Narrativa recensioni

A cosa servono le ragazze. L’incredibile storia vera di Nellie Bly – David Blixt

Trama A cosa servono le ragazze è un romanzo che racconta la vera storia di Nellie Bly, la prima giornalista investigativa al mondo, la donna che ha contribuito a rivoluzionare la condizione sociale femminile. La storia inizia nel 1885, quando Elisabeth Cochrane, una mattina, leggendo il “Dispatch”, rimane colpita da un articolo che tratta del ruolo delle donne, viste esclusivamente come perfette padrone di casa e madri di famiglia. Elisabeth s’infuria e decide di scrivere a sua volta al giornale. La sua voce è forte, totalmente nuova, polemica: e questo non può che piacere al direttore del giornale che, in maniera del tutto inaspettata, le propone un lavoro come giornalista. Nellie Bly sarà il nome con cui inizierà a firmare i suoi articoli diventando una vera icona del femminismo, che si batte contro l’industria dominata dagli uomini, riportando storie che nessun altro vuole raccontare. Non si accontenta di scrivere, ma con una passione e determinazione dirompenti, si cala nei ruoli più diversi per vivere sulla propria pelle e documentare le situazioni e le condizioni delle donne lavoratrici del suo tempo. Fingendosi pazza, arriverà addirittura a entrare nel manicomio di Blackwell’s Island, rimanendoci per dieci lunghi giorni. Spogliata, drogata, picchiata, dovrà sopportare dieci notti di terrore e rivivere i giorni più bui della sua infanzia, per riuscire poi a fuggire e raccontare al mondo la sua storia. RIVOLUZIONARIA, AUDACE, FEMMINISTA.LA PRIMA GIORNALISTA INVESTIGATIVA DONNA DELLA STORIA. Recensione a cura di Daniela Anna Dutto  Ci sono libri ai quali devi concedere tempo per lasciarti coinvolgere nella storia che ti offrono, invece il romanzo A cosa servono le ragazze mi ha tenuta incollata alle sue pagine fin dall’inizio. Lo scrittore David Blixt ripercorre la parabola della vita di Nellie Bly in modo impeccabile. La presenta in tutta la sua umanità, ci racconta il suo passato, le sue vittorie, i suoi sogni ma anche i fallimenti e gli errori, rendendoci la figura di una donna umana e vera. Le descrizioni dei luoghi e degli eventi sono dettagliate, il ritmo narrativo è incalzante, non ti lascia tregua, ma mai eccessivo, ti avvolge e ti rende partecipe al romanzo. Pagina dopo pagina conosci Nellie Bly, gioisci per i suoi successi, ti indigni con lei per le sue battaglie e tremi sapendola in pericolo. A cosa servono le ragazze: L’incredibile storia vera di Nellie Bly è un libro che ho amato e lo consiglio e penso dovrebbe essere proposto come lettura nelle scuole superiori affinché i giovani possano trarre insegnamento da una donna così forte e determinata. È il gennaio del 1885 e sul Pittsburgh Dispatch compare un editoriale firmato da Erasmus Wilson, con lo pseudonimo del Quieto Osservatore A cosa servono le ragazze (What girls are good for). denunciando la moderna tendenza delle donne che pretendono di studiare, andare a lavorare e crearsi una carriera, quando invece il loro ruolo naturale sarebbe quello di badare alla casa e ai figli.
la donna dovrebbe fare della propria casa un angolo di paradiso, recitando lei stessa il ruolo dell’angelo. Il mondo femminile è definito in una sola parola: casa
Nellie Bly non esiste ancora e una Elizabeth ventenne s’infuria e decide di scrivere a sua volta al giornale. La sua voce è forte, totalmente nuova, polemica
Se la mia casa fosse il mio mondo, smetterei presto di orbitare intorno al sole, e preferirei piuttosto caderci dentro fino ad incenerirmi. Si firma la ragazza orfana e sola.
