potente nella lotta contro l’ignoranza e l’intolleranza. Spero che più persone possano leggerlo e trarre ispirazione dalla storia dei personaggi.

Daniela Castagnino
Il romanzo narra la commovente e toccante vicenda, realmente accaduta, di Nicholas Winton un inglese che, insieme a due suoi connazionali, Doreen Warriner e Trevor Chadwick, nel 1939 salvò centinaia di bambini ebrei organizzando treni diretti in Inghilterra nei giorni precedenti l’arrivo dei nazisti a Praga.
Un’impresa eroica rimasta sconosciuta fino al 1988.
Nella storia reale l’autore ha inserito alcuni protagonisti di fantasia che danno al romanzo una parvenza di fiaba: la Bambina del sale ed il terribile nazista Vodnik.
La scrittura è fluida e scorre velocemente, l’ambientazione e l’aspetto storico sono curati e la trama è emozionante.
È una storia che merita di essere letta e permette di ricordare un periodo tra i peggiori che abbia attraversato la storia dell’umanità.
Sperando che non accada mai più.

Daniele Chiari
Emozionante come un thriller, commovente come una favola ….sconvolgente (purtroppo!) come una storia vera.
Scrittura fluida e scorrevole su un capitolo di storia poco noto, con la città e la magia di Praga della fine degli anni ’30 sullo sfondo.
La storia vera del salvataggio di centinaia di bambini ebrei attraverso viaggi in treno verso l’Inghilterra….tutto incredibile e tutto tristemente vero.
Un richiamo fortissimo alla responsabilità di tutti noi anche ai giorni nostri, perchè “il male e’ più vicino a noi di quanto crediamo” e “se è possibile fare qualcosa, allora abbiamo il dovere di farla”.
Lettura raccomandatissima, complimenti a Fabiano Massimi, già apprezzato in passato con “L’angelo di Monaco”.

Patrizia Di Cecio
Sicuramente un libro molto bello, scritto in modo abbastanza scorrevole che tratta un argomento molto interessante. Nicholas Winton , protagonista principale del romanzo è sicuramente uno dei tanti eroi che aiutò tantissimi bambini ebrei a lasciare Praga durante il periodo nazista portandoli in Inghilterra, aiutato da altre due persone. Sicuramente uno di quei libri che va letto per non dimenticare ciò che accade nel periodo più brutto della storia.

Maria Marques
Nicholas Winton, Doreen Warriner e Trevor Chadwick, a Praga, nelle settimane precedenti l’invasione da parte dei tedeschi della Cecoslovacchia, rischiarono le loro vite per salvare il maggior numero possibile di bambini ebrei portandoli al sicuro in Inghilterra. Salvare però i bambini significa anche fare i conti con il separare famiglie, guardare negli occhi genitori che chiedono la certezza di stare facendo la scelta giusta. In una nazione divisa tra chi aspetta con ansia l’arrivo di Hitler e chi invece teme l’invasione, Winton e i suoi amici si muoveranno sul filo del rasoio consapevoli di avere poco tempo in mezzo a filonazosti e doppiogiochisti. E poi c’è lei, la bambina del sale, che durante la notte compare quasi magicamente nei vicoli della vecchia Praga vendendo un bene ormai divenuto preziosissimo e introvabile. Intrecciando abilmente la realtà con la finzione, Massimi è riuscito a narrare come basti anche una sola persona per fare la differenza in un mondo che sta collassando verso gli orrori della seconda guerra mondiale. Un romanzo per riflettere, per non dimenticare chi ha sfidato l’impossibile tramutandolo in possibile.

Eliana Corrado
Mi aspettavo di più, da questo libro. Dopo aver letto “L’angelo di Monaco” (bellissimo) e il suo seguito, “I demoni di Berlino” (meno bello del precedente) da Fabiano Massimi mi aspettavo grandi cose e un po’ sono rimasta delusa.
Il libro “Se esiste un perdono” che narra una vicenda vera, di cui ero all’oscuro – ovvero la messa in salvo di migliaia di bambini ebrei di Praga, prima e a ridosso dello scempio della guerra mondiale – è sicuramente ben scritto e molto ben strutturato; ha tutte le caratteristiche tipiche sia del romanzo storico (una ampia e ben documentata ricostruzione dei luoghi e delle vicende storiche) sia del thriller (con veri e propri colpi di scena che sicuramente spiazzano il lettore); è ben calibrato e armonico; lo stile è fluido, ma a tratti l’ho trovato noioso (come per esempio il racconto della favola, che a mio avviso oltre che superflua spezza del tutto il ritmo). E anche il personaggio in sé della bambina del sale, che in teoria dovrebbe essere la protagonista ma che, a mio parere, non riesce del tutto a emegere come tale, è piuttosto piatto, a volte sembra messa nella Storia senza un preciso motivo.
Nel complesso, il libro si fa leggere e mi ha fatto piacere leggerlo perché ho aggiunto un altro tassello conoscitivo a una parte di Storia importante per il mondo intero, ma non sono riuscita a trarne grosse emozioni (come invece è successo ai mie compagni di condivisa) né coinvolgimento.
Il finale è molto aperto e chissà che non sia auspicio di un seguito.

