Personaggi Storici Viaggio nella storia

16 marzo 1892: esce il primo numero del quotidiano “Il Mattino”, fondato da Matilde Serao e Edoardo Scarfoglio

Articolo a cura di Maria Marques

16 marzo 1892, a Napoli, viene pubblicato un nuovo quotidiano : “ Il Mattino”.
Un nome semplice, intuitivo che invitava i lettori ad allargare gli sguardi non solo sul golfo, ma anche oltre, in ogni direzione; un nome benaugurale ammantato di quell’ottimismo che si accompagna al nascere di un giorno nuovo. I suoi fondatori erano una coppia di giornalisti, accomunati non solo da sodalizio professionale, ma anche famigliare: Edoardo Scarfoglio e Matilde Serao, donna Matilde come amava farsi chiamare dagli amici.

Ma, chi fu Matilde Serao, la prima donna giornalista d’Italia? Nata a Patrasso nel 1856 da un esule antiborbonico e da madre greca, di origini nobili, Matilde dapprima lavorò ai Telegrafi di Stato e, solo in seguito, scoprì la passione per la scrittura. Dopo una breve esperienza nel campo giornalistico, in cui la sua produzione spaziò da bozzetti, articoli brevi firmati con lo pseudonimo di “Tuffolina”, nel 1878, Matilde pubblicò la sua prima novella “Opale”. Nel 1882 la Serao si trasferì a Roma dove, sotto lo pseudonimo di “Ciquita”, scrisse cronaca rosa e critica letteraria introducendosi nei salotti bene della capitale.

Nel 1883 pubblicò il suo primo romanzo “Fantasia”; tra le critiche negative ricevute, si annovera quella di Edoardo Scarfoglio con cui si sposerà due anni dopo, affidando la cronaca della giornata alla penna di Gabriele D’Annunzio. Da quell’unione nacquero non solo quattro figli ma anche una collaborazione professionale che portò alla nascita de “Il Corriere di Roma”.

Nonostante gli impegni professionali e famigliari, Matilde pubblicò “Il ventre di Napoli” nel 1884, considerato il suo capolavoro e altri romanzi: “La conquista di Roma” nel 1885, “Il romanzo della fanciulla” nel 1886 e infine, nel 1887,  “Vita e avventure di Riccardo Joanna”, libro che Benedetto Croce definì ” il romanzo del giornalismo italiano“.
Nonostante il grande impegno profuso da Matilde nella redazione, il giornale non ebbe successo, anzi costrinse la coppia a indebitarsi a tal punto che fu provvidenziale l’incontro con il proprietario del quotidiano “Il Corriere del Mattino” di Napoli. Trasferitisi nel capoluogo campano, gli Scarfoglio crearono la testata” Il Corriere di Napoli”, tra i cui collaboratori annoverarono Giosuè Carducci, Salvatore Di Giacomo e Gabriele D’Annunzio.
Nel 1892, la coppia, lasciò il Corriere di Napoli e fondò Il Mattino”, testata su cui furono pubblicati a puntate anche i romanzi dei maggiori scrittori europei, tra gli altri “Bel Ami” di Maupassant e “I fratelli Karamazov”, di Dostoevskij. Infaticabile Matilde continuò a scrivere romanzi, affiancando la sua attività di scrittrice a quella di giornalista.

Nello stesso anno Edoardo Scarfoglio intrecciò una relazione con una giovane cantante, relazione che durò due anni, portò alla nascita di una bambina e si concluse tragicamente con il suicidio della donna proprio dinanzi alla porta dell’abitazione di famiglia. La bimba fu affidata alla stessa Matilde che, qualche anno dopo, lasciò il marito e, nel 1900, terminò anche la sua collaborazione con il Mattino.

Conosciuto un altro giornalista, l’avvocato Giuseppe Natale, con questi, Matilde fondò e diresse, prima donna in Italia, il suo giornale: “Il Giorno“.

