Narrativa recensioni

L’ultimo pontefice di Angelo Stramaglia

Trama In un’Europa che vacilla, il furto di alcuni importanti documenti mette in subbuglio il Vaticano. Ciò che è stato trafugato potrebbe consentire di ritrovare una pericolosa macchina del tempo, occultata dal Vaticano stesso, capace di rimettere in discussione la Storia. Sulle tracce del pericoloso oggetto c’è Padre Bruno, un professore di Teologia dell’Accademia Pontificia di Roma, con la preziosa collaborazione del suo assistente Edwin e del commissario Marchesi. Parte una caccia spietata che porta i suoi protagonisti alla ricerca di indizi per ritrovare la macchina, mentre qualcuno ai più alti livelli trama nell’ombra per impedirlo a tutti i costi, in uno scenario in cui alta finanza, politica, terrorismo e religione si intersecano inestricabilmente, rischiando di scatenare l’Apocalisse. Recensione a cura di Noelia Costa Già dalle prime pagine, si viene coinvolti in un’aura di mistero. Il nostro protagonista, padre Bruno, si trova coinvolto nella ricerca del Cronovisore, aiutato dal suo assistente Erwin. Ma c’è qualcuno che glielo vuole impedire a tutti i costi: la Fratellanza, composta da uomini potenti che ricoprono ruoli importanti all’interno del Vaticano e in altre istituzioni. Il grande timore di padre Bruno è quello che possa avverarsi la profezia di Malachia, per questo vuole recuperare tutti i componenti del cronovisore, che è in grado di vedere immagini del passato e di un possibile futuro. Seguendo gli indizi trovati in un libretto scritto da padre Ernetti (inventore del Cronovisore), padre Bruno gira per il mondo alla ricerca dei suoi tre componenti. Risolvendo e interpretando le quartine lasciate da Nostradamus e reinventate da Ernetti,per indicare l’esatta collocazione di ogni pezzo. Con la lettura di questo libro è la prima volta che vengo a conoscenza della profezia di Malachia, vescovo Irlandese che intorno al 1140, profetizzò la successione dei vari papi, che si sarebbe conclusa con il “papa nero” dopodiché si dovrebbe verificare la fine del mondo. Il papa nero, al quale si fa riferimento dovrebbe essere proprio Papa Francesco, primo pontefice gesuita, ordine che si veste in nero. Ma come ogni profezia che viene rivelata, non bisogna prendere ogni parola per oro colato!
“No, Edwin. Dio esiste, invece. Ma semplicemente non si occupa di noi. L’abbiamo disgustato e annoiato. Si è addormentato. Piuttosto, metti in dubbio l’umanità e ciò che siamo diventati! Ma non Dio, ragazzo mio!”
Questa frase, che padre Bruno rivolge all’assistente Edwin, il quale ha un momento di sconforto, mi è rimasta impressa. Fa veramente riflettere su cosa è diventata al giorno d’oggi l’umanità e cosa è capace di fare pur di raggiungere i suoi scopi. Nonostante in alcuni punti l’ho trovato un po’ prolisso e ripetitivo nelle spiegazioni, la lettura è stata molto piacevole; circa ad un terzo del libro il ritmo si fa più incalzante. Ho veramente apprezzato come l’autore sia riuscito ad includere nel romanzo alcune tematiche che sono, purtroppo, molto attuali: come il terrorismo, attentati e corruzione. In molti punti ho avuto la sensazione di leggere dei fatti di cronaca quotidiana. Leggendo questo libro mi sono venute in mente molte domande: chissà se la storia che conosciamo sia vera? Quante menzogne ci vengono raccontate quotidianamente ma sono fatte passare come assoluta verità? Ma soprattutto, il mondo intero sarebbe pronto a conoscere, come si sono svolti realmente i fatti che hanno portato ad essere ciò che siamo divenuti oggi, in ogni aspetto? In conclusione posso dire che chi cerca un libro ricco di mistero e avventura e che tratti temi di attualità, con un finale inaspettato e al cardiopalma non lasciatevi sfuggire l’opportunità di questa lettura. E non dimenticate di attrezzarvi di un buon vocabolario, poichè viene utilizzato un linguaggio forbito e ricercato. Copertina flessibile: 559 pagine Editore: bookabook (9 maggio 2018) Lingua: Italiano ISBN-10: 8833230465 ISBN-13: 978-8833230467 Peso di spedizione: 540 g Link d’acquisto: L’ultimo pontefice
Che ne pensi di questo articolo?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.