Marina Lecca
Ogni volta che leggo un libro o vedo un film sulle nefandezze della congrega hitleriana mi sale su una rabbia terribile perché non riesco a sopportare come pochi uomini possano aver concepito ideologie così abberranti e come queste possano aver preso piede in maniera così forte.
Peggio ancora è quando penso che tra le vittime di queste ideologie ci siano stati oltre un milione e mezzo di bambini.
Fortunatamente molti altri sono stati salvati e questo grazie alle iniziative di molti benefattori. Tra questi c’è Nicholas Winton (la cui storia è sapientemente narrata nel libro di Fabiano Massimi), il quale è riuscito a portare via da Praga verso la Gran Bretagna, inizialmente in aereo ma poi soprattutto in treno, 669 bambini per affidarli a famiglie inglesi. E sarebbero stati molti di più se l’invasione tedesca della Polonia non avesse avuto come conseguenza la chiusura delle frontiere della Germania.
“Se esiste un perdono” si basa dunque su una storia vera ma la particolarità del libro è che ad emergere tra i protagonisti reali, come appunto Winton ma anche Doreen Warren e Trevor Chadwick e come i tanti bambini che vengono loro affidati perché vengano portati lontano dall’invasore tedesco, è anche una protagonista immaginaria: la bambina del sale.
La bambina del sale è una bambina misteriosa, che compare a Praga al buio della sera per vendere ai passanti sacchetti in tela azzurra con dentro una manciata di sale, prodotto semplice ma introvabile, per poi sparire all’approssimarsi dell’alba. Una moneta, un sacchetto, niente di più. Nessuno conosce il suo nome né sa come e dove si procuri quella merce. Nessuno riesce ad intessere dei rapporti con lei.
Anche Nicholas Winton la incontra per caso e, colpito dalla sua particolarità, decide di scoprire di più su di lei, riesce a costruirci un minimo rapporto e alla fine si impone di salvarla e di portarla via dalla città, così come vuol fare con gli altri bambini.
Ma tanti elementi complicheranno il raggiungimento di questo obiettivo.

“Se esiste un perdono” è stato per me un romanzo molto bello, narrato con una scrittura semplice ma molto toccante, che pur in un misto di realtà e finzione fa comunque conoscere uno dei tanti piccoli tasselli di bontà e altruismo con i quali si è cercato di contrastare la crudeltà nazista, con l’obiettivo e la speranza che ciò che accadde allora non si ripeta mai più.

Mara Altomare
Devo ringraziare questo libro per quello che mi ha donato:
Un pezzo di storia che ho approfondito e che in parte non conoscevo.
Un racconto avvincente che mi ha incollata alle pagine fino alla fine, con i suoi misteri e con la corsa contro il tempo.
Una riflessione personale sul lusso che come genitori abbiamo quando ci possiamo permettere di “non scegliere”. Se oltre a un lettore sei anche un genitore, questo romanzo è un pugno nello stomaco…
E poi ancora…
Mi ha donato l’amicizia con tre santi dei nostri tempi, coraggiosi, preziosi per il mondo, incredibilmente umili.
Il ricordo di una bambina speciale sospesa tra immaginazione e realtà, a cui voglio pensare come la grande speranza di questo romanzo…
Una città meravigliosa che adesso ho il sogno di visitare!
La condivisione con un gruppo di persone colte e appassionate:

“Scoprire, illuminare, diffondere, celebrare: è questo, in fondo, il senso della letteratura.”

Una memoria da tenere ancora accesa, con uno sguardo vivo, purtroppo, rivolto verso il nostro presente.

