Narrativa recensioni

Lo scriba di Osiride. L’albero della vita – Christian Jacq

Trama L’albero della vita è l’acacia del tempio di Abido, nata sulla tomba di Osiride. Poche cose, in Egitto, sono più preziose: quell’albero infatti custodisce il mistero della nascita e della morte, essenziale perché gli Dei continuino a guardare con benevolenza a tutto il popolo egizio. Ora però l’albero si sta lentamente seccando, come se un male oscuro stesse prosciugando la sua linfa vitale. Il faraone Sesostri III sa che deve fare qualcosa: è in gioco il destino dell’intero Paese, che potrebbe addirittura scomparire in un gorgo di violenze e di sciagure. La vita del giovane Iker non è mai stata facile. Povero e orfano, mai avrebbe pensato di finire prigioniero su una nave ed essere offerto in sacrificio alle acque del Nilo per placare il furore degli dei e la tempesta che hanno scatenato. Miracolosamente sfuggito alla morte, Iker ha tuttavia la sensazione di essere stato manipolato da una forza occulta e potente. Chi può volere la sua morte, e perché? C’è solo una strada per scoprirlo: diventare scriba, così da entrare in contatto con coloro che guidano il Paese. Magari addirittura con il faraone … Recensione a cura di Patrizia Braggion Una storia che ci porta nell’antico Egitto, nei due regni riuniti sotto la figura di Sesostri III, un faraone chiamato a combattere un nemico oscuro che mina la vita del suo impero. All’età di cinquant’anni, il re, alto più di due metri era un colosso dal volto severo. Terzo nella linea di successione dei Sesostri, portava i nomi di “Divino per trasformazioni”, “Divino di nascita”, “Colui che si trasforma”, “La potenza della luce divina appare in gloria” e “L’uomo della potente dea”. … Sesostri contava almeno sei temibili avversari, sei governatori di provincia che si consideravano autonomi e disprezzavano il monarca insediato a Menfi. La grande acacia sta morendo e solo il faraone può intervenire per ripristinare la sua ninfa e farla rinascere, aumentando riti e cercando il grande oro, ma soprattutto riportando tutto il regno sotto il suo potere, riconquistando le province ribelli. L’acacia è l’albero di Osiride … “La grande Terra” era il nome attribuito per tradizione al territorio riservato a Osiride, il dio che custodiva il segreto della resurrezione. Era stato lui il primo sovrano d’Egitto, a gettare le basi della civiltà dei faraoni. Assassinato ma in seguito vincitore sulla morte, regnava adesso sui “giusti di voce”, e solo la celebrazione dei suoi misteri conferiva al suo erede, il faraone, la dimensione soprannaturale e la capacità di mantenere i legami con le potenze creatrici. Senza il compimento dei riti in onore di Osiride, l’Egitto non sarebbe potuto sopravvivere…. “Quando Osiride rinasce” ricordò il superiore “l’acacia si copre di foglie e il paese prospera. Ma Seth, l’assassino e il perturbatore, tenta sempre di farla seccare. Allora la vita abbandona i vivi. Se l’acacia muore, su questa terra regneranno la violenza, l’odio e la distruzione.”. Tutto però inizia con Iker, un’apprendista scriba rapito da sconosciuti che si ritrova su una nave nelle mani di un equipaggio pronto a sacrificarlo per superare le ire del fiume, perché proprio lui? Una domanda ricorrente che si pone lo stesso protagonista e che lo porterà a cercare la verità attraversando i regni dell’antico Egitto e rafforzando la sua voglia di vendetta. Il cammino di Iker è lungo, ma protetto dagli Dei che lo guidano silenziosamente nel compimento del suo destino, un disegno immenso che lo farà crescere nel bene o nel male? Lampi, un cielo in fiamme, un serpente gigantesco dalla pelle dorata e dalle sopracciglia di lapislazzuli! Stavolta Iker era proprio morto, e un genio mostruoso dell’altro mondo avanzava verso di lui per