Letture condivise

#Letturacondivisa maggio 2019: “Pietra è il mio nome” di Lorenzo Beccati

Bentrovati al nostro consueto appuntamento con i commenti al libro che abbiamo letto in condivisa nel gruppo “Thriller storici e dintorni” A maggio siamo andati nella Genova del ‘600, con “Pietra è il mio nome” di Lorenzo Beccati Ecco cosa ne dicono i lettori. Grazie a tutti coloro che hanno partecipato con il solito entusiasmo! Trama Genova, 1601. La chiamano la Tunisina. La disprezzano. La temono. Ma è a lei che i genovesi si rivolgono se hanno bisogno d’aiuto. Perché quella donna sfuggente è una rabdomante: sa ritrovare gioielli rubati, persone scomparse; riesce a smascherare ladri, truffatori e assassini. Tutti credono sia la custode di un potere arcano; in realtà, il potere di Pietra sta nella sua mente acuta e nella dolorosa consapevolezza che il mondo degli uomini non ammetterebbe mai di essere inferiore a una semplice donna. Questa volta, però, l’incarico che attende Pietra è diverso da qualsiasi altro. Mentre Genova è in preda alla frenesia del carnevale, viene ritrovato il cadavere di una giovane, massacrata a morte e, lì accanto, c’è una bacchetta da rabdomante che sembra indicare Pietra come autrice del delitto. Per dimostrare la propria innocenza, Pietra inizia quindi a indagare e, ben presto, si rende conto che quell’omicidio sta riportando in superficie antichi e terribili rancori. Adesso per Pietra è giunto il tempo di affrontarli, di risalire alla sorgente nascosta del male. Prima che l’assassino torni a colpire. Prima che l’assassino torni per lei… Con una prosa elegante ed evocativa, Lorenzo Beccati ci trasporta tra i carruggi di una Genova inedita e sorprendente, tratteggiata attraverso gli occhi di Pietra, una donna fragile come la speranza e salda come una roccia, contro cui s’infrangono superstizioni e pregiudizi, intrighi e vendette. Storie su Misura Daniela Pietra mi è apparsa subito come un’eroina delle fiction moderne. Dotata di una notevole forza fisica, scaltra, intelligente, intuitiva. La sua figura è enigmatica; sempre in bilico tra un potere sovrannaturale che le permette di avere doti da rabdomante ma che è costretta a mascherare per evitare di essere accusata di stregoneria e sue le reali capacità intellettive, che deve però tenere nascoste perché una donna non può essere piu’ intelligente e astuta degli uomini. Il suo è un gioco: fin dove le è permesso appare come una rabdomante, quando si accorge che l’attenzione per i suoi poteri è eccessiva ripiega sulle sue intuizioni. Un senso di angoscia, dolore, cattiveria, violenza pervade tutte le pagine del romanzo: hanno bisogno di Pietra ma non vogliono ammetterlo e dopo aver ottenuto quello che vogliono la cacciano, la insultano e la deridono. Si intravede uno spiraglio in questo mondo cupo con la storia di amore ma il libro non ci regala un lieto fine. Ottima l’ambientazione nella Genova nel periodo del Carnevale e ho apprezzato il tempo presente che rende fluida la lettura del romanzo Elisa Mannino Il libro mi è piaciuto, l’ho divorato. Bella trama, anche se sa un po’ di “già visto”, belle le idee per rendere il libro più vivace. È un bel miscuglio di ingredienti che fa si che non ci si annoi. Non mi ha deluso,lo consiglierei. Angela D’Albis Non riesco a dire se questo romanzo mi è piaciuto o no. Forse si, nel suo insieme. Provo a elencare quello che ho trovato di positivo e di negativo leggendolo. Riguardo alla storia, la trama è bella, ma è scritta in modo lento, con l’uso di frasi brevi più da sceneggiatura che da romanzo storico e utilizzando il presente che, rende più difficile la lettura. Ci sono, inoltre, pochi colpi di scena e tanta violenza gratuita. Infine, la conclusione mi sembra scontata. Tuttavia, mi è piaciuta la figura di Pietra, donna del passato molto somigliante alle donne di oggi: forte, indipendente, coraggiosa. Ella è costretta a mascherarsi dietro presunti poteri mediatici per nascondere la sua intelligenza in una società che non accetta l’intelligenza delle donne. Ho anche apprezzato il tentativo da parte dell’autore di ricostruire il periodo storico nel quale si svolge la vicenda e la descrizione che fa di Genova. L’autore, infatti, descrive una città misteriosa e oscura, con i suoi vicoli che infondono paura, che ben si addice alla storia raccontata. Nel complesso un romanzo sa leggere!
Virzo Laura Questo libro mi è piaciuto e cercherò anche l’altro. Per quanto ci sforziamo, il nostro passato riesce sempre a raggiungerci, specialmente se è oscuro. E la vendetta non è sempre appagante come si pensa!!! Pensando al gap degli stipendi tra uomini e donne penso che la condizione delle donne non sia molto cambiata. Mi è piaciuta molto l’ambientazione genovese, ho imparato molto su questa bella città!