Roberto Orsi
Innumerevoli i romanzi ambientati nel periodo più buio della Storia recente, il secondo conflitto mondiale. Per fortuna, aggiungo. Come spesso diciamo è fondamentale che il ricordo non sbiadisca mai, soprattutto nel nostro momento storico in cui i testimoni oculari di quelle tragedie sono sempre meno.
Fabiano Massimi affronta una delle pieghe di quel periodo oscuro. Hitler è alle porte della Cecoslovacchia, il suo esercito procede nell’annessione dei paesi dell’est. Praga non è distante, le voci dei prossimi attacchi si susseguono senza sosta. Si sa, ormai è solo questione di tempo.
Un uomo ha un progetto ambizioso: mettere in salvo quanti più bambini e famiglie ebree possibile, organizzando per loro il viaggio verso il Regno Unito. Insieme a lui, Doreen Warriner e Trevor Chadwick furono i principali artefici di questa opera umanitaria così importante. Partendo da questo fatto reale, Fabiano Massimi ambienta il suo romanzo nella meraviglia della città di Praga. Un tempo sospeso, poco prima degli attacchi che la misero a dura prova.
Le vicende vengono raccontate in prima persona dalla giovane Petra, personaggio di fantasia, che trova una certa realizzazione nel partecipare a questo progetto. Gruppi di bambini vengono strappati alle loro famiglie per mettersi in salvo, in una nazione ancora neutrale e capace di dare loro rifugio e un futuro migliore. Un concetto per nulla distante da quello che oggi viviamo in prima persona, come in un ciclo continuo di vita e, purtroppo di morte. La speranza di rinascita, di benessere e serenità per i propri figli si scontrano con il bisogno di tenerli al proprio fianco e vederli crescere.
Tra di loro, la Bambina del Sale è una figura enigmatica: una bambina che compare sul fare della sera nei vicoli più bui della città, con un cesto colmo di sacchetti azzurri. Vende un bene prezioso quanto l’oro in tempi di guerra: il sale. Anche lei è minacciata dalle leggi antisemitiche, per Winton è fondamentale metterla in salvo come tutti gli altri. Ma la Bambina è sfuggente. L’incontro con un violento e crudele gerarca nazista la mette in serio pericolo.
La scrittura di Massimi consente una diretta immersione del lettore nella meravigliosa città di Praga. Una storia che ricalca un periodo storico già conosciuto ma che ha il grande pregio di mettere in risalto un risvolto meno noto ma altrettanto toccante.

Maria A. Bellus
Di Fabiano Massimi ho letto ultimamente L’angelo di Monaco, bellissimo e anche con questo Se esiste un perdono non si smentisce.
Storie che toccano che lasciano il segno un ” mai più ” su cui dovremmo meditare.
Narrata con una scrittura scorrevole la vicenda di Nicholas Winton, che è riuscito con i propri mezzi ad organizzare 8 treni per portare oltrefrontiera e salvare dell’orrore nazista 669 bambini è molto toccante. Il dramma e il sacrificio di staccare quei bambini dalle loro famiglie è palpabile.
A tutta la vicenda fa da cornice una Praga affascinante all’inizio della seconda guerra mondiale sembra di camminare in prima persona per quelle strade ricche di storia e vedere sbucare da qualche angolo la Bambina del sale un personaggio fiabesco che ha qualcosa di magico e da vivacità alla storia.

Link cartaceo: Se esiste un perdono
Link ebook: Se esiste un perdono

Trama
La chiamano la Bambina del Sale, perché tutte le sere, quando il buio allaga la città, puoi incontrarla all’imbocco di un vicolo che vende ai passanti sacchetti in tela azzurra con dentro una manciata di sale, introvabile da tempo. Nessuno a Praga conosce il suo nome. Nessuno sa come si procura quella preziosa merce. La Bambina compare dopo il tramonto e scompare prima dell’alba, senza dare confidenza a chi incontra. Una moneta, un sacchetto. Tutto qui. È il 1938. Il furore nazista incombe sulla Cecoslovacchia e Hitler è alle soglie della città. La paura dilaga, soprattutto fra gli ebrei del Ghetto. Non c’è tempo, bisogna fuggire. Bisogna salvare i più deboli, come i bambini senza famiglia, come la Bambina del Sale. Un’impresa impossibile. Eppure c’è un uomo che ci crede, un inglese di origini ebraiche, Nicholas Winton, che tenta il miracolo: allestire treni diretti nel Regno Unito per mettere in salvo quanti più bambini possibile. Tra mille ostacoli logistici e politici, e con l’aiuto della giovane Petra che lo guida in una città a lui sconosciuta e colma di fascino, Winton sta per riuscire nel suo eroico intento. Ma la Bambina del Sale sembra non voglia farsi salvare. Perché quello sguardo sfuggente? Quale segreto nasconde? In questo romanzo, che racconta la vicenda vera e dimenticata di sir Nicholas Winton, tornata alla luce grazie a un commovente video della BBC dove l’uomo ottantenne incontra a sorpresa i “suoi” bambini ormai adulti, Fabiano Massimi ci accompagna in un viaggio fra storia e finzione, rischiarando una delle pagine più oscure del nostro passato con la luce della speranza.

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