stritolarlo. Ma il rettile rimase immobile e si accontentò di guardarlo. … “Chi ti ha condotto qui?” “Nessuno, è stata un’onda … l’imbarcazione, i marinai … e poi …” “Dì tutta la verità e rispondi senza indugio, altrimenti ti riduco in cenere.” “Alcuni pirati mi hanno rapito, in Egitto, e intendevano gettarmi vivo in mare per placarlo! … La nave è andata distrutta, e io sono l’unico superstite.” “E’ stato Dio a salvarti dalla morte” asserì il serpente. “Questa è l’isola del ka, la forza creatrice, la linfa dell’universo. Nulla esiste senza di lei. Ma questo territorio è stato colpito da una stella caduta dall’alto del cielo e tutto si è incendiato. Io, il padrone della terra divina … non ho potuto evitare la fine di questo mondo. E tu, salverai il tuo?” E’ facile identificare il ragazzo come protagonista, anche se è attorniato da personaggi altrettanto importanti e carismatici che rendono la storia più intrigante e complessa: la danzatrice, l’annunciatore, il faraone, tutti i vari maestri che aiutano Iker nella sua crescita professionale e personale, i pochi volti amici che trova lungo la sua avventura, Sobek e i governatori delle provincie. Ognuno di loro si ritaglia uno spazio e arriva a essere una presenza forte e ricca, diventando protagonista a sua volta, quello che colpisce è che tutti direttamente o indirettamente s’incontrano con Iker, destino o casualità? Una figura imponente è l’annunciatore, un nuovo Dio che fomenta la folla contro Sesostri, dimostrando la sua inutilità, cerca uomini da assoggettare al suo volere e da guidare verso la conquista di una nuova era. Comanda con forza usando la paura e il timore per rafforzare le sue parole, lasciandosi alle spalle sangue e morte, nulla lo può fermare, eppure qualcosa rallenterà la sua corsa. In mezzo a tanti uomini spicca una ragazza, una danzatrice che colpisce non solo il protagonista, ma anche il lettore con la sua danza leggiadra e sensuale, la sua bellezza eterea e irraggiungibile che la rende unica e diversa dalle altre. Una danzatrice destinata, a ricoprire un ruolo fondamentale nel culto egizio, una donna disposta ad affrontare compiti difficili per salvare l’albero della vita e nonostante quello che grava su di lei, il suo pensiero vola a quel giovane visto di sfuggita … un ragazzo dallo sguardo fiero e con un fuoco nello sguardo, cosa li lega? Il libro ha una struttura articolata, ogni capitolo presenta il punto di vista dei personaggi coinvolti nella storia, l’autore riesce a trasportarti nell’antichità attraverso i culti e i riti, descritti minuziosamente e ricchi di particolari, sembra di sentire la musica e di vedere i movimenti aggraziati delle danzatrici. La scrittura è semplice e adatta a un vasto pubblico che permette di seguire con chiarezza le spiegazioni della vita nell’antico Egitto dalle abluzioni giornaliere all’importanza piramidale nella sua organizzazione, fino ai suoi estremi, riconoscendo nel faraone la rincarnazione dei loro Dei sottolineando lo stretto rapporto con la natura e gli animali simboli di forze ancestrali. Per un’amante dell’Egitto come me è stato un piacere poter leggere questo libro, conoscevo già l’autore e si riconferma molto preparato sull’argomento, ha padronanza del suo sapere e riesce a creare storie coinvolgenti, nonostante le molte descrizioni non annoia. Si nota però che la storia è stata creata e pensata per pubblicazioni in serie, non c’è un vero finale e la lettura finisce all’improvviso, lasciando una sensazione d’incompletezza, invogliando il lettore all’acquisto del libro successivo. Copertina flessibile: 423 pagine Editore: TRE60 (14 giugno 2018) Collana: TRE60 Lingua: Italiano ISBN-10: 8867024884 ISBN-13: 978-8867024889 Link d’acquisto: Lo scriba di osiride
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