Nel 1917 morto Scarfoglio, Matilde sposò Giuseppe Natale, da cui nel frattempo aveva avuto una figlia. Nel 1926 fu candidata al premio Nobel per la Letteratura che invece vinse un’altra italiana, Grazia Deledda. Il 25 luglio del 1927, all’età di settantuno anni, Matilde Serao morì a Napoli alla sua scrivania, impegnata a scrivere, proprio come lei stessa aveva profetizzato:

Nient’altro che scrivere. Questo è il mio mestiere. Questo è il mio destino. Scrivere fino alla morte.

Relegata purtroppo la sua ampia produzione letteraria (novelle, romanzi, saggi, pamphlet) a qualche riga sulle antologie, Matilde fu invece una giornalista eclettica che sapeva spaziare su qualsiasi argomento, dai libretti pubblicitari sino a qualunque articolo le occorresse per completare l’edizione del quotidiano da lei fondato. Il suo stile, che si fa rientrare nel filone della letteratura verista, è tutto teso a coinvolgere il lettore negli avvenimenti o nella narrazione ed è, soprattutto nelle novelle e in quello che è considerato il suo capolavoro, Il Ventre di Napoli, nato come inchiesta giornalistica dopo l’epidemia di colera del 1884, che raggiunge i livelli più alti.

La sua penna, che si sofferma sui dettagli e nei toni sa salire all’indignazione, utilizzando termini dialettali, diventa efficace non solo nel narrare ma anche nel denunciare. A chi non amava il suo stile, Matilde rispose senza mezze misure:

Io che sono stata tanto accusata di scrivere in una lingua cattiva, imperfetta, io che anzi confesso di non sapere scrivere bene, ammiro in ginocchio chi scrive bene… ma vi confesso che se per caso imparassi a farlo non lo farei. Io credo che, con la vivacità di quel linguaggio incerto e di quello stile rotto, di infondere nelle opere il mio “calore” che non solo vivifica i corpi, ma li preserva da ogni corruzione del tempo…

Eccentrica, intelligente e determinata, divenne una leggenda per la sua professionalità e autorevolezza negli anni tra la fine dell’Ottocento e gli inizi del Novecento, non solo a Napoli. In un mondo maschile, quale era quello del giornalismo dell’epoca, Matilde seppe crearsi il suo spazio, sfruttando la sua forte personalità. La celebre scrittrice americana Edith Wharton che la incontrò in un salotto parigino, seppe cogliere al meglio la sua personalità:

Tra le donne che ho incontrato là, la più straordinaria è stata senza dubbio Matilde Serao, la scrittrice e giornalista napoletana… con il suo abbigliamento e la sua cadenza stridenti, appariva assurda in quel salotto, dove tutto era in penombra e in semitono, ma quando incominciava a parlare era padrona del campo…

https://www.repubblica.it/speciale/2004/biblioteca/intro/serao.html
http://www.ilfoglioletterario.it/federica-marchetti-matilde-serao/
https://www.indipendente-mens.it/matilde-serao/
www.letteraturadimenticata.it › Serao Matilde

Che ne pensi di questo articolo?

One Reply to “16 marzo 1892: esce il primo numero del quotidiano “Il Mattino”, fondato da Matilde Serao e Edoardo Scarfoglio

  1. Un donna particolare, eccentrica, libera, indipendente, acuta nel cogliere le sfaccettature della società. Poco preoccupata dell’altrui giudizio Matilde Serao visse la vita di donna, madre, giornalista, scritrice, come oggi sarebbe quasi normale, nel suo tempo era fuori da ogni schema. Lasciò suo marito e intreccio’ una muova relazione quando le donne non potevano neppure osare pensarlo. La Sibilla Aleramo fu costretta a lasciare suo figlio per una scelta simile. Matilde Serao è una figura di cui poco si parla, relegata a poche righe di qualche antologia, come bene dice l’articolo. Grazie per averne narrato la storia.

     

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.