Narrativa recensioni

Il patto dell’abate nero. Secretum saga – Marcello Simoni

Trama 13 marzo 1460, porto di Alghero. Un mercante ebreo incontra in gran segreto l’agente di un uomo d’affari fiorentino, messer Teofilo Capponi. Vuole vendergli un’informazione preziosissima: l’esatta ubicazione del leggendario tesoro di Gilarus d’Orcana, un saraceno agli ordini di re Marsilio, scomparso ai tempi di Carlo Magno. Venuta per caso a conoscenza della trattativa, Bianca de’ Brancacci, moglie di Capponi, intuisce che suo padre era coinvolto nella ricerca di quel tesoro prima di morire. Elabora così un piano e per realizzarlo chiede aiuto a Tigrinus, il noto ladro con cui ha già avuto a che fare. Tigrinus dovrà partire alla volta di Alghero e, spacciandosi per Teofilo Capponi, dovrà mettersi sulle tracce dell’oro di Gilarus e scoprire anche la verità sulla morte del padre di Bianca. Nel frattempo, a Firenze, Bianca dovrà mantenere a tutti i costi il segreto sulla missione affidata al ladro, nonostante i sospetti del capo dei birri e di Cosimo de’ Medici. Ma in pericolo, a Firenze, c’è anche il tesoro più grande che Tigrinus nasconde: la Tavola di Smeraldo…

Recensione a cura di Sara Quiriconi

La storia che ci racconta Marcello Simoni si svolge tra la Firenze di Cosimo de Medici, Alghero e un monastero sperduto in Catalogna.

Siamo nel 1460 ad Alghero, un mercante ebreo incontra l’agente di un mercante fiorentino in gran segreto per affari. Assistiamo a una trattativa per scoprire la corretta ubicazione di un leggendario tesoro: quello di Gilarus d’Orcania, un saraceno scomparso ai tempi del grande Carlo Magno. 

Allo stesso tempo a Firenze incontriamo Bianca De Brancaccimoglie di Teofilo Capponi, astuto mercante e membro della Confraternita di San Martino.

Questa confraternita fondata nel 1442 è composta da dodici uomini. E’ nata con lo scopo di soccorrere “i poveri vergognosi”, cioè le famiglie benestanti cadute in disgrazia. Infatti, i membri, venivano chiamati “buonomini” e questa compagnia esiste ancora adesso.

Uno dei protagonisti è Tigrinus, nuovo personaggio dell’autore, conosciuto già nel primo volume della saga: “L’eredità dell’abate nero”. Uomo alto e snello, ladro dal cuore d’oro, astuto ed enigmatico con una particolarità: capelli corvini e un ciuffo striato di bianco. E’ un personaggio che adoro. Non conosce le sue origini, ma è cresciuto a Firenze sotto la protezione di Cosimo de’ Medici in un convento. Nel precedente romanzo sfugge alla forca, incolpato ingiustamente di un omicidio, perché stringe un patto con Cosimo: dovrà affrontare un lungo viaggio per mare alla ricerca di un uomo sfuggente. L’abate nero.

Mentre nel primo romanzo Trigrinus è in conflitto con l’altra protagonista, Bianca de’ Brancacci, in questo secondo capitolo i due si trovano a stringere un patto per svelare i segreti che portano al tesoro di Gilarus d’Orcania.

Oltre ad adorare Tigrinus questa volta mi sono avvicinata di più a Bianca. Donna forte, decisa, alla ricerca della sua indipendenza, la sua libertà. Tra i due protagonisti si percepisce una certa complicità e le loro vicende si snodano fra intrighi, bugie e viaggi.

Quello che mi piace maggiormente dei libri di Marcello Simoni è che vi trovo descrizioni accurate e dettagliate dei luoghi. Durante la lettura sembra di spostarsi negli spazi descritti e camminare o nascondersi tra le strade o i boschi insieme ai personaggi. L’autore descrive una Firenze medievale in perfetto stile dell’epoca, ricreando l’atmosfera del tempo seguendo gli usi e i costumi.

Mi piace anche come delinea i personaggi, riesce a renderli veri tramite le descrizioni dei loro sentimenti. Non esiste niente di soprannaturale ma solo sensazioni e sentimenti trasmessi tramite le sue parole.

Inoltre c’era Suor Assunta. Quella monaca era l’unico affetto che gli restava. L’unica persona al mondo in grado di capirlo e in diritto di rimproverarlo. Parlare con lei, lasciando trapelare i propri intenti, equivaleva a chiedere il permesso a una madre. Confessare una colpa prima ancora d’averla commessa.”

Un personaggio che ho amato di più rispetto al precedente romanzo è stato Caco, amico di Tigrinus. Personaggio nano che, pur col suo carattere scontroso, si dimostra amico vero del protagonista e lo affianca in ogni sua avventura.

Ora non mi resta che rimanere in attesa del terzo capitolo per continuare a seguire Tigrinus e Bianca.

Copertina rigida: 328 pagine Editore: Newton Compton (25 giugno 2018) Collana: Nuova narrativa Newton Lingua: Italiano ISBN-10: 8822718283 ISBN-13: 978-8822718280 Link d’acquisto: Il patto dell’abate nero  
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