Le viene proposta una collaborazione come giornalista per il Dispatch. Per ottenere il lavoro mente sulla sua età e continuerà a farlo per gran parte della sua vita
Immediatamente dopo mentii sulla mia età. Era diventata una tale abitudine che l’avevo fatto senza neanche rendermene conto
e sul suo grado di istruzione, sostiene di aver frequentato per due anni il college e poi averlo lasciato per motivi di salute ma in realtà la frequentazione si limita a sei mesi interrotti per motivi economici. Non conosce la grammatica, i suoi articoli devono essere corretti con la penna blu dal capo redattore Madden. Sarà quest’ultimo a creare il suo pseudonimo sentendo fischiettare una canzone in voga Nelly Bly in quel periodo. La mancanza di istruzione è compensata da arguzia, intelligenza e desiderio di conoscere la realtà che la circonda. Nellie Bly scrive bene, fa nomi e cognomi, non ha paura di niente; parla di operaie sfruttate, di lavoro minorile, di pochi centesimi per orari di lavoro estenuanti. Si fa assumere in fabbrica per conoscere di persona la dura realtà delle operaie.
Dodici ore, ogni giorno, circondate da tabacco. La cosa peggiore è che quell’odore non ti abbandona mai (…) e se ti ammali, faresti meglio a trovare qualcuno che ti sostituisca, altrimenti un’altra ragazza prenderà il tuo posto.
Nellie Bly inizia a diventare scomoda, i ricchi industriali, finanziatori del giornale, minacciano di chiudere i rubinetti, lei non si piega, si licenzia e si trasferisce in Messico impersonando la figura del reporter sotto copertura e anche qui si schiera dalla parte dei deboli, sempre convinta che il giornalismo debba migliorare la vita dei lettori.
Mentre ammiravo i ritratti dei conquistatori spagnoli nella loro armature e gli scudi piumati dei nativi, il contrasto mi strinse il cuore. La mia solidarietà era fermamente schierata, tanto che un giorno visitammo l’albero sotto il quale si dice che Cortes avesse pianto dopo gli eventi de la Noche Triste, rimasi stranamente impassibile. […] I fatti che riempivano il mio taccuino comunque parlavano da soli. Dieci milioni di anime in Messico, otto milioni di nativi, costretti alla povertà perenne, senza una voce o un diritto di voto
Dai suoi articoli emerge il vero Messico: gli odori, i sapori, le tradizioni, la gente comune e si indigna profondamente per la pratica della corrida. Ma non si limita a questo, i suoi articoli parlano anche di soprusi del governo e ritorna cosi’ ad essere un personaggio scomodo ma non è possibile tarla tacere, non accetta compromessi. Fugge dal Messico, approda a New York e bussa alle porte del The New York World il giornale di Joseph Pulitzer. Le viene proposto di indagare sulle condizioni del sanatorio femminile Women’s Lunatic Asylum nell’isola di Blackwell, situata a sud-est di Manhattan a sud-est di Manhattan. Si finge pazza, viene internata e conosce le tremende condizioni di vita delle pazienti all’interno struttura. Sarà un viaggio nell’inferno: bagni nell’acqua gelata, botte, cibo scadenze, violenze psicologiche
Chiaramente era un’esperta in questo tipo di torture (…) approfittò di quel mio movimento involontario per tirarmi in faccia un’altra secchiata. Ancora con le narici e la gola invase di acqua, me ne rovesciarono addosso un terzo e a quel punto credetti di affogare davvero […] Fradicia e gelata, con la pelle scorticata, i piedi gelati, il pudore a brandelli e la sanità mentale sulla medesima scia, tremavo nella mia sottoveste logora
Nellie Bly affronta i maltrattamenti con tenacia e il dolore di quei giorni porta a galla i fantasmi del suo passato ma stringendo i denti riesce a sopravvivere. Esce dal manicomio sfinita nel fisico ma la sua penna è ancora piu’ agguerrita pronta per descrivere e denunciare.
I medici che mi condannano per quello che ho fatto dovrebbero provare a prendere una donna in perfetta salute, a rinchiuderla e lasciarla seduta dalle sei del mattino alle otto di sera su panche di legno, senza permetterle di parlare o muoversi durante queste ore, senza darle qualcosa da leggere e senza dirle nulla del mondo di fuori, a darle pessimo cibo e un trattamento rude. Dovrebbero fare tutto questo e vedere quanto ci vuole per vederla diventare pazza. Io dico che due mesi così la renderebbero un relitto umano.
Copertina flessibile:558 pagine Editore:La Corte Editore (18 ottobre 2018) Collana:Millennium Lingua:Italiano ISBN-10:8885516408 ISBN-13: 978-8885516403 Link d’acquisto cartaceo: A cosa servono le ragazze Link d’acquisto e-book: A cosa servono le ragazze          
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