Narrativa recensioni

Io, Cesare Borgia – Dario Pozzi

Trama Dalla sua oscura nascita nel complesso monastico di Subiaco fino alla sua presunta morte in battaglia, esule in Navarra e travolto dagli eventi di un’epoca di grandi cambiamenti della quale fu protagonista, Cesare ama, vive e odia con tutta la passione del suo essere un astro luminoso del Rinascimento. Vittima e carnefice, angelo e demone attorno al quale si muovono i suoi contemporanei, da Leonardo Da Vinci a Michelangelo Buonarroti, non può che suscitare sentimenti estremi e contrastanti. In una giostra feroce di amori e morti, dominata dall’essere un uomo del suo tempo, la sua vita leggendaria non conosce limiti, influenzando con la sua esistenza l’intero panorama europeo in un vortice di avvenimenti che hanno cambiato per sempre la penisola italiana. Partendo da un punto di vista obiettivo e ben diverso da quello espresso per secoli dai suoi detrattori, l’autore ci mostra un Cesare sconosciuto ai più, svelandoci misteri che hanno attraversato i secoli e che lasceranno a bocca aperta il lettore, che non potrà evitare di appassionarsi e ritrovarsi proiettato in un momento di contrasti e bellezza. Dotato di un carisma irresistibile, di una fulgida intelligenza e bello come un dio antico e crudele, ma impossibile da non amare, cambierà il proprio destino, da figlio bastardo di papa Alessandro VI a signore della guerra, il Valentino diviene il più grande condottiero della storia italiana. Luigi XII creerà per lui un ducato, il Valentinois, eppure nulla può bastare alla sua brama… Io, Cesare Borgia è uno spaccato realistico e brutale del Rinascimento e di un uomo che ha voluto elevarsi al di sopra dei propri limiti. Recensione a cura di Alessandra Ottaviano Siamo a Viana, è la notte tra l’11 e il 12 Marzo 1507.
“Sotto il cielo orfano di raggi lunari …. era una nottata buia come solo alcune sventurate notti  sanno essere …. Cesare Borgia, il duca Valentino, cavalcava con ferocia nel buio: un demone nell’oscurità, con le gambe premute strette contro i fianchi del nero stallone da guerra.”
Cesare cavalca incontro al suo destino. Dopo essere evaso dalla sua prigione spagnola, il Borgia si reca dal cognato Giovanni D’Albret  re di Navarra, in cerca di rifugio. Ma quando Louis de Beaumont, conte di Lerìn e signore di Viana, si ribella al re, il Borgia interviene in aiuto del cognato, cadendo però in un’imboscata. E se le cose non fossero andate esattamente così?  Nel suo romanzo, l’autore ipotizza un esito diverso e molto originale: scampato alla morte, il grande condottiero, in fin di vita è condotto presso Caterina Vago, sua amica di infanzia e amante. Costei servendosi dell’arte medica appresa da dottori ebrei, riesce a strapparlo all’inferno verso cui è diretto. Sullo sfondo di un’ambigua e controversa Roma rinascimentale si snoda il racconto della vita di Cesare Borgia e della sua potente famiglia.
“Roma una città simile a una puttana antica e dalle innumerevoli esperienze, una città di meretrici sfatte e miserabili, una città abile nel suo fingersi casta e dotata di virtù. La Roma delle cortigiane di lume ma anche l’Urbe di ben altre cortigiane e lussuriose nobildonne, che avevano sostituito col potere la marchetta …..  …. Quel giorno Roma aveva eletto un sovrano e non un baluardo della fede cristiana … la curia romana era lontana dalla fede: corruzione e lussuria imperavano insieme al fanatismo dell’inquisizione e l’oscurantismo predicato dal Savonarola.”
L’autore ripercorre l’infanzia del Valentino trascorsa a Subiaco con i fratelli, sotto la guida di Adriana Mila, i suoi studi a Pisa, le scorribande con gli inseparabili Miguel de Corella e Francisco Vago, i banchetti alla corte del padre Rodrigo, le nozze combinate della sorella Lucrezia, la discesa in Italia di re Carlo VIII e soprattutto parla della morte di Juan, suo fratello, evento  che cambierà le sorti della sua esistenza. Cesare, infatti, ne prenderà il posto come gonfaloniere della chiesa e capo dell’esercito pontificio. Spogliandosi dell’abito talare e indossando l’armatura, il Borgia, riuscirà così ad assecondare la sua vera vocazione di guerriero e conquistatore.
“Cesare era divenuto ciò che era, perché era convinto di non poter vivere nessun altro destino. Aut Caesar, aut nihil! O Cesare o nulla!”
E’ allora che Cesare diventa il flagello delle potenti famiglie che governavano le signorie d’Italia e parte alla volta della conquista della Romagna con l’ambizioso sogno, un giorno, di unificare tutta la penisola sotto la sua egida, creando uno stato forte che non temesse straniero alcuno.  Si avvale del sostegno del maestro Leonardo da Vinci. “Ho bisogno del vostro genio , Leonardo, insieme renderemo a questa penisola l’indipendenza da tutti … conquisterò questa bella terra dove mai più un esercito straniero oserà mettere piede.” Il Borgia, all’apice della potenza, è ammirato e temuto dalle grandi personalità del tempo. Al riguardo, Dario Pozzi ce ne offre un’importante carrellata: da Giovanni Pico della Mirandola a Savonarola a Michelangelo (sul quale c’è un piccolo mistero da svelare legato a Cesare) e poi Lorenzo il Magnifico che, ormai prossimo alla morte, si lascia andare al poetico racconto della famosa congiura dei Pazzi.  Cesare, in veste di cardinale, con la scusa di dare la sua assoluzione, dopo che il Savonarola gliela aveva negata, si appropria di un misterioso amuleto che Lorenzo portava al collo. Dario Pozzi in maniera abile ed originale intreccia la vita di Cesare con quella di un altro grande personaggio che mi guardo bene dallo svelarvi….  nell’attesa di leggere anche io il dipanarsi della vicenda perché il finale lascia tutto sospeso, i misteri sono ancora quasi tutti da risolvere, il finale non è per nulla scontato. La fantasia dell’autore sconfina nella storia. Insomma il libro è così ricco di vicende e di storie che legano i vari personaggi che solo la sua lettura appagherà la curiosità crescente del lettore. La struttura narrativa è ben impostata, supportata da un linguaggio appropriato e da una ricerca storica di prim’ordine; il tutto a beneficio delle emozioni che, pagina dopo pagina, avvolgono chi si avventura in quelle parole. A conclusione di queste brevi riflessioni vien da chiedermi se la storia sia stata capace di comprendere a fondo tutte le sfumature di questo straordinario personaggio, un uomo del suo tempo, al di là della sua sfrenata lussuria e della sua inarrestabile brama di potere. Personalmente sono sempre felice quando un autore sceglie, ancora una volta, di raccontare le gesta del  Valentino, di celebrarne l’uomo e il mito, regalandogli ulteriore immortalità, in special modo Dario Pozzi che sente un legame profondo con lui e riesce bene a trasmetterlo anche al lettore e spero che questo mio sentimento sia condiviso da tutti coloro che si approcceranno a questo bel libro. Copertina flessibile: 400 pagine Editore: La strada per Babilonia (18 maggio 2018) Collana: Narrativa storica Lingua: Italiano ISBN-10: 889482229X ISBN-13: 978-8894822298 Link d’acquisto: Io, Cesare Borgia
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