recensioni

Lo stato profondo – Germana Leoni von Dohnanyi

Trama

A me sembra che entro la prossima generazione… esisterà un metodo per far amare alla gente la propria schiavitù, per indurre una dittatura senza lacrime, una sorta di campo di concentramento per l’intera società, dove le persone siano private della loro libertà ma finiscano col goderne, perché distratte da ogni desiderio di ribellarsi da propaganda e lavaggi del cervello potenziati da metodi farmacologici».
Aldous Huxley

«La jihad aveva ancora bisogno di Washington, così come peraltro lo Zio Sam aveva ancora bisogno della brigata internazionale islamista per le sue crociate, che in seguito ci avrebbero venduto come “primavere arabe”: un contesto nel quale non era affatto chiaro chi strumentalizzasse chi».

«Inquietante è quanto disfunzionale sia ormai il meccanismo di tutela della democrazia».

Germana Leoni von Dohnanyi è stata reporter dal Sud-est asiatico per «il Giornale» di Indro Montanelli e, dopo l’abbandono del direttore, per «L’Indipendente» di Vittorio Feltri. Ha collaborato con settimanali quali «Panorama» e «Il Borghese», con la radio tedesca Westdeutscher Rundfunk, con il periodico tedesco «Greenpeace Magazine» (Amburgo) e con la «Voce del Ribelle» di Massimo Fini.
È coautrice di Schmutzige Geschaefte und Heiliger Krieg (Pendo Verlag) e Somalia (Editori Riuniti), e autrice di Bush and Bush (Editori Riuniti) e Rapporto Medusa (Mursia).

Recensione a cura di Antonia Ercoli

Le leggi della politica, come è noto, seguono dei percorsi che per noi ignari cittadini rimangono sconosciute e imperscrutabili. Lo stesso si può affermare delle informazioni che ogni giorno riceviamo sui piani e sulle politiche adottate dai nostri governi. Ma quello che ci chiediamo è: le informazioni che giornalmente ci vengono fornite dagli organi di stampa mainstream e dai portavoci dei nostri rappresentanti politici, rispecchiano veramente ciò che accade nella stanza dei bottoni oppure vengono rimaneggiate per farci vedere una realtà che si dissocia da quella reale e profonda delle cose?

Questo è l’argomento di fondo di questo interessantissimo saggio, che svela i retroscena di alcune delle più eclatanti manipolazioni di informazioni della storia recente. In particolare bisogna chiarire l’essenza dello Stato Profondo: una sorta di “governo” sovrannazionale che detiene il centro del potere reale, che si nutre e si rafforza con l’ignoranza della popolazione. Attraverso le pagine di questo saggio ci rendiamo conto che alla fine quello che ci viene propinata è la versione che più fa comodo ai centri di potere e quasi mai corrisponde alla realtà delle cose: crediamo a quello che loro voglio farci credere, come nel celebre caso dell’October surprise, operazione con cui venne manipolata l’opinione pubblica per raggiungere un obiettivo politico: l’elezione del presidente Ronald Reagan nelle elezioni del 1980.  Chiaramente siamo nell’orizzonte delle teorie del complotto, ma è innegabile che dietro le vicende che governano il mondo ci sia la mano di un direttore d’orchestra che fa in modo che tutto vada secondo i propri piani, e sappiamo anche che nell’immaginario collettivo quest’immagine si sovrappone a quella delle maggiori potenze economiche e politiche mondiali.

Grandissimo pregio di questo saggio è l’invito al lettore ad aprire gli occhi, a leggere con senso critico le notizie che vengono riportate cercando di analizzarne il contenuto, senza credere in modo incondizionato a tutto ciò che ci viene propinato. Ciò che salta all’occhio scorrendo le pagine di questo saggio è che i confini non sono mai netti come vorrebbero farci credere, non abbiamo fazioni nemiche, oriente ed occidente, Stato Islamico e America: ci credereste se vi dicessero che i contatti tra islamici e americani nel corso del tempo sono stati vari e vasti, e che molte delle organizzazioni che adesso vengono bombardate dai caccia a stelle e strisce è proprio dallo Zio Sam che hanno ricevuto finanziamenti? Questo è il gioco dello Stato Profondo: maneggiare le informazioni in modo che le azioni torbide rimangano nella stanza dei bottoni e le notizie vengano date in modo da manipolare a proprio piacimento l’opinione pubblica. Ed è esattamente quello è successo durante le  primavere arabe: quando si intravede la necessità di un regime change è opportuno manipolare l’opinione pubblica convincendola che è nell’interesse della popolazione far cadere un governo sostituendolo con un altro, agli occhi della gente più democratico. I fatti ci hanno dimostrato che spesso non è stato così.

Purtroppo quella delle informazioni non è l’unico tipo di manipolazione che affronta il libro, ce ne sono altre ben peggiori a ben guardare che riguardano la nostra stessa coscienza,  in uno scenario di guerra biologica degno del più spaventoso film di fantascienza. I progressi della biologia e della farmacologia purtroppo non servono soltanto a salvare vite: in un contesto dominato dalla ricerca dell’arma perfetta, gli esperimenti conducono alla creazione di armi non più batteriologiche ma biologiche, in grado di agire direttamente sul DNA delle persone, una prospettiva a dir poco inquietante.

Per quanto possa essere interessantissimo, devo ammettere che questo non è un libro di facile lettura. Essendo un saggio, tratta i vari aspetti del Grande Gioco in ogni suo aspetto e con dovizia di particolari. In vari frangenti ho ritenuto opportuno approfondire le mie conoscenze sull’argomento cercando informazioni su internet o su qualche testo di storia attuale che ho trovato nella mia libreria. E non posso nemmenro dire che questo è un libro che si possa leggere a cuor leggero. Tutto il contrario: andando avanti con la lettura il cuore si fa sempre più pesante, perchè risulta sempre più evidente come gli esseri umani vengano troppo spesso derubricati a pedine su una grande scacchiera,  vengono salvate o eliminate a seconda dei benefici che possono portare alle parti in gioco. E ovviamente lo scenario di gioco cambia di volta in volta, ma è sempre un luogo in  cui il governo è debole e la massa è manipolabile e soprattutto dispone di ricchezze che fanno comodo ai poteri forti: petrolio, miniere, droga. La cosa terrificante è che questa non è fiction, questa è realtà, ed è quella realtà che ci troviamo davanti ogni giorno quando accendiamo la tv: Afghanistan, Kosovo, Ex Jugoslavia, Al Quaeda, Mujaheddin e Islamic state sono nomi che ben conosciamo e che ci rimandano a immagini di guerra, sangue e terrore, con i quali purtroppo abbiamo imparato nostro malgrado a  convivere.  Ciò che emerge dalla lettura di questo saggio è che l’epoca del Grande Fratello ipotizzata da Orwell non è più una minaccia lontana, al contrario, ci stiamo avvicinando sempre di più a un regime mondiale basato sulla manipolazione delle masse ad opera di un unico, inattaccabile, potere.

Dimensioni file: 1422 KB
Lunghezza stampa: 286
Editore: Imprimatur (27 aprile 2017)
Venduto da:Amazon Media EU S.à r.l.
Lingua: Italiano
ASIN: B072DV9ZNX
Word Wise: Non abilitato
Casa editrice: Imprimatur Editore
Link d’acquisto: Lo Stato profondo
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