recensioni

“Nero Caravaggio” – Max e Francesco Morini

Trama

Nero caravaggio 3Ettore Misericordia è il proprietario di una storica libreria di Roma. Autodidatta coltissimo, conosce tutti i segreti della città eterna. È anche un grande appassionato di gialli e un detective dilettante dal formidabile intuito, tanto che l’ispettore Ceratti se ne avvale spesso per i casi sui quali indaga. Perciò non esita a informarlo quando nella basilica di Sant’Agostino, proprio accanto Piazza Navona, viene ritrovato un cadavere davanti a uno dei capolavori del Caravaggio, la Madonna dei Pellegrini.Nero caravaggio 2

Si tratta di Paolo Moretti, pugnalato alle spalle con uno strumento per incisioni. Misericordia non perde un attimo e si reca sul luogo del crimine insieme al suo amico-collaboratore “Fango”. Ma il caso non è di facile soluzione perché le prove per un’accusa non ci sono. Almeno fino a quando la moderna coppia Holmes-Watson non scoprirà inquietanti particolari che legano i protagonisti della vicenda al Caravaggio.

Nella vita del tormentato genio del Seicento si nasconde forse la chiave per far luce sul delitto? Un misterioso delitto si consuma davanti a un’opera del pittore maledetto L’arte può diventare una passione pericolosa… Finalmente anche Roma ha il suo Sherlock Holmes….

Recensione di Donata Beretta

Bello! E non solo per la trama ma anche per la passione che gli scrittori mettono nel descrivere vie, piazze, chiese e vicoli della città eternacome solo chi ama davvero il proprio mondo sa fare.

..“Per tutti e due il legame con la città era forte, ma per lui era viscerale, profondo. Figlio di un romano de Roma, era nato nel centro storico e ne aveva assaporato fin da bambino l’atmosfera magica e la “grande bellezza”, crescendo praticamente nella libreria del padre”..

In una Roma dei giorni nostri (ma a volte senza tempo) Ettore, il proprietario della libreria “Misericordia”, gioca all’investigatore, stuzzicando l’ispettore Ceratti con la sua capacità deduttiva ed il suo acume, accompagnato dal fedele amico Fango, a volte un po’ timido, a volte molto complice. Roma non è sfondo, Roma è protagonista: con i suoi personaggi che divengono quasi “macchiette” con il loro intercalare dialettale, con il loro inserirsi nel paesaggio e nel contesto storico. E così tutti si ritrovano inseriti nel “mondo” del Caravaggio, milanese di nascita ma romano per circa 12 anni della sua attività pittorica.nero caravaggio 4

Gli eventi sono legati a luoghi o situazioni correlate alla vita del pittore, Caravaggio è sempre presente: in un quadro, per la zona della centrale di polizia, nella passione di una professoressa, per gli scenari delle azioni.Nero Caravaggio 1

I personaggi principali sono delineati il giusto: non ci si disperde in inutili fronzoli, viene descritto soprattutto il carattere, in modo da far capire come interagisce il personaggio con gli altri interpreti della storia. Misericordia ha 40 anni, ma sembra senza età: silenzioso, alterna momenti di “meditazione investigativa” a serate pazze, con le sue conquiste a spassosi duetti con il Commissario. “Fango” non viene neanche nominato per nome: è la spalla investigativa di Misericordia, il suo amico da anni, il suo collega di lavoro, il suo alter ego sempre un passo indietro ma anche più stabile a livello emotivo. L’ispettore Ceratti è un milanese trasferito, che ama Roma e non la critica, che incute timore con la sua stazza da rugbista ma che sa anche intenerirsi e diventare romantico; la professoressa rimane sempre nell’ombra, eppure presente, come filo conduttore che tiene le fila del racconto eppure non ne diviene (se non alla fine) mai pienamente protagonista.

Lo stile è lineare, accattivante, brillante, quasi “alla Montalbano”; i capitoli brevi non permettono di dilungarti ma tracciano scene rapide, come in un’opera teatrale, permettendo al lettore anche di lasciarsi andare un po’ con la fantasia.

Consiglio assolutamente la lettura a chiunque piaccia un thriller ben scritto, scorrevole, non eccessivamente pesante e complesso, che ti accompagna piacevolmente al termine della giornata.

Lo stile di scrittura lo definirei comunque “storico”.

Wikipedia dice:

“Per essere ritenuto storico, un romanzo deve essere stato scritto almeno cinquanta anni dopo gli eventi descritti, o deve essere stato scritto da un autore che all’epoca di tali eventi non era ancora nato (e quindi ha dovuto documentarsi su di essi)”

Io credo però che sia storico ogni racconto in cui i personaggi vivano pienamente il periodo storico raccontato e qui la storia ti “perseguita”: i rimandi al periodo caravaggesco sono continui, la Roma del 1600 è lì che ti manda indizi, che ti suggerisce, che ti accompagna per mano alla riscoperta di una città che nasconde ancora oggi molti segreti.

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  • Copertina rigida: 256 pagine
  • Editore: Newton Compton (30 marzo 2017)
  • Collana: Nuova narrativa Newton
  • Lingua: Italiano
  • ISBN-10: 8822703065
  • ISBN-13: 978-8822703064
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