Narrativa recensioni

Orme sulla sabbia – Matteo Pesce

Trama

Il romanzo copre l’arco di tempo che va dalla battaglia di Legnano alla Terza Crociata e ha come sfondo un vivace affresco della società medievale del XII secolo in Europa e in Terrasanta.

I protagonisti sono due giovani di Verona, le cui vite sono condizionate dalle decisioni prese da altri. Stefano entra nell’Ordine dei Cavalieri Templari per rispettare le ultime volontà del padre espresse prima di morire per le ferite riportate a Legnano. Alice è destinata sin da bambina a sposare per interesse il figlio di un’importante famiglia nobile di Verona.

I destini dei ragazzi, due vite parallele, si incroceranno più volte nel corso della storia, provocando in entrambi dei conflitti interiori tra il senso del dovere e la legittima aspirazione a realizzare i propri desideri.

Recensione a cura di Fabiola Màdaro

Si può vivere rinunciando ai propri sentimenti?

È questa la prima domanda che mi sono posta al termine di questa lettura. Orme sulla sabbia, il romanzo di esordio di Matteo Pesce, mi ha messo di fronte a questo quesito sin da subito, l’ho inseguito per tutta l’avventura e la mia risposta è: no, non si può.

Qualsiasi cosa succeda, qualsiasi scelta, libera o obbligata che sia, prima o poi ti porta a fare i conti con il proprio cuore.

La storia attraversa un lungo periodo e vede il protagonista, Stefano, passare dall’adolescenza all’età adulta. All’inizio Stefano è solo un bambino, ma messo alle strette dalla vita, si trova a dover crescere troppo in fretta e a prendere decisioni più grandi di lui.

Stefano sentì il cuore battere all’impazzata, quasi fosse sul punto di uscire dal petto. Non aveva mai provato una sensazione simile.

La storia d’amore tra Stefano e Alice nasce per caso, da un incontro casuale, come succede spesso anche oggi tra due adolescenti, ma resta celato e stroncato da subito perché i loro destini sono già scritti e il loro è un amore impossibile. Ma c’è e rimane lì anche se nascosto, un filo che terrà legati i nostri ragazzi nonostante le loro strade si separino presto. La decisione di Stefano di diventare un Cavaliere Templare è spinta dal suo forte rispetto per le ultime volontà di suo padre e sarà così che il ragazzo approderà in Terra Santa, dopo tanto addestramento, ritrovandosi catapultato in una realtà fatta di crociate e guerre tra Cristiani e Musulmani per la sua conquista.

Stefano, ancora agitato dopo quell’incontro, si levò la veste e indossò un farsetto imbottito che serviva ad attutire i colpi e a impedire che gli anelli della cotta di maglia penetrassero nelle carni provocando infezioni. Poi fu la volta dell’armatura con le maniche lunghe, le protezioni per le mani e il cappuccio che copriva la testa e il mento. Indossò quindi gambali e calzature in maglia di ferro. Lo scudiero gli mise in testa l’elmo dotato di una lamina che proteggeva il naso.

Le bellissime descrizioni dei luoghi, delle usanze e costumi e soprattutto delle battaglie in Terra Santa, mettono in risalto la grande passione che l’autore ha per la storia, i suoi studi e le sue ricerche, e il suo modo di scrivere è piacevole e ben strutturato. La realtà dell’epoca, siamo nel XII secolo, è descritta con minuzia di particolari pur non risultando mai pesante.

Il giovane si era reso conto che Barq si sentiva felice solo quando era libero di correre senza alcuna costrizione ed era in quei momenti che rivelava tutto il suo splendore.

Ma sono anche molti altri i temi importanti trattati dall’autore: l’amicizia vera, incondizionata, fatta di rispetto e lealtà, il rapporto tra uomini e animali, che a quei tempi ricoprivano un ruolo fondamentale per la vita dei Cavalieri Templari, e la fede, quella profonda, che però spesso entrava in conflitto con la brama di potere e gli interessi economici.

Una delle cose peggiori che possa capitare a un uomo è l’essere privato della libertà e vivere lontano dalla sua casa e da coloro che ama.

Ma cos’è in realtà la libertà? Come si può scegliere liberamente cosa è giusto o sbagliato, se poi le nostre scelte ricadono su chi amiamo? Ed è questo il dilemma a cui ha dovuto far fronte Stefano, privandosi e privando della libertà per essere libero.

“Dio! Quante volte ho sentito gli uomini riempirsi la bocca con il suo nome! Guardati intorno: vedi forse traccia di Dio?”

Una parte fondamentale di questo romanzo è la religione, la fede e tutto ciò che gli uomini sono stati in grado di compiere nei secoli in nome e per conto di Dio. Le scene di guerra, stupendamente descritte, rivelano la grande follia a cui sempre e da sempre l’essere umano ha dovuto rispondere per cercare di affermare la supremazia del proprio credo, una ricerca che però, come la storia ci insegna, non finirà mai.

Copertina flessibile: 272 pagine

Editore: Ciesse Edizioni (1 dicembre 2016)

Collana: Green

Lingua: Italiano

ISBN-10: 886660206X

ISBN-13: 978-8866602064

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