Noelia Costa Ho divorato questo libro in poco meno di due giorni, inizialmente non riuscivo a capire se mi fosse piaciuto o meno. Ma analizzandolo a mente fredda, posso dire che è un libro che merita. La nostra protagonista, Pietra, è una donna forte, di grande intelligenza, ma, purtroppo non può dimostrarlo e quindi fa credere che le sue doti siamo legate alle bacchette da rabdomante. La storia si incentra tutto intorno alla nostra protagonista, che, viene coinvolta e accusata di una serie di orribili omocidi, ma grazie al suo acume riesce a portare a galla la verità. Un vero giallo storico, scritto in modo fluido e scorrevole ma che comunque incuriosisce il lettore. L’unica pecca che ho trovato è stata nel finale: mi è sembrato troppo affrettato e breve.
Giordana Guadagnini Libro che mi ha “catturata” (l’ho letto in meno di due giorni ) ma che alla fine mi ha lasciata perplessa e poco convinta . Bellissima la descrizione di Genova , molto meno quella della protagonista che , a mio avviso , poteva essere approfondita di più ; ho trovato scontato il colpevole ( e per dirlo io che non azzecco neanche Bones ) e parecchio inverosimile l’arma dei delitti.
Alfio Verzì
Mi ha deluso parecchio. Per carità scritto bene e scorrevole ma un po’ troppo lento e poco intrigante. La protagonista non mi ha coinvolto nell’avventura con la sua eccessiva aura di mistero. Ho trovato la storia troppo intrisa di violenza gratuita e fuori contesto. Finale abbastanza scontato.
Michela Vallese Di questo libro mi sono rimaste delle splendide immagini. Più che dalla storia sono stata attratta dai particolari! Piccoli squarci di vita che animano il racconto. Ho avuto modo inoltre di conoscere meglio Genova, grazie anche ai vostri post esplicativi, ed ora è nella lista delle città da visitare assolutamente!
Emilia Milucci Guido A me il libro è piaciuto molto, tanto che ho comprato anche “L’ombra di Pietra”: l’ho trovato molto coinvolgente e scorrevole, anche grazie alll’uso del presente (che invece per qualcuno noto che è risultato fastidioso). Efficaci e non pesanti le descrizioni. Dell’intelligenza di Pietra, del suo carattere forte e determinato mi sono “innamorata”, immedesimandomi molto. Anch’io avevo “intuito” il colpevole (anche se il finale mi ha riservato comunque delle sorprese): non mi succede quasi mai e mi ha fatto piacere, è come se l’autore mi avesse permesso di vedere un pezzo di trama “scoperta”, per rivelarmi poi i meccanismi nascosti. Da leggere.
Roberto Orsi
Un libro ambientato nella “mia” Genova ad inizio 1600, non poteva non attrarmi. Una rabdomante, Pietra, chiamata anche “La Tunisina” per la sua infanzia passata sull’isola di Tabarka, si trova coinvolta nell’indagine condotta dal bargello per alcune donne ritrovate barbaramente uccise. Una donna le cui qualità intellettive potrebbero giocarle a sfavore e preferisce nascondersi dietro alla innata capacità di rabdomanzia attraverso la quale i cittadini di Genova le chiedono aiuto per ritrovare oggetti e persone scomparse. Un romanzo storico che si tinge di giallo, un mistero che affonda le radici nel passato di Pietra, una donna il cui nome rispecchia la principale dote caratteriale: la tenacia. Una donna forte e indomita, senza paura, che ha la capacità di rimanere lucida e ferma anche quando i sospetti piombano su di lei. Un affresco molto interessante della città di Genova, tra i caruggi che scivolano delicatamente verso il mare, madonnari e raffigurazioni sacre. Ho trovato alcuni passaggi un pochino forzati nella narrazione, forse leggermente inverosimili, ma nel complesso un libro che mi è piaciuto. Beccati ha uno stile di scrittura diretto, lineare, schietto, senza fronzoli, ma le descrizioni te le ritrovi tutte davanti agli occhi. Non si perde in “chiacchiere” ma non ti fa mancare nulla del racconto, ecco cosa mi ha colpito più di tutto.
Maria Marques
Non ci sono mezze misure , “Il mio nome è Pietra” piace oppure no. In una Genova cupa e maleodorante,in cui le dimore dei nobili e dei ricchi mercanti splendono di sete e di luci,i vicoli in cui si muove la protagonista ,rimangono invece avvolti nell’ombra.Proprio quell’ombra in cui Pietra si nasconde,in cui cerca di mimetizzarsi con gli abiti scuri, che non riescono a celarla del tutto. E’ una donna conosciuta in città,è una rabdomante,una figura quasi magica ,ma le sue doti vanno ben oltre il saper tenere in mano un ramoscello di legno e seguire le sue vibrazioni. In un mondo in cui l’attenzione ai particolari sembra appannaggio di pochi,Pietra ne ha ricevuta in regalo in abbondanza e la rende in grado di essere autonoma economicamente,donandole una libertà d’azione molto ampia .Pietra è spigolosa,poco incline alla socialità,è una emarginata per sua scelta,per il suo modo di essere atipica ed al di sopra delle righe, come qualche altro personaggio.Tuttavia quello che in questo romanzo ,Beccati porta all’eccesso del credibile superando il limite del possibile e talvolta facendo sorridere sulle abilità di Pietra,a me non è dispiaciuto,l’ho trovato perfettamente consono al suo stile che è conciso,scabro,frasi brevi,che colpiscono e sembrano tagliate …nella pietra.
Cinzia Cogni Lorenzo Beccati per me, è stato una bella sorpresa: il suo stile asciutto e conciso, il modo di raccontare i fatti senza troppe descrizioni riuscendo a far entrare immediatamente il lettore nell’atmosfera cupa di questo thriller, mi è piaciuto e la storia mi è parsa ben strutturata. Un romanzo avvincente, con protagonista una donna, ,Pietra, che ha una particolarità: è una rabdomante, con la sua forcella biforcuta è in grado di risolvere i casi di truffe o omicidi…o meglio, questo è ciò che lascia credere agli altri, perché una donna che vive nella Genova del XVII sec. non può certo mostrare la sua intelligenza. Dietro al caso che Pietra dovrà risolvere, inerente l’omicidio di alcune donne con cui scoprirà di essere legata e quindi a sua volta essere nel mirino dell’assassino, l’autore riesce a fare emergere il mondo femminile dell’epoca, a trattare il tema dell’emarginazione e a mostrarci la città di Genova come doveva apparire in quel periodo storico. Unico neo, Pietra talvolta pare troppo moderna nel modo di esprimersi e ci sono troppe circostanze casuali che l’aiutano a risolvere i casi, che appaiono inverosimili. Per il resto è una lettura scorrevole e piacevole, che consigli.
Fabiola Màdaro Devo dire che sono stata positivamente sorpresa dal modo di scrivere di Lorenzo Beccati. Il ritmo del libro mi ha conquistata sin dall’inizio e il fatto che sia scritto al presente a mio avviso è un punto a favore. La descrizione di Genova come era all’epoca mi ha affascinata e gli approfondimenti fatti durante la lettura mi hanno dato modo di focalizzare scena per scena. Il personaggio di Pietra, una donna forte, indipendente, così moderna e al tempo stesso calma e intelligente al punto di fingere spesso di non esserlo, ha reso questa storia molto convincente. Concordo con chi ha detto che a volte ci sono scene di violenza apparentemente fine a se stessa, ma la realtà dei fatti a volte era proprio così. Un libro bello, una storia interessante, sono sicura che leggerò il seguito. Grazie a tutti per aver fatto questa avventura insieme.
Patty Bra Ho apprezzato molto questo libro e trovo affascinante la protagonista. La prosa è scorrevole e accattivante, una lettura che cattura, ricca di particolari di Genova e dettagli sui personaggi. Una scrittura interessante che nonostante non scenda in descrizioni minuziose riesce ad essere incisiva e curata, regalando carattere a luoghi e persone. Una storia cruda e violenta che l’autore non cerca di addolcire in nessun modo, neanche tramite la protagonista, cinica e calcolatrice, resa vera da una debolezza, ma non fragile. Una donna sicuramente fuori luogo per l’epoca affrontata. L’unico neo sul finale poca suspense, comunque da leggere. Dimenticavo grazie per gli approfondimenti fatti durante la lettura e alla visita virtuale di Genova, una città che nasconde molta storia e che un giorno vorrei visitare con voi. Grazie
Eliana Corrado Di libri ambientati a Genova non ne avevo letti così tanti, e questo mi ha affascinato già solo per l’ambientazione. Ho amato fin da subito Pietra: non bella, ma forte, intelligente, furba, una donna che ha delle doti ed è costretta a non poterne fare uso alla luce del sole, verrebbe accustaa di stregoneria. Sono rimasta molto piacevolemente colpita da come Beccati sia riuscito a delineare questo personaggio, la sua sensibilità, il suo dolore, la sua rabbia, di come sia riuscito a scavare così bene fin quasi a cesellarne lo spirito, il suo sentire, il suo pensare. È un libro che nella sua scrittura piana, lineare, semplice, riesce a coinvolgere il lettore. Non c’è da aspettarsi molti colpi di scena, qualcosa è intuibile facilmente, ma il bello di questo libro è proprio questo, a mio avviso: leggi perché a un ceto punto quasi non ti interessa più sapere “come andrà a finire”, “chi è il colpevole, l’assassino”, ma semplicemente perché diventi Pietra, vuoi camminare con lei, vuoi vivere con lei, vederla all’opera. Un libro che mi sento di consigliare per assaporare un’ambientazione un po’ diversa dalle solite, e vivere come ombra tra le ombre.
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